Tutto e Niente

Di Aurelia Merola

Una Donna lascia la sua città, i grandi palazzi e le sue abitudini per dirigersi nel suo paesino d'origine vergine e genuino. Il percorso introspettivo, i molteplici richiami da parte della sua coscienza e del suo inconscio, il dissidio tra le sue parti d'animo più oscure e l'impegno assiduo nel cercare se stessa e nel ritrovarsi più consapevole , si tradurranno in un profondo finale.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 22 feb 2021
• ISBN: 9791220323536

Anteprima del libro

semplicità…

I

Sono arrivata in paese. Sono a dir poco sconvolta. Vorrei rilassarmi e intanto ubriacarmi, vorrei gettare i miei grossi macigni insipidi nel baratro dell’inconsapevolezza, ma l’unica cosa che riesco a fare è gettarmi tra queste lenzuola di lino con una tazza di thè sul comodino e sequestrare qualche secondo al mio animo aspirando Winston Blue. Ripenso alla mia giovinezza passata. Ora sono una donna di mezza età. Eccomi stesa e fumante come una nuvola di gas impazzita con sguardo assente. Mi perdo nella piccola finestrella in compagnia di una chitarra sgangherata che io, certamente, non so più suonare. Costretta dai miei sensi di colpa strofino svogliatamente il viso, metto i piedi a terra, indosso una felpa di lana e con gli occhi gonfi esco inciampando su dei vecchi luridi scarponi affiancati all’uscita della mia camera. Sono stanca, stanca del mio solito girovagare tra mari e monti, tra rovine e pensieri.

Prima di arrivare qui, abitavo in una grande città piena di palazzi vetrati, schermate giganti, pubblicità tappezzate su grandi muri e immense piazze grigie piene zeppe di persone indifferenti, sconosciute, estranee. E io… pur avendo tutto dalla vita, non avevo nulla. Avevo soldi, ero un’impiegata d’ufficio e riuscivo in qualche modo ad incastrare il lavoro con le incessanti commissioni quotidiane.

Per fortuna ho accanto a me mia moglie, la quale pacatamente cerca sempre di supportarmi.

Ora eccomi qui! Io, in questa piccola realtà a ricercare me, il mio io per uniformarmi all’essenza ultima delle cose.

Ogni anno, fin da piccola, venivo qui una settimana quando le ferie sbucavano improvvisamente nella nostra vita e mi divertivo da morire.

Ora sono un pochino più grandicella rispetto all’epoca e ho deciso, personalmente, di abitare qui perché quando non si sta bene con sé stessi, la cosa migliore da fare è avvicinarsi alle cose più genuine e spontanee.

II

Sto passeggiando tranquillamente e sto osservando le grandi distese di terreno fertile che ci sono da queste parti, lunghi filamenti d’erba e lucenti distese di grano che raccolgono lo sguardo da lontano. Poi ci sono loro, i rigagnoli. Mi sfidano. Chi arriva primo vince. Ma dove? A quell’albero. Mi ritrovo immersa nella soffice chioma primaverile, abbandonata sul mio capo come in cerca di attenzioni. Una fogliolina squarcia il mio animo, si intrufola nelle mie narici. Io, imbarazzata, mi scosto da tanto