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Mamma, tieniti pronta!: La grande guida sulla gravidanza giorno per giorno, preparazione al parto,  omeopatia in gravidanza e vaccinazione pro e contro
Mamma, tieniti pronta!: La grande guida sulla gravidanza giorno per giorno, preparazione al parto,  omeopatia in gravidanza e vaccinazione pro e contro
Mamma, tieniti pronta!: La grande guida sulla gravidanza giorno per giorno, preparazione al parto,  omeopatia in gravidanza e vaccinazione pro e contro
E-book192 pagine1 ora

Mamma, tieniti pronta!: La grande guida sulla gravidanza giorno per giorno, preparazione al parto, omeopatia in gravidanza e vaccinazione pro e contro

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Info su questo ebook

Mamma tieniti pronta! Come vivere serenamente la gravidanza e i primi mesi di vita con il tuo bambino Un prontuario di grande utilità per prepararti al più grande evento della tua vita: diventare mamma! Non sarebbe meraviglioso vivere tutto con grande serenità? Ecco dei trucchi per poterlo fare. L'autrice di questo libro, Stefania Tessaro, è una specialista di comunicazione verbale e metalinguistica che lavora in settori dediti alla sociologia. Mamma di tre figli, ha provato nella pratica tutto quello che scrive. Inoltre, ha ampliato a un gruppo di mamme, le teorie proposte e adattate ad una vita quotidiana, trasformandole in vere e proprie strategie di sopravvivenza. In questa guida scoprirai… • Moltissimi suggerimenti per gestire la gravidanza giorno dopo giorno. • Imparerai ad accettare i cambiamenti che interesseranno il tuo corpo mano a mano che andrai avanti con la gestazione • Avrai una panoramica sugli esami preventivi consigliati in gravidanza, l'importanza di frequentare il corso preparto • Scoprirai l'alimentazione più corretta per te e per il tuo bambino che porti in grembo, come trattare, ed eventualmente, migliorare i disturbi classici legati proprio alla gravidanza. Anche subito dopo il lieto evento del parto sarai seguita nel percorso che ti conduce alla cura del tuo bambino: • Troverai utili consigli su come allattarlo correttamente • Idee su come vestire il bebè avendo cura di prevenire ipotermia e ipertermia • Vedrai come cambiare il pannolino e provvedere all'igiene del piccino. • Parleremo inoltre delle malattie infantili e delle vaccinazioni obbligatorie nonché quelle caldamente consigliate. • Infine, nella sezione bonus, troverai qualche indicazione su come gestire il tuo bambino anche dal punto di vista burocratico.
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2022
ISBN9791221451252
Mamma, tieniti pronta!: La grande guida sulla gravidanza giorno per giorno, preparazione al parto,  omeopatia in gravidanza e vaccinazione pro e contro

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    Anteprima del libro

    Mamma, tieniti pronta! - Stefania Tessaro

    Introduzione

    In questo libro parleremo di uno  degli eventi più straordinari

    ed  emozionanti  che possa accadere  nella  vita di una  donna:

    diventare mamma.  Nello specifico, affronteremo  in particolare

    i nove mesi  di attesa che precedono il  parto. Quando scopri di

    aspettare un bambino  la tua vita si rivoluziona  completamente:

    un turbinio di emozioni contrastanti si impossessa dei tuoi

    pensieri.  Un  esserino  talmente  piccolo  è capace di  suscitare

    sentimenti di  stupore, gioia, allegria,  che si alternano  anche ad

    ansia,  paura, perplessità. Da  una parte, sapere  che diventerai

    mamma ti  conduce in  un mondo  quasi magico,  sei al  settimo

    cielo dalla gioia, come proiettata in uno stato  di grazia, dall'altra

    sei assillata da  paure ad esempio che il  bebè nasca con qualche

    problema,  che non riuscirai  ad essere una  brava madre, non

    saprai far  fronte a  tutte quelle  abitudini e  ai cambiamenti  che

    inevitabilmente arriveranno. Impossibile  non fare i conti anche

    con le trasformazioni a  cui il tuo corpo andrà incontro durante

    i nove mesi.  Dovrai imparare ad accettare  nuove rotondità che

    prima non avevi, la pancia che gradualmente cresce

    contemporaneamente alla creaturina che porti in grembo.

    Parallelamente a tutto ciò, anche le  tue  emozioni  evolvono

    intensamente:  ti commuovi più  facilmente solo guardando le

    tutine da bebè esposte nelle vetrine dei negozi, fantastichi

    spesso sul sesso del nascituro, provi a immaginare di che colore

    avrà gli occhi, se somiglierà più a te o al papà, provi a

    indovinare il nome più consono per il tuo bebè. Di sicuro la

    maternità rappresenta per  qualunque donna una svolta  epocale

    nella sua esistenza. Da un punto di vista psicologico ed

    emotivo essa ha delle ripercussioni diverse a seconda che

    questo evento succeda  a 20, 30 o 40  anni. Di sicuro non  esiste

    un'età ideale per diventare madre, è un percorso interiore del

    tutto personale che  ogni donna matura a seconda  della propria

    crescita. Possono dunque cambiare i punti di vista se si affronta

    questa esperienza da giovanissime piuttosto che in età più

    matura.  Il dato  incontrovertibile è  che la maternità  cambia la

    vita a qualunque  età la si affronti. Non  bisogna tuttavia temere

    questo cambiamento, ma imparare ad assecondarlo con la

    consapevolezza che esso è portatore di immensa felicità.

    Diventare mamma a 20 anni è una scelta spesso controcorrente

    nella società  occidentale il  cui stereotipo  culturale vorrebbe la

    maternità  intorno ai  30  anni, quando cioè  si è  raggiunta  una

    indipendenza economica.  Ad ogni modo  diventare madre cosi

    giovani significa avere  meno timori circa la  gravidanza , e sulla

    gestione  della propria vita  in generale, si  ha la percezione di

    crescere insieme, di poter contare anche sull'aiuto  della famiglia

    di origine.

    8   

    Diventare madre a 30 anni è una scelta consapevole e

    ragionata. A questa età,  le donne generalmente sono autonome

    economicamente, più  sicure e  possono coronare il  loro sogno

    di maternità all'interno di  una crescita personale nonché  di una

    relazione di coppia stabile e strutturata. A livello psicologico,

    prevalgono tuttavia maggiori ansie e perplessità rispetto le

    madri ventenni, perché  devono trovare nuovi  equilibri e nuovi

    assetti nella gestione della loro vita e del loro bebè.

    Diventare madre a 40 anni può rappresentare una nuova

    priorità per una donna che sente questo desiderio  tanto intenso

    quanto non più rimandabile causa orologio biologico. Di sicuro

    una donna a  40 anni è affermata, soddisfatta  dal punto di vista

    professionale e quindi pronta  a dedicarsi finalmente a  un bebè.

    Molti sono i timori di diventare madre anche a 40 anni: ci si

    chiede spesso  se sarà  in grado di  portare avanti  la gravidanza,

    se tutto  andrà bene. Dopo  le opportune  rassicurazioni, queste

    madri sapranno dedicarsi alla loro creatura con dedizione

    totale, godendosi in pieno la loro maternità.

    Il ruolo di madre sembrerebbe  essere attività  assai complessa

    quando invece  dovrebbe essere  istintivo: una  madre sa cosa è

    meglio per il proprio figlio.

    A  questo proposito, menzioniamo  Donald Winnicott, illustre

    pediatra e  psicoanalista britannico,  che ha  studiato a fondo  lo

    sviluppo del  bambino nei primi tre  mesi di vita  e del rapporto

    speciale  che lo lega  alla madre. Il  bambino incontra la  realtà

    progressivamente,  in modo autonomo  e indipendente. Il  suo

    percorso è graduale, e la madre deve supportare questa

    progressione verso l'autonomia. Alla nascita il bambino si

    percepisce come tutt'uno con  la madre, dove la  realtà interna è

     9   

    fusa insieme a quella esterna. Affinché il bambino possa

    crescere e  svilupparsi in  modo equilibrato,  non ha  bisogno di

    una madre perfetta, ma di una buona madre in grado di

    adattarsi ai bisogni  del neonato. Senza una buona  madre che si

    prenda cura  del figlio,  quest'ultimo non  riuscirà ad  essere una

    persona indipendente. Gradualmente il bambino prende

    consapevolezza dell'esistenza di un mondo  esterno come entità

    separata da lui. Durante questa fase compare l'oggetto

    transizionale, ossia  un oggetto  prediletto che  aiuta il  bambino

    nel distacco  dalla madre, proponendosi  come alternativa  tra la

    madre e  la sua assenza.  Nello specifico,  l'oggetto transizionale

    può essere una coperta, un pupazzetto, un gioco che il

    bambino porta sempre con sé. Per Winnicott l'oggetto

    transizionale costituisce  un simbolo per il  bambino ed è  la sua

    prima esperienza di gioco. Il gioco dunque è un'area

    transizionale  in cui soggettivo  e oggettivo sono  indistinti ma

    proprio da qui nasce il rapporto di fiducia del  bambino verso la

    madre. Esso  è perciò un'esperienza  creativa grazie alla  quale il

    bambino  esprime la  propria personalità, scoprendo  se stesso,

    formandosi come persona intera, diversa dagli altri con  cui si

    relaziona. La  creatività, per  Winnicott, è è  la modalità  con cui

    l'individuo  incontra la realtà  esterna. Il concetto  per cui una

    madre deve essere sufficientemente  buona significa che deve

    essere autentica, spontanea, saper trasmettere al bambino

    amore e  sicurezza. La  madre sufficientemente buona  possiede

    due funzioni fondamentali per il corretto sviluppo del

    bambino:  l'holding  e l'handling. L'holding  è  la capacità della

    madre di  prendersi cura  del neonato fungendo  da contenitore

    delle sue angosce, creando uno spazio psichico in cui il neonato

    si senta accolto, protetto, rassicurato. Questa funzione è

    rappresentata concretamente dal  modo in cui la  madre tiene in

    braccio il bambino sostenendo la testolina,  il corpo, orientando

    il suo  viso verso  quello del  piccolo. Il concetto  di handling si

    riferisce alla manipolazione del  corpo del neonato: cure fisiche,

    pulizia e igiene del bambino, coccole, carezze, il saper

    trasmettere quindi amore e protezione.

    Approfondiamo adesso il  concetto di oggetto transizionale che

    è un  punto  di svolta fondamentale nello  sviluppo infantile.

    Come accennato in precedenza, questo oggetto aiuta nella

    transizione emotiva i bambini tra la dipendenza e

    l'indipendenza. Nello specifico, esso  è un oggetto materiale: un

    pupazzetto,  un orsacchiotto,  una  bambola, una  copertina, un

    indumento  della madre che  il bambino porta  sempre con sé

    come sostituto della madre stessa. Esso ha consistenza

    morbida, ha un  odore che lo collega a  quello della madre e  del

    contesto familiare in cui vive. I bambini sviluppano

    attaccamento a questo oggetto non perché particolarmente

    bello o colorato  ma perché sa di  mamma pertanto di  affetto

    e coccole. Tutto  ciò è  funzionale alla loro crescita emotiva e

    psicologica: non  è assolutamente  un segno  di debolezza, anzi,

    questo oggetto rappresenta  un legame reale, forte: togliere  loro

    questo oggetto  causa una profonda  sofferenza psichica perché

    equivale a privarli della loro  mamma, provocando senso di

    abbandono e di solitudine. Concretamente, su questo  oggettoil

    bambino riversa emozioni, desideri, ma scarica anche

    frustrazioni  e aggressività,  per cui lo coccola, lo strapazza, lo

    morde, lo  distrugge, sicuro  che quell'oggetto  resterà sempre a

    sua disposizione fin  tanto che ne sentirà il  bisogno. Per questo

     11   

    motivo  è  importante  che  l'oggetto  non venga perso  né  che

    venga lavato perché significherebbe privarlo di tutti quegli

    odori, sapori,  emozioni che  il bambino ci  ha lasciato  su e che

    per lui rappresentano tutto il suo mondo. Perderlo o

    modificarlo equivale a  una brusca rottura  di una continuità del

    suo processo cognitivo ed emotivo.

    A qualunque  età si  diventi madre,  è innegabile che spesso dal

    punto  di vista psicologico  è decisamente faticoso  trovare un

    compromesso fra le proprie esigenze e quelle  dei figli.  Molte

    madri soffrono di sensi di colpa per questo, hanno eccessive

    preoccupazioni  per  i figli, convinte  di  dovere sempre essere

    presenti a 360° per proteggerli dalla sofferenza  e dalle delusioni

    che inevitabilmente la vita prima o poi sottoporrà loro. Nella

    nostra attuale  società si parla sempre  di diritti dell'infanzia,  dei

    bisogni del bambino che (giustamente) devono essere

    soddisfatti. Tutto ciò  causa spesso un  eccessivo carico di ansia

    e  aspettative  da  parte dei genitore,  che  è  chiamato a essere

    sempre amorevole, disponibile, supportivo, comprensivo, al

    fine di  tutelare il  figlio sempre  e comunque,  perdendo cosi di

    vista i limiti educativi. Di sicuro è un modello genitoriale

    estremamente rigido, perfezionista, che induce a pretendere

    moltissimo da  se stesse  come madri  e nel  contempo spinge a

    sentirsi sempre in  difetto, in colpa; ciò  presumibilmente deriva

    dalla storia personale, dall'interiorizzazione dello schema di

    mamma

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