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Testimone Chiave: Memorie di un Personal Trainer
Testimone Chiave: Memorie di un Personal Trainer
Testimone Chiave: Memorie di un Personal Trainer
E-book84 pagine1 ora

Testimone Chiave: Memorie di un Personal Trainer

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DAL 22 NOVEMBRE “TESTIMONE CHIAVE - MEMORIE DI UN PERSONAL TRAINER”: RAY DE MEDICI RACCONTA STORIE E RETROSCENA DEI RICCHISSIMI CLIENTI INCONTRATI IN OLTRE VENT’ANNI DI PROFESSIONE.

Bellezza, denaro (tanto), potere, lusso sfrenato: per molti esseri umani questi sono gli ingredienti di un’esistenza perfetta.

“TESTIMONE CHIAVE - MEMORIE DI UN PERSONAL TRAINER” racconta cosa succede quando una persona molto concreta entra in un mondo da sogno e lo guarda semplicemente per quello che è, svelandone storie, contraddizioni e segreti. Ray de Medici è – da oltre vent’anni – un vero personal trainer di clienti top, di uomini e donne che sembrano uscire da un film e aprono a Ray le porte delle loro case e della loro anima. Garantendo sempre il rispetto della privacy riguardo all’identità dei clienti, il libro ha come protagonisti personaggi reali di grande fascino, ciascuno a suo modo: il Conte, il Re delle mozzarelle sosia di Lino Banfi con una frizzante moglie ventenne, il fashion victim con il cane innamorato di un peluche, l’avvocato che più che un training vuole una copertura alle proprie scorribande amorose, la ballerina esibizionista... Alcuni di loro appaiono spesso sui giornali, altri custodiscono gelosamente il proprio stile di vita. Quello di Ray è il racconto di persone non comuni, con un approccio non giudicante e proprio per questo molto coinvolgente: la potente umanità che emerge porta il lettore a potersi identificare tanto con lo stupore e le sensazioni che Ray rivive con humor e leggerezza, quanto con le emozioni e i bisogni universali che rendono i suoi ricchissimi clienti inarrivabili solo in apparenza.
Una lettura agile, uno stile fresco e uno sguardo realistico su ambienti da fiaba che diverte e offre anche pillole di riflessione: il primo libro di Ray De Medici è interessante da ogni punto di vista ed è un buon compagno per godersi un momento di relax.
Immergiti anche tu nelle pagine di “TESTIMONE CHIAVE - MEMORIE DI UN PERSONAL TRAINER” e fatti accompagnare da Ray in un percorso davvero straordinario, che ti allenerà ad andare oltre i pregiudizi, sempre con un sorriso e con la voglia di esplorare mondi nuovi.

“Questo scritto nasce per donare qualche attimo di leggerezza e spensieratezza, in un momento storico socialmente molesto e denso di stress”. Ray de Medici
LinguaItaliano
Data di uscita22 nov 2019
ISBN9788835335276
Testimone Chiave: Memorie di un Personal Trainer

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    Anteprima del libro

    Testimone Chiave - Ray de Medici

    CONCLUSIONE

    Ray de Medici

    Indice

    INDICE

    3 Prefazione

    5 Il conte

    11 Regina di fiori

    15 Vodka e meditazione

    18 Corna e mozzarelle

    23 Champagne e psiche

    27 Testimone chiave

    32 Piume di cristallo

    36 Avvocato del diavolo

    40 Ipocondriaca hippy

    44 Innamorato pazzo

    48 Sacro e Profana

    56 Conclusione

    PREFAZIONE

    La figura professionale del personal trainer è alquanto recente, anche se esiste da sempre l’esigenza di avere qualcuno al proprio fianco che si prenda cura del corpo, dell’alimentazione e del morale. A differenza di altri maestri, però, oltre a una spiccata professionalità e competenza sul campo occorre anche una sensibilità d’animo capace di adattarsi alle più svariate necessità personali. All’apparenza quello del trainer è un mestiere invidiato e giudicato con leggerezza, ma soltanto perché poco intuito o considerato meramente negli aspetti più ludici: la realtà porta con sé ben altri risvolti. La confidenzialità che si viene a instaurare dopo ripetuti giorni di allenamento, per esempio, si fonda di fatto su una grande capacità di ascolto e prontezza di riflessi, necessarie per soddisfare esigenze soggettive talvolta nemmeno esternate o riconosciute dal cliente. Il personal trainer di certo non sostituisce lo psicologo, ma capita spesso che sia custode di confidenze e dettagli che il cliente stesso non oserebbe raccontare nemmeno al proprio collaudato terapeuta! E le memorie raccolte in questo libro, scritte da una figura qualificata e poliedrica, ne sono un esempio. Ray è un amico, un professionista che conosco da anni, e posso sincerarvi che è un maestro, non soltanto sul piano tecnico, ma anche di stile. Il suo essere affabile lo rende versatile in tutte quelle circostanze in cui occorre saper compensare i disagi altrui con un sorriso d’incoraggiamento: con lui è facile accogliere i propri deficit e mettersi in gioco, ottimizzando le parti meno benvolute di noi stessi. Il proverbiale aplomb che lo contraddistingue permette a chiunque di sentirsi a proprio agio e di trovare un equilibrio ragionevole tra la necessità pratica di una remise en forme e l’impegno psicofisico richiesto per ottenere i risultati previsti. Un conto è infatti essere remunerati esclusivamente per far faticare, e un altro è ricevere un compenso per un lavoro che instauri progressivamente nell’interlocutore uno stile di vita consapevole, adatto alla sua tipologia caratteriale. Prendiamo ad esempio l’abilità di anticipare e prevenire la carenza di buona volontà con dei jolly, diversificando la tipologia e l’intensità dell’allenamento: ciò richiede un occhio critico ed esperto, e non è cosa da tutti. In questo caso occorre saper sorprendere il cliente con qualcosa di extra-ordinario, non previsto dalla routine concordata – ma indispensabile per mantenere aperti il dialogo e lo stimolo allenante. Talvolta sostituire l’allenamento con una passeggiata o una partita a tennis o a golf rimette in pista la voglia di aver cura di sé, e fa superare anche crisi ricorrenti: tutti sappiamo quanto faccia bene mantenersi in forma, ma altresì quanto impegno ciò implichi. Condividere questo impegno con un personal trainer esperto è di certo più facile, ma solo a condizione che quest’ultimo sia una presenza di buona compagnia, abile nel far passare il tempo in modo efficace e produttivo per tutti.

    Le relazioni interpersonali nascono in modo spontaneo, va riconosciuto. Poche persone restano emotivamente distaccate nel rapporto con il proprio coach . Più difficile è invece il rapporto di lavoro con la coppia che assume un personal trainer per allenarsi in tempi differenti, perché questo comporta spesso e volentieri la curiosità di scoprire dettagli confidenziali sul proprio partner; ma si sa bene che il personal trainer non improvvisato è anche un abile oratore, capace di dissimulare con garbo e ironia le richieste più inopportune. Il rispetto della privacy deve essere il fiore all’occhiello di ogni personal trainer, e Ray non fa certamente eccezione. I dettagli delle sue memorie sono custoditi con riserbo: ciò che viene raccontato in queste pagine è la percezione di un professionista che svolge il proprio mestiere in modo magistrale, anche quando si trova coinvolto, come uomo, in aspetti singolari della vita dei propri clienti; aspetti assolutamente non scontati, non previsti e di certo non insegnati nei libri di anatomia e di biomeccanica del movimento. Questo è un mestiere per chi sa accogliere il proprio prossimo senza pregiudizi e circonferenze mentali, e l’obiettivo del personal trainer resta essere utile a ottimizzare la qualità della vita delle persone: persone che non possono essere considerate solo a livello scheletrico-muscolare, ma che vanno comprese nella propria interezza. Essere accolti nel nucleo abitativo è qualcosa di intimo, che necessità di grande professionalità per non declinare nell’ambiguo, in quanto a volte capita di essere in qualche modo importunati; occorre pertanto un modus operandi dignitoso e affabile, per non compromettere la futura collaborazione. Le occasioni non sono poche, ma l’ardire di rigettare l’offerta con classe è indispensabile. Lo si può pertanto ritenere un lavoro per molti, ma non per tutti.

    Certamente personal trainer si diventa, ma galantuomini si nasce.

    Maggie

    IL CONTE

    Parto da lui. Non potrei fare diversamente. Una figura che non voglio e non posso dimenticare. Ultimo erede di una schiatta nobiliare, trapiantato per un periodo all’estero, un po’ per caso un po’ per noia, e soprattutto in fuga dal suo retaggio. Un uomo controverso, allo stesso tempo affascinante, dispotico ed eccentrico, ma estremamente dotato di intelletto e sagacia. Il nostro primo incontro glielo suggerì caldamente il cardiologo, che preoccupato per la sua salute ritenne opportuno consigliargli un po’ di sano esercizio fisico. Mi presentai presso il suo indirizzo, come da accordi, in un sabato mattina uggioso. Abitava in un castello arroccato su una collina – una residenza antica ma molto ben tenuta che trasudava storia da ogni angolo nascosto e da ogni pietra. Un grande cancello in ferro battuto delimitava l’ingresso. Suonai il campanello e subito mi venne aperto. Il viale lastricato d’ingresso era ornato di statue e di fiori: notai la screziatura della corteccia degli alberi, di una tonalità che non avevo mai visto prima. Arrivai di fronte all’immensa porta d’ingresso e notai subito un grosso batacchio in ottone, che prontamente utilizzai come campanello.

    Dopo qualche secondo la porta cominciò ad aprirsi lentamente e a metà corsa apparve una signora molto seria e austera, suppongo sui cinquant’anni, dai capelli

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