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Il Vangelo di Marco secondo me
Il Vangelo di Marco secondo me
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E-book98 pagine1 ora

Il Vangelo di Marco secondo me

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Info su questo ebook

In seguito alla pubblicazione del mio primo libro "Il Distrofico felice grazie a Dio" ho scritto questo secondo volume per approfondire aspetti della mia vita non trattati nel primo. Non ho voluto interpretare il Vangelo ma piuttosto compararlo alla mia personale esperienza di vita. Ho scelto il Vangelo di Marco perché è il primo e perché mio omonimo.
LinguaItaliano
Data di uscita11 dic 2018
ISBN9788827860861
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    Anteprima del libro

    Il Vangelo di Marco secondo me - Marco Solimeo

    Indice

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Introduzione

    Il mio nome è Marco Solimeo sono nato ad Avezzano il 30 maggio del 1981. Da alcuni anni ho iniziato il mio cammino di conversione e questo mi ha portato a scrivere questa spiegazione del Vangelo secondo Marco in relazione alla mia storia personale con un linguaggio semplice fruibile da tutti. Spero che lo Spirito Santo mi abbia aiutato in questa impresa.

    Come leggere questo libro: dividerò i capitoli del Vangelo in paragrafi e sotto ogni paragrafo il commento in base alla mia esperienza personale. Per semplificare scriverò i paragrafi in corsivo mentre il commento in modo normale.

    Secondo fonti storiche Marco (che si chiamava Giovanni Marco) fu prima discepolo di Paolo e poi una volta arrivato a Roma, divenne discepolo di Pietro del quale trascrisse quello che gli raccontava su Gesù. Il termine Vangelo (che vuol dire buona novella) è stato coniato proprio da Marco. Questo Vangelo è stato scritto tra il 65-70 d.C.

    Capitolo 1

    Predicazione di Giovanni Battista

    [1]Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. [2]Come è scritto nel profeta Isaia:

    Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te,

    egli ti preparerà la strada.

    [3]Voce di uno che grida nel deserto:

    preparate la strada del Signore,

    raddrizzate i suoi sentieri,

    [4]si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. [5]Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. [6]Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico [7]e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. [8]Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».

    Battesimo di Gesù

    [9]In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. [10]E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. [11]E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

    Questo passo è l’inizio del Vangelo di Marco dove viene descritta la figura di Giovanni Battista ossia il precursore di Gesù che battezzava i Giudei nel fiume Giordano. Poi venne da lui Gesù proveniente da Nazaret che viene battezzato e riceve l’investitura ufficiale da Dio tramite una colomba che rappresenta lo Spirito Santo. Posso paragonare la figura di Giovanni Battista alla piccola fiammella della fede che è sempre stata nascosta dentro di me. Anche quando mi definivo lontano dalla Chiesa in me c’è sempre stata la fede anche se è stata sepolta dalla mia rabbia verso il Signore. Il seguito lo paragono al mio primo Battesimo ossia quello che viene dato a tutti i bambini cristiano-cattolici (il Battesimo in acqua) invece il secondo Battesimo (quello fatto da Gesù con lo Spirito Santo) è avvenuto quando è cominciata la mia conversione che possiamo paragonare al momento in cui la colomba discende su Gesù.

    Tentazione nel deserto

    [12]Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto [13]e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.

    Gesù inaugura la sua predicazione

    [14]Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: [15]«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».

    In questo passo del Vangelo Gesù viene spinto nel deserto dallo Spirito Santo per quaranta giorni. Questo tempo è simbolico perché si riferisce ai passi dell’Antico Testamento riguardanti il popolo di Israele ossia il tempo della prova (tentazione). Questa tentazione rappresentata dalla resistenza ai piani del Signore sarà presente durante tutta la missione di Gesù. Lo stare insieme dell’uomo con le bestie e gli angeli rappresenta la pace messianica infatti Egli viene paragonato al nuovo Adamo che rende possibile il periodo del paradiso. Dopo l’esperienza nel deserto Gesù inizia la sua missione e a predicare il vangelo di Dio. Posso paragonare i quaranta giorni che Gesù passa nel deserto ai miei anni di prova senza fede nei quali ho ceduto alle tentazioni perché non avevo accettato il Signore come artefice della mia storia. Dopo aver iniziato il mio cammino di conversione ho cominciato a sperimentare un assaggio di paradiso che spero di vivere a pieno quando incontrerò il Signore.

    Chiamata dei primi quattro discepoli

    [16]Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. [17]Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». [18]E subito, lasciate le reti, lo seguirono. [19]Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. [20]Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.

    In questo passo del Vangelo vediamo Gesù che prende l'iniziativa chiamando i quattro in una situazione quotidiana (mentre lavorano). I chiamati sono destinati all'attività di reclutare altri uomini e donne. Il seguente abbandono del padre da parte dei due discepoli  sottolinea la radicalità della scelta di seguire Gesù. Posso paragonare questo passo a quando ho deciso di scrivere la mia esperienza di conversione, in questo modo penso di aver risposto anch’io alla chiamata di Gesù che mi chiedeva di diventare suo strumento abbandonando lo stato di inerzia nel quale la lontananza dalla fede mi aveva ridotto.

    Gesù insegna a Cafarnao e guarisce un indemoniato

    [21]Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. [22]Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. [23]Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: [24]«Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». [25]E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». [26]E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. [27]Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». [28]La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

    In questo passo del Vangelo troviamo Gesù che insegnava nella sinagoga in modo diverso da quello degli scribi e questo impressionava la gente. Qui avviene il primo miracolo di Gesù ossia l’espulsione di un demonio che lo riconosce come Figlio di Dio. Posso paragonare questo passo alle lezioni di informatica che ho dato a varie persone tra il 2008/2009; cito questa esperienza perché a detta delle persone a cui ho dato lezione sono stato molto capace nel dare spiegazioni. Poi paragono l’indemoniato della sinagoga al momento più buio della mia vita ossia durante la prima adolescenza. In quel periodo odiavo il Signore per la mia malattia, infatti avevo riempito la mia vita di cose effimere e dannose che

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