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Nè con loro nè senza di loro: Il grande amore necessita di una stima immensa
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Nè con loro nè senza di loro: Il grande amore necessita di una stima immensa
E-book185 pagine2 ore

Nè con loro nè senza di loro: Il grande amore necessita di una stima immensa

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Info su questo ebook

Cosa siamo disposti a fare per costruire quelle basi che determinano una forte intesa con il nostro partner ? Quanta attenzione e dedizione siamo disposti a donare perché il nostro rapporto funzioni ? Quanto affetto e soprattutto quanto amore? Per migliorare la relazione tra i sessi e' necessario possedere una comprensione delle nostre differenze che potenzi la stima di se' e accresca la dignità personale ispirando fiducia reciproca, senso di responsabilità', voglia di cooperazione e soprattutto amore. Sappiamo che in molti aspetti del vissuto uomini e donne sono diversi, con differenti modalità di intendere e percepire le situazioni che costellano la vita. Comunicano in modo diverso, e pensano , sentono,reagiscono, amano, giudicano secondo diversi criteri. Non credo sia possibile ma succede a molti quando pensano al partner. L'altro che amiamo deve corrispondere all'idea che ci siamo fatti. Diamo per scontato che se ci amano reagiranno e si comporteranno in una certa maniera: la stessa che adotteremmo noi al loro posto. Questo atteggiamento e' destinato a scontrarsi continuamente con la realtà e ci impedisce di comunicare le nostre differenze. In pratica gli uomini si aspettano che le donne pensino , comunichino e reagiscano come loro. Riconoscere e rispettare le differenze,porterebbe a mio avviso a ridurre drasticamente la confusione ed i conflitti nei rapporti con l'altro sesso. Le donne denunciano l'incapacità' degli uomini di ascoltarle con attenzione,per non parlare delle lamentele circa la carenza di effusioni affettive .. Un uomo o ignora completamente una donna che gli parla oppure la ascolta per poco tempo con certa distrazione. Si chiude a riccio se in modo rimarchevole subisce le lamentele della donna; non capisce le proteste di lei e persevera nel suo atteggiamento. Lei vorrebbe semplicemente comprensione, mentre lui ritiene di doverle dare delle soluzioni. La lamentela più' comune degli uomini, al contrario, e' che le donne cercano continuamente di cambiarli. Quando una donna ama un uomo si sente investita dal dovere di aiutarlo a crescere e a migliorarsi; questo diventa il suo principale obiettivo, Quello che un uomo vorrebbe, invece, e' sentirsi accettato per quello che e'. Gli uomini danno molta importanza al potere, alla competenza, all'efficienza e ai risultati..Gli uomini si realizzano soprattutto attraverso il successo. Sono più' interessati agli oggetti che alle persone e ai sentimenti; per sentirsi bene con se' stessi, devono riuscire a conquistare autonomamente gli obiettivi che si sono prefissati. Nessuno può' farlo al posto loro. Questo libro offre un messaggio semplice attraverso una disamina appassionata del comportamentismo che i due sessi mettono in atto,sviscerando contenuti che rappresentano un modello errato per il dialogo e il confronto, affrontando spinose questioni legate anche al modo di porsi e di comunicare degli uomini nei confronti delle donne che molto spesso sfocia in sconcezza della parola e del parlare, controllo, privazione, mine che vanno assolutamente disinnescate per una pacifica e armoniosa convivenza, Senza false ostentazioni e ipocrisie l'autrice denuncia coraggiosamente anche un certosino abbietto e velleitario stile di donne incuranti dell'amore e del rispetto. Un libro da leggere attentamente con l'intento di accrescere e migliorare il rapporto con il partner per evitare di farsi male inutilmente e far star male chi potrebbe amarvi.
LinguaItaliano
Data di uscita15 giu 2021
ISBN9791220341219
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    Anteprima del libro

    Nè con loro nè senza di loro - Franca Giarrizzo

    malintenzionati.

    Spiega le ali vola verso l'unione

    con il tuo essere... Tu SEI preziosa!

    Ho guardato il mio silenzio fino a sprofondarci dentro. L'ho temuto...contrastato...combattuto... Ci sono attimi, sensazioni, emozioni che creano e allargano dentro un vuoto.

    Che serrano la gola. Tolgono la voce e creano la totale assenza nella mente.

    Il baratro. In quei momenti sono state le lettere a dar voce a quei silenzi. Senza riflettere, senza pensare nè considerare, le mani sono scese su dei tasti, su dei fogli bianchi ed hanno cominciato a parlare di me, per me.

    Ho accettato quel silenzio fino a quando la mia mano non ha cominciato a scrivere per dar voce a quei singulti che si fermavano davanti alla mia gola serrata che sbarrava qualsiasi suono.

    Quell'urlo che resta intrappolato fra le labbra.

    Quel grido che nasce dall'anima e si dipana in tutto l'essere, rompe gli argini e fuoriesce, dilagando con la forza di un torrente in piena.

    Quel grido che deflagra nella mente a contatto con i pensieri. Quella miccia di una bomba ad orologeria che innescata è pronta ad esplodere. Quell'urlo che spaventa come la forza di un uragano.

    Quel grido che in un baleno cambia, e sconvolge la vita.

    C'è una grande magia nel tuo cuore. Non rimandare oltre. Oggi più che mai è impellente ed improrogabile: Agire e reagire !!!

    Spesso accade che donne troppo fiduciose nell'intraprendere relazioni con uomini pericolosi finiscano via via con l'accettare soprusi di ogni genere, come aggressioni verbali e fisiche, molestie, devastazione emotiva, rovina economica, allontanamento dai figli e, purtroppo nel peggiore dei casi, giungere ad un epilogo funesto. Bisogna agire e velocemente; non si può restare a guardare dinanzi a questo obbrobrio. Bisogna agire e reagire. Sono tante le donne che finiscono con l'accettare l'inaccettabile e sempre troppe quelle che finiscono per farsi piacere il detestabile. L'unico modo per arginare questo fenomeno è quello di imparare a riconoscere gli uomini pericolosi. Riconoscerli per non farci dei figli e ritrovarsi a gestire da sole l'intero menage familiare, per non porre i figli stessi davanti a questi scempi, per non ritrovarsi, una volta deciso per il divorzio, a far fronte alla doppia responsabilità, cercando di sopravvivere con un reddito dimezzato. I motivi per evitare gli uomini sbagliati sono innumerevoli. Uno tra i principali è quello di fare il loro bene. Una donna troppo fiduciosa, animata dalle migliori intenzioni e ben disposta (spesso a causa del retaggio di antiche credenze), fa tutto quanto ritiene essere meglio all'interno dei rapporti, sia di lavoro che personali o sociali. E questo nella maggior parte dei casi favorisce un continuo sopruso: prepotenza, tirannia, aggressività, violenza sia verbale che fisica. Maltrattamenti ingiustificati. Ininterrotte stonature nei rapporti e la donna che continua, che cerca sempre di fare quanto è giusto per gli altri, perdonando tutto, accettando tutto, nella resa, credendo di fare chissà quale opera di bene.

    Sei la guerriera della tua anima! Fà che la spada del tuo amore risplenda. Non consentire più ai despoti di prosperare. Occorre il tuo aiuto per arginare il fenomeno e gli effetti del femminicidio

    Se la donna, ma in molti casi anche l'uomo, considerasse ciò che è meglio per sé in questo genere di situazioni, la decisione più saggia da prendere sarebbe quella di porre fine all'abuso.

    Tenendo presente che questo non è solo un bene incommensurabile che possono fare a se stessi, l'abbraccio più grande che possono darsi, ma che stanno facendo anche il bene più grande per chi sta abusando di loro. Perché chi commette un abuso, nel momento stesso in cui gli si permette di seguitare, di persistere nel suo comportamento, in realtà sta subendo egli stesso un abuso. Tutte le aggressioni sono una richiesta di aiuto. Se lo si lascia continuare con le sue azioni sbagliate, inopportune, l'unica possibile conclusione che ne può trarre è quella che le sue azioni possono essere tollerate e che il suo comportamento è accettabile, dal momento che di fatto non solo viene accettato ma anche sopportato.

    L'unico modo per dare la possibilità a queste persone di cambiare è quello di non tollerare più, perché se costui realizza che la sua nefandezza,le sue azioni ignobili, non saranno più tollerate, sarà di fronte alla necessità di modificare il suo comportamento. Non si può consentire ai despoti di prosperare se vogliamo abolire, o quantomeno arginare, quel brutto fenomeno che è il femminicidio, se il nostro desiderio è quello di lasciare che la donna possa evolvere, avere una vita più serena e una crescita personale nella totale libertà della sua anima. Non si possono lasciare i despoti liberi di prosperare e di riprodursi sempre più numerosi. Vanno fermati. L'amore per se stessi e l'amore per loro lo impone. Perché consentire ad un individuo di continuare ad infliggere danni, significa semplicemente una cosa: mettere in pericolo sia voi che gli altri e questa non è la cosa migliore né per voi né per gli altri.

    L'amore per se stessi e per loro ci impone, se vogliamo cambiare la loro mentalità, dobbiamo cominciare a cambiare anche la nostra. Toglierci dalla nostra mappa genetica questa vocazione della crocerossina. Che ci porta a sperare che lui cambierà. Perchè quel lui non cambierà. Sottomettere una donna o chiunque altro, crea dipendenza,andando ad innescare nelle persone vili un senso di onnipotenza difficile da sradicare permettere al proprio partner anche una sola volta di alzare una mano, o di esercitare una qualsiasi violenza anche solo psicologica, fà scivolare lentamente in un pozzo dal quale è difficile risalire. Sarebbe utile capire e realizzare che sono i nostri atteggiamenti sottomessi che inducono l'uomo-despota a considerare la donna una sua proprietà.

    Il mio è un invito a riflettere sui nostri comportamenti. Un uomo despota bisogna allontanarlo immediatamente.

    No, a questo non ci sto!

    Il titolo e l'idea di scrivere questo libro mi è venuta proprio nel momento in cui la mia amica mi raccontava tra le lacrime il motivo per il quale si apprestava a chiedere il divorzio. In quel momento, più che capirla a pelle la comprendevo a cuore; conoscevo perfettamente e in tutti i dettagli le emozioni che la attraversavano. Storie comuni. Storie che ci accomunano un pò tutte...

    In quel momento mi ritrovavo sopraffatta dalle emozioni...i flash mi passavano copiosi davanti agli occhi.

    Vedevo scorrere le scene che io stessa avevo vissuto, un bel pò di anni addietro. Era un film che avevo già visto, vissuto sulla mia pelle da protagonista.

    Ricordavo quella sera, mentre tutte le emozioni si facevano sempre più nitide. Le vedevo riemergere , tornare in superficie; riaffiorava quella sofferenza che credevo sepolta in chissà quale profondo abisso.

    Quella sera il mio fidanzato, per me in verità il principe azzurro, anzi il cavaliere senza macchia, si apprestava a pronunciare quella fatidica frase: si, però....., che di solito, detta da un uomo, rileva un'insoddisfazione profonda, un malcontento generale, una voglia di ottenere sempre di più...che non si arresta.

    Si però ….cosa ?! Pensavo in quel momento.

    Ebbene si, purtroppo per l'ennesima volta, la mia storia con un uomo giungeva all'epilogo. Lo stesso epilogo. Si ripetevano le stesse scene, ancora una volta mi si rivolgeva la stessa identica frase: Si, però... In quel momento il mio cuore gridava, gridava per la rabbia, la delusione. Avrei voluto rispondere, dire qualcosa.

    - Si, però cosa!?- Ho lavorato duro per aiutarti nel tuo lavoro, anzi mi sono presa le tue beghe e me le sono caricate sulle spalle, togliendo a te le tue mansioni. Mentre tu eri a divertirti con gli amici io stavo chiusa al lavoro o dentro quattro mura a lavorare al posto tuo, mentre ogni tanto ti degnavi di rivolgermi un'attenzione io non solo lavoravo ma mi occupavo di non farti mancare la mia dedizione, le mie cure. Anzi facevo di più, dal momento che conosco il sacrificio. Dal momento che so cosa significa stare chiusa dentro 4 mura ho fatto di tutto perché almeno tu fossi libero di vivere, di esprimerti, e pazienza se ero io a dovermi distanziare da tutto. Da buona formichina laboriosa pensavo di portare il pane a casa, tante mollichine che sarebbero servite per il nostro futuro insieme. E ancora tanta santa pazienza se in tutto questo dovevo distaccarmi da tutto, rinunciando anche alla semplice passeggiata, alla lettura di un buon libro, a fare un salto nei negozi, ad una uscita con le amiche, ad ascoltare un pò di musica, a preparare un dolce per il semplice piacere di farlo...o più semplicemente a vivere!

    Tutto ciò....

    Nel nome del nostro amore. Il sacrificio era in nome del nostro amore! E ancora pazienza, tanta santa pazienza di fronte a frasi come ...ma amore ti devi sbrigare, stai andando a rilento. Sempre tanta pazienza. Per il nostro futuro.

    Già, il nostro futuro...

    Avrei voluto gridarlo con tutto il fiato che avevo in gola, ma ero incapace di emettere suono alcuno, non riuscivo a proferire parola. Riuscii soltanto a boccheggiare... troppo grande la delusione. Per l'ennesima volta mi ritrovavo a vivere la stessa identica storia. Stavo rivedendo un vecchio film, le stesse scene, la stessa protagonista...ME.

    Sei pura Essenza d'amore.....Dona Luce! Migliora la società in cui vivi. Tu puoi

    Ricordi lontani...

    icordi che però tornano prepotentemente a galla quando si rivivono, attraverso il dolore che sconvolge

    un'amica, una sorella, quando si apprende la notizia di una tragedia al notiziario, quando senti il dolore che attraversa molte, troppe persone e, nel caso specifico, dolore di donne. Non si può starsene con le mani in mano.

    No, non si può. Perché io sono te, sono la tua vicina di casa, sono quella ragazza che alle sette del mattino esce di casa per andare alla stazione, sono quella donna che rientra a casa nella notte perché quelli sono i suoi orari di lavoro. Perché io rappresento mia madre, mia sorella, mia figlia. Perché desidero per mia figlia e per tutti una condizione sociale migliore e perché sono fermamente convinta che qualcosa si può e si deve fare. E in quanto donne possiamo partire dalla base, andare alla causa, all'origine del problema e cominciare ad apportare dei miglioramenti. Noi possiamo. Se vogliamo migliorare la società possiamo partire dall'educazione da impartire ai nostri figli. Proviamo ad insegnare loro una materia che non viene insegnata a scuola.

    Iniziamo noi a dare lezioni di educazione sentimentale ai nostri figli. Diamo loro una base solida, delle fondamenta stabili che poggino sull'autostima e l'amore verso gli altri. I mattoni con i quali costruire devono essere di ottima qualità: il rispetto e la fiducia verso se stessi e verso gli altri. E se a scuola gli insegnano come mettersi in fila, abbassare la testa e seguire il gregge, noi insegniamo loro che rompere la fila si può e seguire se stessi, anche. Siamo noi il loro specchio e se noi siamo pecore i nostri figli non potranno fare altro che diventare degli agnellini, in una società che spinge all'omologazione, a diventare dei numeri. A restare tutti in

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