Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il Pactio
Il Pactio
Il Pactio
E-book110 pagine1 ora

Il Pactio

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Magia, Religione e Scienza. Soggetti che, da quando l’uomo è potuto uscire per la prima volta da una caverna per guardare le stelle, hanno influenzato in maniera incontrovertibile non solo la società che andava formandosi, ma anche la natura dell’uomo stesso. Jacob ha soli 23 anni, quando il capo del culto al quale la sua terra si rifà, lo richiama assieme ai suoi compaesani in una missione così familiare ma al contempo così crudele rispetto a quel Dio di amore, a cui fin da bambino ha guardato con più ammirazione forse, di quella con cui guardava i suoi stessi genitori. Il viaggio che affronterà gli farà conoscere e testare molto da vicino il labile velo di velluto, che divide questi tre motori dell’uomo. 
LinguaItaliano
EditoreTecla
Data di uscita5 mar 2018
ISBN9788827500781
Il Pactio

Correlato a Il Pactio

Ebook correlati

Articoli correlati

Recensioni su Il Pactio

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il Pactio - Giulio Mattioli

    dopo...

    27 Novembre 1095

    Giorno 1

    Tutto iniziò il 27 Novembre 1095, a mezzogiorno. Proprio allora, quando il sole è più alto nel cielo, e quando l’orazione settimanale è finita, lasciando i fedeli liberi di continuare la giornata saldi e rincuorati dal sermone appena udito. Jacob, un ragazzo di 22 anni dai capelli scurissimi e gli occhi ambrati, era uno di quelli: fin da piccolo, crescendo in una comunità chiusa e riservata come la sua, si era sempre affidato alla guida dei suoi genitori che, da forti timorati di Dio, lo hanno portato ai servizi, ogni terzo giorno della settimana. La vita nella comunità era più che semplice: ci si alzava, si rendeva grazie al Dio e si procedeva con i lavori quotidiani: gli uomini principalmente attività di allevamento, agricoltura e pastorizia, le donne principalmente attività legate alla cura della casa. Questo fino alla sera quando, dopo cena, si rendeva nuovamente grazie al Dio per poi coricarsi. E così giorno dopo giorno: nessun problema, nessuna lamentela.

    Tutto ciò venne interrotto quel mezzogiorno del 27 Novembre, quando uno squadrone di cavalieri fece capolino al centro del villaggio. Indossavano le classiche tenute in ferro battuto della cavalleria capitale, con spessi pantaloni di lino rossastri sorretti da un grosso cinturone di cuoio scuro che ospitava il fodero della pistola, ed un pomposo elmo ornato da un alto pennacchio rosso con visiera alzata. Alla testa dei soldati vi era un emissario del Culto, che procedeva a capo chino reggendo un alto vessillo bianco raffigurante il doppio omega incrociato, il simbolo del credo.

    Inutile dire che un così singolare evento attirò l’attenzione di tutto il villaggio, che prontamente si radunò intorno agli arrivati, in un incessante chiacchericcio di curiosità mista a preoccupazione.

    Nel giorno 27 Novembre anno del Dio 1095, il Dominus Terrae ha indetto una chiamata plenaria, di tutti gli uomini ed i ragazzi di età superiore ai 16 anni, in buona salute e capaci di combattere, a fronte del crescente stato di peccato e di sconforto che la nostra santa terra sta affrontando. Le persone che soddisfano questi requisiti sono tenuti a farsi avanti, pena la carcerazione e la persecuzione dei beni personali, nonchè la scomunica del Dominus

    Anche in una comunità così piccola, le notizie dei tumulti e dei disagi delle terre confinanti si erano fatte sentire: giravano voci di comportamenti isterici, razzie, gente che bestemmiava il Dio e di possessioni di entità maligne. Tutti sapevano e speravano, che il Dominus Terrae, il capo del culto del Dio, nonchè suo araldo qui sulla terra, non avrebbe tardato a dare una risposta forte a questi tempi oscuri. Molti ritenevano che questi fossero dovuti alle eresie che negli ultimi anni erano proliferate: gente che abbandonava il culto o che persino lo contraddiceva, come la setta degli Astrologi, pazzi che vivevano a nord, conosciuti per praticare strani e complicati riti magici per, dicevano alcuni, diffondere il male sulla terra.

    Le persone idonee ci seguiranno fino alla Caput Sancti, dove incontreranno il Dominus Terrae per ascoltare e procedere nell’attuazione di questo santo compito. Gloria al Dio!

    Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, l’annuncio non sconvolse, né fece disperare nessuno; anzi: appena il messaggero ebbe finito il di parlare, decine di persone avevano già iniziato a muoversi. Da giovani, ai quali erano appena spuntati i primi peli sul viso, a persone di mezz’età, tutti si stavano muovendo per aiutare il Dominus a liberare la terra dalle tenebre che la stavano avvolgendo. Jacob stesso, che aveva assistito entusiasta al comunicato, non aveva esitato a preparare in una borsa di pelle qualche straccio di scorta, salutare i genitori e, in pieno fervore religioso, presentarsi davanti al messaggero che, dopo una rapida occhiata, gli aveva dato il via libera per proseguire. Così continuò per qualche minuto: file di persone che si accalcavano davanti al giudice, tutte speranzose di poter fare la loro piccola, ma così preziosa parte: c’era chi passava, chi veniva respinto a causa dell’età o di difetti fisici, e chi, già respinto, provava a mischiarsi alle persone, nella speranza vana di riuscire a partire con loro, per poi venir puntualmente scoperto e cacciato. Solo gioia e fervore aleggiavano nell’aria: gli uomini gonfiavano il petto accostati ai cavalieri ed alle loro brillanti armature, mentre le donne li guardavano con occhi scintillanti, piene di rispetto e di orgoglio.

    Dopo una ventina di minuti circa il messaggero finì di controllare gli ultimi volontari ed esclamò In nome ed in rappresentanza del Dominus Terrae, dichiaro concluso il reclutamento. Vi ringrazio per la partecipazione e rivolgo l’augurio di conforto alle donne e agli uomini che resteranno qua. I vostri mariti ed i vostri figli stanno percorrendo una strada santa, poichè santo è colui che la vuole. E sapete bene che chi cammina nella protezione del Dio non può avere nulla da temere. Possiate camminare sempre al suo fianco. Gloria al Dio!

    Detto ciò si voltò, e a grandi ma mansueti passi si incamminò all’uscita della comunità seguito da una folla ormai di genti miste a cavalieri. Nessuno dei membri del villaggio rimasti indietro distolse il suo sguardo infuocato di orgoglio dai propri compatrioti, quasi come se vedessero davvero il Dio camminare affianco a loro; e nel mentre il predicatore intonava una benedizione ai coraggiosi in partenza, gli occhi scintillanti della comunità seguivano il vessillo del Culto che spariva fra le colline.

    Il viaggio verso la capitale fu piuttosto lungo, e diede modo a Jacob di vedere di persona per la prima volta, un mondo che fino ad allora gli era solo stato descritto: erano fin troppo vividi nella sua mente infatti, i sermoni del predicatore Vilber riguardanti la creazione, la genesi della santa terra sulla quale l’uomo ha proliferato.

    Nulla fu, prima che il Dio lo volle: niente cielo, niente terra, niente stelle, niente vita. Poi, in uno sprazzo di solitudine, il Dio si mosse: era eterno, buono e onnisciente, ma il suo infinito amore non poteva essere sfruttato se nulla intorno a lui esisteva. Si mise al lavoro, e in anni di difficoltà, sangue e sudore, creò l’universo. Ma l’universo era ancora vuoto: un ammasso viscoso e denso di impenetrabile oscurità e la sua solitudine ancora non si era placata. Creò così le stelle: millenni passarono prima che il Dio posizionasse tutte le emanazioni della sua gloria in cielo, pezzi del suo sé che, pur staccati da lui, emanavano la forza e la brillantezza del loro creatore. Il Dio si guardò attorno ed fu soddisfatto: per secoli si gongolò nello spazio che aveva creato, esplorandone ogni angolo, ogni anfratto, dalla stella più vicina alla stella più lontana. Ma, un giorno, il senso di primordiale solitudine lo attanagliò nuovamente: sapeva ormai tutto di quel posto, di quella realtà così statica ed immutabile, ormai nulla più era capace di sorprenderlo. Così, disperato ed amareggiato, si posizionò al centro del cosmo, dove si straziò le carni con le proprie unghie. Dopo anni di sofferenze in cui i propri lamenti potevano essere uditi fino ai confini dello spazio, il Dio prese i brandelli di carne staccatisi, li appiattì e li fece indurire, posizionandoli poi alla sua destra dove la stessa carne morta, per onorare il suo creatore, iniziò a roteare intorno al suo corpo straziato. Nel suo moto, il satellite venne spesso colpito dalle lacrime del Dio: furono queste i primi laghi ed i primi fiumi, e la forza generata all’impatto i primi crateri e di conseguenza le prime montagne. E fu proprio da quell’acqua ricca di magnificenza ed amore divino, che i primi uomini ebbero la vita. Lo scopo del Dio era ora concluso: aveva creato un mondo dalle sue carni, ed esseri viventi con i quali interagire dalle proprie lacrime di dolore. Non era più solo ed amava i suoi figli più di qualsiasi altra cosa che avesse mai costruito. E l’uomo viveva in armonia con il suo creatore e con le altre creature che mano a mano andavano sviluppandosi: dall’acqua divina infatti, andarono lentamente a svilupparsi altre creature: nacquero così i giganti che oggi occupano le zone di pianura e boschive intorno alla capitale, il bestiame che sarebbe stato poi fonte di sopravvivenza per intere generazioni e tutti gli altri animali che oggi vivono e proliferano sulla terra. Ma

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1