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Il Sindacato - Nascita ed evoluzione storica fino ai nostri giorni
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E-book62 pagine48 minuti

Il Sindacato - Nascita ed evoluzione storica fino ai nostri giorni

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Il Sindacato – Nascita ed evoluzione storica fino ai nostri giorni, è un testo semplificato sul quale è possibile rintracciare tutti gli aspetti significativi della parola “Sindacato”. Dalla loro costituzione (Trade Unions) fino alle rappresentanze sindacali aziendali (RSA-RSU) nel mondo del lavoro. Le principali tipologie di sindacato: d’ispirazione Marxista, riformisti, cristiano-sociali, anarco-rivoluzionari. Il testo inoltre fornisce un’ampia panoramica sul “mestiere del sindacalista”: volere capire, sapere ascoltare e rispettare le persone.
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita22 mar 2018
ISBN9788871638782
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    Anteprima del libro

    Il Sindacato - Nascita ed evoluzione storica fino ai nostri giorni - Marco Giglio

    Il sindacato

    Dalla nascita, evoluzione storica alla rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro – Il mestiere di sindacalista.

    I sindacati

    I sindacati sono organismi che raccolgono i rappresentati delle categorie produttive. Esistono così

    sindacati dei lavoratori e sindacati dei datori di lavoro. La storia dei sindacati è però soprattutto

    storia dei lavoratori (operai, contadini, impiegati) che si riuniscono allo scopo di difendere gli

    interessi delle loro categorie.

    Lo strumento di lotta per eccellenza del sindacato è lo sciopero.

    I sindacati si sono trovati spesso in posizioni molto vicine o coincidenti a quelle dei partiti dei lavoratori (soprattutto quelli socialisti) perché entrambi lottavano per gli interessi delle classi lavoratrici.

    Questo ha portato a confondere i reciproci ruoli. Si hanno così due teorie:

    una che prevede la separazione tra sindacato e partito. Il primo si occupa degli interessi

    economici immediati dei lavoratori, l'altro degli interessi politici e della trasformazione della

    società a favore dei lavoratori.

    un'altra, di stampo leninista, che vede il sindacato come cinghia di trasmissione tra il partito

    e le masse operaie. Sono quindi strumenti subordinati agli interessi di partito.

    Per capire come nascono e si sviluppano i sindacati in Europa bisogna fare riferimento all’ambito storico a partire dall’800 e in particolare ai:

    LAVORATORI DELLA TERRA E IL PROLETARIATO URBANO

    Verso la metà dell’'800, in tutta Europa i lavoratori della terra costituivano la maggior parte della popolazione attiva. Il mondo contadino comprendeva una miriade di realtà economiche e di figure sociali diverse, con forti differenze fra i vari stati e anche all’interno delle regioni.

    La Gran Bretagna, con una popolazione agricola costituita da lavoratori salariati, rappresentava un caso isolato, così come un caso-limite era costituito dalla Russia con i suoi servi della gleba.

    In Francia la tendenza all’aumento della piccola proprietà contadina continuò a manifestarsi per tutto l’'800.

    Negli stati tedeschi e nei paesi dell’Impero asburgico una serie di leggi d’emancipazione, emanate fra il 1815 e il 1850, aveva gradualmente abolito le ultime forme di lavoro servile e stimolato il processo di privatizzazione della terra.

    Nel Mezzogiorno dell’Italia e più in generale nell’intera Europa mediterranea la privatizzazione delle terre andò a vantaggio dei latifondisti, mentre la maggior parte dei contadini si ritrovarono a lavorare come braccianti senza terra.

    I progressi realizzati dall’agricoltura europea, in coincidenza col generale sviluppo economico degli anni ’50 e ‘60, non servirono a modificare nella sostanza le condizioni di vita delle masse contadine.

    La novità più rilevante di questo periodo fu lo sviluppo industriale e la rivoluzione dei trasporti, che offrirono ai lavoratori della terra maggiori possibilità di allontanarsi dal luogo d’origine. Masse di disperati abbandonarono definitivamente le campagne per cercare nuove occasioni di lavoro nei grandi centri industriali, oppure emigrarono verso il nuovo continente.

    In un primo momento ovunque tranne che in Inghilterra gli operai costituivano ancora una minoranza fra gli stessi lavoratori urbani, però con lo sviluppo della grande industria e la decadenza della piccola impresa artigiana, il proletario di fabbrica assunse sempre maggior consistenza. Cominciò a maturare una nuova coscienza di classe, ossia la consapevolezza da parte delle classi subalterne di trovarsi in una condizione comune e del loro ruolo fondamentale all’interno dei mezzi di produzione e della società. Nasce così una spinta ad associarsi per mutare questa condizione e far valere i propri interessi.

    IL MOVIMENTO OPERAIO DOPO IL ‘48

    Le prime forme d’associazioni operaie, che avevano cominciato a svilupparsi in Europa già prima del ’48, si rivolgevano soprattutto ai lavoratori più evoluti e meglio pagati, si collegavano spesso alla tradizione delle antiche corporazioni artigiane e si dedicavano più alla cooperazione e al mutuo soccorso fra i soci che non alle lotte rivendicative contro i datori di lavoro.

    Dopo le repressioni del ’48-49 il movimento associativo fra i lavoratori appariva ovunque indebolito. Il movimento operaio inglese aveva rinunciato ai progetti politici di largo respiro popolare, concentrandosi sul rafforzamento delle organizzazioni sindacali come le TRADE UNIONS, che nel 1868 ottennero la costituzione del Trade Unions

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