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Basta con queste ca**ate: Come smettere di raccontarsi palle e godersi di più la vita.
Basta con queste ca**ate: Come smettere di raccontarsi palle e godersi di più la vita.
Basta con queste ca**ate: Come smettere di raccontarsi palle e godersi di più la vita.
E-book196 pagine2 ore

Basta con queste ca**ate: Come smettere di raccontarsi palle e godersi di più la vita.

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Info su questo ebook

Sai che non dovresti, ma lo fai ugualmente. Sai che dovresti, ma non lo fai.
E così via, in continuazione: nella carriera o nel rapporto di coppia, che si tratti di trovare il partner giusto, di mettere dei soldi da parte o di migliorare salute e stile di vita, qualunque cosa tu faccia finisci per sabotare te stesso. E non ne puoi più! Ma se vuoi vivere una vita straordinaria non puoi continuare a comportarti in modo ordinario. Basta con queste ca**ate mette nelle tue mani le leve e i pulsanti più nascosti del tuo subconscio e ti dà gli strumenti per assumere il controllo della tua vita e trasformare i pensieri e i comportamenti più negativi in ciò che hai sempre desiderato senza sapere come ottenerlo. Preparati a rivoluzionare tutto quello che sai di te stesso.

“Uno scozzese estremamente diretto che ha scatenato una vera tempesta nel mondo del self-help.” -Sunday Herald"
LinguaItaliano
Data di uscita6 ago 2020
ISBN9788830511941
Basta con queste ca**ate: Come smettere di raccontarsi palle e godersi di più la vita.
Autore

Gary John Bishop

GARY JOHN BISHOP è l’autore bestseller di Smettila di martellarti le palle (Rizzoli, 2018). Nato a Glasgow, si è trasferito negli USA nel 1997 dove è stato dirigente in una società di sviluppo personale di importanza mondiale. La sua “filosofia urbana” per il miglioramento e la consapevolezza di sé ha prodotto cambiamenti miracolosi sulle persone per quanto riguarda la qualità della vita e i risultati sia nella carriera che nella quotidianità.

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    Basta con queste ca**ate - Gary John Bishop

    CITATI

    01

    Ecco il problema

    Ogni giorno, per la maggior parte del tempo, inserisci il pilota automatico.

    Una volta una persona mi ha chiesto: «Qual è l’essenza di ogni essere umano?».

    «Le cazzate» ho risposto.

    C’è stato qualche momento di sguardi bassi e nervosismo, poi è partita una raffica di domande incoerenti, per nascondere il disagio.

    A quanto pare si aspettava una risposta metafisica, new age, sullo spirito libero o l’essenza delle foreste ancestrali o le particelle di stelle lontane spruzzate di nettare fatato. Ma la mia risposta è stata – ed è – inequivocabile. Ho esperienza con la gente – sì, ne faccio parte, e anche tu – e ho capito che se si accantonano tutti gli ideali di positività e speranza, si vede chiaramente acquattato sotto la superficie un animale completamente diverso, una cazzata fatta di parole, si potrebbe dire, qualcosa che non è per nulla potente o consolante come ci piace credere. Non malvagia o nefasta: ha a che fare piuttosto col cinismo, i limiti, la ripetitività e in definitiva l’insoddisfazione.

    Il tipo di cosa che può danneggiare un’intera vita. Anzi, sabotarla, per essere precisi.

    Questo libriccino è il mio modo di svelare finalmente le tue cazzate, quelle che sabotano costantemente la tua vita, per trasformarle.

    Quindi se ti senti stanco, sopraffatto, esaurito dal lavoro, non amato, bloccato, sospeso, annoiato, povero in canna, troppo ansioso, troppo analitico, insicuro, privo di ispirazione, disconnesso, affondato, impantanato nel passato, spaventato dal futuro, deluso, impaurito, sfiduciato, incapace di perdonare, sospettoso, arrabbiato, frustrato o semplicemente imprigionato in un circolo senza fine, sono l’uomo giusto, e queste le pagine per te.

    Sul serio, sono tue. Non limitarti a leggerle, usale.

    Scaviamo fino al cuore oscuro di queste cazzate e sradichiamole.

    linec

    Nel mio ultimo libro – Smettila di martellarti le palle: esci dalla tua testa ed entra nella vita vera – parlavo dell’incessante chiacchiericcio mentale con cui tutti dobbiamo fare i conti. Il rumore di opinioni, giudizi, ragioni, paure e scuse che sferragliano nella nostra testa ogni giorno e in ogni momento. A volte è forte, a volte più sommesso, ma in ogni caso è sempre lì. I discorsi interiori sono lo spogliatoio della tua vita, dove si studiano strategie e soluzioni. Dove i piani che fai per te stesso nascono e muoiono.

    La maggior parte di questi piani non vede mai la luce. Questo vale soprattutto per quelli migliori, i sogni. Li soffochi sul nascere, nella tua testa.

    Le persone sono poco più di una conversazione vivente, mentale o parlata. Un dialogo in un corpo. Un contenitore di pelle e ossa che parla, e ha da dire su qualsiasi cosa, e il limite di quel discorso è il limite di quella vita. Punto.

    In breve, tu sei ciò di cui parli, o meglio: ne sei l’origine. Se per te la vita è troppo difficile, è davvero troppo difficile! L’equivoco è che credi che la vita sia già in un certo modo e che tu la stia solo descrivendo. Tuttavia, è giusto il contrario. La realtà è che, parlandoti addosso, sei tu a creare la tua esperienza di vita, e poi agisci di conseguenza. Lo fai di continuo. Tu non agisci mai – e intendo proprio mai mai – direttamente sulla vita. Quello su cui agisci è la tua opinione della vita. Ecco perché è un’esperienza così diversa per ciascuno di noi.

    La vita semplicemente è. Sta a te definirla. Ricorda che dovrai viverci in quella definizione. Ed è proprio quello che fai.

    Neanche questa è una novità.

    Filosofi come Edmund Husserl, Martin Heidegger e Hans-Georg Gadamer hanno esplorato l’importanza del linguaggio e il meccanismo attraverso cui questo modella il nostro vissuto di qualsiasi cosa. Le tue emozioni, o la loro mancanza, si costituiscono all’interno del linguaggio. Le tue parole sono la tua vita e questo è evidente soprattutto in occasione delle tue abituali gitarelle nel mondo dell’autosabotaggio.

    Questo concetto potrebbe richiedere un radicale cambiamento da parte tua, ma nella realtà concreta le tue emozioni e le tue conversazioni sono costantemente impegnate tra loro in un tango, ed è così che ondeggiano e sprofondano attraverso la vita. La società ci sta abituando sempre di più a modificare le emozioni – a sentirci più felici, più sicuri, più qualsiasi cosa – e tutto senza prendere in considerazione ciò che anima tali condizioni. Ciò che ti tiene in pugno non è la vita schifosa che sei convinto di avere, ma il dialogo su di essa, gran parte del quale passa allegramente sotto silenzio e, quindi, non lo esplori. Rimane sullo sfondo.

    Questo libro porta al livello successivo il lavoro che abbiamo cominciato con Smettila di martellarti le palle. Finalmente sveleremo il tuo specifico discorso interiore e scopriremo perché rimane la fonte di tutto ciò che al momento fa schifo nella tua vita. Nella quotidianità di solito subiamo gli umori e le emozioni del nostro chiacchiericcio mentale senza impegnarci a stabilire che cosa ci sta dicendo per davvero. Quindi, se ti sei sempre chiesto perché ti rivolgi a te stesso in quel modo e, in particolare, che cosa c’è dietro quei discorsi. . . continua a leggere.

    Prima che cominci a pensare che io stia scivolando nell’ennesimo cliché del pensiero positivo, mettiamo bene in chiaro una cosa. C’è un motivo per cui non tutti riescono a superare le cazzate con il semplice cambiamento del discorso interiore in vado bene così, sono abbastanza intelligente, sono amato o posso farcela.

    Il problema di questo approccio è che non si sporca le mani. Non è possibile semplicemente essere in un altro modo, per contrastare un modo di essere che non ti piace. Non è possibile creare un corto circuito nel processo. È l’equivalente emotivo di nascondere sotto il tappeto gli scarafaggi morti prima dell’arrivo degli ospiti. Certo, all’apparenza è tutto in ordine, ma in fondo al tuo cuore sai bene che gli scarafaggi sono ancora lì. Nella nostra mente è lo stesso: quando nascondiamo le emozioni negative sotto il tappeto mentale, nel profondo sappiamo che c’è qualcos’altro. Qualcosa di più vicino alla verità. È come mentire a te stesso senza credere alla bugia che ti stai raccontando. Una truffa.

    Useremo queste pagine per guardare sotto quel tappeto, scoprire gli scarafaggi emotivi nascosti e liberarti. Così potrai essere in modo autentico, invece di fingere. Naturalmente puoi anche modificare il tuo stato emotivo attraverso l’azione, come ho spiegato nel primo libro, ma il comune denominatore è sempre il linguaggio.

    Noi funzioniamo così: siamo in grado di vivere soltanto una condizione alla volta. Non si può essere arrabbiati e amorevoli nello stesso momento. O l’uno o l’altro. Non si può essere aperti al perdono e contemporaneamente covare rancore, oppure indifferenti e tristi. In ogni momento sarai in un certo modo, solo e soltanto in quel modo.

    linec

    Prima di entrare nel vivo, qualcuno mi ha fatto notare che nel mio libro precedente non parlavo molto di me, e adesso ho intenzione di rimediare.

    Sono scozzese. Ho un forte accento, e un debole per i kilt e per il brutto tempo.

    Amo dare forza alle persone. Lavoro per metterle in condizioni di cambiare in meglio la propria vita. Ma non lo faccio dicendoti che sei speciale, o che un giorno verrà il tuo momento o che tutto succede per una ragione o altre banalità new age che usa certa gente.

    Io dico le cose come stanno. Te le sparo dritte in faccia: il problema sei tu, e sei tu la soluzione!

    (Nota a margine: mi hanno detto che a qualcuno non vado a genio. «E allora?» ho risposto. «Il mondo è bello perché è vario.»)

    Inoltre non ho l’arroganza di ritenermi capace di risolvere un dilemma che ha messo in difficoltà filosofi, studiosi, scienziati e grandi pensatori fin da quando abbiamo memoria – o almeno fin dove io sono riuscito a risalire. Il mio unico obiettivo è fare la differenza per una sola persona: te. Tutto qui. Se leggi queste pagine pensando a come potrebbero applicarsi al tuo partner, a tuo padre, al tuo capo, a tua cugina, al tuo ex, sei completamente fuori strada.

    Queste pagine sono per te, parlano di te.

    Tutto qui.

    E allora: che cos’è questo libro?

    Tanto per cominciare è una scossa breve ma intensa al tuo modo di pensare. Non sarò io a darti tutte le risposte, ma tu stesso: è sempre così. Questo libriccino è più che altro un catalizzatore, fornisce domande e prospettive sulle cose che faranno scattare una scintilla dentro di te, dando inizio a un modo nuovo di affrontare la vita.

    L’ispirazione, la motivazione, la passione e qualsiasi altra cosa stai cercando: tutto sta a te. È stato così in passato, è così adesso e sarà così in futuro.

    Per vivere la vita che vuoi è fondamentale assumersi la responsabilità delle proprie scelte, adesso e in futuro. Questo libro è più che altro un viaggio alla scoperta di te stesso, per riflettere sulla tua vera natura, scoprirla e disvelarla nella sua essenza. Quando finalmente avrai capito da dove vieni avrai un’autentica occasione per cambiare il corso della tua vita.

    Il mio approccio si basa su quella che io chiamo la mia filosofia urbana. Parlo di filosofia perché è di questo che si tratta: è una prospettiva, un punto di vista sul significato di essere vivi, di essere umani e di provare a destreggiarsi fra complessità e ostacoli verso una specie di felicità e successo costanti. E la definisco urbana perché le più grandi lezioni della mia vita le ho imparate per le strade in bianco e nero della mia infanzia a Glasgow, dove le regole erano semplici e le conseguenze cliniche.

    Questo è il modello che ho creato. Mi sono avvicinato a molte discipline e a diversi approcci, ho studiato vari filosofi, acquisito quello che per me aveva senso e ho cominciato a scavare. Ho applicato il modello con i miei clienti e ho scoperto che quando lo mettono in pratica, quando riescono ad arrivare alla loro autentica natura, quella che li guida, diventano possibili anche dei cambiamenti epocali. Ho trovato il modo di farti vedere i tuoi circuiti interni, di farti capire come funziona l’autosabotaggio in modo da mostrarti delle strade efficaci per uscire dal pantano di ciò che sei diventato e sperimentare la libertà di prendere possesso di te stesso una volta per tutte. Per farlo forse dovrai superare alcune incomprensioni e resistenze iniziali. È normale. Devi sapere che molte delle cose che dirò potrebbero sembrarti controintuitive rispetto al modo in cui ti vedi al momento. Eh. . . è proprio questo il punto.

    Questo libro contiene parolacce, come il precedente e probabilmente come il prossimo. A me piacciono le parolacce. Rivitalizzano il paesaggio monotono dei nostri discorsi abituali. Se nella vita, quando ci vuole, non riesci a sopportare qualche buona imprecazione allora, be’, stavo per dire «Metti via questo libro» ma al diavolo, hai bisogno più degli altri di quello che dirò, quindi allaccia le cinture e continua a leggere.

    Voglio dichiarare le mie intenzioni: ti fornirò delle conoscenze – conoscenze autentiche, succose, illuminanti – che potrai usare per riflettere a fondo, fino a trovare la via d’uscita da questo ammasso di confusione e comportamenti autodistruttivi in cui sei andato a cacciarti.

    Quando dico riflettere non mi riferisco a quel vago e distratto rimuginare in cui ti perdi ogni giorno mentre fai benzina o prepari il tuo sandwich preferito banane e pancetta – sul serio? – ma al coinvolgimento volontario e deliberato con un’idea. La riflessione autentica può verificarsi quando il tuo paradigma esistente – cioè tutto ciò che sai al momento – viene messo in discussione e sospeso.

    Questo tipo di attività mentale non è facile. È lo sforzo che si rende necessario quando si viene letteralmente obbligati a prendere in considerazione qualcosa di nuovo – qualcosa che non si era mai considerato o che, nel migliore dei casi, si era ponderato solo in parte – e poi a fare la fatica di connetterlo con la tua vita. La riflessione è un’interruzione. I veri momenti di svolta nella vita diventano possibili quando sospendi te stesso e le risposte che automaticamente dai a qualunque cosa la vita ti metta davanti.

    Il filosofo tedesco Martin Heidegger una volta ha scritto: «Noi non pensiamo ancora, nonostante la situazione del mondo diventi sempre più preoccupante e sempre più dia da pensare».

    Tu non pensi. Ecco, l’ho detto.

    Non sto cercando di farti andare di traverso

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