Pensieri "piccoli"

Di Giulia Torelli

Capita a tutti nella vita di attraversare momenti bui in cui ci sfugge il senso delle cose e non riusciamo a mettere a fuoco le ragioni del nostro malessere. E’ umano ed appartiene al mal comune del nostro vivere. Questo non sta ad indicare che si debbano intraprendere percorsi psicoanalitici o percorsi spirituali, siamo solo esseri umani e viviamo realtà complicate, quello di cui abbiamo bisogno è solo una parola amica che ci illumini quando ci perdiamo nelle cose dove si perdono tutti, nei disagi esistenziali, negli affetti incompresi, nelle malinconie che vengono a trovarci ecc. Questo è un libro scritto da un’amica che ha una storia simile alla tua e a quella di tutti noi comuni mortali e che senza avere la pretesa di essere un guru o uno psicologo ti parla con il pregio essenziale dell’amicizia: l’assenza di giudizio. Chi giudica non è in grado di dare nessun consiglio perché è contaminato dal suo modo di vivere e quindi pensare. L’autrice ti prende per mano e con parole a volte delicate e a volte più dirette ti costringe a guardare a te stesso e a riconoscerti nella tua vera essenza e non in quello che la vita ha fatto di te. Riconoscersi è accettare il proprio potere di intervenire sugli eventi e soprattutto è prenderne il distacco guardando da un punto di vista nuovo, da un po’ più su del misero vivere. Un libro senz’altro da leggere ma soprattutto da tenere a portata di mano perché i così detti pensieri “piccoli” ci regalano sempre una risposta anche se apriamo una pagina a caso, senza mai dimenticare che il caso non esiste. Prova!

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 5 nov 2018
• ISBN: 9788827854600

Anteprima del libro

sempre.

Riflessioni

La felicità è una scelta. Non è sempre facile perché consiste essenzialmente nel cambiamento delle nostre abitudini.

Le peggiori sono quelle mentali che sono le catene che ci rendono schiavi di cui noi siamo gli unici responsabili. 

Noi le abbiamo costruite e noi possiamo eliminarle, gli altri hanno avuto solo il ruolo che noi gli abbiamo concesso.

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Ho imparato che la realtà non può ferirci se riusciamo a semplificare gli eventi senza la deformazione delle nostre aspettative. 

Spesso siamo così desiderosi di essere amati che confondiamo un superficiale interesse con un amore. 

Io semplifico, guardo i fatti e ho bisogno di dimostrazioni. 

Mi fa sentire come se fossi una regina? 

Si interessa alle mie cose? 

E' presente? 

Sono il suo primo pensiero? 

Quando parla del futuro programma cose con me? 

Mi cerca anche solo per chiedermi come sto e cosa sto facendo? 

Si ricorda le cose che gli ho detto? 

E soprattutto fa di tutto per trascorrere del tempo insieme? 

Perché chi ti ama davvero ti sorprende e non vede l'ora di renderti parte del suo mondo e se non dice ti amo poco importa, perché ti amo non si dice, si fa.



Ognuno ha il suo percorso e le cose che appartengono al nostro viaggio giungono serene, impreviste e sono sempre semplici e adeguate. Tutto ciò che va via non ci appartiene 

o non ci appartiene più ed è solo un ostruzione che rallenta il nostro cammino.

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Il vivere ci deve stupire sempre e non inquietare. 

Dobbiamo lasciarci attraversare da quello che troviamo sulla nostra strada e trattenere solo le cose belle. 

Lasciamo andare le amarezze e le delusioni, 

sono inevitabili ma noi non dobbiamo permettere che diventino la nostra vita...noi siamo gioia. 

Il segreto è restare disponibili per i miracoli e i miracoli arriveranno.

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Noi tutti abbiamo dei doveri nei confronti di chi ci circonda, ma non abbiamo solo doveri e neppure dobbiamo avere solo pretese 

Gli altri sono quello che sono e tendono a prendere quanto gli si dona desiderando sempre di più. 

Io direi di assolvere i nostri impegni e una volta terminato di prenderci il nostro tempo perché noi non siamo il personaggio comodo ma siamo un entità perfetta di cui dobbiamo avere cura...

Tu lo sei!.. Abbi cura di conservare quello che sei e sappi che non lo farà mai nessun'altro al tuo posto.

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Cosa significa vivere? 

E' il grande mistero che ognuno vorrebbe gli fosse svelato. Siamo sempre in bilico tra il vivere e il sopravvivere, anche quando scegliamo la cosa giusta poco dopo ci accorgiamo che era quella sbagliata.

A nessuno è dato sapere cosa sia vivere bene, ma è sempre meglio pentirsi di quello che si è fatto che non di quello che non si è osato fare.

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L’amore non ci lascia mai, a volte si nasconde dietro le difficoltà che la vita pone sulla nostra strada, tirando fuori la nostra parte cinica, quella che non si lascia andare a nessuna emozione trasformando la vita da favola a quieto vivere. Quieto vivere che ci spegne, ma non ci annulla, non può, perché l’amore sa tornare, anche per pochi attimi, torna a ricordarci chi siamo.

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Potrei dire che nessuno ci dice come vivere la nostra vita, 

ma direi una cosa imprecisa perché è fin da bambini che non fanno altro che inculcarci quali sono le cose giuste e quelle sbagliate. Genitori, insegnanti, coniugi e poi anche i figli e i padroni per cui lavoriamo e così via, ci creano l’immagine della persona brava che noi dobbiamo diventare: bravi a scuola, bravi nel lavoro, bravi figli, bravi genitori. 

E siamo fortunati perché se fossimo nati in altri contesti ci avrebbero voluti anche bravi ad uccidere. 

A questo punto noi dimentichiamo tutto quello che era chiaro nel bambino che eravamo e diventiamo sociali, ci inseriamo nelle regole dell’ordinaria follia in cui viviamo convinti che più saremo bravi e più saremo felici vivendo però con delle lacune a cui non sappiamo porre rimedio, non le sappiamo spiegare: siamo bravi figli, bravi genitori, abbiamo una bella casa, una bella macchina ma questo non ci ha reso felici: siamo solo presi dalla paura di perdere quello che abbiamo e ci affanniamo cercando di diventare sempre più bravi, forse così non è abbastanza. Purtroppo o per fortuna molti crollano. Non dico nulla di nuovo quando faccio notare che viviamo in una società di persone infelici, magari anche brave, ma in cura per quella inspiegabile depressione che è arrivata immotivata a chi ha tutto. Cos’è tutto se siamo infelici? 

E’ quello che hanno fatto di noi quando hanno coperto la nostra anima. L’uomo ha bisogno di vita sociale, questo è indubbio, è giusto che ci siano regole verso il prossimo, ma ha bisogno anche di se stesso inteso come entità completa, ha bisogno di spiritualità. La spiritualità non è la religione, non è andare a messa la domenica e sentirsi buoni, è ben altro. E’ la consapevolezza di essere divini, eterni, di comprendere che siamo semplici spettatori nel dramma umano, viviamo su questa terra per una breve stagione ma non apparteniamo ad essa, dobbiamo smetterla di prendere troppo sul serio le cose materiali che non ci fanno stare bene perché sono le cose della terra. 

Vivere sociali è indispensabile ma va fatto con amore, con onniscienza di se, comprendendo e andando oltre il denaro che è solo il mezzo con cui mantenere bene la casa della nostra anima e soprattutto aiutare chi ha bisogno. 

Quante persone hanno tutto e non sono felici? Quante invece riescono a mantenere la loro gioia anche in mezzo a mille difficoltà? Ricordiamoci della gioia pura che era nel bambino che eravamo, ricordiamoci di giocare, lasciamo libera la nostra anima di sognare, diamole respiro sorridendo. Siate amorevoli. Se nel prossimo riuscissimo a vedere la nostra stessa anima sarebbe molto semplice, sforziamoci di farlo e il mondo ci risponderà in maniera diversa. 

Se siamo impauriti e diffidenti incontreremo nel prossimo la diffidenza, se siamo troppo legati al denaro incontreremo persone avare, così se siamo bugiardi incontreremo persone che ci mentono e così via. Ma se siamo amore e vediamo nel prossimo la nostra stessa anima vivremo in una corazza di amorevolezza indistruttibile nella quale non entra l’ansia per la vita, ma è abitata sola dalla serenità e dalla gioia che si moltiplicano quando vengono elargite al prossimo. Cerca in te stesso la tua vera natura, quella della gioia e dell’amore, mettici impegno anche se occorrerà tempo per cambiare in funzione di questa ricerca, ma ne vale la pena perché la contropartita è la paura e i suoi figli: ansia, depressione, cattiveria, infelicità, egoismo ecc, sono ciò che partorisce la paura. Cerca in te l’amore, percepiscilo e vivi nella gioia, nell’armonia e nell’abbondanza che forse non sarà la ricchezza materiale, ma è molto di più, è la ricchezza del cuore. 

E questa non si compra.

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Lamentarsi per ciò che gli altri hanno fatto di noi è umano e appartiene alla nostra parte umana, quella parte che ha bisogno del conforto del prossimo, magari lo stesso prossimo a cui abbiamo dato il potere di confonderci. 

Ma il lamento deve finire presto perché non è la soluzione. 

La soluzione giunge dalla consapevolezza, non della nostra parte umana e debole, ma dalla consapevolezza della nostra parte eterna che era solo offuscata quando abbiamo consentito agli altri di piegarci.

Quando ricordiamo chi siamo nessuno può più infierire su di noi, la nostra mente si amplia e vede le soluzioni per cambiare le cose che