Sì alla lupara, no al cous cous
Di Terrelibere
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Anteprima del libro
Sì alla lupara, no al cous cous - Terrelibere
Note
Collana
Collana Cruciverba
Frontespizio
Antonello Mangano
Sì alla lupara, no al cous cous
Mentre la Lega vietava il kebab, la ‘ndrangheta si mangiava la Padania
Siedono sulle panchine, conversano, passeggiano e mangiano il gelato. Vendono kebab, pregano e giocano a cricket. Trasportano vestiti nei borsoni o aprono un phone center. Altri uomini, invece, sparano a bruciapelo e uccidono in strada, impongono il pizzo pure ai tabaccai, inondano le città di stupefacenti, monopolizzano i cantieri e occupano le ASL. Chi di questi minaccia la sicurezza?
Versione 2.0
Copyright
Licenza Creative Commons 2.5 Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia (creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/)
www.terrelibere.org
Giugno 2011
Antonello Mangano è autore di ricerche, inchieste e saggi sui temi delle migrazioni e della lotta alla mafia. Fondatore della casa editrice terrelibere.org
, è autore dei libri Gli africani salveranno l’Italia
(Rizzoli 2010) e Voi li chiamate clandestini
(manifestolibri 2010). Si occupa anche di telematica e formazione.
Terrelibere.org produce e raccoglie dal 1999 inchieste e ricerche sui rapporti tra Nord e Sud del Mondo, la mafia, le migrazioni, l’economia e la disuguaglianza. Tutti i materiali sono diffusi liberamente su licenza Creative Commons. Dal 2009 diventa casa editrice.
A tutti i viaggiatori
I viaggiatori non mentono mai, sebbene chi non si muove da casa sua li reputi mentitori. Shakespeare, La tempesta
Cerco le qualità che non valgono in questa oscura età di mezzo. CCCP
A calura è sempri megghiu ‘ra muddura. Proverbio siciliano
Sommario
Introduzione 12
Aria di neve 15
Si mangia solo padano 18
La guerra emiliana degli odori 25
La persecuzione 27
Mezzi pubblici da Alabama 31
La caccia 35
Il bonus bebè 38
Vittima al mattino, carnefice la sera 42
Un angolo di Dakar a Varese 45
I funghi e la tutela istituzionale 47
Le moschee 50
Sì alla lippa, no al cricket 54
Multate San Francesco
e la guerra alle panchine 57
Dio, stadio e ordinanze 62
Profughi. Spreco al Sud, paesi in rivolta al Nord 68
Piemonte. Settime, effetto Lampedusa 70
Pavia. L’invasione dei 15 tunisini 74
Catania. Freddo verso Sud 76
La conquista mafiosa del Nord 81
Hinterland 84
Il crimine al Falcone e Borsellino
88
Il padrone a casa vostra 89
Vietato camminare a piedi nudi, ma non incontrare i boss 94
Conclusioni. Un paese unito 97
Bibliografia 100
Interviste 101
Introduzione
In Italia, intorno al 2011, si è verificato un fenomeno unico. Una forza politica di governo ha avviato una durissima campagna, a tratti pericolosamente simile alle persecuzioni naziste, contro aspetti secondari del comportamento degli immigrati. Atti di scarso rilievo penale e di limitatissima pericolosità sociale (irregolarità nei documenti, vendita ambulante, mendicità) accanto ad azioni perfettamente lecite (vendita di cibo etnico, gioco del cricket, assembramenti).
I regolamenti per l’uso delle panchine non sono neppure catalogabili, se non nel grottesco della politica leghista. Così come le azioni discriminatorie come i bonus bebè solo per gli italiani, concepiti come incentivo alla fertilità nazionale; oppure la caccia al clandestino; gli autobus con le grate per rinchiudere migranti senza biglietto o documenti; gli sportelli concepiti le delazioni anonime.
In perfetta contemporaneità, lo stesso partito politico ha tollerato, nel migliore dei casi, collaborato, negli altri, alla colonizzazione del Nord da parte della maggiori organizzazioni criminali, a cominciare dalla ‘ndrangheta.
Come definire il comportamento della Lega? Complicità? Sottovalutazione? Parafrasando il loro più celebre slogan, potremmo dire: "No al cous cous, sì alla lupara".
I due fenomeni sono stati finora descritti separatamente. Raccontarli uno accanto all’altro può essere molto utile. Non tanto per i leghisti, che non possono fare a meno dell’aggressione nei confronti di un nemico debole e indifeso e dell’alleanza con i poteri forti. Quanto per gli imitatori della Lega. Per chi pensa che non hanno tutti i torti
. Per quelli che usano il condizionale a proposito di Bossi e colleghi. O che hanno la necessità di aggiungere un però alla generica condanna del loro comportamento. E anche per chiedere scusa alle migliaia di lavoratori stranieri che hanno salvato l’Italia dalla crisi, col loro lavoro quotidiano e silenzioso, sopportando tutto questo con la dignità che gli indigeni
non conosceranno mai.
Sembra una brutta favola da raccontare ai nipoti. "Nonno, ma davvero in quegli anni, mentre i mafiosi