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Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori
Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori
Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori
E-book108 pagine1 ora

Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori

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Diventare genitori non è facile, non lo è mai stato: la depressione post partum è un fenomeno conosciuto fin dai tempi antichi, e può interessare non solo le mamme ma anche i papà. Se ne parla poco perché in genere si ritiene che una nascita debba portare solo felicità, invece i neo-genitori possono sentirsi travolti da preoccupazioni, aspettative e nuovi ritmi di vita centrati sulle esigenze del bambino. In questo libro gli autori, un pediatra e uno psichiatra, rispondono alle domande che spesso si sono sentiti rivolgere dai genitori nel corso degli anni. Cos’è la depressione post partum? Quali possono essere le cause e le conseguenze? Quali sono i fattori protettivi e di rischio durante la gravidanza e dopo il parto? Esiste una correlazione con il parto cesareo, o con l’allattamento al seno? Malattie e lutti influenzano la depressione post partum? Come influisce la depressione post partum sulla relazione con il partner e quali effetti può avere sui figli? Come prevenire, riconoscere e affrontare la depressione post partum? Parlandone, avendone consapevolezza e intervenendo precocemente, si può passare dal “tempo delle lacrime” al “tempo della gioia”.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2023
ISBN9788898636488
Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori

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    Anteprima del libro

    Come riconoscere e affrontare la depressione post partum. Le risposte del pediatra e dello psichiatra alle domande dei genitori - Vassilios Fanos

    Introduzione

    Perché sto così male, adesso che ho il mio bambino?

    Immaginiamo…

    Silenzio. Luce molto bassa in una stanza. In un angolo c'è una culla. Si inizia a sentire il pianto inconsolabile di un bimbo di circa 2 mesi. All'angolo opposto della stanza Anna è seduta per terra, in posizione accovacciata. Anna sembra assente, poi comincia a piangere. Pensa: Perché sto così male, adesso che ho il mio bambino?. Anna è all'angolo. Sente di non poter ricevere aiuto, sente di non avere più speranza.

    Questo libro nasce dall'esigenza profonda di dare una risposta a questa e ad altre domande di mamme e papà. Sono domande vere, poste da genitori a medici e operatori sanitari. Sono state raccolte nel tempo, in larga parte frutto dell'esperienza sul campo degli autori, un pediatra e uno psichiatra.

    Il pediatra è il medico che si occupa della salute e del benessere dei bimbi, e per fare questo è naturale e necessario che si relazioni con mamme e papà. Il pediatra, quindi, si trova in una situazione in cui può intercettare precocemente un eventuale malessere materno, o paterno, o della coppia, e può indirizzare i neo-genitori a percorsi appropriati di counseling psicologico, o, se necessario, orientarli verso un supporto psichiatrico.

    Diventare… sentirsi… essere genitori non è facile, non lo è mai stato. I nuovi genitori possono sentirsi travolti e schiacciati dall'ansia, dalle preoccupazioni, dalle aspettative, dai nuovi ritmi di vita centrati sulle esigenze del bambino, dall'attenzione continua che il piccolo richiede. E, per di più, possono anche sentirsi in colpa per non provare felicità per la nascita di una nuova vita, come richiederebbe il cliché delle convenzioni sociali.

    Siamo sicuri che, se i genitori potessero esprimere più liberamente il loro stato d'animo e potessero avere una base per orientarsi in quel labirinto di sensazioni, potrebbero risparmiare fatica, sofferenze e incertezze a se stessi e al piccolo di cui devono iniziare a prendersi cura.

    Parlare della depressione post partum si può, non è un tabù, ma tuttora tale problematica è spesso trascurata, talora misconosciuta, poiché la società ritiene che tutto ciò che riguarda la nascita debba essere felice per contratto, senza che ci sia spazio per alcun problema. Invece, la depressione post partum non solo è una problematica seria che interessa mamme, papà e famiglie, ma rappresenta anche un importante problema sociale, dal momento che riguarda fino a 1 mamma su 6.

    La gravidanza, il parto e il post partum accrescono la vulnerabilità emotiva e il rischio di insorgenza di disturbi psicologici e psichiatrici nella donna. La depressione post partum interessa madri di tutto il mondo, anche donne ricche e di successo.

    Molti pensano che si tratti di un problema del nostro tempo, generato dal complicato mondo in cui viviamo, ma in realtà è un fenomeno conosciuto fin dai tempi antichi: i Romani lo definivano il tempo delle lacrime.

    Certamente tra le cause della depressione post partum intervengono molti fattori, tra cui quelli ormonali, ma ancora oggi non sono del tutto conosciuti i meccanismi fisiopatologici che la determinano. In ogni caso, sembra che agisca un insieme di fattori, non solo biologici, ma anche psicologici e sociali, per cui oggi si fa riferimento al cosiddetto modello bio-psico-sociale. Sappiamo che eventi molto stressanti possono innescarla, tanto che i dati della letteratura scientifica riportano significativi aumenti di incidenza durante la pandemia. Un evento particolarmente stressante può essere la nascita di un bambino pretermine e il suo conseguente ricovero in Terapia Intensiva Neonatale: è provato che tali circostanze possono associarsi alla presenza di depressione post partum in 1 mamma su 3.

    Se la depressione post partum materna è ancora poco conosciuta rispetto alla sua diffusione, ancora meno lo è la depressione post partum nel padre, che ha la stessa frequenza di quella materna, ma si manifesta con modalità diverse e peculiari. Spesso è favorita dall'insorgere della depressione post partum materna e può, purtroppo, coesistere con essa.

    Questo libro è parte di un progetto più ampio e articolato, che prevede, tra l'altro, un cortometraggio divulgativo (intitolato Le voci delle madri), incontri di formazione in presenza e online, la ricerca di biomarcatori innovativi e predittivi, accanto all'applicazione dell'intelligenza artificiale allo screening della depressione post partum.

    Questo progetto, intitolato Il tempo delle lacrime, è nato più di 10 anni fa e ha già prodotto un altro volume sulla depressione post partum (La depressione post partum. Cause, sintomi e diagnosi), più orientato agli operatori sanitari.

    Ora vogliamo privilegiare le voci, le domande e le preoccupazioni delle mamme e dei papà, fornendo risposte concrete, ma sempre scientificamente corrette. Tutto il volume è organizzato come una serie di risposte alle domande dei genitori (in particolare delle mamme), che ci auguriamo possano essere utili per le famiglie.

    Combattere e sconfiggere la depressione post partum e i suoi alleati, quali l'indifferenza, il silenzio, i luoghi comuni sulla maternità, o il mito della felicità perfetta che dovrebbe accompagnare ogni nascita, si può, anzi si deve. Il primo passo per combattere la depressione post partum è parlarne, averne consapevolezza e intervenire precocemente, per passare dal tempo delle lacrime al tempo della gioia.

    1. Depressione post partum: di cosa stiamo parlando?

    Quali sono le false credenze sulla gravidanza?

    Varie sono le false credenze sulla gravidanza, ma le principali possono essere raggruppate in tre tipologie:

    la prima riguarda l'essere madre, che è ritenuto connaturato con l'essere donna;

    la seconda riguarda il bambino e la rappresentazione che ne viene proposta nell'immaginario collettivo, che in genere è quella di un lattante paffuto e sorridente;

    la terza tipologia

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