Come di notte le voci delle cose

Di Marco Maestrelli Crespi

Una poesia che ha “sete di dettagli” e “fame di inutili risposte” da cercarsi in sogni ancora svegli, nelle attese che si fanno fiato e notte, quando l’amore è una dolce e terrena malinconia che riscalda, una cicatrice sulla pelle destinata a salvarci.

Le parole di Marco Maestrelli Crespi sono semplici e dirette: senza orpelli o inutili complicazioni sintattiche vanno immediatamente a segno, esatte e cristalline come le stelle d’inverno, ma più calde di esse, più vicine, quasi concrete.

L’amore è davvero il motore immobile del mondo, ha la passione tenace di una preghiera in cerca di fede, è il rovistare randagio e notturno per i sobborghi della vita, è quel fardello di ferite e rinascite che ci identifica, ci rende ciò che siamo e, inevitabilmente, ci dà significato.

Vi ritroverete in queste liriche nudi e increduli, senza difese capitolerete a voi stessi, fatti prigionieri dalla loro universalità, fresca e rapida come “il passo svelto della primavera. Calda inattesa e violenta, come la vita all’improvviso”.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 20 gen 2012
• ISBN: 9788863962079

Anteprima del libro

Versi di segale - Collana di poesia

Titolo originale: Come di notte le voci delle cose

© 2011 Giovane Holden Edizioni Sas - Massarosa (Lu)

I edizione cartacea dicembre 2011

ISBN edizione cartacea: 978-88-6396-163-8

I edizione e-book gennaio 2012

ISBN edizione e-book: 978-88-6396-207-9

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A mia madre Nicoletta,

l’origine, l’orgoglio, l’amore, la costante,

il nido, il primo respiro.

Prologo immacolato

(Preghiera per me)

Padre eterno, padre d’eterno.

Governami e tienimi stretto.

Accarezza la paura, ho paura. Accarezza un abbraccio, sarà divino.

Padre d’eterno, ti riempiano gli occhi i miei romantici errori,

ti riempiano di cura, ti colmino della mia insufficienza.

Così la mortalità avrà il prezzo del mio nome.

E sarà più facile, allora, chinare lo sguardo e cantare piano.

Sarà splendido non farmi sentire, tacere, da lontano.

Piano.

Padre d’eterno, rassicura i miei timori di libidine.

Amami come non ti amerò mai, perché in te non credo.

Ma prego, perché è più facile. Pregare e fingere che sarà migliore.

Risolvere così, in un’invocazione. Risolvere l’irrisolvibile.

Padre eterno, padre d’eterno.

Espanditi nell’inesistenza e abbraccia quest’anima pagana.

Vegliami. Orgoglioso di me.

Memento

C’è male di te.

C’è l’aria di allora.

Un orgasmo suicidato.

Un perdono.