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IL PRINCIPE. Il Machiavelli di un secolo di mezzo
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E-book164 pagine2 ore

IL PRINCIPE. Il Machiavelli di un secolo di mezzo

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Info su questo ebook

Leggere oggi Il Principe è un’occasione per tornare a interrogarsi su una figura che non smette di scandalizzare, ma anche di stupire per la sua modernità e per la sua capacità di sollecitare sempre nuovi interrogativi. Il che evidentemente dipende dalla capacità che Machiavelli ha avuto di spingersi al cuore sia dell’esperienza umana, senza trascurare di indagare sul suo lato oscuro e in ombra, sia dell’esperienza politica, di cui ha mostrato il carattere inevitabilmente precario e instabile, esposto ai rovesci della storia e della fortuna quali che siano le virtù degli uomini di potere. È insomma un testo dal quale non si smette di imparare, sul quale è stato detto moltissimo ma probabilmente non tutto, e dal quale ognuno – secondo il suo metro intellettuale e la sua sensibilità – può ancora distillare insegnamenti, massime e lezioni.
Che è esattamente quanto hanno fatto gli Autori di questo volume: un omaggio al Principe e al suo autore, una proposta di lettura che tenta di attualizzarne la lezione ai giorni nostri, una sollecitazione a rileggerlo con la mente sgombra dai troppi pregiudizi e dalle troppe cattive interpretazioni che su di essi si sono accumulate nel corso del tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita22 nov 2013
ISBN9788868221171
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    Anteprima del libro

    IL PRINCIPE. Il Machiavelli di un secolo di mezzo - Micol Bruni

    Il Principe

    Il Machiavelli di un secolo di mezzo

    a cura di

    Micol Bruni

    Introduzione di

    Antonio Felice Uricchio

    Conclusione di

    Alessandro Campi

    In collaborazione con il Sindacato Libero Scrittori Italiani

    Corso Vittorio Emanuele 217, Roma

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2013

    Isbn: 978-88-6822-117-1

    Via Camposano, 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    Indice

    Presentazione

    Antonio Felice Uricchio

    Prefazione

    Micol Bruni

    Il diritto alla politica

    Il Principe di Machiavelli La politica nella storia di una Nazione

    Pierfranco Bruni

    L’attualità e lo Stato nazionale

    Gennaro Malgieri

    La tradizione giuridica

    Micol Bruni

    La riscoperta del cittadino

    Gerardo Picardo

    Il Principe un breviario della coscienza pubblica

    Micol Bruni

    Da Platone a Machiavelli: una comparazione etico-politica del buon governo

    Anna Colaci

    L’azione della politica e la politica come linguaggio morale

    Politica e cultura popolare

    Micol Bruni

    L’immutabilità dell’uomo tra Machiavelli e Guicciardini

    Micol Bruni

    Conoscenze storiche e processi letterari

    Dall’esilio della morale a una lingua nuova

    Marilena Cavallo

    Un nuovo stile di conoscenza

    Carmen De Stasio

    L’attualità di Machiavelli tra il pessimismo di Hobbes e la ragione-guida di Locke

    Anna Sturino

    La storia nelle antique corti recitata nei Sonetti

    I sonetti con la coda di Niccolò Machiavelli

    Neria De Giovanni

    La virtù de Il Principe oltre la perduta gente di Dante

    La virtù e il servo nel Machiavelli ferito e ironico

    Pierfranco Bruni

    Conclusione

    Perché leggere oggi Il Principe

    Alessandro Campi

    Biografia

    Biografia minima ragionata

    Gli Autori

    Presentazione

    Antonio Felice Uricchio*[1]

    Nel Principe di Machiavelli, le strutture e le articolazioni politiche e istituzionali di uno Stato moderno sono rappresentate e analizzate con una freschezza di pensiero e di analisi che rende l’opera mai superata. Essa attraversa il pensiero politico delle epoche tardo medievali, per offrire, al periodo successivo, una profonda evoluzione del concetto di principato oramai maturo per una visione moderna del rapporto tra potere, società e nuovi ceti .

    Il saggio che ho il piacere di presentare, curato da Micol Bruni (autrice anche di numerosi capitoli), propone una lettura che riprende i due pilastri machiavelliani: il dato filosofico e il dato giuridico.

    Attorno a questo nucleo si sviluppano i contributi di diversi studiosi provenienti da importanti scuole di pensiero. Merita di essere segnalata la bibliografia, aggiornatissima, unitamente alle note ricche e approfondite.

    Il volume non soltanto focalizza una riflessione profonda sul Machiavelli de Il Principe, ma collega, in un dialogante sistema di pensiero, processi storici e filosofici.

    Come evidenzia Micol Bruni nella sua Prefazione: l’attualità di Machiavelli oggi si propone con una griglia quasi a mosaico, soprattutto, per tentare di leggere quelle idee sulla politica che sono diventate sradicamento e disamore verso un impegno civile che deve costituire la base di una nuova dialettica sia tra le stanze della storia che in quelle della letteratura.

    Sempre Micol Bruni: "In una congiuntura dialettica, qual è quella che stiamo vivendo in questo nostro tempo desertificato, la rilettura e l’interpretazione, oltre qualsiasi scuola di pensiero e oltre la visione scolastica antologica tout court, Il Principe potrebbe costituire un punto centrale per ricondurre il pensiero su strade di spessore sia umano sia filosofico sia politico".

    In una fase storica come quella attuale il Machiavelli proposto è, altresì, un contributo interessante anche in una chiave geo-politica.

    Come osservato dalla curatrice, Niccolò Machiavelli può essere letto come un interprete della crisi attuale della politica e non solo. Nella sua opera ci sono quelle premesse che possono essere considerate delle vere profezie osservando il quadro politico e istituzionale dei nostri giorni.

    [1]* Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

    Prefazione

    Perché un saggio su Machiavelli?

    La proposta è stata ed è quella di superare l’antologismo scolastico per proporre un Machiavelli dentro la contestualizzazione delle idee che sono nella continuità di una tradizione che diventa, nelle varie epoche, modernità.

    La modernità di Machiavelli attraversata dalla storia. È questo uno dei punti sui quali ci siamo soffermati. Anche nel titolo, con una metafora storico-temporale, abbiamo cercato di siglare una apertura verso un dibattito altro rispetto a quello che nei decenni passati è stato sviluppato.

    Uno dei critici e degli storici che ha maggiormente segmentato la lezione di Machiavelli resta, chiaramente, Giuseppe Prezzolini e tra i capitoli di questo lavoro emerge in forma emblematica con un articolazione di visioni e citazioni di testi.

    Dunque. Niccolò Machiavelli. Uno scrittore di mezzo per una storia della modernità.

    Il saggio si arricchisce di contributi di studiosi e scrittori che hanno percorso l’opera di Machiavelli attraverso una articolazione storico-politica e antropologica-letteraria. Abbiamo pensato di creare delle sezioni per usare una metodologia qualificante anche in rapporto tra lettore e interpretazione dei capitoli.

    Hanno lavorato allo studio Pierfranco Bruni, Gennaro Malgieri, Gerardo Picardo, Anna Colaci, Marilena Cavallo, Carmen De Stasio, Anna Sturino, Neria De Giovanni, Alessandro Campi e naturalmente la sottoscritta che, oltre a curare l’intero progetto, ha sviluppato contributi che spaziano tra il giuridico e lo storico. Si è molto grati ad Antonio Felice Uricchio, Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, per aver scritto la Presentazione al volume.

    Il lavoro parte da basi scientifiche e ogni autore legge Machiavelli e Il Principe con una interpretazione proveniente dalle proprie esperienze culturali e di ricerca.

    L’attualità di Machiavelli oggi si propone con una griglia quasi a mosaico, soprattutto, per tentare di comprendere quelle idee sulla politica che sono diventate sradicamento e disamore verso un impegno civile che deve costituire la base di una nuova dialettica sia tra le stanze della storia che in quelle della letteratura.

    In una congiuntura dialettica, qual è quella che stiamo vivendo in questo nostro tempo desertificato, la rilettura e l’interpretazione, oltre qualsiasi scuola di pensiero e oltre la visione scolastica antologica tout court, che Il Principe potrebbe costituire un punto centrale per ricondurre il pensiero su strade di spessore sia umano sia filosofico sia politico.

    Il Principe. Il Machiavelli di un secolo di mezzo intavola delle attenti riflessioni sia sul ruolo del rapporto tra Stato e Nazione sia su questioni strettamente etico-letterarie che costituiscono una dimensione sia antropologica che politica.

    Niccolò Machiavelli può essere letto come un interprete della crisi attuale della politica e non solo. Nella sua opera ci sono quelle premesse che possono essere considerate delle vere profezie osservando il quadro politico e istituzionale dei nostri giorni.

    Gli studiosi, che hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro, hanno focalizzato i vari aspetti in una articolazione argomentativa che apre un dibattito forte sulla morale e sulla politica.

    I 500 anni dalla pubblicazione de Il Principe testimoniano lo scorrere della storia, la quale ha assorbito processi epocali che permettono una rilettura e una risistemazione di un quadro storico con chiavi di lettura, certamente, post-illuministe e ben ancorate nel concetto di tradizione.

    Un Machiavelli, come emerge da alcune pagine, chiaramente, precursore dell’antiilluminismo dentro la Ragione della Politica. Ma la dialettica è tutta aperta.

    Infatti, Il Principe. Il Machiavelli di un secolo di mezzo è un libro che scava nel contesto in cui visse Machiavelli, ma sposta anche l’asse di riflessione sul rapporto tra le pene e i castighi di un Illuminismo proiettato oltre i vuoti che ha lasciato. Non si può non ammettere che sarebbe necessario offrirlo alle nuove generazioni come elemento vitale di discussione.

    C’è l’incontro fondamentale tra l’etica e la morale, tra la separazione dal pensiero universale e il pensare, filosofico e storiografico. In una visione prettamente politica Machiavelli sconfigge gli eretici per diventare egli stesso eretico. E il discorso che si fa su Dante ha una sua chiave originale e rivoluzionaria dentro la storia delle idee ma soprattutto, dentro i percorsi della storia della letteratura.

    Pierfranco Bruni, Gennaro Malgieri, Gerardo Picardo, entrano nel cuore del rapporto tra storia e politica. Anna Colaci, Marilena Cavallo, Carmen De Stasio, Anna Sturino, Neria De Giovanni, pur nella distinzione delle sezioni, penetrano le dimensioni storico-letterarie ben presenti ne Il Principe. Il percorso scava, tra l’altro, nella tradizione giuridica mai perdendo di vista la politica attiva del Machiavelli.

    In conclusione Pierfranco Bruni punta i riflettori sul concetto di virtù e di servo nel Machiavelli che non apprezzava Dante e rende frizzante una discussione che dovrebbe continuare proprio sul ruolo sia di Dante che di Machiavelli tra etica, politica, letteratura, storia e teologia.

    La bibliografia, essenziale ma ragionata, indica alcune letture in una prospettiva sempre di approfondimento e di confronto sia su Machiavelli sia su una dialettica più complessiva riferita alla storia delle idee.

    Lo studio si avvale della consulenza scientifica del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi, che ha ideato il progetto iniziale e della collaborazione del Sindacato Liberi Scrittori.

    Micol Bruni

    Il diritto alla politica

    Il Principe di Machiavelli

    La politica nella storia di una Nazione

    Pierfranco Bruni

    Politica e letteratura. Non un legame. Anzi. Mai un legame. Ma un incontro che ha offerto, nei processi culturali, chiavi di lettura di particolare interesse, soprattutto, quando a porre l’attenzione su un simile intreccio sono stati i maestri della politica moderna. Maestri che provengono, comunque, della letteratura.

    Cosa c’è di più attuale, rischio nell’usare il termine contemporaneo (?), di personaggi come Niccolò Machiavelli (Firenze, 1469-1527) e Francesco Guicciardini (Firenze 1483-Arcetri, 1540) non solo con i loro scritti ma anche con il loro esempio e la loro azione?

    Del Il Principe, risalente al 1513, ho avuto modo di occuparmi, soffermandomi sull’opera complessiva di Machiavelli, in diversi incontri, alcuni anni fa a Santo Domingo, per conto del MiBAC, relazionandolo alla funzione culturale di Giuseppe Prezzolini e ai suoi scritti su Machiavelli e in

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