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La via alchemica: Una guida al perfezionamento interiore
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E-book155 pagine3 ore

La via alchemica: Una guida al perfezionamento interiore

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Info su questo ebook

L'alchimia è generalmente definita come arte o scienza della trasformazione o trasmutazione delle cose. Questa definizione è soddisfacente ma non è del tutto esatta perché, a partire dal tardo Medioevo, i testi di alchimia contengono una gamma molto ampia di temi e argomenti. Negli scritti alchemici più completi si possono individuare tre attività differenti ma collegate tra loro: la ricerca della pietra filosofale (lapis philosophorum), che si riteneva capace di trasformare i metalli vili (per esempio ferro, rame, piombo, stagno) in metalli nobili, cioè argento e oro (la trasmutazione); la preparazione di un elisir di lunga vita; la purificazione e la maturazione spirituale dell'operatore alchimista. Questa crescita materiale e spirituale era illustrata attraverso simboli e immagini di difficile comprensione, ossia di tipo ermetico. 
 
LinguaItaliano
Data di uscita14 apr 2021
ISBN9788831381598
La via alchemica: Una guida al perfezionamento interiore

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    Anteprima del libro

    La via alchemica - Maurizio Antonio De Pascalis

    dell’Autore.

    Dedica

    A Stefano de Carolis Villars,

    Maestro, Amico e Fratello

    Introduzione

    Da molto tempo stavo riflettendo di tradurre nella sintesi di un libro, i miei (molti) anni di appunti e riflessioni sull’Alchimia.

    Per anni infatti ho scritto per i miei Fratelli e Sorelle della Libera Muratoria, cercando umilmente di condividere con loro il pane della bisaccia del sapere.

    Non sempre ci sono sicuramente riuscito e debbo dire che, andando avanti nei decenni con i miei studi, molte delle verità che ritenevo di acquisite, erano smentite da nuovi mattoni che si aggiungevano nella costruzione della conoscenza della complessa materia dell’Alchimia.

    In realtà credo che nemmeno questo testo sia un punto d’arrivo.

    È un’altra tappa di un lungo percorso.

    D'altronde sarei presuntuoso se affermassi di sapere la verità.

    Probabilmente non sarà neanche in questa vita che mi si solleverà completamente il velo che nasconde la vera e completa essenza di questa complessa scienza.

    Per questo lo scambio di informazioni tra chi conosce la materia, diventa una pratica fondamentale mentre per i neofiti questo testo è un punto di partenza per iniziare il lungo viaggio nel meraviglioso mondo dell’Alchimia.

    Il fine è che ognuno di voi, in base alle proprie capacità, abbia chiaro il duro cammino dell’ascesa della piramide Iniziatica, avendo con sé pane sufficiente, nella bisaccia della conoscenza, da condividere.

    1. Considerazioni generali sul pensiero alchemico

    Quando è nata l’Alchimia?

    Alcuni la datano nel IV secolo d.C. e, se così fosse, sarebbe terribilmente recente.

    Altri risalgono agli albori dell’antico Egitto, epoca di Thot o di Ermete Trimegisto.

    Altri ancora ai tempi di Adamo. Nel libro della Genesi (I, 27 – 28 ): Dio creò l’uomo e la donna e disse: Crescete e moltiplicatevi.

    Strano concetto che sembra affermare la stessa cosa.

    Il crescete si rivolge alla parte spirituale dell’uomo/donna, mentre il moltiplicatevi è legato all’aspetto fisico, materiale, numerico.

    Già all’origine dall’uomo si sarebbe posta la necessità della crescita spirituale, ossia dell’ ascesi dell’uomo. Quindi la questione alchemica!

    Non è meno fascinosa l’origine misteriosa dell’Alchimia dell’Estremo Oriente, di cui si hanno elementi documentali a partire dall’inizio dell’era cristiana. con Chang-Tao-Ling, primo sacerdote taoista.

    Ma rimanendo nel concreto, possiamo porre la nascita dell’alchimia, se non all’origine dell’uomo, almeno all’inizio della civiltà. L’Alchimia ha visto molti ammiratori, ma anche molti detrattori, come ad esempio Diocleziano che nel 296 d.C. distrusse tutti i libri alchemici dell’Egitto e ogni altro materiale sulle scienze occulte.

    Troviamo un riferimento ufficiale nel quarto secolo d.C., quando Zosimo di Panopoli scrisse il suo trattato espresso su La Divina Arte della Fabbricazione dell'Oro e dell'Argento,

    È inconfutabile che il linguaggio alchemico – metallurgico, per come lo conosciamo oggi, sia stato molto diffuso tra il Terzo e il Quarto secolo d.C.

    Zosimo è allievo di Maria l’Ebrea, Maestra dell’Arte sacra di distillare l’acqua divina o l’acqua di zolfo, ma è anche vero che le tecniche da lui citate sono quelle note da millenni con il nome di Arte Reale.

    Per comprendere l’alchimia, dobbiamo, almeno in parte conoscere l’Arte Reale.

    L’Arte Reale era quella che formava i Re, i signori dei popoli.

    È necessario tornare con la memoria storica ai Monarchi sacrali, ai Re di origine divina.

    I Faraoni si proclamavano figli del Sole , gli Imperatori cinesi , figli del Cielo.

    Tali si consideravano ugualmente i signori di Sparta e di Tebe, i re di Roma, i Lucumoni etruschi.

    In epoche vicine alla nostra i Re di Francia, le Roi soleil, di Inghilterra e, da ultimo, l’imperatore del Giappone che solo il 1° gennaio del 1946, quindi solo 73 anni fa, ha rinunciato all’origine divina.

    Che nella spiritualità tra il Vero Dio e i futuri Re ci sia stato un contatto, non è possibile verificarlo, ma ognuno di questi sovrani sacrali, ha avuto il modo di domare il proprio Io egoistico e inferiore e di porsi al servizio dei propri simili, unicamente per amore.

    Questa capacità consente di trasmutare, calcinare, quella condizione individuale che è propria di chi vive nel mondo del divenire, nel superindividuale, che altro non è che il Piccolo Magistero, l’opera al bianco.

    Dal piccolo Magistero, l’Ascesi, che diventa Devozionale mistica, raggiunge la perfezione con l’Opera al Rosso, l’Impersonale, il Grande Magistero!

    Questo percorso iniziatico è stato anche espresso come "Appassionata rincorsa della propria anima, fatta sirena per vite intere, fino a congiungersi a essa in un amplesso, che è morte per il secolo, ma che è in realtà vita sub specie interioritatis ".

    L’ascesi spirituale è l’unico fondamento lecito per un potere sociale giusto e giustificato, almeno fino a quando l’uomo non è stato travolto dalla corruzione dei venti furiosi del materialismo e del consumismo, orrida coppia di gemelli deformi partorita dalla Dea Ragione.

    Se si esamina quest’ascesa spirituale e le " tecniche" per realizzarla, non è altro che L’Arte Reale!

    L’arte che forma i Re e i Signori!

    Si è parlato di Arte e di tecniche, quindi di scienza…ma di cosa stiamo parlando?

    Stiamo parlando di entrambe le cose, arte perché sfugge al controllo di ogni definizione, qualcosa di superiore, tecniche, perché i procedimenti suggeriti producono sempre lo stesso, risultato e quindi scienza.

    Se si analizzano le vite degli Asceti e le loro esperienze mistiche si trova conferma di quanto sopra esposto, qualunque sia la sede geografica, la razza, la fede e l’epoca storica in cui siano vissuti.

    Geber scriveva nel suo " Libro del Mercurio orientale: in realtà vi è accordo tra gli autori, benché vi sia divergenza tra i non iniziati.

    Ancora di più leggiamo nella Turba Philosophorum di Arisleo: " qual pur sia il modo cui i filosofi ermetici hanno parlato. Essi sono tutti d’accordo e dicono le medesime cose… che noi siamo tutti d’accordo. Qualunque cosa diciamo".

    I figli di Ermete hanno tutti la perfetta coscienza di dire tutti la medesima cosa, al di là dalle apparenze e ripetono orgogliosamente il motto: Quod ubique, quod ab omnibus et quod semper.

    La medesima verità è nota al saggio, pur se celata dietro i veli di linguaggi diversi.

    L’Arte Reale e i suoi segreti sono un libro aperto per ogni adepto, comunque e dovunque sia realizzata.

    Alchimia e Arte Reale sono la medesima cosa, poiché perseguono il medesimo scopo e usano le stesse tecniche.

    Per comprendere l’Alchimia ritorniamo alle sue origini.

    Il linguaggio metallurgico di Zosimo di Panopoli ha origini antichissime e include anche il lapideo, poiché il nome di pietra includeva anche i minerali e i metalli.

    Nasce in un’epoca antichissima, almeno all’età della pietra e ai primordi di quella dei metalli, in modo compiuto e formato.

    Alcune pietre furono venerate come sacre, in una pratica che ha superato il tempo, arrivando fino ad oggi. Ad esempio, i cristalli di quarzo, sono ancora oggi sono utilizzati nelle iniziazioni dagli sciamani australiani, dai negritos della Malacca, da alcune tribù dell’America settentrionale, dai Daiacchi del mare di Sarawak che le chiamano pietre di luce.

    Le giade e le ossidiane sono state ritenute dotate di poteri arcani, e sono utilizzate dai popoli dell’America centrale e dell’estremo oriente per confezionare oggetti sacri.

    Il coltello sacrificale degli Aztechi, con cui estraevano il cuore delle vittime per offrirlo al Dio Chach–Mool, era di ossidiana.

    Secondo il Memoriale dei Riti dell’antica Cina, una pietra rotonda e perforata al centro era destinata al culto del Cielo.

    Nella loro genesi le pietre possono essere considerate fuoco solidificato, che altro non sono la potenza nascosta del Padre Cielo, che ha fecondato la Madre terra, dando origine ai diecimila esseri (Tao).

    In tutti i popoli e in tutte le epoche, le meteoriti erano oggetto di culto, energia condensata piovuta dal cielo e da questo concetto i greci trassero il loro nome da ϻϵτα’ αειρω, che significa " ciò che è in alto, superiore alla terra, per aria".

    Queste pietre rappresentano una ierogamia di ciò che è in alto con ciò che è in basso, tra il celeste e il terreno, tra Dio e la materia. Come affermano gli alchimisti da sempre, tra Zolfo e Mercurio.

    Il ferro, fino al 1000 a.C., ebbe solo usi sacrali.

    I sumeri lo chiamavano an –bar, cielo e fuoco.

    Gli Egizi lo chiamavano biz –n –pt, metallo del cielo.

    I Greci chiamavano il ferro σϊδηροϭ (ϭϊδη: melograno, simbolo della fase al rosso).

    I Latini lo chiamarono sidus, sideris, l’astro splendente.

    Scoprendo poi i metalli preziosi, l’argento e l’oro anch’essi furono rivestiti d’importanza sacra.

    "L'alchimia è generalmente

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