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La leggenda di Macugnaga
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E-book46 pagine24 minuti

La leggenda di Macugnaga

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Info su questo ebook

Due gemelli, fratello e sorella, vivono nel paese di Macugnaga dove vanno a scuola e vivono col nonno. A causa del loro albinismo sono costantemente presi in giro e bullizzati dai compagni di classe. All'alba delle vacanze estive però qualcosa cambia. Dopo una gita al "Lago delle Fate", uno gnomo si presenterà loro chiedendone l'aiuto. Solo grazie al loro coraggio dovranno affrontare la più incredibile delle imprese: salvare i loro compagni dalle malvage streghe che abitano nella foresta del "Lago delle Fate".
Una storia avvincente per i ragazzi delle elementari, un monito contro il bullismo ed un inno all'amicizia.
LinguaItaliano
Data di uscita5 dic 2022
ISBN9788864903590
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    Anteprima del libro

    La leggenda di Macugnaga - Alberto De stefano

    Capitolo 1

    Marta e Alessandro non vedevano l’ora che arrivassero la vacanze estive per rimanere un po’ col nonno.

    Da quando si ricordavano avevano sempre vissuto con lui e frequentavano la scuola del paesino. Non amavano molto l’istituto, non perché andassero male nelle materia, al contrario, ma i loro compagni erano piuttosto dispettosi e spesso cattivi.

    Li prendevano sempre in giro per il colore latteo della loro pelle e per quei capelli bianchi con cui erano nati.

    I due bambini erano gemelli e avevano la peculiarità di essere albini. Questo precludeva loro molte attività all’aperto e li rendeva oggetto di scherno da parte dei coetanei.

    Entrambi soffrivano per queste continue vessazioni e aspettavano con ansia l’estate per fare qualche gita col nonno nel tardo pomeriggio, quando il sole non poteva dar loro fastidio.

    Accolsero con gioia quindi il suono dell’ultima campanella, ma Giulio, uno dei loro peggiori tormentatori, non perse l’occasione per schernirli.

    «Ci vediamo presto, fantasmini!».

    Gli altri compagni scoppiarono a ridere e gli fecere eco: «Fantasmini, fantasmini!».

    Marta e Alessandro non risposero, ma abbassrono la testa e fecero di corsa le scale che portavano in strada.

    Lo scherzo non finì lì però. Giulio e altri compagni li inseguirono e li accerchiarono.

    «Non crederete di tornare a casa così, vero?».

    «Lasciateci in pace!» inveì Marta.

    «Se no?» si fece sotto Marco, un altro bulletto.

    «Vogliamo solo andare a casa» insistette Alessandro.

    «Non prima di essere stati ricoperti di fango!» sentenziò Giulio.

    Il resto avvenne in un batter di ciglia. I bulli si chinarono a raccogliere palle di fango da terra e gliele scagliarono contro.

    I due gemelli si coprirono la faccia e cercarono di scappare, mentre venivano inseguiti dagli altri ragazzini.

    In quei giorni aveva piovuto e quello era il primo momento di sereno dopo tanta acqua.

    Marta e Alessandro scapparono in direzione della casa del nonno, ormai coperti di sporcizia dalla testa ai piedi.

    «Smettetela e tornatevene a casa!» tuonò una voce.

    I gemelli si fermarono e alzarono la testa.

    Il nonno

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