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Sì alla lupara, no al cous cous
Sì alla lupara, no al cous cous
Sì alla lupara, no al cous cous
E-book84 pagine50 minuti

Sì alla lupara, no al cous cous

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Info su questo ebook

Intorno al 2010, la Lega lancia una campagna durissima contro la vita quotidiana dei migranti. In contemporanea, la ‘ndrangheta conquistava fette sempre più ampie di territorio settentrionale. Alcuni uomini siedono sulle panchine, conversano, passeggiano e mangiano il gelato. Vendono kebab, pregano e giocano a cricket. Trasportano vestiti nei borsoni o aprono un phone center. Altri uomini, invece, sparano a bruciapelo e uccidono in strada, impongono il pizzo ai negozi, inondano le città di stupefacenti, monopolizzano i cantieri e occupano la sanità. Chi di questi minaccia la sicurezza?
LinguaItaliano
Data di uscita25 dic 2016
ISBN9788822881212
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    Anteprima del libro

    Sì alla lupara, no al cous cous - Terrelibere

    Note

    Collana

    Collana Cruciverba

    Frontespizio

    Antonello Mangano

    Sì alla lupara, no al cous cous

    Mentre la Lega vietava il kebab, la ‘ndrangheta si mangiava la Padania

    Siedono sulle panchine, conversano, passeggiano e mangiano il gelato. Vendono kebab, pregano e giocano a cricket. Trasportano vestiti nei borsoni o aprono un phone center. Altri uomini, invece, sparano a bruciapelo e uccidono in strada, impongono il pizzo pure ai tabaccai, inondano le città di stupefacenti, monopolizzano i cantieri e occupano le ASL. Chi di questi minaccia la sicurezza?

    Versione 2.0

    Copyright

    Licenza Creative Commons 2.5 Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia (creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/)

    www.terrelibere.org

    Giugno 2011

    Antonello Mangano è autore di ricerche, inchieste e saggi sui temi delle migrazioni e della lotta alla mafia. Fondatore della casa editrice terrelibere.org, è autore dei libri Gli africani salveranno l’Italia (Rizzoli 2010) e Voi li chiamate clandestini (manifestolibri 2010). Si occupa anche di telematica e formazione.

    Terrelibere.org produce e raccoglie dal 1999 inchieste e ricerche sui rapporti tra Nord e Sud del Mondo, la mafia, le migrazioni, l’economia e la disuguaglianza. Tutti i materiali sono diffusi liberamente su licenza Creative Commons. Dal 2009 diventa casa editrice.

    A tutti i viaggiatori

    I viaggiatori non mentono mai, sebbene chi non si muove da casa sua li reputi mentitori. Shakespeare, La tempesta

    Cerco le qualità che non valgono in questa oscura età di mezzo. CCCP

    A calura è sempri megghiu ‘ra muddura. Proverbio siciliano

    Sommario

    Introduzione 12

    Aria di neve 15

    Si mangia solo padano 18

    La guerra emiliana degli odori 25

    La persecuzione 27

    Mezzi pubblici da Alabama 31

    La caccia 35

    Il bonus bebè 38

    Vittima al mattino, carnefice la sera 42

    Un angolo di Dakar a Varese 45

    I funghi e la tutela istituzionale 47

    Le moschee 50

    Sì alla lippa, no al cricket 54

    Multate San Francesco e la guerra alle panchine 57

    Dio, stadio e ordinanze 62

    Profughi. Spreco al Sud, paesi in rivolta al Nord 68

    Piemonte. Settime, effetto Lampedusa 70

    Pavia. L’invasione dei 15 tunisini 74

    Catania. Freddo verso Sud 76

    La conquista mafiosa del Nord 81

    Hinterland 84

    Il crimine al Falcone e Borsellino 88

    Il padrone a casa vostra 89

    Vietato camminare a piedi nudi, ma non incontrare i boss 94

    Conclusioni. Un paese unito 97

    Bibliografia 100

    Interviste 101

    Introduzione

    In Italia, intorno al 2011, si è verificato un fenomeno unico. Una forza politica di governo ha avviato una durissima campagna, a tratti pericolosamente simile alle persecuzioni naziste, contro aspetti secondari del comportamento degli immigrati. Atti di scarso rilievo penale e di limitatissima pericolosità sociale (irregolarità nei documenti, vendita ambulante, mendicità) accanto ad azioni perfettamente lecite (vendita di cibo etnico, gioco del cricket, assembramenti).

    I regolamenti per l’uso delle panchine non sono neppure catalogabili, se non nel grottesco della politica leghista. Così come le azioni discriminatorie come i bonus bebè solo per gli italiani, concepiti come incentivo alla fertilità nazionale; oppure la caccia al clandestino; gli autobus con le grate per rinchiudere migranti senza biglietto o documenti; gli sportelli concepiti le delazioni anonime.

    In perfetta contemporaneità, lo stesso partito politico ha tollerato, nel migliore dei casi, collaborato, negli altri, alla colonizzazione del Nord da parte della maggiori organizzazioni criminali, a cominciare dalla ‘ndrangheta.

    Come definire il comportamento della Lega? Complicità? Sottovalutazione? Parafrasando il loro più celebre slogan, potremmo dire: "No al cous cous, sì alla lupara".

    I due fenomeni sono stati finora descritti separatamente. Raccontarli uno accanto all’altro può essere molto utile. Non tanto per i leghisti, che non possono fare a meno dell’aggressione nei confronti di un nemico debole e indifeso e dell’alleanza con i poteri forti. Quanto per gli imitatori della Lega. Per chi pensa che non hanno tutti i torti. Per quelli che usano il condizionale a proposito di Bossi e colleghi. O che hanno la necessità di aggiungere un però alla generica condanna del loro comportamento. E anche per chiedere scusa alle migliaia di lavoratori stranieri che hanno salvato l’Italia dalla crisi, col loro lavoro quotidiano e silenzioso, sopportando tutto questo con la dignità che gli indigeni non conosceranno mai.

    Sembra una brutta favola da raccontare ai nipoti. "Nonno, ma davvero in quegli anni, mentre i mafiosi

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