Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Ouija: La guida essenziale per comunicare con gli spiriti
Ouija: La guida essenziale per comunicare con gli spiriti
Ouija: La guida essenziale per comunicare con gli spiriti
E-book205 pagine2 ore

Ouija: La guida essenziale per comunicare con gli spiriti

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

IL PRIMO LIBRO INTERAMENTE DEDICATO AL FENOMENO DELLA TAVOLA OUIJA

La Tavola Ouija è soltanto un gioco? Chi risponde alle domande che le vengono poste? Che cosa si nasconde dietro alle storie di profezia e chiaroveggenza legate a questa “pratica misteriosa”?
La Tavola Ouija è pericolosa? Quali sono i rischi che si corrono nell’usarla? È vero che ha ispirato delitti e omicidi, e che può considerarsi responsabile di alcuni casi documentati di follia, ossessione e possessione?
Esaltata da alcuni, condannata da altri, la Tavola Ouija ha una reputazione decisamente controversa. In questo libro affascinante Stoker Hunt ne indaga la storia e il funzionamento, riportando le testimonianze di coloro che ne hanno avuto esperienza diretta, intervistando i maggiori esperti nel campo della parapsicologia, della demonologia e della psicologia, e dando una serie di utili consigli pratici per il suo utilizzo.
LinguaItaliano
Data di uscita18 lug 2016
ISBN9788827227138
Ouija: La guida essenziale per comunicare con gli spiriti
Autore

Stoker Hunt

Stoker Hunt è uno sceneggiatore che ha all’attivo numerosi film. Il suo interesse per la Ouija è cominciato trent’anni fa quando, con alcuni amici, ha giocato con la Tavola e ha ricevuto un messaggio da una entità chiamata “Lima”. Impressionato da quanto accaduto, ha iniziato a compiere numerose ricerche sull’argomento ed è giunto a scrivere di questo libro che è divenuto ben presto il testo di riferimento per chiunque voglia comunicare con l’Aldilà con tale sistema.

Correlato a Ouija

Ebook correlati

Fenomeni occulti e paranormali per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Ouija

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Ouija - Stoker Hunt

    ISBN 978-88-272-2713-8

    Titolo originale dell’opera: OUIJA, THE MOST DANGEROUS GAME

    - © Copyright 1985 by Stoker Hunt - Published by arrangement with

    William Morrow, an imprint of HarperCollins Publishers - © Copyright

    2016 by Edizioni Mediterranee - Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    - Edizione digitale realizzata da Volume Press

    Dedicato a

    Minnie Lee

    Virginia

    e Yvonne

    non soltanto per il vostro aiuto

    ma per essere quello che siete

    Indice

    Ringraziamenti

    Introduzione

    LA OUIJA: I FONDAMENTI

    1. Storia della Ouija

    2. Come funziona la Tavola

    3. Vari tipi di Ouija

    LA OUIJA E LE VOCI AMICHE

    4. La Ouija e la sua prima protagonista letteraria

    5. La Ouija, Jane Roberts e il richiamo di Seth

    6. Il poeta della Ouija

    7. Thomas, il Vecchio Saggio nel Cielo

    LA OUIJA E LE VOCI MALEFICHE

    8. Violenze e demonologia

    9. Ossessione e possessione

    10. La religione contro la Ouija

    LA OUIJA E LA PSICOLOGIA

    11. L’esperimento Philip

    12. La Ouija e il sacerdote parapsicologo

    13. Gli automatismi come causa delle psicosi e come cura

    14. La Ouija e la teoria Honegger

    OUIJA: ISTRUZIONI PER L’USO

    15. Prima di cominciare

    16. Come ottenere i migliori risultati dai vostri esperimenti con la Ouija

    Conclusioni

    Ringraziamenti

    ¹

    Insieme a tutti coloro che vengono menzionati all’interno del libro, l’autore desidera ringraziare, per l’aiuto e/o l’incoraggiamento, le seguenti persone: Boyce Batey, Academy of Religion and Psychical Research; Bev Beltaire, della P. R. Associates, Detroit; Larry Bernstein; Susan Blackmore, della Society for Psychical Research di Londra, Inghilterra; Peter E. Blau, del Baker Street Journal; Peter Brewster, del Toronto Sun; Dennis Brown; Elsie Carper, del Washington Post; Lenny Cavallaro; Derek Coke-Kerr, della Francis, Williams & Johnson di Edmonton, Alberta; Christine Cole; Robert Coly, della Parapsychology Foundation di New York; Peter Courtney; Byron Dobell, dell’ American Heritage; John Douglas, di Radio CBC, Toronto; Dick Fabian, del P. M. Magazine; il dottor Tom Fagan, della National Association of School Psychologists; Valdora Fike; Jim e Mary Fives; Kendrick Frazier dello Skeptical Inquirer; Lynn Gladhill, di Radio WLW, Cincinnati; Bobbi e Joni Herrera; Dianne Hudson, di Late Night America, PBS TV, Detroit; Gloria James; Laura F. Knipe, dell’American Society for Psychical Research di New York; Tom Kneitel, di Popular Communications; Tom Lafferty; Rudolf Marek; Robert Martin, della Bay Area Review; Brenda Marshall, del College of Psychic Studies di Londra, Inghilterra; Pauline Mason, del Toronto Sun; Ken Meyer, di Radio WBZ, Boston; John Miller; Nicki McWhirter, del Detroit Free Press; Philip Nyhius; Eleanor O’Keeffe, della Society for Psychical Research di Londra, Inghilterra; Tom Parteka; Ernie Piotrowski; Joseph Pivanko; Al Pollard, della ESP Research Associates Foundation; Dan Proudfoot, del Toronto Sun; Andy Rapp, di WUCM TV, Midland; Bonnie Reese; Michael Roberts, del Midland Daily News; Robert Ross; Esther Schupbach; Eileen Stein, del Baltimore News American; Joan Stoeker; Richard Strong, del Psychic Science Special Interest Group; Thelma Varney; Clement G. Vitek, del Baltimore Sun; Dolores Walker; Hal Youngblood, di Radio WJR, Detroit; Nyla Young della Coleman Library.

    Un ringraziamento speciale va a Daniel Bial della Barnes & Noble e a Irv Levey, direttore della Barnes & Noble Libri.

    Introduzione

    L’esperimento è cominciato. I partecipanti siedono inquieti intorno alla Tavola Ouija. Aspettano, immobili, con gli occhi sbarrati. Sussurrano: C’è qualcuno?, Parlerete con noi questa sera?.

    Alla fine, qualcosa succede.

    Il puntatore si muove.

    Dà risposte coerenti, precise. E allora, se siete tra coloro che s’incurvano sopra la Tavola Parlante, che vi piaccia o no, state facendo esperienza di una nuova dimensione.

    Ma che cosa sta succedendo? Quale forza sposta la planchette di lettera in lettera? Siete voi a muovere il puntatore? Oppure è il vostro compagno, che vi sta ingannando con uno scherzo ben congegnato? Impossibile. Qualcos’altro, qui, si sta dando da fare. Qualcosa di veramente strano.

    Se fate una domanda alla Tavola, questa risponde senza che ci sia un’influenza deliberata da parte vostra. Qualsiasi cosa stia succedendo, ne fate parte anche voi. Avete voluto esplorare l’ignoto, il paranormale, e ora vi sembra che siano invece l’ignoto e il paranormale a esplorarvi!

    La Tavola Ouija può regalare esperienze davvero emozionanti. C’è chi la esalta e chi la condanna. Chi vi si oppone con violenza. Chi ne è entusiasta.

    Questo libro ne esamina con attenzione il funzionamento, senza tralasciare l’analisi di dispositivi e fenomeni analoghi o a essa collegati, come la scrittura automatica, il profetismo, la rabdomanzia, il table-rapping², la telepatia, l’ossessione e la possessione.

    La Tavola Ouija suscita controversie e provoca dibattiti. Certe volte le interpretazioni si sovrappongono, ma alla fin fine resta sempre una contraddizione, qualcosa d’insoluto. È un buon esempio di quel che si dice nettare per alcuni, veleno per altri. C’è chi insiste sul fatto che la Tavola non è altro che uno strumento di distruzione e di morte; altri sostengono invece che essa possa arrecare beneficio e stimolare la creatività di chi la usa. In molti sostengono che sia puro divertimento. Chi ha ragione? Tutti quanti, probabilmente.

    All’interno del libro cercherò di presentare tutti i punti di vista sull’argomento: i pro e i contro, gli scettici e gli entusiastici, le voci di chi sostiene di comunicare con gli angeli e di chi sostiene di comunicare con i demoni. Spero, così, di offrire un’onesta raccolta d’idee discordanti, lealmente presentate.

    LA OUIJA: I FONDAMENTI

    1. Storia della Ouija

    Nessuno sa con certezza da dove il nome Ouija³ abbia avuto origine. Alla voce corrispondente, l’Encyclopedia of Occultism and Parapsychology riporta la seguente definizione:

    Dal francese oui e dal tedesco ja, ovvero: sì. Trattasi di un tripode in legno su ruote che, sotto la mano di un medium, si muove sopra una superficie liscia e scandisce messaggi indicando con la sua punta le lettere dell’alfabeto. La sua invenzione è molto antica. Veniva già utilizzata ai tempi di Pitagora, intorno al 540 a.C. Secondo uno storico francese che ha raccontato la vita del filosofo, la setta dei pitagorici teneva frequentemente sedute e riunioni durante le quali un misterioso tavolo poggiato su ruote si spostava in direzione di alcuni segni che Pitagora e il suo discepolo, Filolao, interpretavano per i convenuti come rivelazioni apparentemente provenienti dal mondo invisibile.

    Un’evoluzione della Tavola Ouija originale è il puntatore a forma di dito che si assottiglia al vertice, e ne è invece una semplificazione la sostituzione della tavola di legno con un cartone sul quale vengono riportate le lettere dell’alfabeto. Se la rotellina all’apice del puntatore viene rimpiazzata da una matita infilata in un foro, così da sostituire la terza gamba, la Tavola Ouija viene trasformata allora in una planchette.

    La natura del fenomeno Ouija è talmente radicata da risultare controversa. Né un individuo in particolare, né una cultura possono attribuirsene la paternità. Le sue origini sono antiche e molteplici, essendo stata reinventata e riscoperta indipendentemente in varie parti del mondo.

    Le origini della Ouija sono davvero molto antiche. È un’invenzione, o una scoperta collettiva. In poche parole, la Ouija appartiene al folclore, è uno strumento della saggezza popolare universale.

    •In Cina, secoli prima della nascita di Confucio (551?-479 a.C.), era comune l’uso di strumenti simili alla Ouija, considerati un metodo inoffensivo per comunicare con gli spiriti dei defunti.

    •In Grecia, il filosofo e matematico Pitagora (550 a.C. circa) incoraggiava i suoi discepoli a usare dispositivi simili alla Ouija per intercettare rivelazioni provenienti dal mondo invisibile.

    •Nell’antica Roma, questo tipo di strumenti era già diffuso nel terzo secolo dopo Cristo. In un caso divenuto famoso, tre uomini predissero il nome della persona che avrebbe ereditato il trono dell’imperatore regnante. I tre furono condannati per tradimento, e Teodosio, il soldato che era stato indicato dalla Tavola come il successore dell’imperatore, venne giustiziato.

    •Nella Tartaria del tredicesimo secolo, i Mongoli usavano strumenti simili alla Ouija con il proposito di ricavarne divinazioni e indicazioni di vario tipo.

    •Nel Nord America, molto prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo, i nativi Indiani usavano le cosiddette tavole squdilatc per rintracciare oggetti smarriti e persone scomparse. La Tavola, sulla quale erano riportati dei simboli al posto delle lettere dell’alfabeto, indicava loro anche come e quando andavano compiute alcune cerimonie religiose.

    •In Francia, nel 1853, uno spiritista di nome M. Planchette ⁴ inventò uno strumento simile a quello prodotto oggi dalla Parker Brothers ⁵. Questo strumento consisteva in una tavoletta a forma di cuore poggiata su tre gambe, una delle quali era una matita. Quando la planchette si muoveva, la penna scriveva messaggi coerenti. L’uso di questo strumento divenne una moda in tutta la Francia e nei territori del suo Impero.

    La Ouija in America

    Generalmente si pensa che l’inventore americano della Tavola Ouija sia stato William Fuld⁶ nel 1892; eppure, un anno prima, la patente d’inventore della Ouija per gli Stati Uniti era già stata rilasciata a Elijah J. Bond⁷. Secondo un articolo apparso sulla rivista American Heritage nell’aprile del 1983, Fuld comprò i diritti da Bond nel 1892 e fece poi richiesta per una nuova licenza. In seguito Fuld fondò la Southern Novelty Company⁸ a Baltimora, nel Maryland (più tardi conosciuta come la Baltimore Talking Board Company⁹) e cominciò a produrre le Oriole Talking Boards¹⁰.

    William Fuld ricavò una fortuna dalla vendita della Tavola, ma lui stesso la usò raramente. Non sono uno spiritista!, diceva. Sono un presbiteriano. È vero, ho messo su questa fabbrica grazie al consiglio della Ouija, ma da allora non l’ho più consultata. Le cose sono andate avanti così bene, che non ho voluto cambiare le mie abitudini.

    La popolarità della Tavola Parlante crebbe durante la prima guerra mondiale, quando migliaia di cittadini rimasti a casa si rivolsero alla Ouija cercando di entrare in contatto con figli, mariti e amanti che si trovavano al fronte in Europa.

    Se osserviamo in un grafico la storia delle vendite della Tavola, noteremo una tendenza caratteristica. Le vendite della Ouija hanno un picco nei periodi di catastrofe nazionale. Così, i tempi più bui sono anche i tempi migliori per i produttori di Tavole Ouija, e gli anni Trenta, Quaranta e Sessanta furono testimoni di una vera e propria mania nazionale per la Ouija.

    Come riportato dal New York Tribune, in un articolo del 24 dicembre del 1919, a quel tempo, all’Università del Michigan, il misterioso oracolo parlante aveva sostituito la Bibbia e i libri di preghiera nelle comunità e nelle stanze degli studenti. Il New York Times Magazine accusò la Ouija descrivendola come il bolscevico del paranormale. Addirittura, si arrivò al punto che il Sun di Baltimora dovette assumere un giornalista a tempo pieno con l’unico incarico di rispondere alle questioni riguardanti la Ouija.

    Nel 1966, la Parker Brothers, uno dei maggiori produttori mondiali di giochi per ragazzi, comprò i diritti sulla Tavola Ouija e trasferì tutta la fabbrica da Baltimora a Salem, nel Massachusetts. Nel corso dell’anno successivo, la Parker Brothers vendette più di due milioni di Tavole Ouija… raggiungendo il loro gioco da tavolo più venduto di sempre, il Monopoli.

    La Ouija in tribunale

    Una delle questioni che questo libro vuole affrontare è la seguente. La Tavola Ouija non è altro che un gioco, giustamente venduto nei negozi di giocattoli e nei grandi magazzini, insieme ad altri giochi per bambini come Candyland, Sorry, Old Maid, o è invece uno strumento più serio, in grado di danneggiare chi lo utilizza? Per quanto riguarda la legge, la faccenda è stata sistemata nei primi decenni del secolo scorso¹¹.

    Nel 1920, l’Internal Revenue Service¹² dichiarò che la Tavola Ouija doveva considerarsi un gioco a tutti gli effetti e che quindi, in quanto tale, doveva essere tassato.

    Parlando per conto della Baltimore Talking Board Company, Allen Fisher disse: Noi sosteniamo […] che [la Tavola Ouija] sia una forma di pratica medianica amatoriale e che quindi non debba essere considerata né un gioco, né uno sport. La Tavola permette di entrare in contatto con l’aldilà. Un avvocato, Washington Bowie, sostenne questa tesi, descrivendo la Tavola come uno strumento di comunicazione tra questo e l’altro mondo.

    Alla fine il tribunale si pronunciò contro la Baltimore Talking Board Company: la società avrebbe dovuto pagare le tasse sopra la Ouija. Il giudice Knapp si dichiarò in disaccordo con la sentenza, affermando che la Tavola Ouija è un’altra cosa, è unica, evidentemente diversa e distinta da qualsiasi altro dei giochi elencati!. Ma la maggioranza dei giurati così concluse:

    Non c’è dubbio che gli psicologi riconoscano nella Tavola Ouija uno strumento per l’espressione degli automatismi, e il tribunale è a conoscenza del fatto che la Tavola Ouija viene utilizzata da alcune persone nella ferma credenza che essa possa consentire una misteriosa comunicazione con gli spiriti; così come del fatto che altri ne attribuiscono gli effetti all’azione del subconscio o dell’inconscio. Ma il tribunale non può far finta di non sapere che la Tavola viene venduta diffusamente per essere usata come strumento di divertimento o come gioco, e che così, effettivamente, è utilizzata nella maggior parte dei casi. È pur sempre vero che l’automatismo è alla base di un uso di questo tipo, ma fenomeni di natura psichica possono essere alla base di giochi e divertimenti.

    La Baltimore Talking Board Company fece ricorso alla Corte Suprema perché si esprimesse sul caso, ma l’istanza fu

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1