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Il tormento dell'anima
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E-book233 pagine3 ore

Il tormento dell'anima

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Info su questo ebook

Andreina, accanita lettrice scopre quanto possa essere liberatorio affidare i propri pensieri alle parole, si confessa ad un diario; un viaggio nella memoria della propria esistenza.

Lo scritto è una voce estremamente personale, sofferta; una vicenda di dolore e di rinascita nella fede; un messaggio di amore che infonde coraggio in quei lettori che si trovano a vivere momenti difficili; la singola vicenda assume connotazioni generali nella quale un pubblico più vasto può riconoscersi; la prosa si risolve spesso in un susseguirsi di frasi sciolte, senza legame logico tra l'una e l'altra; si tratta di un diario di appunti e riflessioni; un testo intimo "diaristico".

Messaggi diretti a se stessa nella speranza di un domani migliore; un alternarsi tra sfiducia e orgoglio; crisi,torture, coscienza, memoria, giustizia, odio; confine tra giusto e sbagliato; un libro disperato e traboccante d' interrogativi, dove ci si rivolge agli uomini buoni e cattivi; il trionfo della benignità sulla malvagità; la luminosità sull'oscuro; la libertà sulla costrizione.

Eco di un ' anima vibrante, l'autrice pone il finale e invita alla normalità; chiede una cortina di silenzio e nessun rumore.

Cali il sipario e si spengano i riflettori.
LinguaItaliano
Data di uscita12 giu 2018
ISBN9788827834565
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    Anteprima del libro

    Il tormento dell'anima - Andreina De Paola

    memoria…

    PRE -INTRODUZIONE

    L’Araba Fenice risorge dalla cenere dopo che il vaso di Pandora si rompe e vive l’Odissea sfuggendo al canto delle sirene e all’ira dei Ciclopi; in ogni sé una tragedia greca… sogni di essere Medea e di vincere come Giovanna d’Arco… Ma ti ritrovi bambina con mille paure a giocare al guerriero di ardito coraggio… ma gioco non è, se in gioco c’è la vita!

    La famiglia è amore, valore, sicurezza… e un bel giorno un uccellino ritorna a volare e lo fa cantando… sa di non essere più solo… aveva bisogno di sentirsi al sicuro e di sentirsi amato…

    Credo che l’amore possa vincere su tutto, Satana incluso… Everest, Himalaya, Kilimangiaro, K2… Vette nei sogni di uno scalatore… un uomo può volare da condor ed essere padrone di se stesso e dell’Universo… godersi l’onnipotenza di assoluto dominio, per poi cadere nell’inferno di Dante e nel cammino di nostra vita… non uscire più da una selva oscura.

    Paradossalmente scrivendo… o ricordando testi scolastici… Einstein da scienziato a filosofo ammise l’esistenza di Dio… un disegno cosmico ordinato da leggi… Umberto Eco è morto da ateo… fra i due vige l’agnostico… perché non rivalutare l’aspetto spirituale e pensare ai voli ancestrali fuori dal corpo spaziando nel cosmo?

    Da dove veniamo? Dove andiamo? Ognuno di noi, almeno una volta, si è posto questa domanda.

    Risposta: Veniamo da un giardino perduto, al quale dobbiamo ritornare…

    Un risveglio dei sensi, di ricordi rimossi, di coscienza, sensazioni, sofferenze…

    Dove la mente e l’anima sembra abbiano esigenza di tracciare il solco della vita vissuta… della memoria sfiorita, dei morti e dei vivi… l’esigenza di incanalare un flusso della propria esistenza e di vincere il tormento dell’anima… Come possono tanti uomini si chiede Andreina, infierire contro un uccellino senza che possa più volare o cantare? Può un uccello librarsi nel cielo se gli vengono tarpate le ali?

    Eppure Anna Frank continuava a credere nell’infinita bontà dell’uomo…

    Quale tormento attraversa un’anima quando si perde nel vuoto?

    Tu che mi leggi, sii me fino alla fine… vivi ogni tormento come l’ho vissuto io e chiediti: Sarei sopravvissuto?. Rivesti i miei panni e sii Andreina…

    Quando ritornerai ad essere tu, chiediti: Sarei rinato io, dopo la caduta?

    La vita di ognuno di noi è la strada della provvidenza, il senso della vita è il grande miracolo che Dio ci ha donato, il senso della vita è Dio… e Dio chiama in mille modi… Dio ha un disegno divino… e sacrifica Se stesso… Gesù rappresenta l’intera Umanità e non la Divinità… Ognuno di noi ha storie, esperienze che ci hanno condotto alla lotta con i nostri demoni.

    Il guerriero ha vinto e si affaccia al nuovo mondo con la consapevolezza della propria forza interiore; si sente speciale, perché nessun medico può capire ogni singolo abisso, neanche se ci sono storie identiche; ogni spirito lotta in un vortice diverso, che solo lui può vivere…

    Strada facendo arriva la consapevolezza… e tutto diventa gigante, forte… sì!

    Quanto scritto è il sunto impaurito di una donna che per non soccombere alla follia scrive a se stessa… non potrei oggi nominare o schematizzare una logicità che al momento di squilibrio non esisteva… Andreina legge autori che hanno vissuto odissee… libri su libri che han fatto parte del suo percorso di crescita… oggi Andreina non riuscirebbe a scrivere l’incubo di allora… è rinata ma inquieta. La consapevolezza risveglia la sua coscienza e si pone altre domande… lecite sì, ma senza risposta… comincia a cercare.

    Tormento dell’anima è la testimonianza di come si possa morire dentro senza essere uccisi… nella sua infantile struttura, un critico letterario, un filosofo, un altro autore… lo sventrerebbe e prenderebbe forma un altro capolavoro…

    Questa è la mia creatura partorita… un libro di nicchia, ha diverse chiavi di lettura… è il mio progetto… il mio messaggio d’amore… Il capolavoro di me stessa…

    Il Papa rappresenta il Cristo… l’Umanità da salvare, la pace nel mondo, il Nuovo Regno…

    E gli studenti? Loro rappresentano il futuro e l’adolescenza infranta dei miei figli.

    La morte di un padre… la morte di un compagno… uno tsunami a ciel sereno e noi catapultati in un’altra dimensione… il mondo intero vive proprie dimensioni contrastanti, ma la mia sembrava allucinante, surreale, non veritiera e ha dell’incredibile… son tante le cose incredibili o impossibili, ma non pensavo potesse succedere a me… una vicenda da 007… un’indagine ed io che continuavo a ripetermi: Cosa ho fatto?

    Credevo con la morte del mio compagno che tutto finisse, ma mi sbagliavo!

    Stavo impazzendo e non accettavo la pazzia, non avevo fatto del male a nessuno, non avevo scheletri nell’armadio, un’infanzia e un’adolescenza da principessa, sacrifici e tanta determinazione nel voler diventare una signora di città…

    Nata da genitori contadini approdati al nord in cerca di lavoro, privi di istruzione e con tanti pregiudizi… dove i figli nascono sotto i cavoli e arriva il lupo cattivo se non fai la brava… dove carriera voleva dire qualsiasi lavoro onesto pur di lavorare, e tanta fortuna se finivi in fabbrica… ma loro, i miei due angeli, sono stati bravi… mamma e papà mi hanno concesso di sognare e mi hanno cresciuta sotto una campana di vetro. Milano per loro era una città pericolosa… ed io ho dovuto lottare non solo contro il pregiudizio di un rossetto rosso e di un abito giallo, ma contro un parentado di contraddizioni e superstizioni… Premetto che io non sono superstiziosa e per far ragionare i miei genitori erano battaglie: dovevo indurli al ragionamento e non prevaricare di testardaggine. Per la mia libertà lottai e vinsi guerre… Strada facendo capii quanto fossero intelligenti e volonterosi, laboriosi come api operaie… e quanto fossero meravigliosi…

    Nel libro c’è l’inquietudine di un’anima a cui rubano la dignità e l’identità; parlo di costituzione, diritti violati, democrazia, diplomazia, termini che assumono significati diversi… prendevano forma in me demoni di cui liberarmi… io avevo sempre vissuto la mia unicità nell’essere me… avevo vissuto la mia individualità nel sentirmi libera, in pace con me stessa nel realizzare i miei sogni. L’amore, la famiglia, i figli, il lavoro, gli amici, il sociale nel volontariato; mi sentivo tanto fortunata da condividere la mia prosperità con i meno fortunati…

    So cos’è l’umiltà, la so riconoscere negli altri…

    La depressione mi colse e arrivai a pesare 50 chili… ero una sagoma. Scrivevo disperatamente un diario e lo chiamavo Andreina, e mi rivolgevo a me stessa nella speranza di ascoltarmi e di aiutarmi. E leggevo così tanto per non cadere in un torpore da cui non mi sarei ridestata… i libri della mia adolescenza, tutti quei libri a cui ero fedele da sempre, facevano parte dei miei percorsi, della mia crescita…

    Leggevo, scrivevo, cantavo e pregavo tanto; non riuscivo a capire cosa Dio mi stesse chiedendo, mi sentivo figlia di Giobbe e pensavo alla sua sofferenza; la sofferenza di ogni uomo giusto; ne avevo passati tanti di momenti bui… li chiamavo i miei tunnel; avevo sempre trovato la luce e le risposte; la perdita di persone care destabilizza… e finisci per non contarle più…

    Io e Freud… Jung… Fromm… Erica Jong… Oriana Fallaci… Alda Merini… la Bibbia… il Vangelo…

    Io e Gesù… I miei angeli e Arcangeli… la meditazione… lo yoga… l’accettazione del sé… il mio viaggio interiore… il mio equilibrio… i miei sogni… il mio incubo… l’inferno di Dante… il Limbo di Caronte… È assurdo, ma non pensi certo alla Divina Commedia… ci arrivi dopo a riflettere!

    Come un risveglio di coscienza, arrivi alla conoscenza… osservi la tua realtà… e solo in un secondo momento arrivi alla consapevolezza e ti rendi conto del fenomeno in cui sei sprofondata, inabissata e non ti senti responsabile degli eventi…

    2000/2016: i riflettori sono ancora accesi sulla mia vita! Punti salienti sintetizzati… per confermare una logica non logica… Andreina crede di perdere la ragione e non capisce più quale sia la realtà e l’irrealtà, poi dice a se stessa che un pazzo non sa di essere pazzo. Quindi pazza non è…

    Analista sì e poi no! Divento medico di me stessa…

    Cristiana, cattolica, praticante da sempre. Ma Dianetics è uno strumento per la mente e ti fa comprendere che in ognuno di noi c’è un potenziale di autoguarigione… Tutto il sapere della mia libreria, da Primo Levi ad Anna Frank… Ron Hubbard, Rita Levi Montalcini, Margarita Wallmann, Padre Pio, Santa Rita, Gemma Galgani, Sant’Agostino, Enzo Biagi, Vespa… Perfino Marx, Il Capitale e Mao Tse Tung, che affermò che la rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra. Se penso all’insurrezione di un paese… di un popolo… il mio raziocinio trova risposta. La mia anima no… non si dà pace e vive il tormento di questa insurrezione; uccide più la malvagità dell’omicidio… e cerchi in questi bui percorsi dove paura, panico, vuoti di memoria ed altro ti fanno vivere apaticamente, perché una parte in noi non accetta e reagisce e l’altra è dominata da paure, e subisce passivamente.

    La mente non domina, il corpo si ammala, ci si perde… ed ecco la misteriosa scomparsa di Andreina!

    Non lasciate che le cose passino sopra la vostra testa senza averle prese in mano; in ognuno di noi c’è quel pizzico di follia che ci dà il coraggio di vincere, di cambiare, di avere successo.

    Nel 2004 recisi con il passato e cambiai casa, ma ben poco cambiò… nel mio libro io mi rivolgo al mio diario terapeutico; solo lui può comprendermi e capirmi; nessuno mi crede; ma io non mi arrendo… dovranno credermi e… parlo con Dio e Dio mi viene incontro e strada facendo comprendo di non essere più sola… Dio ha toccato il cuore dei giusti e degli uomini di coscienza…

    Grazie, capitani coraggiosi… grazie a Morandi e Baglioni… Zero, Laura Pausini, Sgarbi, Umberto Smaila, Gianna Nannini, Ruggeri, Tozzi, Venditti, a voi tutti cantanti; grazie a tutta la gente di spettacolo. A Costanzo, a Maria De Filippi, a Claudio Amendola, Bonolis, Fabio Volo… Sabrina Ferilli, Valeria Marini, Lorella Cuccarini, Milly Carlucci… Carlo Conti, Pippo Baudo, Rita Dalla Chiesa, Gerry Scotti… Massimo Giletti, Nino Frassica, Pippo Baudo, Rita Pavone, Paolo Brosio, Alessandro Cecchi Paone, Piero Chiambretti ed altri… E un grazie a tutti gli sportivi, a tutti i giornalisti. A tutti coloro, e siete a migliaia, che da dietro un display mi avete ridato il sorriso. Mi avete tutelata, protetta… mi avete filtrato con la vostra professionalità artistica, i paradossi e le metafore, incoraggiandomi al prosieguo della vita. Grazie a voi tutti… Capitani coraggiosi… mi avete dato coraggio e nuovi stimoli alla vita.

    La vita ha sempre un senso e Dio ha toccato il cuore dei giusti e degli uomini di coscienza… coloro che vivono e lottano per la verità. E voi tutti avete condiviso le mie pene e vi siete fatti carico dei miei tormenti… dopo passi da gigante… mi stavo riprendendo la mia vita e la mia dignità, ancora non capivo… e non lo sapevo… ma poi ho scoperto di avere tanti amici.

    Grazie a voi tutti e che Dio vi benedica… Grazie Papa Francesco…

    Avevo dentro cicatrici profonde ma sapevo di amare la vita da sempre, nel mio piccolo ero stata fortunata e non avrei cambiato nulla della mia vita… solo una cosa avrei evitato: passare da una casa di Milano ad un paese amorfo come la città dei Morti, Mortara…

    Mi ritenevo soddisfatta dei risultati da me intrapresi… grazie a mio fratello Fabio, titolare di un’agenzia Tecnocasa; incominciai a lavorare. Otto anni di duro sacrificio tra formazione, studio e patentino di Agente Immobiliare… artefice di un nuovo lavoro svolto con passione. Il mio talento e le mie capacità creative fluivano attraverso di me e si esprimevano in modi del tutto soddisfacenti; il mio lavoro era una gioia e un piacere; lo svolgevo con passione! È un nostro diritto passare da un successo all’altro per tutta la vita, se ciò non succede significa che non siamo in sintonia con la nostra capacità innata o non crediamo nei buoni risultati, nel caso non possano avverarsi, o non ne riconosciamo i successi; ci poniamo altri obiettivi, e se troppo elevati da raggiungere falliremo sempre; dobbiamo incoraggiarci, come facciamo con un bambino che impara a parlare o camminare; il bimbo è raggiante e cerca con tutte le forze d’impegnarsi.

    Avevo superato il mezzo secolo di vita… avevo intorno a me terra bruciata… ma anche un buon curriculum. Dall’Istituto Capac per il mio negozio di abbigliamento, alla Ristorazione, Il Naviglio Grande a Vermezzo… organizzavo eventi tra: Lions, Rotary, squadre sportive tra cui il Milan, Finanzieri, Carabinieri, Fondazioni artistiche… Oltre a questo, mi occupavo di beneficenza per l’Istituto Tommaseo, con suor Giovanna Folco allora preside delle elementari e con le ex allieve Marcelline… 16 anni di rapporti tra formalismo bacchettone o borghese…

    Due realtà differenti… e qui mi dedicavo non solo al sociale, ma organizzavo per suor Giovanna tutte le iniziative didattiche e turistiche. Non solo: brava a far dolci, mi cimentavo con torte e biscotti nel periodo natalizio e pasquale. Le mamme del Tommaseo raccoglievano fondi per i meno fortunati. I mercatini di dolci, giocattoli e libri erano un rito annuale… la solidarietà insegnata ai nostri figli era fonte di gioia e sorrisi. Non era facile rinunciare ai nuovi giocattoli. Ma ritrovarsi a parlare di quanti fioretti facessero i nostri piccoli ci rallegrava; noi mamme ci facevamo onere ogni trimestre di una somma di sostentamento per far studiare al Tommaseo tanti bambini meno fortunati dei nostri figli; non ne parlo nel libro, ma un breve accenno ora… mi riporta al passato… e mi porta a ricordare bellissimi momenti vissuti tra istruzione, crescita e volontariato. Si ritorna spesso alla propria infanzia e adolescenza… Ed io ricordavo Monsignor Pogliani del Sacra Famiglia… Don Luigi e il catechismo… la Madre Badessa del Maria Bambina… e la mia amica del cuore, suor Angela (ce la metteva tutta a farmi capire che le punizioni erano a fin di bene e il cuore di Gesù non avrebbe sanguinato).

    La mia vicenda metropolitana, nazionale e in mondovisione non mi permise di lavorare e nessun aiuto mi giunse dall’esterno fra mille conoscenze (è un modo di dire). Un grazie a due mamme del Tommaseo, Marina B. e Cristina M., e a suor Rossella R.

    Questo libro, per quanto possa sembrare illogico a non seguire una sua cronologia di eventi - dalla vicenda di Andreina alla sua testimonianza; dalla psicologia alla sua personalità; alle citazioni - segue una logica, e proietta Andreina non solo come essere umano ma come persona; una logica che accomuna tutti gli esseri umani… che persona sono io (almeno una volta nella vita ci poniamo questa domanda)?

    Un progetto di buoni propositi per Andreina; un messaggio di amore che si chiama GESÙ… e Papa Francesco ne avrà una copia… Non parlo solo di me… ma di cosa Andreina vuole trasmettere al mondo, ad un certo punto comprendo che la maschera che porto non mi permette di essere libera come intendo io. Me stessa… L’essere felici è costanza e quotidianità… non una corsa alla mosca cieca.

    Perché non togliermi la maschera dell’ipocrisia?

    Non è vero che non è successo niente; perché continuare a mentire a me stessa?

    No… devo scrivere e i lettori mi toglieranno la maschera…

    Se non era per mio fratello e la mia famiglia, che ne sarebbe stato di me e i miei figli?

    Grazie famiglia… Vi voglio bene…

    Grazie paladini della giustizia, che mi fate sentire una piccola mascotte.

    E grazie a tanti amici di FB: a Bianca, Cesarina, Klaus, Paola, Davide, Laura, Maria Rosa, Pinuccia, Luca, Maurizio, Alberto, Ale, Paolo, Matteo, Ernesto, Salvo, Piero, Daniel, Terry, Sia, Anita, Giuseppe, Nino, Fulvio, Emilio, Alessandra, Margherita; Miranda, Yozica, Monica, Paola, Nicoletta, Silvia, Maria Teresa, Isabella, Sandy, Olimpia, Barbara, Giulio, Viola, Fiorella, Emanuela, Max, Goran, Salvo, Pina, Tiziana, Valerio, Milo, Ale, Claudio, Giovanni, Maurizio, Sandro, Annamaria, Elisabetta, Matteo, Daniela, Patrizia, Marina, Michela, Ivo, Emanuele, Silvio, Riccardo, Diego; e tantissimi altri… un gesto di solidarietà salva la vita. Chi salva una vita, salva il mondo intero, diceva Oscar Schindler…

    Ho inviato il manoscritto a Papa Francesco e ho esplicitato la Benedizione del libro… che sia spunto di riflessione negli atenei. Ad un certo punto ho tagliato scene raccapriccianti e violente. Come faccio, mi son detta, a far leggere quest’obbrobrio al Papa, mi vergogno e poi se il libro gira nelle scuole e diventa sorgente di maturità e fonte di tema; ho reciso fogli di duro lavoro… mi sono vergognata delle violenze subite… ma poi mi son detta che tra istinto e ragione doveva vincere l’istinto. Non riuscivo a concludere… crisi totale; da una parte scene cruente e dall’altra pensavo al candore degli studenti e… non mi lasciavo scivolare dall’anima il tormento. Come potrei far cadere una maschera quando io stessa la celo… e non ne posso parlare?

    Non so come incanalare questo flusso fatto di corpi nudi e falli al vento… bambole di gomma ed io che, per dormire, parcheggiavo la mia macchina vicino alle prostitute… come a sentirmi protetta da qualcuno… tiravo giù il sedile e m’assopivo… non volevo andare a casa… e dicevo loro di svegliarmi al mattino quando spegnevano il fuoco…

    Loro andavano a casa… la mia casa invece era un inferno di rumori e suoni… poteva succedermi di tutto mentre dormivo, ma io avevo bisogno solo di dormire… i miei figli si erano abituati, o forse rassegnati alla mia assenza notturna… in piena notte giravo da una caserma all’altra a fare denunce contro ignoti e a spiegare loro che ero pedinata ed ascoltata in casa; non mi credevano e mi davano della matta… ma io sapevo di avere ragione e sapevo di lottare contro i mulini a vento.

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