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Albert Camus: Esistenzialismo, assurdo e ribellione
Albert Camus: Esistenzialismo, assurdo e ribellione
Albert Camus: Esistenzialismo, assurdo e ribellione
E-book44 pagine21 minuti

Albert Camus: Esistenzialismo, assurdo e ribellione

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Lo scrittore e pensatore francese di origine algerina Albert Camus rimane uno dei più importanti autori francesi del XX secolo. Spesso associato all'esistenzialismo (anche se non si identificò pienamente con questo movimento filosofico), fu anche un coraggioso attivista e critico sociale, che si espresse contro il totalitarismo in tutte le sue forme e si batté per la giustizia e l'uguaglianza per tutti. In soli 50 minuti, scoprirete come la scrittura di Camus abbia esplorato temi come l'assurdo e il bisogno di ribellione di fronte a un'esistenza in definitiva priva di senso, e conoscerete l'impatto globale della sua filosofia. Questa guida chiara e diretta copre le opere principali di Camus, tra cui Lo straniero, La peste, La caduta e Il mito di Sisifo. Include inoltre una biografia completa, un'introduzione al contesto storico in cui sono state scritte le sue opere e un esame dell'influenza che i suoi scritti hanno avuto sugli autori successivi, fornendo tutte le informazioni essenziali su questa figura cruciale della letteratura francese.
LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2023
ISBN9782808608497
Albert Camus: Esistenzialismo, assurdo e ribellione

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    Anteprima del libro

    Albert Camus - Eve Tiberghien

    CONTESTO

    UN SECOLO SEGNATO DALLA GUERRA

    Dalla Belle Époque alla Grande Guerra

    L'inizio del XX secolo fu un periodo di pace e prosperità in Europa. Era la fine della Belle Époque, un periodo segnato da progressi in ogni campo: scoperte scientifiche e tecnologiche, crescita economica e progresso sociale. Tuttavia, una minaccia latente incombeva sul continente e cominciarono a emergere delle rivalità. Non tutti i Paesi avevano tratto gli stessi benefici dal colonialismo, il che provocava tensioni e gelosie e contribuiva a far crescere il sentimento nazionalista. L'Europa era diventata una polveriera e bastava la più piccola scintilla per accenderla.

    Il 28 giugno 1914, Francesco Ferdinando (1863-1914), erede al trono austro-ungarico, fu assassinato a Sarajevo, capitale della Bosnia, da un giovane nazionalista serbo. L'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia e le principali potenze europee si divisero presto in due schieramenti: l'Impero tedesco e quello austro-ungarico da una parte e Francia, Gran Bretagna e Russia dall'altra. Questo segnò l'inizio della Prima Guerra Mondiale, nota anche come Grande Guerra, che durò quattro anni ed ebbe conseguenze di vasta portata in tutto il mondo.

    Dai ruggenti anni Venti al terrore della

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