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Le storie dell'Alba
Le storie dell'Alba
Le storie dell'Alba
E-book70 pagine46 minuti

Le storie dell'Alba

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Info su questo ebook

Raccolta di storie e favole "di famiglia"....ovvero ideate e scritte da una mamma, un papà e due bambine che hanno deciso di raccontare le loro storie.

Storie allegre, tristi, moderne, antiche, di vita vera o completamente inventate, plausibili o assurde, non importa, ognuno di loro ha raccontato le sue.
LinguaItaliano
Data di uscita13 dic 2021
ISBN9791220376983
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    Anteprima del libro

    Le storie dell'Alba - Alessandro Romani

    Chiara al salvataggio!

    La campanella delle 16.30 era suonata già da quasi venti minuti. Sotto il portico della vecchia scuola elementare non era rimasta che una manciata di bambini ad attendere che la mamma o il papà li venissero a prendere.

    Alberto, il bidello, era un omone grande e grosso. Aveva braccia enormi, così come enorme era la sua pancia, ma i suoi modi erano sempre gentili, soprattutto con i bambini.

    Quel pomeriggio però era nervoso… Continuava a controllare l’ora sul suo vecchio orologio da taschino, di quelli che bisogna caricare a mano.

    La maestra di matematica aveva un’importante riunione di istituto, perciò gli aveva affidato il compito di aspettare al posto suo, insieme ai bambini, l’arrivo dei genitori.

    Non era un lavoro difficile, doveva solo assicurarsi che nessun bambino si allontanasse prima che fossero venuti a prenderlo. Tuttavia Alberto, che era una persona molto timida ed introversa, non si sentiva all’altezza del compito, e non vedeva l’ora che tutti i bambini si fossero allontanati per tirare un gran sospiro di sollievo.

    Ormai era rimasta solo Chiara ad attendere con lui, ma il tempo passava e dei suoi genitori non si vedeva neanche l’ombra.

    Chiara era una bambina molto sveglia, con delle guanciotte tonde e rosse ed una folta e ribelle chioma di capelli ancora più rossi.

    Anche la sua sedia a rotelle era rosso fuoco, l’aveva scelta lei di quel colore, forse perché si intonava ai suoi capelli, o forse perché così somigliava di più ad una macchina da corsa. Ad ogni modo le ruote grandi erano state decorate ad arte dai suoi amici: ognuno di loro aveva messo una firma, un disegno e perfino qualche scarabocchio per farla più bella e colorata. Un lavoro veramente ben fatto.

    Passò ancora altro tempo. Alberto continuava a controllare nervosamente l’ora, mentre Chiara stava cominciando a preoccuparsi seriamente, quando all’improvviso un pettirosso, apparso da chissà dove, venne a posarsi sul bracciolo della sua carrozzina.

    Dimenticando per un attimo le preoccupazioni, lei gli sorrise e lo salutò allegramente:

    <>

    <> rispose a sua volta il pettirosso con una vocina sottile ma squillante.

    La bimba sussultò per la sorpresa, mentre il bidello si spaventò al punto di finire a gambe all’aria.

    <>

    <> replicò divertito il pettirosso.

    A quel punto Alberto si nascose tremando dietro a Chiara, che invece era più curiosa che spaventata, ed infatti cominciò subito a chiacchierare con il pettirosso perché, in effetti, a lei chiacchierare piaceva molto.

    <>

    << Lo so bene – rispose ancora l’uccellino – ero io quel pettirosso, per questo conosco il tuo nome: ti ho sentita chiamare dai tuoi genitori. A proposito, io invece mi chiamo Pennino.>>

    L’uccellino si interruppe un attimo per controllare velocemente, prima a destra poi a sinistra, con aria circospetta, poi continuò abbassando un po’ il tono di voce.

    <>

    A questo punto Alberto trovò finalmente il coraggio di affacciarsi da dietro la carrozzina.

    <>

    A quelle parole la bimba si rattristò subito.

    Pennino però non si scompose. <>

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