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Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica
Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica
Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica
E-book135 pagine2 ore

Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica

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Indice dei Contenuti

Prefazione

Parte 1: La Strada Della Prosperità

1. La Lezione Del Male

2. Il Mondo Un Riflesso Di Stati Mentali

3. La Via d'Uscita Da Condizioni Indesiderate

4. Il Potere Silenzioso Del Pensiero: Controllare E Indirizzare La Propria Forza

5. Il Segreto Della Salute, Del Successo e Del Potere

6. Il Segreto Della Piena Felicità

7. Il raggiungimento della Prosperità

Parte 2: La Via Della Pace

1. Il Potere Della Meditazione

2. I Due Maestri, L'Io E La Verità

3. L'Acquisizione Del Potere Spirituale

4. La Realizzazione Dell'Amore Incondizionato

5. Accedere All'Infinito

6. Santi, Saggi, E Salvatori: La Legge Del Servizio

7. La Realizzazione della Pace Perfetta
LinguaItaliano
Data di uscita5 mag 2017
ISBN9788892663428
Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica
Autore

James Allen

Born in 1864 in England, James Allen took his first job at fifteen to support his family. Allen worked as a factory knitter and later a private secretary before writing his first book, From Poverty to Power, in 1901. In 1903 he completed his best-known work: As a Man Thinketh. Allen wrote nineteen books, including his spiritual journal, The Light of Reason, before he died at age forty-seven in 1912. While not widely known during his lifetime, Allen later came to be seen as a pioneer of contemporary inspirational literature.

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    Anteprima del libro

    Dalla Povertà al Potere - La realizzazione della Prosperità e della Sicurezza economica - James Allen

    Allen.

    PARTE 1: LA STRADA DELLA PROSPERITÀ

    1. LA LEZIONE DEL MALE

    Agitazione, dolore e sofferenza sono le ombre della vita. Non esiste cuore in tutto il mondo che non abbia provato la fitta del dolore, nessuna mente che non sia mai stata scagliata nelle scure acque della preoccupazione, nessun occhio che non abbia pianto calde lacrime accecanti di un’angoscia indicibile.

    Non c’è nessuna famiglia dove i Grandi Distruttori, la malattia e la morte, non siano entrati, tormentando ogni cuore, e gettandovi tutta la coltre oscura del dolore. Nei potenti e apparentemente indistruttibili intrighi del male, prima o poi tutti vengono velocemente intrappolati, e il dolore, la tristezza e la sfortuna colpiscono l’umanità.

    Con l’obiettivo di fuggire, o in qualche modo mitigare questa imponente oscurità delle tenebre, gli uomini e le donne corrono alla cieca alla ricerca di innumerevoli strumenti e percorsi con cui sperano con tutto il cuore di trovare una felicità che non passerà.

    Tali sono l'ubriacone e la prostituta, che si dilettano in emozioni sensuali; tale è l’esteta esclusivo, che evita i dolori del mondo e si circonda di lussi estenuanti; tale è colui assetato di ricchezza o di fama, e sottomette tutte le cose al raggiungimento di tale oggetto; e tali sono coloro che cercano consolazione nello svolgimento di riti religiosi.

    E per tutti la felicità sembra arrivare, e l'anima, per un certo tempo, si culla in una dolce sicurezza, e nell’inebriante oblio dell’esistenza del male; ma il giorno della malattia alla fine arriva, o qualche grande dolore, tentazione, o la sfortuna improvvisamente irrompe sull’anima non fortificata, e il tessuto della sua gioia immaginaria viene ridotto a brandelli.

    Ed ecco che sopra la testa di ogni gioia personale pende la spada del dolore di Damocle, pronta in qualsiasi momento, a cadere e schiacciare l’anima di colui che non è protetto dalla conoscenza.

    Il bambino piange per diventare un uomo o una donna; l’uomo e la donna sospirano per la perduta felicità dell’infanzia. L’uomo povero si irrita sotto le catene della povertà da cui è legato, e l’uomo ricco vive spesso nel terrore della povertà, o perlustra il mondo in cerca di un’ombra sfuggente chiamata felicità.

    A volte, l’anima sente di aver trovato una sicura pace e felicità nell’adottare una certa religione, abbracciando una filosofia intellettuale, o nel costruire un ideale artistico o intellettuale; ma qualche tentazione irresistibile dimostra che la religione è inadeguata o insufficiente; la filosofia teoretica appare un sostegno inutile; o in un attimo, la statua idealistica su cui il devoto aveva posto la sua fiducia, si frantuma ai suoi piedi.

    Quindi, non c’è alcuna via di fuga dal dolore e dalla tristezza? Non esiste alcun mezzo per rompere quel legame con il male? La felicità permanente, la sicura prosperità e una pace persistente, sono solo un folle sogno?

    No, c’è un modo, e lo dico con gioia, per uccidere il male per sempre; c’è un processo con cui la malattia, la povertà o qualsiasi condizione o circostanza avversa possono essere allontanati per non ritornare mai più; esiste un metodo per garantire una prosperità permanente, libera da ogni paura e timore che l’avversità ritorni, e c’è un’abitudine per realizzare una beatitudine e una pace ininterrotta e senza fine.

    All’inizio del cammino che conduce a questo glorioso raggiungimento, c’è l’acquisizione di una corretta comprensione della natura del male.

    Non è sufficiente negare o ignorare il male; deve essere capito. Non è sufficiente pregare Dio perché rimuova il male; devi scoprire perché esiste, e quale lezione ha in serbo per te.

    È inutile agitarsi e infuriarsi e irritarsi contro le catene che ti legano; devi capire perché e come sei legato. Pertanto, lettore, devi uscire da te stesso, e iniziare ad esaminare e comprendere te stesso.

    Devi cessare di essere un bambino disobbediente che frequenta la scuola dell’esperienza e devi iniziare a imparare, con umiltà e pazienza, le lezioni preparate per la tua edificazione e perfezione assoluta; il male, quando compreso correttamente, non è un potere o principio illimitato nell’universo, ma una fase di passaggio dell’esperienza umana, e quindi diventa un insegnante per coloro che vogliono imparare.

    Il male non è una cosa astratta che si trova al di fuori di te; è un’esperienza che vive nel tuo stesso cuore, ed esaminando con pazienza e rettificando il tuo cuore, verrai gradualmente condotto verso la scoperta delle origini e della natura del male, che verrà per forza seguito dalla sua completa eradicazione.

    Tutto il male è correttivo e rimediabile, e quindi non è permanente. È radicato nell’ignoranza, l’ignoranza della vera natura e relazione delle cose, e fintanto che rimaniamo in questo stato di ignoranza, restiamo soggetti al male.

    Non vi è alcun male nell’universo che non sia il risultato dell’ignoranza, e che non ci condurrebbe, se fossimo pronti e disposti a imparare la sua lezione, ad una saggezza superiore per poi svanire. Ma gli uomini rimangono nel male, ed esso non passa solo perché essi non sono disposti o preparati a imparare la lezione che è venuto ad insegnare loro.

    Conoscevo un bambino, che tutte le sere, quando sua mamma lo portava a letto, piangeva perché voleva il permesso di giocare con una candela; poi una sera, in un momento in cui la mamma era distratta, il bambino prese possesso della candela; ne seguì una conseguenza inevitabile, e il bambino non volle mai più giocare con la candela.

    Dal suo sciocco atto imparò, e imparò perfettamente la lezione dell’obbedienza, ed entrò nella consapevolezza che il fuoco brucia. E, questo incidente è una perfetta illustrazione della natura, il significato, e il risultato finale di ogni peccato e del male.

    Come il bambino soffrì per la sua stessa ignoranza riguardo alla vera natura del fuoco, così i bambini più grandi soffrono per la loro ignoranza riguardo alla vera natura delle cose per cui piangono e si battono, e che farà loro del male quando si sentono sicuri; l’unica differenza è che nell’ultimo caso l’ignoranza e il male sono più profondamente radicati e oscuri.

    Il male è sempre stato simbolizzato dall’oscurità, e il Bene dalla luce, e racchiusa in questi simboli è contenuta la perfetta interpretazione, la realtà; perché, proprio come la luce inonda sempre l'universo, e l’oscurità è solo un piccolo puntino o un’ombra lanciata da un piccolo corpo che intercetta qualche raggio di quella luce infinita, così la Luce del Bene Supremo è il potere positivo che dona la vita, e che inonda l’universo, e il male è l’ombra insignificante espressa dal sé che intercetta e chiude fuori i raggi illuminanti che lottano per entrare.

    Quando sopraggiunge la notte, il mondo nel suo nero e impenetrabile mantello, non importa quanto sia fitta l’oscurità, copre solo la metà del limitato spazio del nostro piccolo pianeta, mentre l’intero universo è illuminato da luce vivente, e ogni anima è consapevole che si sveglierà con la luce del mattino.

    Devi sapere, poi, che quando l’oscura notte del dolore, del dispiacere o della sfortuna si assesta nelle tua anima, e tu inciampi lungo il percorso con i tuoi passi così stanchi e incerti, che a malapena riesci a intercettare i tuoi desideri personali tra te stesso e la luce della gioia e della beatitudine senza confini, l’ombra oscura che ti copre è gettata da nessuno e nient’altro che da te stesso.

    E proprio come l'oscurità dell’esterno è solo un'ombra negativa, un'irrealtà che viene dal nulla, per andare verso il nulla, e che non ha alcuna fissa dimora, anche l’oscurità dell’interno è un’ombra ugualmente negativa che passa sopra all’evoluta anima Nata dalla Luce.

    Ma, mi immagino qualcuno dire, perché non si può evitare di attraversare l’oscurità del male? Perché, per ignoranza, tu hai scelto di farlo, e perché, in questo modo, potresti comprendere sia il bene che il male, apprezzando così di più la luce avendo attraversato anche il buio.

    Siccome il male è il risultato diretto dell'ignoranza, così, quando le lezioni del male sono completamente apprese, l’ignoranza passa, e viene sostituita dalla saggezza. Ma come un bambino disobbediente rifiuta di imparare la sua lezione a scuola, così è possibile rifiutare di imparare la lezione dell’esperienza, rimanendo così in una continua oscurità, per subire di continuo punizioni ricorrenti sotto forma di malattia, delusioni e dispiaceri.

    Egli, pertanto, che vorrebbe liberarsi dal male che lo circonda, deve essere disposto e pronto ad apprendere, e deve essere preparato a sottoporsi a quel processo disciplinare senza la quale nessun granello di saggezza o felicità e pace duratura può essere assicurata.

    Una persona può rinchiudersi in una stanza buia, e negare che la luce esiste, ma essa si trova dovunque all’esterno, e l’oscurità esiste solo nella sua piccola stanza.

    Quindi, puoi decidere se chiudere fuori la luce della Verità, o iniziare ad abbattere i muri del pregiudizio, dell’egocentrismo e dell’errore che ti sei costruito, lasciando entrare la gloriosa e onnipresente Luce.

    Con un serio esame di coscienza sforzati di comprendere, e non considerarla solo una teoria, che il male è una fase di passaggio, un’ombra creata da te; che tutti i tuoi dolori, dispiaceri e sfortune sono arrivati a te seguendo un processo costante e una legge assolutamente perfetta; sono arrivati a te perché te li meriti e li hai richiesti, e sopportandoli e poi comprendendoli, diventerai più forte, saggio e nobile.

    Quando sarai completamente entrato in questa consapevolezza, ti troverai nella posizione di plasmare le tue circostanze, di tramutare tutto il male in bene e di tessere come un esperto, il tessuto del tuo destino.

    Quello della notte, O guardiano! vedi tu ancora l'alba scintillante sulle vette della montagna,

    L'Araldo dorato della Luce delle luci, sono i suoi

    chiari piedi sistemati sulle colline?

    Vien egli ancora per scacciare la malinconia, E con essa

    tutti i demoni della Notte?

    Colpiscono ancora i suoi guizzanti raggi alla tua vista?

    La senti tu la sua voce, il suono dell’errore della sorte avversa?

    Verrà il Mattino, amante della Luce;

    Anche adesso Egli indora con l'oro la cima della montagna,

    Vedo il percorso oscurato sul quale anche adesso i suoi piedi splendenti

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