a cucina tremitese risente molto sia della cucina garganica, per la vicina terraferma, che di quella partenopea, e mescola dunque i sapori ed i colori delle due terre. Non è un caso, infatti, che sulle isole si parli un dialetto molto simile a quello ischitano: queste influenze sia culinarie che linguistiche trovano spiegazione nella storia, nella metà del 1800, quando Ferdinando II decise di popolare le isole con famiglie di pescatori dell’isola di Ischia e con, letteralmente “pesce scappato”: si tratta di una zuppa di verdure, pomodorini e pane raffermo. A dispetto del nome, il pesce non è presente tra gli ingredienti ma il sapore è inconfondibile e molto particolare. Un’altra specialità è lo , piatto di polpette dalla forma ovale: fatte con uova, formaggio e pane raffermo, vengono cotte nel sugo. Ma i veri re del mare termitano si chiamano ricciole, dentici, spigole, scorfani, aragoste e gamberi che vengono impiegati nella preparazione di gustose zuppe che vengono sempre insaporite con cozze e vongole. Piatto simbolo è il brodetto alla termolese, ricetta registrata con atto notarile dall’Accademia della Cucina Italiana della sezione di Termoli: la preparazione, nel documento, viene definita Brodetto di Tornola, dal nome di un antico rione del borgo antico della città. Il brodetto ha come peculiarità l’uso di molte tipologie di pesce, circa una decina tra zanchette, seppie, triglie, sogliole, gallinelle, pannocchie, scorfani, tracine, merluzzetti, cozze, lupini e altri, secondo il periodo e quello che la pesca concede. Per questo è un piatto stagionale, caratterizzato dall’uso del pomodoro, del peperone fresco dolce e piccante e dalla cottura in tegame di terracotta. E per finire, ottimi dolcetti tipici, al limoncello o al connubio di finocchio e anice, ed un amaro al finocchio o al mirto che in queste isole crescono selvatici.
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Apr 27, 2024
3 minuti
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