Raud Al Atir: arte d'amare araba
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Info su questo ebook
Per la religione islamica, la donna è una fonte di gioia, creata da Allah per rallegrare l’esistenza degli uomini, perciò approfondire le proprie cognizioni nell’arte d’amare non è un’azione perversa o peccaminosa, ma un dovere per ogni musulmano.
Mohammed An-Nefzaui
Sceicco vissuto probabilmente a Tunisi nel XVI secolo. Il cognome con cui si firmava forse derivava dal suo luogo natale, la cittadina di Nefzua nel Sud della Tunisia. Essendo Nefzaui molto rinomato come giurista, letterato e medico, si racconta che il bey di Tunisi volle dargli la carica di cadì, ma il nostro chiese al sovrano di rimandare la sua nomina per permettergli di finire il libro che stava scrivendo. Incuriosito, il bey volle sapere di cosa trattasse il libro e, saputolo, decise che non era il caso di nominare cadì il suo autore.
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Anteprima del libro
Raud Al Atir - Mohammed An-Nefzaui
COPERTINA
raud_al_atir.pngRaud al Atir
image.pngArte d’amare araba
Mohammed An-Nefzaui
droppedImage.pnglogo.pngCopyright
Raud al Atir - Arte d’amare araba
di Mohammed An-Nefzaui
ISBN 978-88-272-2375-8
© Copyright 1969 by Edizioni Mediterranee
1ª Edizione 1969
2ª Edizione 1982
3ª Edizione 2012
Prima edizioni digitale 2013
Via Flaminia, 109 - 00196 Roma
www.edizionimediterranee.net
Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma
droppedImage-1.pngspatter.pngPresentazione
Raud al Atir è un prezioso manuale di erotologia araba scritto nel XVI secolo da un dotto cortigiano dei Bei di Tunisi. Il manoscritto è stato rivelato al pubblico europeo in seguito alla traduzione francese eseguita da un ufficiale di Napoleone III, di stanza in Algeria. La prima edizione dell’opera risale al 1876 e una successiva è stata curata dal famoso editore parigino Isidore Lisieux, nel 1885. Guillaume Apollinaire l’ha inclusa nel 1911 nella collana dei Maîtres d’Amour. Il celebre arabista Sir Richard Burton, noto in tutto il mondo per aver tradotto magistralmente il Kamasutra e l’Ananga Ranga e soprattutto le Mille e una Notte in sedici volumi, è l’autore della versione inglese del Raud al Atir, pubblicata in Gran Bretagna nel 1886.
Questo classico della letteratura amorosa rispecchia con straordinaria vivacità l’affascinante e forse non troppo smaliziato mondo arabo, nel momento in cui la sua splendida civiltà stava avviandosi lentamente verso il fatale declino.
Secondo la religione islamica, la donna è una fonte di gioia, creata da Allah per rallegrare l’esistenza degli uomini; perciò approfondire le proprie cognizioni nell’arte d’amare non è un’azione perversa o peccaminosa, ma un dovere positivo per ogni musulmano. L’autore, inoltre, deve essere considerato, a suo modo, una persona molto pia, e di ciò fanno fede le ripetute invocazioni ad Allah di cui è costellata tutta l’opera.
Gli argomenti trattati sono esenti dal libertinismo decadente che ha caratterizzato gli scritti erotici europei degli ultimi due secoli, ma riflettono piuttosto il piacere quasi infantile e ingenuo che gli arabi sapevano gustare nella sfera amorosa. Molti dei racconti riportati nel volume sembrano presi di peso dalle Mille e una Notte e mostrano una certa affinità con il nostro Decamerone.
Introduzione
Insegnamenti generali sull’amplesso
In nome del Signore benigno e pietoso! La devozione e la pace possano regnare sotto il nostro Maestro Maometto!
Il sapiente sceicco e imam Abu Abd-Allah Mohammed Ibn Uma An-Nefzaui possa essere colmato della misericordia dell’Altissimo!
Egli ha detto:
Sia lodato Allah, che ha posto la più grande gioia dell’uomo nel grembo della donna e la più grande gioia della donna nelle parti corrispondenti dell’uomo.
Egli ha condizionato il piacere e il soddisfacimento della donna alla penetrazione dell’organo virile; ugualmente, il membro dell’uomo non può trovare pace né riposo se non penetra nella donna. Questo mutuo scambio si realizza sotto una forma di lotta, di allacciamenti¹, di combattimenti vivaci. Il contatto delle parti inferiori dei corpi² suscita rapidamente la voluttà. L’uomo opera come un pestello e la donna lo asseconda con movimenti ondeggianti e lascivi, sino al raggiungimento dell’orgasmo.
I baci sulla bocca, sulle guance, sulla nuca, il suggere delle fresche labbra sono doni divini che provocano l’erezione al momento opportuno. Dio ha abbellito con il seno il petto della donna e ha colorato di rosa le sue guance, l’ha dotata di occhi che suscitano ardori amorosi e di ciglia simili a lame scintillanti.
Le ha fornito un ventre rotondo, un delizioso ombelico e natiche maestose, queste opere mirabili sono sorrette dalle cosce. Tra esse il Signore ha collocato l’arena dei combattimenti; essa è provvista di florida carne, simile a una testa leonina: la vulva. Quanti uomini sono periti dinanzi a questo ingresso e tra essi quanti eroi!
Dio ha provvisto quest’organo di una bocca, una lingua³ e di due labbra; esso ricorda l’impronta di una gazzella sulla sabbia del deserto.
L’insieme è sorretto da due meravigliose colonne, non troppo lunghe, né troppo corte, adorne di ginocchia, polpacci e caviglie circondate da preziosi bracciali.
Sia lodato il Signore per aver creato la donna con le sue bellezze, la sua carne evocatrice di delizie, per averla provvista di capelli e di una graziosa figura, un seno con i capezzoli turgidi e gesti d’amore che accendono la passione.
Il Signore del Creato ha concesso alla donna il potere della seduzione; tutti gli uomini, deboli o vigorosi, sono stati assoggettati da Dio all’amore per la donna. La donna è l’origine dell’ordine o dell’anarchia, del sostare o del vagabondare.
La remissione che alberga nel cuore di coloro che amano e sono separati dall’oggetto del loro amore fa bruciare i loro cuori nel fuoco della passione, fa pesare sopra di loro il disdegno e la miseria e li abbandona in balia di tutte le vicissitudini provocate dalla loro passione: ciò è la conseguenza dell’ardente concupiscenza dell’amplesso.
Io, servo di Dio, gli rendo grazie; che nessuno possa salvarsi dall’amore per una donna bella e nessuno possa sfuggire al desiderio di possederla.
Genesi dell’opera
Ho compilato questa magnifica opera dopo aver scritto un piccolo libro chiamato La Fiaccola del Mondo, che tratta i segreti della procreazione.
Il visir di Abd-el-Aziz, signore di Tunisi, venne a conoscenza della mia prima opera; egli era amico, compagno e segretario privato del sovrano. Il suo nome era Mohammed ben Ouna el Zanaoui e discendeva dagli Zanaoua. Al momento della conquista di Algeri, il sovrano fuggì con lui a Tunisi e lo nominò suo gran visir.
Un giorno egli mi chiamò nella sua casa e mi mostrò il mio volumetto dicendomi: Questo scritto è opera tua!
. Vedendomi arrossire, soggiunse: Non vergognarti, perché tutto ciò che hai detto è vero; nessuno deve temere le tue parole. Non sei stato neppure il primo a trattare l’argomento e io giuro dinanzi a Dio che la conoscenza della tua opera è indispensabile. Solamente gli ignoranti e i nemici di ogni sapere non vorranno leggerla o si periteranno di ridicolizzarla. Vi sono però alcuni argomenti che dovrai ancora trattare
. Avendogli richiesto che cosa avrei omesso, mi rispose: Desidero che tu aggiunga alla tua opera le cure che non hai citato e i fatti che mancano, senza tralasciare nulla. Dovrai descrivere inoltre le cause dell’atto della procreazione e ciò che lo impedisce. I metodi per accrescere i membri troppo piccoli e renderli efficienti. Indica anche la maniera di eliminare gli odori sgradevoli delle ascelle e della vulva delle donne e la possibilità di restringerla. Parla della gravidanza affinché il tuo libro sia completo e non vi manchi nulla. Il tuo scopo sarà raggiunto quando avrai colmato tali lacune
.
Io ho risposto al visir: Maestro, quanto tu mi hai elencato potrà essere compiuto facilmente, se così piace all’altissimo Allah!
⁴.
Mi sono messo subito al lavoro e ho chiamato il mio libro: Il giardino profumato per la ricreazione dell’anima (Al Raud al Atir wa nuzhat al Khatir).
Ho articolato il volume in venti capitoli, per facilitare il lettore e permettergli di trovare subito l’argomento che lo interessa.
CAPITOLO 1
image-1.pngUomini meritevoli di lode
Lc.pngGli uomini e le donne, o visir, possono essere di diverso tipo; alcuni meritano lode, altri disprezzo.
Quando un uomo meritevole si trova con le donne, la sua verga cresce, è forte, robusta e soda, l’eiaculazione tarda a venire e dopo il tremito causato dall’emissione è nuovamente vigorosa.
Un tale uomo è amato e apprezzato dalle donne, perché la donna ama l’uomo soltanto per la copula. Il membro deve avere perciò una misura notevole. L’uomo deve avere il torso largo e il bacino pesante; deve dominare l’eiaculazione e l’erezione secondo il desiderio; la verga deve penetrare in profondità nella vagina e riempirla completamente in ogni sua parte. Un uomo simile sarà il beniamino delle donne.
Doti che le donne cercano negli uomini
Si racconta che un giorno Abd-el-Melik ben Merouan⁵ abbia visitato la sua amante Leilla⁶ e le abbia posto diverse domande. Tra l’altro, le chiese quali fossero le qualità che una donna apprezza soprattutto in un uomo.
Leilla gli rispose: O mio Signore, egli deve avere guance simili alle tue
.
E ancora?
.
E capelli simili ai tuoi; in breve, gli uomini devono somigliarti, o Dominatore dei Credenti, perché se un uomo non è ricco e potente non potrà raggiungere nulla presso le donne
.
Diverse lunghezze del membro virile
Per piacere alla donna, il membro virile non deve superare la lunghezza di dodici dita, né deve essere più piccolo di sei dita.
Vi sono uomini la cui verga raggiunge la lunghezza di dodici dita, altri dieci, altri ancora otto; quando è ancora più corta non può piacere alle donne.
L’uso dei profumi nell’amplesso. Storia di Mosailama
L’uso dei profumi eccita all’amplesso sia l’uomo che la donna. Quando una donna aspira le soavi essenze di cui l’uomo si è cosparso, ella perde il controllo su se stessa e di frequente l’uso di profumi è stato un potente ausilio per l’uomo desideroso di possedere una donna.
A questo proposito, si racconta che Mosailama⁷, il falso profeta, figlio di Kaiss (Dio lo maledica!), affermava di possedere il dono di prevedere il futuro e voleva imitare il Profeta di Allah. Per questa ragione, lui e molti altri arabi attirarono sopra le loro teste l’ira del Signore.
Mosailama snaturò il Corano con le proprie menzogne e osò affermare che l’Arcangelo Gabriele⁸ gli avesse dettato un messaggio divino, come era avvenuto per il vero Profeta.
Mosailama era tutto preso dai suoi imbrogli, quando gli raccontarono del vero Profeta. Egli apprese che quando questi poneva le sue venerabili mani sulla testa di un calvo, i capelli riprendevano immediatamente a crescere; se egli sputava in un pozzo, l’acqua sgorgava impetuosa e l’acqua salata diveniva potabile; gli fu detto inoltre che la saliva del Profeta ridava la vista a un occhio malato oppure cieco e che quando egli poneva le sue mani sopra il capo di un bambino dicendogli: Vivi cento anni!
, costui viveva per davvero un secolo.
Quando i seguaci di Mosailama gli dissero: Hai saputo di Maometto e dei suoi prodigi?
, egli rispose: Farò di meglio
.
Però Mosailama era un nemico di Dio e quando posava la sua mano disgraziata sopra una testa con pochi capelli, il paziente diveniva totalmente calvo; se sputava in un pozzo con poca acqua, esso si prosciugava e l’acqua potabile diventava salata; se la sua saliva sfiorava un occhio malato, l’infelice che si era affidato a lui perdeva subito la vista, e se egli poneva le mani sulla testa di un bimbo dicendo: Vivi un secolo!
, la misera creatura