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Alchimia Segreta dell'Immortale: Scienza delle 9 chiavi egizie - Anatomia occulta e Pratica ermetica
Alchimia Segreta dell'Immortale: Scienza delle 9 chiavi egizie - Anatomia occulta e Pratica ermetica
Alchimia Segreta dell'Immortale: Scienza delle 9 chiavi egizie - Anatomia occulta e Pratica ermetica
E-book472 pagine5 ore

Alchimia Segreta dell'Immortale: Scienza delle 9 chiavi egizie - Anatomia occulta e Pratica ermetica

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Info su questo ebook

Il segreto del linguaggio alchemico riguarda da sempre il tema dell'immortalità considerato il vero tesoro del più alto scopo umano e per questo motivo reso incomprensibile ai non iniziati. Le Nove parti dell'anima che formano il corpo fisico, la magia dell'antico Egitto, i segreti del cervello umano con gli esercizi pratici sino ad ora gelosamente custoditi dalla Massoneria Orientale, si trovano finalmente spiegati in quest'Opera rivelatrice. Con il racconto delle proprie esperienze l'autrice invita il lettore ad addentrarsi sempre di più nella lettura, lo prende per mano fino fargli compiere un salto di qualità, sino a trasmutarlo nella sua stessa essenza. Gli argomenti trattati sono interessantissimi e non mancheranno di stupire per la ricchezza di preziose informazioni che spiegano un mondo magico ancora sconosciuto. Infine, gli esercizi pratici dell'Alchimia ermetica sono autentiche pepite d'oro nel percorso verso l'immortalità! 
LinguaItaliano
Data di uscita27 ott 2020
ISBN9791220213158
Alchimia Segreta dell'Immortale: Scienza delle 9 chiavi egizie - Anatomia occulta e Pratica ermetica

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    Anteprima del libro

    Alchimia Segreta dell'Immortale - V.P.Elli

    Prologo

    INTRODUZIONE

    Molto si parla e si è parlato della Grande Opera. Alcuni propongono di dedicarvisi, ma ben pochi lo fanno. Dicono: Più tardi, quando avremo agio e calma necessari, ci impegneremo. Ma l’agio e la calma non vengono mai; sino a che giunge il momento supremo, quello in cui l’Assoluto ci richiama a sé, poiché siamo suoi, ed allora è troppo tardi. Passare su questa Terra senza aver decifrato l’enigma, senza aver penetrato il segreto inesprimibile che alcuni, fra i nostri avi, conobbero. Forse lo potrai tu, tu che hai sollecitato la Sapienza fra tanti che non l’hanno fatto. Da La Grande Opera di Grillot de Givry

    Esperienza

    Niente lasciava supporre l’arrivo di eventi turbinosi e ostili che avrebbero provocato quel sacrificio cruento che anticipa la trasmutazione della vile materia corvina in bianche colombe. Il Non-nato, lo sconosciuto Immortale disadorno dai sensi tanto familiari al corpo animale, scuoteva le sue radici ultraterrene contro il guscio abbrutito del vivere ordinario.

    Quando riconobbi i segnali delle forze saturnie che risalivano in superficie cercai di togliermi dal vertiginoso turbine di sincronicità negative che l’accompagnavano, senza riuscirci. Passata la tempesta, la prima sensazione del risveglio che separa la pavida ragione, dalla via dei folli fu un inaspettato senso di disgustosa amara solitudine, ancora incoerente, ma cattiva, spietata. L’ideale pace angelica che ingenuamente presagivo quando decisi di votarmi alla spiritualità esoterica, si attestò un miraggio, uno scherzo degli dei.

    Lo studio di antichi libri disseminati di simboli e appunti incomprensibili hanno sfidato la pazienza e la perseveranza dei più tenaci cercatori di verità, e ancora lo faranno. Il mistero arcano che aleggia intorno alla Grande Opera, umilia la superbia dei sapienti e l’aspettativa dei veggenti.

    Volevo indovinarlo, squarciare l’enigma del linguaggio ermetico. Simile all'effetto mistico di un mantra, il mistero del piombo che si trasmuta in oro cominciò a penetrare nella mia mente come predestinazione e privilegio alla vita ultraterrena.

    La fiamma sempre accesa mi fu fedele guardiana e compagna durante i tormentati lunghi anni del mio eremitaggio. Mentre il mondo si lanciava spavaldo nel secondo millennio, il tumulto della mente infiammata piantava il suo seme in terra d’Arcadia. L’alchimista spagirico nella casa di Pan, il dio della foresta opera la trasmutazione del vegetale in medicina magica, ma la discesa nel ventre minerale della terra infera, dovete sapere che non passa dalla tana del coniglio.

    "Tutto è spirito. La fonte della vita è nell'infinito spirito creatore.

    L’universo è mentale.

    Lo spirito regna sulla materia." Ermete Trismegisto

    L’ignoranza radicata nell'educazione formale e informale che nega l’esistenza degli Enti eterici rese drammaticamente dolorosa la disgregazione delle forze elementali, maschera e mantello del falso ego. Di fatto, il moderno ricercatore alchimista attinge l’informazione che gli scaturisce da dentro o dai Registri Akaschici (etere) della memoria universale. Ad esempio, non sapevo che la battaglia iniziatica sarebbe stata lo specchio di quello che dormiva rintanato dentro di me come retaggio genealogico.

    Non svegliare il can che dorme, alcuni lo chiamano, karma.

    Troppi antenati sull'albero, frutti maturati nel sangue di guerre sante, memorie ataviche di altèra arroganza, tradimenti e lealtà, soprusi e privilegi inquartano di rosso il blasone, ma la pesante, plumbea zavorra araldica trattiene il piede alato del mercurio ermetico.

    Ogni causa ha un effetto – Ogni effetto ha una causa. Ogni azione genera un’energia stabilita, che con la stessa intensità ritorna al punto d’origine. Ermete Trismegisto

    Il Karma dei padri ricade sui figli.

    Infatti, replicando il dramma cosmico delle guerre stellari, come Sir Lancelot nella saga di Re Artù ho combattuto contro un esercito di ossa imbiancate che ostinatamente mi rifiutavo di riconoscere porzioni di me stessa, potenze del mio sangue. L'architettura iperdimensionale della particella che opera nel DNA vivente, chiamata Etherion dal suo scopritore, il dottor Santilli (2006), ha aperto il mondo scientifico alla realtà della Aetherforce, la sacra forza eterica implicita nel nostro codice genetico, e secondo noi, motivo del fenomeno karmico. Il Karma acquista significato se lo si colloca in una dimensione non-locale, e non lineare. La spiegazione non può prescindere dalla valutazione che nell'uomo coesistono altri Corpi multidimensionali che esulano dalla coniugazione del verbo tridimensionale. Quello che è stato in altri tempi, continua ad esserci relativamente ai tre, cinque, sette o nove Corpi eterici che stabiliscono la connessione iperdimensionale. Dal mio punto di vista esoterico, la scoperta di Etherion coincide con l’insegnamento della nostra Scienza delle Nove Chiavi di origine egizia, che auspico venga apprezzata e approfondita da successivi ricercatori. Lo scopo di questo libro è quello di istruire la mente che è possibile muoversi in altre dimensioni senza perdere la ragione. La tecnologia meccanica ha permesso all'uomo di conquistare l’aria, ma ha dovuto costruire il veicolo che lo trasporta, nessun umano si è trasformato in uccello. L’esoterismo ermetico è tecnologia spirituale che permette di conquistare l’Etere, la dimensione degli immortali, ma si deve costruire il veicolo capace di trasportarci. Potreste essere l’Eroe tecnologico della più grande invenzione della storia umana, Corpi non-locali e non-lineari costruiti dal vostro DNA, ovvero l’Alchimia dell’Immortale.

    Un pensiero sostenuto da una convinzione è molto più forte di uno inconscio. Di conseguenza, il karma può essere influenzato dai pensieri. Questo è un fatto incontestabile.

    Gli antichi non esagerarono quando dipinsero a fosche tinte il tempo funesto della putrefazione. Il modello di Excalibur, la spada polare del Drago che vive nel codice genetico, è destinata a spezzarsi. Il potere kundalinico del Serpente sfuggito dalle mani degli antichi eroi, se animato darà il colpo doloroso. La conquista di Madonna Alchimia sarà ostaggio di un re sterile, evirato. Cercherà di restare nella sua grotta, al riparo dalla vostra dimensione materialmente umana. Chiusa nella sua dimensione di purezza incontaminata, si negherà alle vostre lusinghe.

    Al confine con la terra dei morti troverete l’albero degli impiccati, il segnale che sarete spogliati del vostro potere magico. Il tesoro principesco della mente, identità e certezze, la forza e la potenza del sangue saranno abrase dal diluvio di vento di lame affilate che decespuglia, sradica l’orgoglio dell’albero alto e innalza l’albero basso. Senza vesti, così disadorna, la terra dei vostri padri sarà desolata come la vostra mente ancora umana. Per tre lunghissimi giorni di tenebra, l’eroe giacerà smembrato di tutti i suoi talenti, estraniato dal mondo. Se cercherete il segreto del Graal, rugiada di resurrezione, come l’affogato cerca la boccata d’aria, lo troverete dove è sempre stato, nel Sancta Sanctorum del vostro cranio.

    La frequenza di replicazione del modello mistico nel DNA può sottrarre decenni di vita prima di arrivare al centro. Per risolvere il dramma della duplicazione ci sono noti alcuni passi che possono liberare dal labirinto Karmico. La frequenza degli 8Hz può resettare il campo e cambiare i moduli geometrici legati al karma che sono effettivamente un blocco elettromagnetico e portarli nella fase a effetto zero, da dove iniziare il lavoro di costruzione dei veicoli immortali.

    Il Corpo magico o Corpo di resurrezione è un germoglio di sempre verde, nel becco di una bianca colomba, insufflata dallo spirito immortale.

    I simboli comunicano tra loro, sta a voi comprendere il linguaggio. Resistere e attraversare il campo del vasaio, disseminato di cocci senza nome, o restare smarriti in attesa dell’inevitabile? Sta a voi decidere se andare da vivi, all'albero dove tutti lascino la loro impronta digitale. Non a caso, gli Antichi chiamarono l’insegnamento ermetico, la via eroica.

    Tutti i cambiamenti procedono dal sapere.

    Il serpente celeste colpito dalla freccia, raggio del nuovo sole si è oscurato portandosi dietro il fuoco del Cobra che un tempo accese di vita i tremendi leoni egizi, padri del terrore. I corvi neri della trasformazione strapperanno via i legami carnali delle cinque madri, precipitandovi nel caos degli elementi divenuti ostili. Il fuoco prometeico del sapere occulto non arriva dalla mente razionale, che anzi lo combatte, s’infuria come il più sanguigno e coraggioso dei tori che tenta di fuggire dall'arena. Nel culto di Mitra, il dio uccide il toro cosmico trafiggendolo alla giugulare mentre lo scorpione sta evirando i testicoli della fertilità taurina. Il dio (corpo immateriale), sacrificando il Toro volge indietro la testa, come a volersi proteggere dalla contaminazione del sangue bollente che sgorga dalla ferita mortale, fiume di vita per nuove generazioni. Un altro sacrificio cruento si compie al centro della croce dei quattro elementi. Il seme cristico del Corpo vegetale viene trafitto, tagliato, circonciso non nel sesso, ma nel cuore. Il seme ermafrodita che deve essere sepolto dopo aver versato sino all'ultima goccia il suo prezioso sangue (linfa), darà vita a un nuovo germoglio. Ciò che viene sacrificato è lo stampo, il guscio delle forme.

    "Sto seminando… ed annaffiando. Se qualcosa germoglia e cresce in voi, avrete la risposta. Muri imprigionano le nostre anime ed impediscono al soffio divino di raggiungerci. Non guardiamo che le forme quotidiane ed ordinarie dell’esistenza. Non recepiamo che ciò che ricevono i nostri sensi, essi stessi comandati dalle nostre emozioni. (..) Si tratta di percepire oltre le nostre emozioni. Toccare il Cuore del Cielo, di respirare a pieni polmoni la vita del Cuore del Cielo, di lasciarsi accarezzare dalle lingue di fuoco. Riempito del soffio di luce, pronuncerete le sillabe che formano il destino di un servitore." A. Aboulafia e la Kabbalah - Élie - Georges Berreby

    Si dice che il primo passo è sempre il più difficile. Durante il solve alchemico, s’impara a dominare l’auto-controllo, temperando, miscelando l’energia di emozioni e impulsi. Assimilare il combattimento tra bene e male riconcilia l’alleanza con gli dei. Ma quanto è difficile imparare quello che non ci è mai stato insegnato. Quando il volo delle bianche colombe ricompone la perduta unità tra conosciuto e diverso, la qualità essenziale della romanica pax-deorum diventa balsamo per la mente guerriera che si concede breve riposo.

    La conservazione dell’uomo naturale soccombe sulla via iniziatica che suppone il combattimento durante la slegatura. Rappresenta in realtà il raffinarsi e il cambiar pelle dei Veri Uomini. -

    Il Domenicano Bianco - G. Meyrink

    Un conto è sapere che gli Dèi esistono, altro, esserci.

    L’esperienza di Alchimia dell’Immortale che mi è concesso raccontare, richiede che il lettore possegga la luce intuitiva del discernimento. Nell’ipertempo del sonno solare, mi trovai a passare attraverso una grande giara berciata che stava nell'aiuola del museo etrusco di Roma. L’inusuale star-Gate s’aprì nel mondo delle divinità etrusche.

    Durante il sonno lucido chiamato dai cabalisti, il sonno di Siloam partecipai alla liturgia del Cibo sacro. La Presenza che mi accompagnò al tumulo di vetuste pietre disse che ero ospite, invitata al "Banchetto degli dei". Quali, dei? - Mi assalì il terrore!

    Pensai che fosse la trappola astuta di qualche perverso diavolo mondano. Rimasi sulla soglia cercando motivi per andar via – come il dubbio di non esser degna di tanto onore, in quanto umana. La Presenza tranquillizzò la mia mente preoccupata anche dall'emanazione di forza che circondava il sito.

    Infine, passai la soglia.

    Entrai in un luogo che percepivo senza pareti, sospeso tra le nuvole, una nebbiolina luminosa l’avvolgeva, eppure c’era un piano orizzontale dove muoversi. Le mie vesti erano bianche. Mi è permesso dire che non vidi tavole imbandite con figure divine assise in trono, e nemmeno svolazzanti angelici servitori. Il pavimento di pietra biancastra assomigliava a un giardino di vasche d’acqua brillante. Il mio posto stava in un punto a sud-est in alto, ma non tanto in alto. Non so come, mi trovai distesa di fianco, su un’amaca di rete setosa. Soltanto allora, focalizzai che mi trovavo sollevata tre o quattro metri dal pavimento. Altre amache ospitavano Presenze non-umane, che stavano sospese ad altezze diverse dalla mia, tra tutte, la più bassa. Posso dire del suono argentino che annunciò l’arrivo delle divinità che occuparono la posizione centrale, molto in alto.

    Il cibo spirituale non discese dall'alto come manna dal cielo.

    Apparve dal pavimento! Dalle aiuole quadrettate d’acqua radiante, argentei vassoi lievitarono verso le amache. Il mio desinare aveva il profumo di mille fiori e sapore di frutta, ma non saprei direi cosa fosse. Mi sentivo malinconica e sola. Lontanissima dalle Alte e Altissime Presenze sovrumane velate che non riuscivo a guardare. Fu un attimo. Improvvisamente, il suono sottile come il ronzio di migliaia di api diventò linguaggio comprensibile, e quello fu il dono che tolse il limite, e riempì l’animo di eterna gratitudine. Le ferite si rimarginarono, forse per lasciare posto alle nuove… Interessata all'archeologia, mai avrei immaginato un simile scenario, e neppure il perché della posizione sdraiata sul fianco dei Numi etruschi raffigurati nei dipinti. L’interpretazione storica è soggetta a diversi fattori socio-ambientali del tutto relativi al limite della condizione umana.

    Il percorso ermetico, seppur lungo e difficile disegna verità millenarie, immutabili. Un motivo sufficiente per non desistere.

    Le conoscenze più alte non consistono in strani sogni, assurde visioni o immagini fantastiche; ma nel sapersi servire delle energie più alte contro le più basse, sottraendosi alle sensazioni dolorose dei piani più bassi, con opportune vibrazioni sui più alti. La grande arma dei Maestri è la trasmutazione, non la vana negazione! - Il Kybalion.

    Alchimisti si diventa.

    Uscita dal frullatore dell’adolescenza con l’identità duplicata di un predatore alieno e il carattere chiuso di un sottomarino; in quel periodo di fosche filosofie, passai al periscopio il senso della vita. Mi convinse la verità ottusa di un mondo disegnato in bianco e nero. Nella sala siluri del sommergibile chiamato maggiore età, decisi che avrei fatto esperienza tra gli scaffali della biblioteca. Fare tutto e in fretta. Non ricordo quanti alambicchi esplosero e quanti libri diventarono carta straccia a forza di sottolineature e pagine spiegazzate.

    In breve, assimilai il sapere ma dimenticai il conoscere.

    Quando ritrovai la voce del Maestro interiore, o sé spirituale, mi esortò ad imparare la pazienza.

    Ciò che il tuo spirito vorrà che ti resti nella memoria, sarà da te notato, perché esso te ne farà nascere la gioia. Maestri e domatori si assomigliano: gli uni credono importante far saltare i leoni attraverso un cerchio, gli altri conficcano dei fatti nella mente dei bambini, come, per esempio, Annibale che perde l'occhio sinistro nelle paludi pontine. Gli uni fanno di un re del deserto un pagliaccio da circo, gli altri fanno di un fiore divino un mazzetto di prezzemolo. Il Domenicano Bianco – G. Meyrink

    C’è differenza tra conoscenza e sapienza.

    La conoscenza si guadagna ad ogni attimo di illuminazione durante i molti risvegli che attendono il ricercatore. Non si passa da una dimensione all'altra facendo un salto sul tappeto elastico, la materia deve essere preparata.

    Vedremo nei prossimi capitoli che non è cambiando il corpo fisico che si ottiene l’Opus magnum, ma è esattamente al contrario. Lavorando sui corpi sottili otterremo gli embrioni della luce che avranno tutte le caratteristiche per entrare in altre dimensioni.

    Il corpo fisico è la crisalide, è stato creato per fornire il nutrimento ai corpi interiori. Non serve a nulla coccolare il fisico, è destinato a consumarsi, si disfa, ritorna cenere.

    La vera trasmutazione ermetica è un’arte mentale. Il Kybalion - Ermete Trismegisto

    I segreti alchemici si scoprono quando si è pronti. Di solito coincidono con il momento in cui si sta toccando il fondo e si ha voglia di gettare la spugna.

    L’arte mentale, se interpretata con la mentalità dell’uomo ordinario attribuisce alla mente un ruolo dominante con false interpretazioni fuorvianti che nulla hanno in comune con l’iniziazione che è, e rimane un percorso alchemico.

    È tempo di fare chiarezza.

    Il potere rinchiuso nel bozzolo della mente può trasformare gli elementi, sempre che il disordine emotivo venga trasmutato in una qualità superiore che è lontana anni luce dalla limitata mente ordinaria.

    È libero, chi si distacca dalla natura umana e realizza il potere del risveglio iniziatico.

    Quando si è legati a un ritmo incalzante che non lascia spazio nemmeno durante il sonno, l’orecchio e l’occhio spirituale si chiudono. Le città sono continuamente percorse da sibili, ronzii, il silenzio inteso come assenza di rumore è impossibile. Provate a tappare le orecchie e sentirete acufeni, suoni sottili provenienti da apparecchiature elettriche, antenne, segnali radar, satelliti, telefonia, ecc. Il cervello è la mosca che si dibatte nella rete del tecno-ragno. Cosa fare dunque se non è possibile trasferirsi sull'Himalaya?

    L’indiscutibile benessere raggiunto grazie alla trasformazione tecnologica dei materiali si presenta come un sapere dispotico, artificioso che deprime, disintegra l’anelito alla conoscenza del sacro in antitesi al postulato: produci, consuma e muori. Ansia, incertezze, spettacoli grotteschi e patetici comprimono i sensi dell’uomo ordinario incapace di cogliere il principio concreto e sovrumano della propria vita.

    La soluzione esiste, è stata tramandata dai maestri ermetici nella notte dei tempi. Sono passati millenni da allora e ritengo che non sia più necessaria tanta segretezza. Il guscio umano sta impazzendo e la cosa davvero brutta è che dentro non c’è niente! Corpi senz'Anima, assediano i nati con il seme del risveglio. In situazioni così estreme, chi può, deve parlare e indicare la via. Potreste obbiettare che ci sono i Maestri invisibili per mettere le cose al loro posto, oppure lo farà una razza aliena. Quello che accadrà a voi dovrebbe interessarvi di più di quello che potrebbe accadere di qui a qualche migliaio di anni al pianeta Terra.

    La mente, i metalli, gli elementi, possono essere tramutati da stato a stato, grado a grado, condizione a condizione, polo a polo, vibrazione a vibrazione. - Il Kybalion.

    L’esigenza di trovare le Chiavi che aprono il Tempio dell’Uomo è un tema che rimbalza in tutte le civiltà, si trova nei film di fantascienza, fantasy, horror, ecc. Prodotti confezionati per saziare la curiosità superficiale del grosso pubblico e fare cassetta, niente di più. Il risultato delle false informazioni porta alla convinzione che la magia, l’iniziazione siano un mezzo per stare meglio nel corpo fisico, nella gabbia del proprio ego e che tutto sia possibile a una mente indaffarata a far quadrare i conti e allo stesso tempo capace di attivare il terzo occhio, o poteri magici che alla fine si riducono a esperimenti di medianità per i più dotati.

    La mente dell’uomo allo stato naturale è fortemente condizionata da fattori sociali e da moltitudini di Forme parassite, entità che si alimentano dell’energia prodotta dal corpo umano, soprattutto quella sessuale o provocata da forti emozioni.

    Superare l’influenzamento sociale non rappresenta l’ostacolo maggiore, il vero scoglio da abbattere è stato costruito nei secoli da entità non umane che noi chiamiamo il nostro corpo e che serviamo con tanto amore e devozione. Il corpo umano che crediamo sia nostro è come il nido del cuculo, quello che c’era è stato buttato fuori, e quello che c’è è il luogo dove le Forme parassite abitano, prosperano e si moltiplicano. Si pensi a quanto tempo e denaro dedichiamo alla bellezza, alla cura del corpo, come se non fosse quel cadavere che si andrà inevitabilmente a decomporre.

    Se vogliamo guadagnare libertà, dobbiamo innanzitutto aprire una breccia nel guscio, e poi dissolverlo nella MENTE UNIVERSALE, il luogo che gli alchimisti chiamarono SPIRITO.

    L’uomo spirituale è prigioniero come una perla dentro all'ostrica.

    Dobbiamo fuggire via, aprirci un varco nel guscio di calce e colla che chiamiamo il nostro corpo, e poi riportarlo alla sua matrice spirituale dove era all'origine e tornare ad essere liberi. Das Griitie. G. Meyrink

    L’uomo cresce per gradi.

    Una società che plaude, esalta, propaganda incessantemente la parola: Guerra, presentandola nei film di intrattenimento come naturale, necessità inevitabile, male minore, ecc. afferma l’idea che il sangue umano non ha valore se non viene versato in sacrificio per il bene comune. Il corpo è un oggetto che si deve adorare o si può smontare, dilaniare, torturare, e terminare per essere sostituito dal prossimo numero. Quando le persone arrivano a dichiarare guerra alla propria immagine esteriore sono condizionate a vedere il nemico ovunque, meno che in sé stesse. L’umanità è in sofferenza, sta correndo verso il punto di non ritorno che potrebbe segnare la definitiva assenza della Voce interiore che gli Antichi chiamavano Genius, o se preferite, Daimon, come lo intendeva Plotino.

    Non esiste salto dimensionale o quantico, senza cambiamento radicale.

    I vostri bellissimi Corpi eterici possono tutto, sussurrano il canto della luce, conducono oltre i limiti, nel viaggio straordinario dei mondi. L’iniziazione alla più alta funzione sacrale, la sovranità magico–religiosa , come la intendeva George Dumezil [1] è interiore. I simboli del linguaggio dell’ermetismo alchemico sono la bocca invisibile che parla mille volte più chiaro di qualsiasi lingua umana. Confidiamo nello Spirito che fa sorgere mani adatte a ricevere il Nome nuovo. Il trono dell’Egitto ancora attende il ritorno del Re del Sole che è stato ucciso. Quando l’allievo è pronto arriva il maestro.

    La mente di Plotino era continuamente diretta verso il genio divino che lo accompagnava, il suo sé superiore. Si preoccupava poco del suo corpo fisico e, dopo essere stato interrogato sul giorno in cui era nato quest'ultimo, si rifiutò di dirlo, dicendo che una questione così insignificante era di scarsa importanza per non sprecare parole.

    Valentin Patrizia Elli

    [1] Georges Dumézil - Les dieux souverains des Indo– Européens, Paris 1977.

    PARTE PRIMA

    ​NOVENSILES L’UOMO DIO

    Nel mondo medievale si è molto insistito sull'importanza del numero sette, abbinato ai sette pianeti conosciuti, e spesso usati come sinonimi dei sette chakra. Mentre, ci sono prove che in ogni cultura del mondo antico, e non soltanto in quella dell’Antico Egitto, il predomino assoluto dell’idea trascendente era associato al valore del numero Nove. L’uso del nove sottintende il significato di consiglio degli dèi, si trova nel linguaggio sumerico, accadico, antico babilonese, nell'antico egizio, cananeo, israelita, celtico, greco antico, nell'antica Roma e nel pantheon delle divinità nordiche. Faraoni e re consultavano nove divinità che potevano anche variare numericamente, in quanto l’espressione del nove si usava per indicare la Grande assemblea di tutti gli dei . Lo scrittore romano Marco Terenzio Varro descrisse i fulmini che manifestavano il potere tonante di Giove, come nove divinità, perché questo numero è da sempre considerato il più potente e il più grande, che si può riassumere con il nome che attribuivano gli Etruschi alle divinità collettive: Novensiles .

    Lo stesso concetto si trova nella mitologia greca, quando per punire l'umanità, Zeus e altri otto dei si riunirono per formare il Consiglio dei Nove ; [1] e nove sono le Muse greche dell'ispirazione. [2] Secondo una tradizione buddista, poco dopo il 226 a.C. l'imperatore Ashoka fondò la società segreta dei Nove Sconosciuti. Radunò nove delle menti più brillanti e geniali dell'India con il compito di studiare e sviluppare l’antico sapere e per essere consultate prima di prendere decisioni importanti. [³] Persino il Feng Sui e il Tao Te Ching si basano su 9 mutazioni dell’energia, 7 esteriori più yin e yang nel mezzo, e Lao Tzu ne scrisse nel Tao Te Ching (9 x 9 versetti) in Cina intorno 400-600 a.C. Anche i sette Chakra sono in realtà nove, considerando che il chakra del Cuore mantiene 3 energie separate. È possibile che l’esistenza dei 9 centri di potere siano stati occultati per custodire il segreto della loro attivazione all'interno di oscure gilde.

    Prima della pubblicazione di Alchimia dell’Immortale, l'attuale diffusione in Occidente delle nove energie si riferisce alla teoria di George Gurdjieff, nota come Enneagramma. Gurdjieff definì il simbolo dell’enneagramma come, il moto perpetuo ed anche la pietra filosofale degli alchimisti. Egli disse: La conoscenza dell'enneagramma è stata preservata per molto tempo in segreto e se adesso, per così dire, è resa disponibile a tutti, è solo in una forma incompleta e teorica della quale nessuno può fare alcun uso pratico senza istruzioni da parte di chi sa.

    Nonostante il suo ammonimento a non abusarne, in molti hanno tentato di utilizzare il simbolo come tecnica psicologica creando una corrispondenza immaginaria tra i nove numeri e nove tipi" di personalità in cui il soggetto è chiamato a identificarsi. Nulla a che vedere col suo autentico ed originale scopo esoterico. Psicologi, psicoterapeuti, PNL, Neuroscienze, Jung, scuole di Reiki, ed altri si sono buttati a capo fitto su questo simbolo, inventandosi, sempre secondo me ovviamente, di sana pianta tutta una dottrina che non ha più nulla a che vedere con ciò che insegnava monsieur Gurdjieff. L'elemento di inganno, la trappola psicologica veramente dannosa di queste nuove dottrine è l'introduzione dell'idea che sia possibile migliorare il carattere che è la Falsa personalità. Invece di insegnare come liberarsi della falsa personalità, per trascendere e uscire dalla dipendenza dei sistemi del mondo, l'enneagramma viene oggi diffusamente utilizzato, in modo del tutto arbitrario, per adattarsi ad essi ed utilizzare gli aspetti peculiari del proprio carattere per trarre un vantaggio dalle relazioni con gli altri o per conseguire successo, abilità, profitto esclusivamente materiale." [4] L’abuso, lo stravolgimento della conoscenza rivelata da Gurdjieff è tale da giustificare l’oscuramento millenario delle Nove Chiavi, la cui origine è più antica del sufismo perché affonda le sue radici nella magia dell’Antico Egitto.

    Viviamo tempi di grande inganno, le coscienze umane sono condotte a falsi risvegli da personaggi che attingono al vero per stravolgerne il senso e deviarne l’energia.

    In questa ottica poco incoraggiante, un libro come questo che si occupa di andare alla radice del simbolo e della sua potenza, potrebbe contribuire ad alimentare il crogiolo dei detrattori della Conoscenza. Per rispondere a questo dubbio, devo ricordare che la Verità non ha bisogno di eroi, si difende da sé e in nessun caso l’inferiore può assorbire il superiore. Vengano pure le piccole volpi a rovinare i grappoli maturi della nostra vigna, le radici resteranno ben salde nella loro dimensione iperumana, dove osano posare lo sguardo solo le Grandi aquile.

    Nove sono le stelle che presiedono al risveglio dell’umana coscienza, e Nove sono i centri di forza del corpo fisico che occultano le Chiavi. La novità è che non si tratta di astrazioni, nel corpo umano sono presenti nove Corpi eterici che attivati dalla pratica formano il Sé immortale.

    Dal punto di vista iniziatico conoscere non significa «pensare», ma essere l’oggetto conosciuto. Una cosa non la si conosce realmente finché non la si realizza, il che vale quanto dire: finché la coscienza non possa trasformarvisi.

    I nove corpi eterici occupano delle zone di insediamento nel corpo fisico da dove esercitano la loro influenza come Embrioni del Verbo, ovvero della Parola che è tutto l’ABC. Abbiamo in noi il segreto dell’immortalità, lo pratichiamo ogni volta che apriamo la bocca, ma non sono le parole che usiamo quotidianamente ad avere senso magico. Le lettere come elementi del linguaggio sono le concezioni più semplici e i fondamenti non solo del discorso, ma anche del nostro pensiero. A molti sembrerà strano, ma dimostrerò nei prossimi capitoli che è possibile far parlare tutte le nostre fibre nel linguaggio dello Spirito immortale, la Parola perduta si può e si deve ri-generare. Il senso magico rappresenta un’estensione del pensiero, la capacità di ideare, creare la formula, la chiave, il codice che possiamo definire come, magia dell’immagine.

    Il linguaggio si forma nella nostra bocca, ma deve penetrare ovunque, fino a quando tutta la nostra natura diventa il linguaggio stesso, dove la parola di dio risuona e ci mostra la verità. Obbedisci a questa parola, quando la ascolti e non intraprendere nulla senza il suo consiglio, in verità un nuovo giorno si spezzerà per te. L'occhio interno deve vedere, l'orecchio interno deve sentire, e tutti i sensi devono essere suscitati all'interno di un uomo.

    Il potere della Parola magica.

    Durante gli anni che seguirono all'avido ingurgitare di pagine stampate, ero una Lince sempre affamata bramavo ampi spazi, le lusinghe del mondo che mi stava tra le zanne era poca cosa. Odiavo l'ostacolo del sipario calato nel teatrino del protagonismo maschile e delle comparse femminili ingabbiate nel copione di amanti pavoni, mogli e madri giunoniche. Volevo mordere i luridi fili del burattinaio, pur sapendo che Pinocchio umanizzato sarebbe diventato randagio. Ma, come potevo accomodarmi a ossequiare per tutta la vita un ruolo odioso? Le mie stelle erano sempre in movimento, la più brillante mi seguiva come cane fedele, a volte mandava lampi di pensieri folli. Invidiavo nomadi, vagabondi e artisti di strada ero decisa a vivere e agire in sintonia con la nebbiosa, serpentina via del cielo. Più di una volta mi sentii dire che era da matti rifiutare i privilegi mondani che mi si offrivano spontaneamente, che a me sembravano le trappole di mostruosi cacciatori di anime, da mandare al mercato degli schiavi.

    La bellezza può diventare una maledizione, l’intelligenza un pericolo.

    Odino, il dio celtico, era il dio dei vagabondi, dei buffoni, e andava girando trasandato, per le vie del mondo, dissimulando il suo aspetto divino e la sua reale natura con travestimenti e trasformismi. (…) L’energia del Matto imprime un moto costante, è il fronte di un vortice che avanza come un tornado, il suo simbolo è il serpente Ouroboros che si morde la coda (dal greco, voro, divorare- ouros, coda). Nelle raffigurazioni delle opere alchemiche, è la ciclicità del tempo e del Uno il Tutto (En to Pan). I Maya stessi, scopritori dello zero, rappresentavano la cifra nel simbolo della spirale, o serpente. [5]

    La via del cielo è un labirinto che gli occhi fisici non vedono, dove la bussola della ragione non funziona. L’errore sta nel guardare fuori quello che invece è interiore. Arrogarsi il diritto di credersi " figli di dio", è una blasfemia, quando non c’è dio nell'imperfezione della materia corrotta che chiamiamo, il nostro corpo. Credersi predestinati a salvare il mondo, quando ne facciamo ancora parte. In altre parole, la verità che si palesa al viandante odinico è l’inadeguatezza, l’ignoranza abissale che separa la terra dal cielo. Camminare e ritornare continuamente sui propri passi, è il cane che gira e si morde la coda, niente a che vedere con il potentissimo simbolo del Drago alchemico Ouroboros che scopriremo.

    Quanti esercizi inutili si offrono agli sperduti discepoli dell’Arte, fili d’Arianna che si spezzano al primo colpo, lasciandoci nello sconforto e per alcuni sfortunati, un incubo, un buco nero. Ci sono papiri egiziani che si devono leggere senza aprirli, sembra strano ma è vero. Non tutto quello che si scrive si rivolge alla mente razionale, ci sono opere che si possono leggere lasciando il libro chiuso. La risposta può essere che occorre avere la Chiaroveggenza o la Chiarudienza per intendere l’alfabeto della luce. Posso dire che l’uscita dal labirinto avviene quando la mente smette di avere paura del silenzio, smette di invocare aiuto, e impara a fidarsi del buio. Ma non è la luce ciò che cerchiamo? Certamente, ma non la luce artificiosa dell’inganno. Nelle iniziazioni ai misteri l’adepto viene bendato e lasciato solo a fronteggiare le sue paure che gli si palesavano anche a colpi di bastone. Non c’è iniziazione migliore della vita stessa. La Bibbia fa dire a

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