Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino
Di Sara Letardi
()
Info su questo ebook
Correlato a Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino
Titoli di questa serie (13)
Massaggio al bambino, messaggio d’amore: Manuale pratico di massaggio infantile per genitori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa gioia del parto: Segreti e virtù del corpo femminile durante il travaglio e la nascita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDopo un cesareo: Come rispondere alle esigenze di mamma e bambino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mio bambino non mi mangia: Consigli per prevenire e risolvere il problema Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Allattare. Un gesto d'amore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Mio Bambino Non Mi Dorme: Come risolvere i problemi di sonno dei propri figli Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Io mi svezzo da solo!: Dialoghi sullo svezzamento Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Sotto il camice niente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLavoro & allatto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mio bambino non mi fa la cacca nel vasino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPartorire cantando: Il parto attivo e facile con il Training Psicofonetico per il Parto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEchi dal grembo: Guida poetica per la tua gravidanza dal preconcepimento alla nascita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuello che le mamme fanno: Soprattutto quando sembra non facciano niente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
Il mestiere di genitore - minicorso di autoaiuto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAiuto, Mio Figlio è Un Adolescente! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAiuto, mio Figlio è un Adolescente! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVia il pannolino!: Come dare l'addio al pannolino in una prospettiva educativa, etica ed ecologica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAscoltami: Genitorialità ad alto contatto e disciplina dolce Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGravidanza, prima e dopo: Come prepararsi alla nascita di un bebè e come ritrovare la forma fisica ideale dopo la gravidanza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’allattamento spiegato ai papà: il sostegno essenziale per mamma e bambino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNanna in pillole: Tutto quello che serve sapere sul sonno dei bambini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mio bambino non mi mangia: Consigli per prevenire e risolvere il problema Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Bebè a costo zero crescono: meno oggetti e più affetti per crescere felici dalla prima infanzia alle soglie dell'adolescenza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMamma non gridare: Rimanere equilibrati di fronte allo stress, alla rabbia e alle emozioni forti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale Pratico Della Mamma Autodidatta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome educare i figli in una società villana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl primo anno del bambino dalla A alla Zeta: tutto quello che avreste domandato al pediatra se ne aveste avuto il tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando comunicare diventa semplice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniE se poi prende il vizio?: Pregiudizi culturali e bisogni irrinunciabili dei nostri bambini Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il bebè Montessori: Crescere il bambino nel primo anno di vita con amore, rispetto ed empatia Valutazione: 2 su 5 stelle2/5Bambini e (troppe) medicine 2° edizione: Difendersi dall'eccessiva medicalizzazione dei nostri figli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Mio Bambino Non Mi Dorme: Come risolvere i problemi di sonno dei propri figli Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Pannolini lavabili: Guida all'uso dei pannolini di tessuto dalla nascita al vasino Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Manuale per neo genitori: Consigli utili per rendersi la vita più facile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSapore di mamma: allattare dopo i primi mesi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGenitori. La guida Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome migliorare la tua comunicazione con gli adolescenti in soli 5 passi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI tuoi figli vogliono che tu li conosca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLascia che il tuo bimbo si svezzi da solo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDall'altra parte dell'etichetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo mi svezzo da solo!: Dialoghi sullo svezzamento Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Come insegnare le regole ai bambini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Metodi e materiali didattici per voi
Storia della Figa Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Proverbi Italiani: I migliori proverbi italiani, divisi per regione, nella lingua dialettale e con il loro significato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGrammatica viva Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Sveglia! Oltre 100 attività di conversazione e giochi per insegnanti di lingua italiana Valutazione: 5 su 5 stelle5/5101 Conversations in Simple Italian: 101 Conversations | Italian Edition, #1 Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'Arte di Comunicare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5101 Lezioni d'italiano da un minuto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuale di Grammatica Inglese di Base Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia semplice e divertente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMusicista 2.0: Come guadagnare scrivendo musica per venderla online Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa lingua Italiana: breve storia e approcci glottodidattici come L2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniConversando in italiano - Coinvolgenti attività di conversazione per insegnanti di lingua italiana Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Imparare l'inglese II con Testi paralleli - Racconti Brevi (Livello intermedio) Bilingue (Italiano - Inglese) Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Corso di Inglese: 200 Modi di dire & Proverbi (Vol. 1) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl metodo di studio: Quando, quanto, cosa, come e perchè studiare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 Conversations in Intermediate Italian: 101 Conversations | Italian Edition, #2 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLaboratorio di Scrittura Creativa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPedagogia per L'Università Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniItaliano Per Principianti - Basico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInglese Per Principianti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida alle abitudini intelligenti: 36 piccoli cambiamenti nella vostra vita di cui vi sarà grato il cervello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChimica esercizi svolti: moli, composti, formule Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInglese Per Bambini - Impara L'Inglese Senza Sforzo: 50 racconti con dialoghi bilingue e immagini di Koala per imparare l’inglese in modo divertente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCapricci in note. Percorso musicale nella scuola primaria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMemoria illimitata: Impara più velocemente e ricorda tutto con tecniche di memoria pratiche e potenti Valutazione: 5 su 5 stelle5/5IO SONO Me - i 7 Specchi Esseni: Tecnologia di liberazione emozionale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dislessia: Una guida per genitori e insegnanti: teoria, trattamenti e giochi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino - Sara Letardi
2008.
Capitolo I
Cosa vuol dire
educazione al vasino
Il bambino costruisce veramente, riproducendole
in se stesso come in una forma di mimetismo psichico,
le caratteristiche degl’uomini che lo circondano¹.
Educare al vasino
o a restare puliti
o, meglio, a stare senza pannolino
sono espressioni che indicano essenzialmente la stessa cosa: il bambino, ormai grandicello, che ha raggiunto una certa autonomia nel controllo delle proprie funzioni corporali e avvisa quando ha bisogno di utilizzare il bagno. Per raggiungere questo traguardo il bambino farà un percorso che va dall’uso inconsapevole della vescica e dell’intestino a un controllo sempre più volontario degli sfinteri che lo porterà a evacuare nel posto e nel momento da lui voluti.
Questo percorso inizia prima ancora di venire al mondo. I cuccioli umani, infatti, urinano anche nel grembo materno e, subito dopo la nascita, eliminano il meconio
, ovvero le prime feci del neonato. Una volta avviato l’allattamento, i neonati evacuano, per più volte al giorno, feci giallo chiare² e di consistenza cremosa³ e fino ai tre mesi possono urinare anche una ventina di volte al giorno. Dai tre mesi in poi le evacuazioni si fanno via via meno frequenti, ma prima dell’anno, normalmente, il bambino non può ancora esercitare un controllo volontario sulle proprie funzioni fisiologiche.
I piccoli di scimpanzé mostrano un comportamento simile. All’inizio, mentre stanno aggrappati al pelo della mamma, non riescono a controllarsi e le urinano addosso. A un certo punto, durante il secondo anno di vita e senza che mamma scimpanzé abbia fatto nulla per educare la prole, imparano a staccarsi da lei nel momento di svuotare la vescica o l’intestino e non la sporcano più.
Sembra quindi che l’istinto abbia una certa predisposizione verso l’igiene. Inoltre, il controllo degli sfinteri viene acquisito indipendentemente dai tentativi che vengono fatti per accelerarne il processo⁴.
Quello che possiamo osservare è che i nostri bambini occidentali
non hanno consapevolezza di ciò che accade nel pannolino (diversamente dal piccolo di scimpanzé o dai bambini che hanno un’educazione precoce al vasino⁵) in quanto quest’ultimo maschera
le loro funzioni fisiologiche. Per cui, non è sbagliato pensare che intorno ai 18-20 mesi il bambino potrebbe
essere fisiologicamente pronto per restare pulito ma non consapevole di questa sua capacità.
Cenni di fisiologia
Possiamo immaginare la vescica come un palloncino che si riempie in continuazione. I reni, infatti, filtrano il sangue senza sosta e l’urina si accumula via via nella vescica, passando attraverso due tubicini (uno per rene) chiamati ureteri. L’urina non fuoriesce dalla vescica grazie a uno sfintere (muscolo a forma circolare) che rimane contratto. A mano a mano che l’urina si accumula, la vescica si gonfia distendendo un muscolo chiamato detrusore. A un certo punto, quando ha raggiunto circa la metà della sua capacità massima, l’ulteriore dilatazione della vescica stimola l’invio di un segnale al cervello. In quel momento noi avvertiamo l’impulso a urinare. A questo punto possiamo volontariamente trattenere la pipì contraendo i muscoli dello sfintere esterno dell’uretere oppure possiamo decidere di svuotare la vescica rilassando il muscolo dello sfintere e contraendo il muscolo vescicale. La possibilità di trattenere l’urina non è indefinita; a un certo punto il bisogno di urinare diventa incontrollabile e la minzione avviene indipendentemente dalla nostra volontà.
Il cibo digerito, invece, viene spinto lungo il tratto gastrointestinale grazie alle contrazioni dei muscoli che fasciano le pareti del tratto stesso e danno origine a un movimento ondoso. Questo movimento, noto come peristalsi, è involontario ed è legato alle attività del sistema nervoso autonomo; la sua funzione è quella di far procedere il cibo digerito in una data direzione e, inoltre, spingendolo a contatto con le pareti dell’intestino, di favorire l’assorbimento delle sostanze in esso disciolte.
L’ultima parte dell’intestino, il retto, la possiamo immaginare come un serbatoio adibito a contenere le feci. Mano a mano che queste si accumulano nella parte finale dell’intestino, grazie ai movimenti di peristalsi, il retto si distende per aumentare la propria capacità. A un certo punto l’ulteriore dilatazione del retto provoca l’invio di un segnale al cervello e noi percepiamo lo stimolo a defecare. Immediatamente al di sotto del retto troviamo l’ano, un piccolo condotto che ha il compito di trattenere le feci e controllarne l’emissione. L’ano è circondato da due muscoli a forma di anello. Il primo, chiamato sfintere anale interno, controlla che non avvengano emissioni involontarie di feci durante il sonno o il riposo; il secondo, chiamato sfintere anale esterno, risponde a ordini volontari. Quest’ultimo, quando viene contratto impedisce la fuoriuscita delle feci; al contrario, rilassandolo, permette la defecazione⁶.
E’ importante osservare come, in entrambi i casi, la capacità di restare puliti è assicurata da un doppio movimento: contrarre per trattenere e rilassare per lasciar andare. La possibilità di rilassare i muscoli (più che di spingere) è necessaria per potersi liberare nel posto e nel momento giusto. I bambini acquisiscono questa abilità con la crescita ma è evidente che eventi stressanti o pressioni sul piccolo possono interferire con la sua capacità di rilassamento e impedire che utilizzi il vasino nel modo appropriato.
Osserviamo inoltre che durante tutta la vita e in altri contesti saremo accompagnati da questi due movimenti: trattenere e lasciar andare. Il bambino, che prima lasciava andare in maniera inconsapevole, adesso prende coscienza delle sue capacità e può decidere quando
e dove
rispondere allo stimolo percepito. In ogni caso, ciò che lascia è sempre un dono
per qualcuno; un dono che, proprio in quanto tale, non possiamo né pretendere né ottenere con ricatti e imposizioni, possiamo solo accettare⁷.
Mi ricordo con quanta gioia i miei figli aspettavano il papà per mostrargli le loro pipì nel vasino, che non andava assolutamente svuotato prima di essere portato in trionfo. Il bambino è sempre felice di appagare i desideri dei propri genitori; non può corrispondervi, però, se le richieste non sono adeguate alle sue capacità e se non aspettiamo la sua libera adesione. Noi possiamo preparare lo scenario (mettere il vasino e spiegare a cosa serve), ma dobbiamo lasciare al bambino la parte del protagonista (decidere di sedersi e lasciare il suo dono per noi).
Un po’ di storia
L’età in cui iniziare a proporre l’uso del vasino si è spostata notevolmente nel corso degli ultimi cento anni. Fino agli anni ’30, infatti, i genitori avevano un approccio verso l’educazione al controllo degli sfinteri molto permissivo. In seguito si diffuse l’idea che i bambini dovessero essere educati alla pulizia il prima possibile⁸ e i genitori iniziarono a mettere il bambino sul vasino già intorno ai sette-otto mesi. Del resto, i pannolini erano di stoffa, i lavaggi faticosi⁹ e le mamme avevano fretta di riuscire a utilizzare il vasino¹⁰.
Come facevano le mamme? Mettevano il bambino sul vasino seguendo degli orari rigidi e aspettavano finché... non la faceva. Per regolarizzare
il piccolo nelle sue funzioni intestinali veniva addirittura suggerito di stimolarlo con un pezzettino di sapone nel sederino¹¹... Se il bambino soddisfaceva le aspettative dei genitori riceveva lodi e incoraggiamenti; in caso contrario poteva essere sgridato o, peggio, punito. In seguito, si osservò che questo approccio frettoloso e completamente irrispettoso della personalità del bambino, nonché del suo livello di sviluppo e consapevolezza, portava spesso a problemi persistenti come l’enuresi notturna e la costipazione ostinata¹².
Il famoso pediatra Benjamin Spock, nel suo manuale, scriveva che i bambini dall’età di sei-otto mesi, se molto regolari nelle proprie funzioni intestinali, potevano anche essere messi sul vasino ma questo avrebbe creato un condizionamento involontario; il bambino, quindi, non avrebbe collaborato consapevolmente. Il piccolo avrebbe comunque raggiunto il controllo volontario
degli sfinteri intorno ai diciotto-ventiquattro mesi di età, per cui concludeva: Inutile quindi che la mamma si demoralizzi, si irriti inutilmente col piccolo o che lo lasci per ore sul vasino, cosa che lo innervosisce
¹³.
Nel 1962 il pediatra T. Berry Brazelton pubblicò uno studio¹⁴ nel quale il bambino veniva messo al centro
del processo di apprendimento. Finalmente venivano riconosciuti sia la sua capacità di guidare l’intero processo che il diritto di aspettare finché non fosse stato pronto. I successi ottenuti rispettando i tempi del bambino (ovvero una riduzione delle patologie legate al controllo degli sfinteri) spinsero la maggior parte dei pediatri a raccomandare questo tipo di approccio centrato sul bambino
per l’educazione al vasino. Ai genitori veniva quindi suggerito di aspettare finché il bambino non avesse manifestato spontaneamente il suo interesse verso il vasino.
L’obiettivo di questa strategia è di evitare quelle pressioni sul bambino che potrebbero interrompere il processo o portare a serie conseguenze (come costipazione o infezioni alle vie urinarie). Del resto, numerosi studi hanno mostrato come sia quasi impossibile accelerare il raggiungimento di questa tappa dello sviluppo. Il bambino sarà pronto quando… sarà pronto
.
Io ho provato e riprovato a togliere il pannolino a mio figlio ma non era pronto quindi la tratteneva tutto il giorno, poi ho smesso di provare, finché una mattina a 34 mesi non mi ha detto che non voleva più il pannolino e così è stato e tre mesi dopo era senza anche alla notte. Per la notte ho aspettato di trovarlo asciutto per diverse mattine. Aspettando che lui fosse pronto non ho avuto bisogno né di tanti cambi né di stracci né altre cautele, si è bagnato un paio di volte e poi più¹⁵.
Io l’ho spannolinato a 2 anni non c’è stato verso. Dopo soli 2 mesi ci ho riprovato e magicamente dopo qualche gg non sapevamo neanche cosa fosse il pannolo di gg, di notte non ho ancora il coraggio dorme spesso nel lettone devo trovare cerata gigante sono convinta ke se mi decido non avrà problemi ma devo essere di umor giusto, gli incidenti capitano e se si sorride tutto passa e imparano subito…¹⁶
Capire quando sono pronti? Tommaso a due anni e pochi giorni una mattina di punto in bianco (mese di febbraio, un freddo della miseria...) mi dice: Io il pannolino non lo voglio più... mettilo a chicca (la sorella, all’epoca 2 mesi) che è piccola!
. Da quel momento non l’ha più voluto né di giorno né di notte!¹⁷