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Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni: Teovnilogia - Le origini delle religioni e dei mali del mondo
Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni: Teovnilogia - Le origini delle religioni e dei mali del mondo
Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni: Teovnilogia - Le origini delle religioni e dei mali del mondo
E-book200 pagine4 ore

Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni: Teovnilogia - Le origini delle religioni e dei mali del mondo

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Info su questo ebook

«Le religioni non si possono capire se non si stabilisce un nesso diretto con il fenomeno OVNI».

A prima vista, gli UFO e le religioni non sembrano avere nulla in comune. L’autore di questo libro, imbevuto di profonde idee religiose, la pensava così per anni, finché le sue ricerche, le testimonianze di persone fidate e le esperienze personali lo hanno convinto che, in realtà, il fenomeno UFO e quello religioso hanno molto in comune.

Non solo: delle intelligenze multidimensionali si impossessarono del nostro pianeta migliaia di anni fa. Tra queste vi sarebbero anche delle entità malevole che dominano e manipolano l’essere umano.

“Alieni, dèi e demoni” è un libro che sia i credenti che gli scettici troveranno difficile accettare.

Con questo libro scoprirai:
  • chi sono queste entità che si presentano come ovninauti e che cosa vogliono da noi
  • la vera natura di alieni, dèi, angeli, demoni e jinn
  • quali oscuri interessi si celano dietro il modo di agire di queste entità
  • … e molto altro ancora.
Un libro di Salvador Freixedo
LinguaItaliano
Data di uscita21 feb 2022
ISBN9788833802718
Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni: Teovnilogia - Le origini delle religioni e dei mali del mondo

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    Anteprima del libro

    Alieni, dèi e demoni da altre dimensioni - Salvador Freixedo

    Introduzione

    Amico lettore,

    può darsi che ciò che leggerai qui ti faccia cambiare radicalmente il modo di vedere la vita, ma è altrettanto possibile che tu lo consideri un completo sproposito, frutto di un’enorme credulità o di un’immaginazione febbrile, buttando il libro in un cestino. Tutto è possibile, e hai ogni diritto di giudicarlo tale. Se è così, me ne rammarico, perché a causa del tuo pregiudizio perdi l’opportunità di venire a conoscenza di qualcosa di enormemente importante. Circa tre secoli e mezzo fa noi europei andammo in Africa, invadendola e spartendocela a piacimento senza tenere minimamente conto del parere dei suoi abitanti. Questi ci videro arrivare, dapprima con meraviglia, poi con curiosità, successivamente con allegria – perché portammo loro progressi che non avevano – e, infine, dopo parecchi anni, si resero conto che li stavamo saccheggiando. Allora molti di loro si sollevarono e, quando per noi le cose si misero male, scappammo via, ma il male era già stato compiuto. Avevamo rotto l’equilibrio che regnava nelle loro società, li avevamo contagiati dei nostri imbrogli e delle nostre cattive abitudini, e persino i progressi tecnici che gli avevamo portato finirono per diventare strumenti affinché quelli che erano i più forti tra loro abusassero dei più deboli. In definitiva, quando ce ne andammo, ci lasciammo dietro un enorme caos che, grazie alle armi che insegnammo loro a usare, ha trasformato l’Africa in un continente di morte.

    In maniera similare, circa ottant’anni fa certi esseri intelligenti non umani cominciarono a farsi intravedere nei nostri cieli. Questo suscitò la curiosità di molte persone, anche se, stranamente, le autorità fecero finta di niente e la scienza ufficiale giudicava, e continua a giudicare, come degli allucinati coloro che indagano il fenomeno e chiedono spiegazioni. In parte, i sopraggiunti – o più correttamente i recentemente scorti, giacché la realtà è che erano presenti in questo pianeta da tanto tempo – ci offrirono alcuni progressi molto divertenti (tutto il mondo dell’elettronica e dei monitor), che in parte gli abbiamo anche rubato, ma grazie a questi, e senza che ce ne rendessimo conto, cominciarono a impadronirsi delle nostre menti.

    La grande differenza tra l’invasione dell’Africa da parte degli europei e quella del pianeta Terra da parte degli extraterrestri è che nella prima gli invasori erano visibili e, sebbene più avanzati, erano della stessa specie degli occupati, mentre nella seconda gli invasori hanno la capacità di rendersi invisibili, non sono umani e inoltre possiedono una tecnologia che per gli umani è inconcepibile e apparentemente miracolosa. Così miracolosa che questo è uno degli argomenti su cui si basa la big science per dichiarare che è tutta una fantasia. Ma in definitiva gli esiti dell’invasione sono i medesimi. Siccome l’invasione di questi esseri extraumani non è cosa recente poiché risale a svariati millenni addietro, e dal momento che, allo stesso modo dell’Africa, gli invasori non vengono precisamente a cercare il nostro bene ma quello che interessa a loro, il nostro pianeta è sempre stato un campo di battaglia nel quale gli umani si sono uccisi senza posa per le ragioni più assurde. Negli ultimi tempi però, quando i nostri visitatori hanno cominciato a manifestarsi e ad agire in modo più diretto, siamo entrati in un’attività frenetica e suicida come frutto dell’influenza che questi esseri hanno esercitato sulle nostre menti nel corso di parecchi anni.

    Qui di seguito presento alcuni scritti coi quali cerco di spiegare due realtà che sono intimamente connesse: le radici del Male nel mondo e la complessa realtà degli ovni che si manifesta nei nostri cieli. Il fenomeno ovni lo analizzo non in modo superficiale, come finora era stato fatto, bensì puntando alle sue radici e alle sue ultime conseguenze, anche se già so che a molti parrà che io sia stato vittima di un’intossicazione di fanatismo ufologico o religioso. Nei miei non pochi scritti mi pare di aver dato segno di non essere affatto un fanatico religioso – piuttosto il contrario – sebbene adesso, verso la fine della mia vita, io abbia scoperto il fondo di verità presente in tutte le mitologie religiose.

    I primi tre capitoli hanno il proposito di far riflettere sulla corruzione e il marciume presenti tra i grandi dirigenti del nostro disgraziato pianeta, dovuti fondamentalmente all’influenza che questi esseri dello spazio hanno avuto sulle loro menti. Sono solo un piccolo esempio di tutte le prove che si potrebbero presentare e che affioreranno nel corso di queste pagine. A prima vista darà l’impressione che queste riflessioni iniziali non abbiano niente a che vedere con i capitoli successivi, ma se si continuerà a leggere si noterà che in fondo puntano alla stessa cosa.

    Il resto del libro lo scrissi nell’anno 2001 ed è un riassunto dell’idea che avevo allora di tutto il fenomeno ovni. Da lì in poi quell’idea in parte è cambiata, perché si conoscono più cose e più approfonditamente, e si aggiungono altre esperienze. Attualmente l’ovnilogia profonda ha valicato i parametri entro i quali si muovono tanto la scienza quanto la logica umana, e addentrarsi nello studio del fenomeno extraterrestre significa entrare nell’insidioso e inquietante mondo del paranormale e del mitologico. Insidioso e inquietante, ma reale, con un tipo di realtà che trascende le frontiere della boriosa scienza e persino del comune buonsenso. Riconosco che il presente scritto susciterà molte domande, però se il lettore continuerà a leggere troverà una risposta per molti dei suoi dubbi. E ammetto anche che a volte potrò sembrare ripetitivo, a causa del fatto che questi capitoli sono stati redatti in periodi diversi. Chiedo venia per questo.

    1

    Riflessioni sul male (parte 1)

    Diceva il veggente Parravicini che la Terra è «un pianeta di castigo». Egli aveva l’impressione che il nostro mondo fosse il luogo in cui vengono mandati coloro che si sono comportati male nelle vite anteriori o in altri luoghi del cosmo. Vedendo lo stato caotico e suicida della società umana di tutti i tempi e la sua maniera selvaggia e piuttosto irrazionale di agire, sono sempre più convinto che quella che sembrava una spacconata da illuminato nasconda un che di realtà.

    D’altro canto, vediamo anche che tra gli umani di tutte le razze e paesi ci sono molti individui evoluti che non sono afflitti da immunodeficienza genetica di fronte al potere e al denaro di cui soffre la maggioranza dei mortali, giacché si sono resi conto che il soggiorno temporaneo su questo pianeta serve per evolvere a tutti i livelli esistenziali e per aiutare altri esseri umani in questa evoluzione. Ma il problema è che evoluti e non evoluti vivono assieme, e anche in una stessa famiglia ci possono essere individui di ambedue le condizioni.

    Un altro aspetto disgraziato è che gli evoluti sogliono essere più pacifici, dedicandosi preferibilmente a compiere i propri impegni e doveri in modo responsabile senza interferire sulla vita degli altri, mentre i non evoluti sono più chiassosi e di solito causano problemi nella convivenza coi propri simili.

    Questo è uno dei motivi del fatto che ci siano così tanti conflitti tra umani: conflitti personali e conflitti globali nei quali intervengono società intere, spesso con conseguenze mortali per molte persone. Le grandi domande che giacciono sul fondo di tutti questi conflitti sono le seguenti: perché ci sono così tante guerre sul nostro pianeta? Perché gli umani si comportano in modo così irrazionale? Perché siamo così bellicosi? Perché ci sono tanti individui malvagi che non rispettano i diritti degli altri? Da dove proviene questa malvagità? È qualcosa che dipende dalla libera volontà di ciascun individuo o è qualcosa che abbiamo nei geni e a cui non c’è altra alternativa che obbedire?

    In fondo è questa la grande questione che per secoli si sono posti i filosofi e coloro i quali si ribellano di fronte all’esistenza di un Dio provvidente: perché egli permetterebbe che sulla Terra ci sia così tanto dolore e così tanta ingiustizia? E in definitiva, perché esiste il Male? Questo è il tema studiato dalla moderna ponerologia¹.

    I teologi devono fare mille acrobazie mentali per cercare di rispondere a questa domanda e tuttavia non ci riescono. Essi danno la colpa alla disobbedienza e alla ribellione dell’essere umano contro i comandamenti di Dio, però non ci dicono perché gli umani sono così ribelli. Gli agnostici, a ragione, continuano a ignorare da dove provenga tutta la malvagità, tutta la corruzione e tutto il dolore che ha sempre accompagnato l’essere umano. E gli atei, ancora più ciechi, non sanno e non rispondono. Quando arriva la loro ora di andarsene, se ne vanno rassegnatamente al loro Nulla.

    E qui è dove il nostro modo di pensare si allontana radicalmente dalle insoddisfacenti spiegazioni che ci avevano dato finora tanto i filosofi e i teologi del passato quanto gli scienziati dei giorni nostri, che pretendono di spiegare tutto con i meccanismi cerebrali. Secondo questi ultimi le sinapsi neuronali avrebbero la colpa di tutto, perché in fin dei conti l’anima sarebbe un agglomerato di neuroni, proprio come ci dice Eduardo Punset nel suo libro L’anima è nel cervello, e lì è dove si forgerebbero tutta la bontà e tutta la malvagità. Il buon Punset si è perso in un bosco di dendriti senza più trovare la via d’uscita (anche ironicamente, dato che dendrite deriva da dendron che in greco significa albero). Ma di fronte a risposte così facilone potremmo continuare con le domande: e chi sarebbe il responsabile del fatto che quei meccanismi cerebrali funzionino in modo così negativo per l’individuo e la società intera? E anche supponendo di avere il libero arbitrio, perché lo usiamo contro noi stessi?

    Dimentichiamoci pertanto delle spiegazioni di filosofi e teologi sul Male e dimentichiamoci pure delle sinapsi neuronali degli scienziati, e cerchiamo audacemente altre spiegazioni per questa mentalità imbrogliona e belligerante che si annida nell’anima di tanti milioni di esseri umani.

    Quando diamo una prima occhiata alle grandi autorità che si presume dirigano il mondo, la prima cosa che richiama potentemente l’attenzione è la cricca dei governanti. Che gentaglia! Ladroni, mafiosi, truffatori, ruffiani, rissosi, criminali, bugiardi, psicopatici, prevaricatori, traditori e fantocci di ogni genere sono coloro che in questo momento – e credo sia stato sempre così – hanno in mano le redini di questo enorme gregge umano esteso su tutta la superficie del pianeta. Molte volte, vedendo la foto di famiglia pubblicata in grande formato su tutti i giornali dopo qualche vertice con cui periodicamente si divertono, mi sono soffermato attentamente a identificare ognuna delle facce, dicendo a voce alta:

    «Costui dovrebbe essere in prigione come prevaricatore, quest’altro come truffatore, quest’altro ancora per aver vinto le elezioni coi brogli, questo come trincone, questo per aver mantenuto il proprio paese nella miseria riservando la metà del bilancio all’esercito, questo per non aver mantenuto nulla di ciò che aveva promesso prima delle elezioni, questo per aver comprato la presidenza col denaro dell’erario pubblico, quest’altro per aver aiutato i propri amici a riciclare ingenti quantità di soldi, questo come indecente perché abusava delle sue segretarie sotto il tavolo presidenziale, questo per aver fatto affari con la mafia, e questo infine bisognerebbe destituirlo dalla presidenza semplicemente per essere un incompetente, o per essere sceso a patti con una banda di assassini contro il parere della maggioranza dei cittadini del proprio Paese».

    Mi si dirà che esagero, perché non tutti i presidenti delle nazioni meritano questi appellativi, ed è vero. Ma ciò che rattrista è che una buona parte di essi invece li merita eccome, quando invece la cosa logica sarebbe che per il fatto di essere collocati in posti di così tanta responsabilità si comportassero da cittadini esemplari. Come è anche vero che la lista degli ex-presidenti che sono stati condannati dai tribunali – e se non lo sono stati è perché avevano imbavagliato preventivamente il potere giudiziario – è lunghissima: a cominciare da mostri come Stalin, Mao, Hitler, Idi Amin Dada, Jean-Bedel Bokassa, Pol Pot, Hafiz al-Asad e il figlio Bashar, per continuare poi con mentitori, visionari, ubriaconi, pazzi e dittatori di mezza tacca più o meno sanguinari, e ladri come Fidel Castro, Boris Eltsin, Milošević, Marcos Pérez Jiménez, Fulgencio Batista, Chávez, Somoza Debayle, Daniel Ortega, Pinochet, Than Shwe, Ríos Montt, Ceaușescu, François Duvalier, Domingo Perón, Ahmed Shaheed, Hasan II e il figlio, Mubarak, Banzer Suárez, Leónidas Trujillo, Saparmyrat Nyýazow, Hamad Bin Hamdan, Macías Nguema, Kim Il-sung e il figlio, Gheddafi, Alfredo Stroessner, Sukarno, Suharto, Mobutu Sese Seko, Mugabe, Rafael Videla, Ben Ali, Teodoro Obiang, Jacob zuma, e per finire con personaggi così onorevoli e democratici come Andreotti, Putin, Craxi, Clinton, Nixon, Carlos Andrés Pérez, Mitterrand, Berlusconi, Bush padre e figlio, Saúl Menem, l’irresponsabile zapatero, Néstor Kirchner e signora, Luis Echeverría, López Portillo e tutti i presidenti del Partito Rivoluzionario Istituzionale, ecc. La lista di imbroglioni, approfittatori, incompetenti, furbetti o indesiderabili che sono arrivati a essere presidenti dei loro rispettivi paesi potrebbe andare avanti ancora per molto. E quelli citati sono praticamente tutti nostri contemporanei! Con questa gentaglia al timone del destino dell’umanità, è totalmente logico che le cose vadano come vanno.

    E una volta ancora ci assale una domanda: com’è possibile che individui di questa risma arrivino a questi posti di comando? Perché la realtà è che molti di loro sono stati presidenti di paesi che apparentemente hanno regimi democratici e dove le elezioni si svolgono in maniera limpida. In effetti si tengono elezioni, e nella maggior parte dei casi in modo apparentemente pulito, però la manipolazione delle masse da parte dei mezzi di comunicazione, la scarsità di politici onesti ed evoluti unitamente all’istupidimento e alla pecoraggine della nostra società sono tali che è come un cancro sistemico che ha già invaso l’essenza di molte delle istituzioni che costituiscono il nucleo di una vera democrazia e su cui si basa la nostra convivenza. L’indipendenza dei tre poteri è pura utopia. La democrazia di molti paesi – e certamente quella della Spagna – di questi tempi è una farsa e una completa menzogna.

    Il quarto potere (cioè la stampa e i grandi mezzi di informazione), che dovrebbe essere un efficace strumento affinché i cittadini siano ben informati, è sempre stato un mezzo di manipolazione delle masse in mano a politici e potenti. Una sera del 1880 John Swinton, il giornalista più prestigioso di New York, partecipò a una cena in suo onore,

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