Le parole invisibili

Di Giulia Torelli

Poesie meravigliose in cui le parole si materializzano in immagini visive, trasformandosi in emozioni da abbracciare e custodire nel cuore come un dono prezioso. Cantici emozionali i suoi versi e, il lettore trasportato ne godrà l’intensità e assaporerà quell’amore fatto di essenza e di calore, d’intesa e di passione, percependo i versi come ali che volteggiano attorno al suo cuore.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 26 set 2016
• ISBN: 9788892629561

Anteprima del libro

Youcanprint.it

Introduzione

E’ un mondo a se quello della poesia, non appartiene alla routine della quotidianità, ma solo a particolari momenti in cui la poesia ci viene a cercare, sia come lettori che come scrittori.

Improvvisamente accade che ci attragga verso di se, è come una tentazione a cui si cede inconsapevolmente, si lascia la ragione al centro della consueta realtà e ci si rifugia in angoli di emozioni. Chi legge effettua lo stesso percorso scoprendo dentro di se piccole scosse che lo restituiscono al sentire libero dalla razionalità. La poesia è un mezzo di comunicazione senza tempo, senza regole, appartiene a una dimensione superiore alla realtà del presente ed ognuno ha la sua realtà. In molti anni che scrivo poesie non ho riscontrato interpretazioni uguali su uno stesso testo: ogni persona interpreta a seconda di ciò che viene risvegliato nella sua anima nel preciso momento in cui viene inconsapevolmente guidata verso la poesia stessa. La poesia è quindi solo lo strumento che accende in noi le emozioni latenti che la vita tiene sotto la sua cenere, piccole emozioni, piccoli attimi in cui si sfiora una dimensione superiore, quella che ci rende particelle di un universo fatto di amore e basta, perché in ognuno di noi c’è il divino con la sua grazia a prescindere da quello che la vita ha riversato sopra le nostre esistenze.

Chi scrive sa che lo fa e basta, è un richiamo a cui non riesce a sottrarsi. E’ solo in un secondo tempo che io ho realizzato questo concetto, e più precisamente quando ho trovato spazio per scrivere, intendendo come spazio tempo e lucidità di intenti, è solo allora che mi resi conto che avevo su vecchie agende, su foglietti abbandonati in giro, un numero notevole di poesie. Le prime poesie le scrivevo a 9 anni. Guardando indietro allora ho capito che faceva parte di me da sempre e ho messo ordine a questa attitudine. Forse ognuno di noi ha bisogno di lasciare un’impronta da qualche parte del suo passaggio, non che si debba eccellere, ma solo lasciare un segno che vada oltre il tempo, che questo segno sia