DirCi di Sì

Di Pasquale Adamo e Patrizia Sollecito

Vari personaggi si alternano nello studio di un giovane coach. Non hanno nomi né volti. Hanno storie da raccontare e ferite da mostrare coraggiosamente. Si lasciano scrutare da due profondi occhi azzurri, perché vogliono liberarsi dalla trappola del dolore e della depressione. Vogliono salire sul treno del cambiamento. Prendere posto accanto ad un finestrino da cui filtri la luce, per vederci chiaro o semplicemente per cominciare a vedere i paesaggi interni ed esterni da angolature diverse. Per iniziare ad essere consapevoli di avere un posto, il più possibile comodo, bello e migliorabile e riuscire a dire finalmente sì a se stessi, rivestendosi della dignità del vivere. Il coach non darà ricette, indicherà i possibili sentieri e crescerà ad ogni incontro, perché non esiste uno sfiorarsi di anime, che non sia esso stesso fioritura.

• Lingua: Italiano
• Editore: Wip Edizioni
• Data di uscita: 26 mar 2020
• ISBN: 9788884595720

Anteprima del libro

Dircidisi_cover.jpgAutori_cover.jpg

Titolo| DirCi di Sì

Autori| Pasquale Adamo e Patrizia Sollecito

Copertina| Sunflowers 2, Ursula Palla - foto e artwork Girolamo Macina

ISBN | 978-88-8459-572-0

Edizione ebook: marzo 2020

-

-

© Tutti i diritti riservati

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta

senza il preventivo assenso degli Autori e dell’Editore.

-

logoWIPcolor.jpg

WIP Edizioni srl

Via Capaldi, 37/A - 70125 Bari

Tel. [phone]

www.wipedizioni.it - [e-mail]

Indice

Prefazione

di Cenzio Di Zanni

-

Introduzione

TI TE TU

UT ET IT

VIOLENZA

AZNELOIV

DELUSIONE

ENOISULED

MALATTIA

AITTALAM

RABBIA

AIBBAR

ANSIA

AISNA

BRUTTEZZA

LA PANTERA

ASSENZA

AZNESSA

INUTILITÀ

ÀTILITUNI

ALLA TUA DESTRA

SCRITTURA

-

Ringraziamenti

Prefazione

di Cenzio Di Zanni

Un dialogo con se stessi. Costante, piano, fertile, profondo. Uno specchio in cui riflettere gli anfratti più intimi del proprio io. Che ribalta la prospettiva e assegna un senso nuovo alle emozioni.

Le pagine di Pasquale Adamo e Patrizia Sollecito sono tutto questo. Con una agilità e una leggerezza sorprendenti. Non un manuale, né un vademecum con ricette di vita pronte a essere compulsate alla bisogna. DirCi di sì è una prova narrativa in cui trama e ordito s’intrecciano in un botta e risposta ideale fra chi offre il proprio vissuto, Sollecito, e chi per professione, il mental coach Adamo, è chiamato a mettere ordine fra sensazioni ed emozioni destinate ad affastellarsi fino a segnare le relazioni. Quella con sé, innanzitutto, e quella con l’altro da sé.

In queste pagine scorrono storie tratte dal quotidiano – alcune marcatamente autobiografiche, altre no, ammettono gli autori – in cui ciascun lettore potrà riconoscere un tratto, almeno uno, della propria esperienza esistenziale. Anche grazie ai caratteri indefiniti, ma mai indefinibili, delle singole storie da cui muove il dialogo ideale fra i due autori-protagonisti. Non ci sono coordinate di spazio né di tempo. Nessuna traccia del profilo degli stessi protagonisti. Nulla che possa collocarli in un contesto determinato. Quei tratti sfumano una sorta di sottotesto, uno spazio bianco che ciascuno è chiamato a riempire con la propria dimensione di vita vissuta.

Scelta funzionale all’obiettivo dichiarato: far sì che il lettore si ritrovi in queste pagine, che riconosca gli inciampi e impari a conoscere strade nuove nelle sue relazioni. Il risultato è un insieme di chiavi di lettura delle relazioni capaci, se ben oliate, di aprire i cassetti più reconditi del proprio intimo. E di svelare il versante vitale delle emozioni che gli psicologi chiamerebbero primarie – ansia e rabbia in testa – circoscrivendone il potere invalidante. 

Ogni storia, ogni caso dà la stura ai suggerimenti di Adamo. Che ribalta la prospettiva da cui guardiamo alle emozioni. E illumina un universo di senso tutt’altro che atteso. 

Un esempio tratto dalla vita quotidiana di ciascuno potrà chiarire le cose. A quanti, soprattutto da bambini, è accaduto di soffermarsi sui caratteri arancioni stampati sul frontale dei mezzi di soccorso del 118? Testualmente c’è scritto aznalubmA. Ma il senso della parola, non certo palindroma, appare solo se la si legge attraverso uno specchietto retrovisore: Ambulanza.

Lo stesso espediente a cui gli autori ricorrono nell’intitolare i capitoli di questo volume. Un invito a ribaltare la prospettiva su emozioni spesso percepite come negative. E