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Believe in Dreams
Believe in Dreams
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E-book210 pagine3 ore

Believe in Dreams

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Info su questo ebook

Una semplice ragazza, pronta a realizzare il suo sogno più grande, va in contro ad un destino che non avrebbe mai immaginato di vivere. Questo destino c'entra proprio con la popstar Justin Bieber.

Discussioni, intrighi, sentimenti e altro cercheranno di dividere la coppia più discussa sui social, ma mai nessuno riuscirà a far finire l'amore che li lega.
LinguaItaliano
Data di uscita19 apr 2019
ISBN9788827853535
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    Anteprima del libro

    Believe in Dreams - Rossella Gallo

    Dreams

    Rossella Gallo

    Believe in Dreams

    Youcanprint Self-Publishing

    ISBN | 9788827853535

    Prima edizione digitale: 2018

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti  dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Dedicato a tutti

    quelli che non hanno

    mai creduto nei miei sogni.

    Che mi hanno sempre detto:

    "Non si avvereranno mai.

    Scendi dalle nuvole".

    Anesia Angiolini. Quindici anni, Italia.

    Frequento il secondo anno del liceo linguistico. Amo molto la musica, uscire con gli amici e divertirmi, gusti molto frequenti tra i giovani della mia età.

    Il mio colore preferito è il viola, le mie scarpe le Supra e amo molto i cappellini da baseball. Perché sto precisando queste cose? Beh, perché tre anni fa un ragazzo canadese mi ha rubato il cuore chiamandomi belieber. Proprio così, sono una belieber, e non potevo prendere decisione migliore.

    I miei genitori pensano che Justin Bieber sia un montato, ma un giorno capiranno che non è così. Io, nel frattempo, faccio ciò che mi ha insegnato di fare: credere nei miei sogni.

    Squilla il cellulare. Apro gli occhi che sembrano essere incollati l'uno con l'altro e mi volto verso di esso, poi lo prendo per rispondere.

    A: ...Pronto?

    Dico sbadigliando.

    Sara: Anesia, dove sei?

    Chiede con tono abbastanza svelto. Lei è una delle mie migliori amiche, forse la migliore di tutte. Non per sminuire Eleonora e Laura, ma lei ha qualcosa in più. La conosco da più tempo, ovvero da quando avevo 2 anni, mentre le altre le ho conosciute alle elementari. Siamo sempre state molto unite e presenti l'una per l'altra. Lei è più che una migliore amica: una sorella.

    A: A casa, stavo dormendo...

    S: Come stavi dormendo? Ma sai che giorno è oggi?

    Sposto lo sguardo verso il calendario che ho sulla scrivania: è il 9 aprile. 9 aprile 2011. Ovvero, il giorno più bello della mia vita.

    A: Oh cavolo, me n'ero dimenticata!

    S: Come ti eri dimenticata?! Va beh, dai, vieni a casa mia.

    A: Perché?

    S: Non ti ricordi? Ci eravamo messe d'accordo che tu e le altre sareste venute da me per prepararci tutte insieme.

    A: Si, mi ricordo, ma sono le dieci del mattino. Non è un po' presto?

    S: No, dobbiamo essere perfette per Justin! Dai sbrigati, ti aspetto.

    Riattacco. Mi siedo nel letto strizzandomi gli occhi, poi mi alzo diretta nel mio armadio a sfogliare i soliti vestiti che non mi accontentano mai. Come mi vesto per stasera? Non so proprio cosa mettermi. Questo è uno dei mille problemi che perseguitano le ragazze: non sanno mai cosa indossare per le occasioni speciali.

    Sono agitata. Tra un paio d'ore realizzerò il mio sogno incontrando il mio idolo, ma nessuno dei miei capi sembra essere all'altezza! Faccio avanti e indietro pensando ad una soluzione, ad un tratto mi giro per guardare tutti i poster di Justin che ho appeso nella mia camera e mi incanto su uno in particolare che mi ricorda qualcosa... CI SONO! Mi sono accorta solo adesso che abbiamo una camicia uguale. Scherzavo, non me ne sono accorta adesso, l'avevo comprata apposta, solo che mi ero dimenticata di averla. Ho deciso: metterò quella stasera, accompagnata dalle Supra e dal cappello della NY viola - che avevo comprato apposta.

    Prendo la mia borsa, saluto mia madre con il bacio del buongiorno ed esco di casa. Mi dirigo davanti alla fermata per prendere l'autobus, ma appena giro l'angolo della strada lo vedo partire. Gli corro dietro per qualche metro. Ma chi voglio prendere in giro? Non lo raggiungerò mai. Mi tocca andare a piedi e la strada è abbastanza lunga.

    Arrivo davanti a casa di Sara, suono il campanello e mi apre quasi subito lei.

    S: Finalmente sei arrivata! Vai di sopra, ci sono le altre.

    Salgo le scale velocemente accompagnata da lei dietro, entro nella sua camera e vedo le altre sedute sul suo letto. Le saluto con un abbraccio spiegando loro il motivo del mio ritardo.

    Parliamo riguardo a stasera, ad esempio a che ora partiamo e arriviamo e a che ora andiamo al meet and greet. Proprio così: meet and greet. Cinque mesi fa abbiamo vinto i biglietti per l'ingresso su internet e in più staremo in prima fila, proprio sotto al palco. Vogliamo conoscere Justin con tutte noi stesse! Chissà se ci riusciremo, se riusciremo a parlare con lui. Oddio, sono troppo emozionata!

    Rimaniamo a parlare per circa un'ora, dopo di che cominciamo a prepararci per bene. Le altre decidono di truccarsi per sembrare più belle, ma a me non piace molto il trucco. Mi ostino a mettere gli orecchini che ho buttato dentro la borsa per la fretta e rubo qualche goccia di profumo a Eleonora. Non voglio sembrare troppo appariscente. Sentiamo dal piano di sotto il padre di Sara urlare se siamo pronte - sarà lui l'autista che ci dirigerà al nostro paradiso - e, prima di andare, ci abbracciamo tutte urlando qualche cazzata per calmare la tensione. Scendiamo al piano di sotto frettolose e vediamo suo padre appoggiato ad un tavolino in salotto che gioca con le chiavi.

    P: Possiamo andare?

    Chiede come se non sapesse la risposta. Ci guardiamo tutte negli occhi, ci prendiamo per mano e annuiamo con la testa pronte a realizzare il nostro sogno. Apriamo la porta di casa e corriamo verso la macchina come una mandria di rinoceronti, saliamo e Sara inserisce immediatamente il CD di Justin nello stereo. Lo fa partire e alza il volume al massimo per poi cantare a squarciagola quando sale anche suo padre che ci guarda come se fossimo pazze, ma come biasimarlo? Ridiamo al suo buffo sguardo diretto verso di noi.

    Dopo tre ore arriviamo davanti allo stadio di Milano. Mai visto uno stadio più grande. Intorno ad esso ci sono moltissime bancarelle che vendono gudget di Justin come magliette, bandane, calendari, striscioni e peluches. Ovviamente ognuna di noi compra qualcosa e io prendo una maglietta viola con una sua foto stampata davanti e il suo nome dietro da abbinare al cappello, quindi rientro in macchina per cambiarmi.

    Facciamo la fila dietro alle altre beliebers per circa 5 ore e, appena aprono i cancelli, dopo aver fatto vedere i biglietti alle guardie, corriamo verso le scale che portano all'entrata. Sento il vento scompigliarmi i capelli di quanto corro veloce. Mi sento sempre più vicina a lui, è una sensazione unica.

    Ci affrettiamo a prendere i posti migliori per una migliore visuale - anche se staremo in piedi tutto il tempo nel tentativo di poter toccare la mano di Justin - e riusciamo a sederci nella fila posta proprio di fronte al palco.

    Passano altre 3 ore prima che il concerto abbia inizio, ma per far passare il tempo hanno deciso di far entrare DJ Tay James. È davvero divertente, sembra di essere in una discoteca, anzi, meglio! Sopra la sua testa c'è un enorme schermo accompagnato da altri due più piccoli affianco. Essi riproducono il timer che conta all'indietro l'arrivo di Justin e ormai è arrivato a 10. Tutto il pubblico conta ad alta voce.

    10 - 9 - 8 - 7 - 6 - 5 - 4 - 3 - 2 - 1...

    Inizia la sigla della canzone 'Love me' e Justin spunta dal pavimento vestito di bianco con un paio di occhiali. Delle lacrime cominciano a rigare il mio viso, è davvero davanti a me, ai miei occhi!

    (Dopo un paio di canzoni)

    Ruba il cappello ad un ballerino per lanciarlo in mezzo alla folla e tutte le fans urlanti cercano di prenderlo, compresa me, ma lo lancia troppo lontano e non ce la faccio ad acchiapparlo. In seguito ne lancia altri tre, ma talvolta non riesco a prendere nessuno di essi. Va dietro le quinte per qualche minuto e improvvisamente dal soffitto compare un enorme cuore di metallo. Eccolo di nuovo, che comincia a suonare con la chitarra e a cantare 'Favourite girl acoustic' intanto che si posiziona all'interno del cuore che, in seguito, lo sospende in aria.

    Tornato a terra, si dirige nuovamente dietro le quinte per potersi cambiare e fare uscire di scena l'oggetto. Ci mette un po' prima di tornare, quindi approfitto di questi minuti per poter andare in bagno. Non ce la faccio proprio più. Avviso le altre che mi allontano per due secondi e cercano di fermarmi convinte che Justin ritorni a momenti, ma non le ascolto e vado comunque. Cerco di farmi spazio tra la gente che al contrario mi schiaccia come se non mi vedesse e, uscita finalmente dalla massa, cerco il solito cartello che indica i bagni, ma è troppo buio e non vedo niente, tranne una signora davanti a me. Mi avvicino a lei con molta cautela per non rischiare di cadere dato che non vedo nulla e le chiedo l'informazione. Mi dice di seguirla e così faccio, dopo di che mi ordina di salire gli scalini che si trovano davanti a me e va via senza specificare dove portano. È tutto così buio e non vedo nessuna porta quando, all'improvviso, mi sento prendere per un braccio. Mi giro di colpo e dei ragazzi col cappello uguale al mio mi portano uno sgabello e dicono di sedermici sopra. Disorientata, faccio ciò che mi hanno chiesto e una luce accecante si accende puntandomi. Non ci capisco niente fino a quando non sento dietro di me dei passi e...

    J: There's gonna be one less lonely girl, one less lonely girl, one less lonely girl, there's gonna be one less lonely girl, one less lonely girl...

    Oh mio dio, non ci posso credere: mi hanno scelta per essere la OLLG! Se questo è un sogno, vi prego, non svegliatemi.

    Justin si avvicina a me e comincia a girarmi intorno. Si ferma al mio lato, mi carezza la guancia e poi la bacia dolcemente. Il mio cuore inizia a palpitare sempre più veloce e i miei nervi a tirare; mi sembra quasi di svenire. Mi guarda con sguardo dolce e mi canta all'orecchio. La sua voce così vicina... Mi vengono i brividi. Le sue note sembrano cullarmi facendo scomparire tutto ciò presente in questo mondo, tranne me e lui.

    Lo vedo allontanarsi di poco per poi ritornare con un mazzo di rose in mano, me le dona e poggia le sue labbra sulla mia fronte delicatamente, come un'ape si poggia su un fiore, mi abbraccia e rimane così fino alla fine della canzone. Le lacrime non smettono di scendere, e dall'imbarazzo non posso fare a meno di ridere come una cretina.

    Finita la canzone, lo stringo forte a me e gli stampo un enorme bacio sulla guancia, proprio come ha fatto lui, e vado via salutando il pubblico con la mano. Corro dalle mie amiche che mi circondano di urla e di abbracci; non ci credono neanche loro!

    L: Non sei riuscita a prendere uno dei cappelli che ha lanciato ma hai preso Justin!

    Mi dice Laura bloccandomi dalle spalle mentre mi asciugo le lacrime. Provoca una risata a tutte.

    S: Ma, a proposito di cappelli... Dov'è il tuo?

    Mi tocco la testa: ho perso il mio cappello! Cavolo, dove può essermi caduto?! Dall'agitazione non mi sono resa conto di niente, così decido di ripercorrere i miei passi per cercarlo, ma le guardie non mi lasciano passare. Che rabbia, eppure non riesco ad essere arrabbiata, sono troppo felice.

    Il concerto è già finito, ciò sta a significare che adesso è l'ora di andare al meet and greet.

    Usciamo dallo stadio dopo circa mezz'ora dalla fine e saliamo in macchina alla svelta. Io, nel frattempo, non riesco a distogliere lo sguardo dalle rose. Non mi sembra ancora possibile... Mi sono sempre fatta dei film mentali in cui io salivo sul palco per essere la OLLG e che Justin si sarebbe innamorato di me guardandomi negli occhi, cosa alquanto impossibile, ma non credevo che almeno una di queste due si sarebbe avverata!

    Arriviamo davanti al locale, ma rimango incantata pensando al colore degli occhi di Justin e non me ne accorgo. Sara mi prende per un braccio e mi tira giù dalla macchina ridendo, poi entriamo più emozionate di prima.

    È abbastanza buio qui dentro e c'è più gente di quanto pensassi. Ci guardiamo un po' intorno disorientate e, all'improvviso, qualcuno posa la sua mano sulla mia spalla. Mi giro di scatto e vedo Justin sorridente.

    Rimango di ghiaccio, non so cosa dire e, soprattutto, non so se è davvero lui o è la mia mente che mi sta giocando brutti scherzi.

    J: Ciao.

    Mantiene quel sorriso perfetto, mentre io continuo a guardarlo meravigliata senza battere parola. Ride.

    J: Penso che questo sia tuo.

    Dice porgendomi il mio cappello. Allungo la mano per prenderlo senza spostare il mio sguardo dal suo.

    Miracolosamente dalla mia bocca esce un: Grazie, detto come se fossi ad un esame, dopo di che mi da una pacca sul braccio facendomi l'occhiolino e va via sistemandosi il suo cappello. Mi volto verso le mie amiche a bocca aperta e cominciano a saltellare urlando di gioia. Io, invece, sono sotto shock. Prima sono salita sul palco, adesso invece sono riuscita a parlare con lui, con il vero Justin! E non il solito poster che si stacca dal muro non appena lo sfioro fingendo di accarezzarlo. Non posso davvero crederci... Tutti i miei sogni si sono veramente realizzati in poche ore!

    Entra il dj che c'era al concerto e cominciamo a ballare come delle pazze. Scarico l'adrenalina muovendomi a ritmo di musica, ma dovrei ballare per tutta la vita per scaricarla tutta. Mi sento insoddisfatta: avrei voluto ringraziare Justin per il cappello come si deve, e non come se mi fosse appena passato davanti un fantasma, ma l'agitazione mi ha impedito di farlo. Decido di andare da lui, ma sono troppo tesa e non posso rischiare di fare la figura di prima. Le mie amiche mi danno un abbraccio di gruppo per incoraggiarmi e mi spingono verso di lui per fare in modo che non mi tiri indietro. È a pochi metri da me, seduto su uno sgabello del bar che sorseggia un drink con un amico. Lo guardo ridere, e la sua risata mi dà la forza di avvicinarmi, quindi così faccio. Lancio un'occhiata alle ragazze mentre cammino che mi fanno il segno dell'ok e di prendere coraggio. Sospiro molto profondamente due volte, mi siedo sullo sgabello dietro di lui e gli batto due colpi sulla schiena per attirare la sua attenzione. Si gira verso di me e appena mi vede mette giù il bicchiere che ha in mano, mi sorride e vado nuovamente in tilt. Cosa faccio adesso?

    J: Ciao, di nuovo.

    Mi limito a sorridergli come fa lui e comincio a respirare irregolarmente. Mi guarda sghembo.

    J: Tutto ok?

    Annuisco. Non riesco a parlare! Corro in bagno per sciacquarmi la faccia lasciandolo solo e confuso. Cavolo, ho fatto un'altra figuraccia col mio idolo! Ma devo rimediare.

    Mi guardo allo specchio con le mani appoggiate al lavandino e ripeto tra me e me tre o quattro volte: Posso farcela. Esco dalla toilette decisa e mi dirigo ancora da lui che mi guarda come due minuti fa. Mi siedo.

    J: Stai meglio adesso?

    A: Si, grazie.

    Wow, sono riuscita a parlare finalmente.

    A: L'agitazione ha preso il sopravvento.

    Ridacchia.

    J: Tranquilla, ci sono abituato.

    Sorridiamo entrambi.

    A: Comunque, sono Anesia.

    J: "Io sono Justin.

    A: So perfettamente chi sei!

    Ridiamo divertiti, sono riuscita a farlo ridere! Gli faccio i complimenti per il concerto e mi confessa che in realtà era molto teso come sempre: ha paura di sbagliare qualcosa come i passi di un ballo o le parole di una canzone, o che possa sentirsi male durante un'esibizione mandando tutto a monte. Rispondo che se dovesse mai accadere qualcosa del genere, alle vere beliebers non importerebbe. Siamo umani, capitano

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