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10.701 - Il massacro di Srebrenica
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10.701 - Il massacro di Srebrenica
E-book80 pagine22 minuti

10.701 - Il massacro di Srebrenica

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Info su questo ebook

Srebrenica fu un massacro in cui l’Occidente decise di non rischiare la vita per una causa che non avesse un interesse diretto; e se fossero morti anziché 10000 musulmani 10000 cristiani? Cosa avrebbero fatto le Nazioni Unite e la comunità internazionale?
LinguaItaliano
Data di uscita4 mar 2015
ISBN9786050361964
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    Anteprima del libro

    10.701 - Il massacro di Srebrenica - Simonetta Viola

    Note

    Srebrenica

    Fonte immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Srebrenica#mediaviewer/File:Srebrenica_massacre_map.jpg

    Indice

    - 10.701 – Il massacro di Srebrenica – Luglio 1994.3

    - I fatti di Srebrenica. 4

    - La cronaca dei fatti. 5

    - Le risoluzioni. 7

    - Le inchieste. 8

    - Rapporto Onu 8

    - Rapporto francese 9

    - Rapporto Niod 10

    - Indagini della RepublikaSrspka 11

    - Analisi del "Case concerning the Application of the

    Convention on the Prevention and punishment of the

    Crime of Genocide – Bosnia Herzegovina v. Serbia

    Montenegro. 12

    - Conclusioni. 14

    - Bibliografia. 20

    10.701

    Il massacro di Srebrenica – Luglio 1994.

    Dopo la seconda guerra mondiale la Jugoslavia era un crogiolo di diverse nazionalità: sloveni, croati e montenegrini nella parte croata di religione cattolica e serbi nella Serbia ortodossa. Nel 1945 la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia contava sei regioni: la Slovenia, la Croazia, la Serbia, il Montenegro, la Bosnia Erzegovina e la Macedonia. Inoltre in Serbia vi erano la Vojvodina e il Kosovo autonomi. Il tutto sotto il comando del generale Tito[1]. Il progetto di quest’ultimo era proprio quello di creare una coscienza comune e di far convivere pacificamente sotto il suo unico e autoritario potere tutte queste differenti nazionalità, religioni e concezioni. Negli anni ’60, tuttavia, gli albanesi del Kosovo chiedono maggiore autonomia. Inizialmente partì una dura repressione, ma successivamente Tito concesse loro l’Università di Pristina, un’autonoma Accademia delle Scienze e l’uso della bandiera nazionale accanto a quella jugoslava. Nel 1974 il paese ha una struttura confederale in cui le sei repubbliche e le due regioni autonome hanno ampi poteri, ma comunque rimangono sotto il vigile e costante controllo di Tito, capo della Lega comunista Jugoslava. Tra le varie iniziative di questo per creare un’unità tra le varie etnie vi fu quella di riconoscere i musulmani come etnia

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