Arsenio Lupin in prigione: Arsenio Lupin ladro gentiluomo 2

Di Maurice Leblanc

GIALLO - Lupin è chiuso in prigione e sorvegliato a vista. Ma allora chi è che ha mandato una lettera al barone Cahorn preannunciandogli il furto delle sue preziose opere d'arte?

Il castello di Malaquis è protetto come una cassaforte, e con una buona ragione: ospita la preziosissima collezione d'arte del Barone Cahorn. Ma questo non fa stare più tranquillo il barone quando, una disgraziata mattina, riceve una lettera dal famoso ladro gentiluomo Arsenio Lupin, che gli preannuncia il furto delle sue opere più preziose. Né riesce a tranquillizzare il povero barone il fatto che Lupin è in effetti chiuso in prigione e strettamente sorvegliato. Ma se è così come ha potuto scrivere quella lettera? È davvero lui? Solo un uomo può aiutare il barone: l'ispettore Ganimard, l'unico uomo che è riuscito a sconfiggere Lupin e ad arrestarlo.

Maurice Marie Émile Leblanc è conosciuto principalmente quale creatore del ladro gentiluomo Arsenio Lupin, personaggio popolarissimo anche nel nostro paese. Nato a Rouen l'11 novembre 1864, studia in vari paesi ma finisce per abbandonare gli studi in legge per fare lo scrittore. Stabilitosi a Parigi comincia a scrivere racconti gialli, ma anche se riceve un certo apprezzamento dalla critica non riesce a farsi notare dal pubblico. Finché nel 1905 non pubblica il primo racconto con Arsenio Lupin. Sono gli anni del grande successo di Sherlock Holmes e l'intrigante ladro gentiluomo, in qualche modo una risposta francese al detective britannico, porta immediatamente Leblanc al successo. Leblanc scrive racconti e novelle incentrate su Lupin e questa volta assieme alle buone critiche ottiene successo e gratificazione economica, finendo per dedicare la sua intera carriera esclusivamente al suo personaggio. Nel 1921 viene premiato con la Legion d'Onore per la sua opera. Muore a Perpignan nel 1941. Dal 1947 è sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 24 dic 2013
• ISBN: 9788867751457

Maurice Leblanc

Maurice Leblanc (1864-1941) was a French novelist and short story writer. Born and raised in Rouen, Normandy, Leblanc attended law school before dropping out to pursue a writing career in Paris. There, he made a name for himself as a leading author of crime fiction, publishing critically acclaimed stories and novels with moderate commercial success. On July 15th, 1905, Leblanc published a story in Je sais tout, a popular French magazine, featuring Arsène Lupin, gentleman thief. The character, inspired by Sir Arthur Conan Doyle’s Sherlock Holmes stories, brought Leblanc both fame and fortune, featuring in 21 novels and short story collections and defining his career as one of the bestselling authors of the twentieth century. Appointed to the Légion d'Honneur, France’s highest order of merit, Leblanc and his works remain cultural touchstones for generations of devoted readers. His stories have inspired numerous adaptations, including Lupin, a smash-hit 2021 television series.

Anteprima del libro

a cura di Silvio Sosio

Arsenio Lupin in prigione

di Maurice Leblanc

Traduzione di Elisa Emaldi

ISBN versione ePub: 9788867751457

Titolo originale: Arsène Lupin en Prison

Traduzione: Elisa Emaldi

Edizione ebook © 2013 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 dicembre 2013

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Indice

Colophon

Maurice Leblanc

Arsenio Lupin in prigione

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

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Maurice Leblanc

Maurice Marie Émile Leblanc è conosciuto principalmente quale creatore del ladro gentiluomo Arsenio Lupin, personaggio popolarissimo anche nel nostro paese. Nato a Rouen l'11 novembre 1864, studia in vari paesi ma finisce per abbandonare gli studi in legge per fare lo scrittore. Stabilitosi a Parigi comincia a scrivere racconti gialli, ma anche se riceve un certo apprezzamento dalla critica non riesce a farsi notare dal pubblico. Finché nel 1905 non pubblica il primo racconto con Arsenio Lupin. Sono gli anni del grande successo di Sherlock Holmes e l'intrigante ladro gentiluomo, in qualche modo una risposta francese al detective britannico, porta immediatamente Leblanc al successo. Leblanc scrive racconti e novelle incentrate su Lupin e questa volta assieme alle buone critiche ottiene successo e gratificazione economica, finendo per dedicare la sua intera carriera esclusivamente al suo personaggio. Nel 1921 viene premiato con la Legion d'Onore per la sua opera. Muore a Perpignan nel 1941. Dal 1947 è sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

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Non c’è turista degno di questo nome che non conosca le rive della Senna, e che non abbia notato, andando dalle rovine di Jumièges a quelle di San Wandrille, il bizzarro piccolo castello feudale di Malaquis, così orgogliosamente eretto sulla sua roccia proprio in mezzo al fiume. L’arcata di un ponte lo collega alla strada. La base delle sue torrette scure si confonde con il granito su cui poggia, enorme blocco staccatosi da non si sa quale montagna e lì gettato da qualche grande sconvolgimento tellurico. Tutto intorno le calme acque del grande fiume giocano tra le canne, e le cutrettole rabbrividiscono sulla riva umida di ciottoli.

La storia di Malaquis è rude come il suo nome, aspra come il suo profilo. È fatta solo di battaglie, assedi, assalti, rapine e massacri. Nel borgo di Caux, si rievocano rabbrividendo durante le veglie serali i crimini che lì vennero commessi, si raccontano leggende misteriose, si parla del famoso sotterraneo che una volta conduceva all’abbazia di Jumièges e al maniero di Agnès Sorel, la bella innamorata di Carlo VII.

In questo antico covo di eroi e banditi vive il barone Nathan Cahorn, il Barone Satana, come era una volta soprannominato alla Borsa dove si era arricchito un po’ troppo in fretta. I signori di Malaquis, caduti in rovina, dovettero vendergli per un tozzo di pane la dimora dei loro antenati. Egli vi ha collocato le sue splendide collezioni di mobili e dipinti, ceramiche istoriate e sculture in legno. Vive da solo, con tre vecchi domestici. Nessuno vi entra mai. Nessuno ha mai ammirato, tra gli arredi di queste antiche sale, i tre Rubens che possiede, i due Watteau,