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Come arrivare al successo: un'esperienza di vita
Come arrivare al successo: un'esperienza di vita
Come arrivare al successo: un'esperienza di vita
E-book220 pagine3 ore

Come arrivare al successo: un'esperienza di vita

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Info su questo ebook

                                                                                  Licio GELLI
                                                              COME ARRIVARE AL SUCCESSO

                                                                              un'esperienza di vita

"Di assoluto interesse e di conoscenza dell'uomo Licio Gelli Licio Gelli, viveva  s Villa Wanda, nei pressi di Arezzo.

Ex capo della loggia P2 e per molti uno dei depositari dei segreti più inconfessabili della storia d’Italia del Dopoguerra. Aspirate al successo? Fate della riservatezza una regola di vita. La riservatezza è più preziosa dell'oro e consiste nell'avere informazioni importanti, che possono tornarci utili, se bene usate. Lo svela Licio Gelli in questo e-Book, il passo da Maestro Venerabile a maestro di vita, insomma, è breve. "Nell'accingermi a scrivere questo libro, che è il succo di una esperienza di vita, di lavoro, di traguardi, di conoscenze, il succo di una esperienza che sento il dovere di mettere a disposizione degli altri, di quanti iniziano la non facile via della carriera e della vita sociale, il mio ricordo non può che andare a tanti anni fa, alle parole che mi vennero indirizzate nel momento del mio primo successo nella carriera, quando venni nominato Direttore Commerciale e Industriale di una grande azienda che produceva materassi a molle. Sono parole che riecheggiano ancora nella memoria, perchè segnarono il primo passo della mia avventura umana nel mondo del lavoro e della vita, nel mondo sociale, nel quale entravo quel giorno. Mentre mi venivano espresse parole di elogio e di congratulazione, la mia mente riassumeva la sintesi di quanto accaduto negli ultimi tempi.
" Ed ecco giungere a proposito l'aforisma di Andreotti, uno dei due uomini politici che Gelli salva dal cesto dei politicanti: Se puoi evitare di scrivere, telefona. Se puoi evitare di telefonare, parla a quattr'occhi.

Questo libro, che ha l'ambizione di fornire gli strumenti pratici e psicologici per avere successo nella vita sociale e nella carriera, non deve essere preso alla lettera, in senso dogmatico. Fornisce solo le indicazioni e gli strumenti per imparare a conoscere bene se stessi e gli altri. Tra gli uomini pubblici però il venerabile trova soprattutto esempi da non imitare. E si concede qualche piccola vendetta personale. In società, spiega, il manager in carriera dovrà evitare accuratamente di comportarsi come Ciriaco De Mita che si gratta piedi e caviglie, anche in tv.

 
LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2015
ISBN9788886721936
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    Anteprima del libro

    Come arrivare al successo - Licio Gelli

    Licio  GELLI

    Come arrivare

    al successo

      BORELLI    EDITORE

    Nuova edizione 2015

    Copyright 2013 - Borelli Gian Franco

    borelli@borellieditore.it

    Indice

    PREFAZIONE

    I –  L’IMPORTANZA DELL’ASPETTO

    II. LA PUNTUALITA’

    III. AMICIZIE E RAPPORTI SOCIALI

    IV. SCELTE E DECISIONI IMPORTANTI

    V. PIANIFICAZIONE DEL LAVORO

    VI. LA GESTIONE DEL TEMPO

    VII. LA DECADENZA DEI VALORI

    VIII. L'INTELLIGENZA

    IX. RAPPORTI UMANI E SOCIALI

    X. I RAPPORTI CON I MASS MEDIA

    XI. AGGIORNAMENTI CULTURALI e LETTURA

    XII. GERARCHIA E MERITOCRAZIA

    XIII. LA RISERVATEZZA

    XIV. IL RUOLO DELLA DONNA E DELLA FAMIGLIA

    XVI. LA COSTANZA È L'ANIMA DEL SUCCESSO

    XVII. COMPORTAMENTI REALI E DI IMMAGINE

    XVIII. IL CONTROLLO DELLA PROPRIA CRESCITA

    XIX. LA CAPACITA’ DI ASCOLTARE

    XX. COMPORTAMENTO IN FAMIGLIA

    XXI.  LA DISCREZIONE SU QUANTO SI POSSIEDE

    XXII. SCHEMA PER L’UTILIZZO DEL TEMPO IN UNA GIORNATA  LAVORATIVA

    XXIII. COME VIAGGIARE

    XXIV. COME DORMIRE

    XXV. LA FEDE

    XXVI. L’UMILTÀ

    XXVII. L’ARROGANZA

    XXVIII. LA CALUNNIA

     XXIX. LA TOLLERANZA

     XXX. TITOLI DI BENEMERENZA E DI ONORIFICENZA

    XXXI. L’INVADENZA

    XXXII. DATE E SCADENZE

    XXXIII. SCRIVERE A MACCHINA

    XXXIV. LE VISITE

    XXXV. L’ARCHIVIO

    XXXVI. IL DIRIGENTE

    XXXVII. TEST PER CONOSCERE SE STESSI

    XXXVIII. QUAL È IL VOSTRO GRADO DI SICUREZZA PERSONALE?

    XXXIX. COME COMPORTARSI AL TELEFONO

     XL. IL LINGUAGGIO DEI GESTI

    XLI. LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

    XLII. LA MEMORIA

    XLIII. QUIZ PER MANTENERE VIVA LA MEMORIA

    XLIV. LA STRETTA DI MANO

    XLV. SCRITTURA A MANO

    XLVI. PRUDENZA NEL PARLARE

    XLVII. PARTECIPAZIONE AI CONCORSI

    XLVIII. TECNICHE PER LEGGERE

    XLIX. CONSIGLI PER MIGLIORARE LA SICUREZZA

    L. CONCLUSIONI

    A mio padre, per avermi insegnato a vivere onestamente.

    A mia madre, per l’educazione che ha saputo darmi.

    A mia moglie, che mi è stata di conforto tutta la vita

    e mi ha evitato di sentirmi solo nei momenti difficili,

    così come non mi ha fatto pesare la sua solitudine,

    a causa del mio lavoro.

                                                                    L.G.

    PREFAZIONE

    "Solo il pane guadagnato è buono

     e digeribile".

    Nell' accingermi a scrivere questo libro, che è il succo di una esperienza di vita, di lavoro, di traguardi, di conoscenze, il succo di una esperienza che sento il dovere di mettere a disposizione degli altri, di quanti iniziano la non facile via della carriera e della vita sociale, il mio ricordo non può che andare a tanti anni fa, alle parole che mi vennero indirizzate nel momento del mio primo successo nella carriera, quando venni nominato Direttore Commerciale e Industriale di una grande azienda che produceva materassi a molle.

    Sono parole che riecheggiano ancora nella memoria, perché segnarono il primo passo della mia avventura umana nel mondo del lavoro e della vita, nel mondo sociale, nel quale entravo quel giorno. Mentre mi venivano espresse parole di elogio e di congratulazione, la mia mente riassumeva la sintesi di quanto accaduto negli ultimi tempi.

    Non ero diventato un manager per puro caso, per fortuna, per altro; quella nomina era il traguardo di un paziente lavoro di apprendistato e di tirocinio, che avevano significato impegno e abnegazione ma anche sacrifici e rinunce, non solo per me, ma anche per mia moglie e i miei familiari.

    Non ero arrivato a quel posto di manager per caso o per fortuna, ma dietro quella nomina c'era stato un preciso impegno.

    Avevo conosciuto l Amministratore Unico della azienda, quando si era rivolto a me che, allora, ero Direttore di un' agenzia di macchine per scrivere. All'inizio né io né lui fummo sfiorati dall' idea che ben presto, nel giro di pochi mesi, avrei lasciato il mio posto per assumere il nuovo, prestigioso incarico.

    Arrivai preparato al momento in cui l'Amministratore Unico mi fece la proposta per il nuovo lavoro di suo Direttore Commerciale e Industriale. Sapevo che sarebbe accaduto, perchè proprio io lo avevo deciso e fortemente voluto. E nella serie successiva di incontri con lui, avendo fatto un pensiero ben preciso sulla mia volontà di arrivare, riuscii a convincerlo delle mie capacità, del mio modo di fare, di presentare e di difendere il prodotto. Nel modo in cui lui voleva, conquistandolo e arrivando al posto che ambivo.

    A partire da quel momento e fino a oggi, la mia strada è stata lunga, la mia esperienza interminabile. Ed è proprio questa esperienza che voglio evidenziare in questo libro e metterla a disposizione di quanti intendono avere successo nel lavoro, in società, nel proprio impegno nella vita. È per questo necessario chiarire che questo libro non fa nessun riferimento a contatti personali da me avuti con alte personalità, governi e alte istituzioni, con le quali ho avuto rapporti al massimo livello, nelle varie tappe della mia vita. Questo libro non è nemmeno un' autobiografia sotto il profilo professionale e nell' ambito manageriale, ma soltanto l'essenza di quanto l'esperienza mi ha permesso di conoscere nel corso di una vita, che ha avuto i suoi momenti facili e i suoi momenti difficili, una vita che comunque mi ha consentito di arrivare al successo, a livello internazionale.

    Per chi vuole introdursi nella vita sociale e si vuole incamminare con sicurezza nel mondo del lavoro, cercando di ottenere l' affermazione e il successo, questo libro potrà essere utile, soprattutto grazie alle mie riflessioni sugli errori che non ho mancato di fare e che vorrei evitare ai miei lettori. Si dice che l'esperienza sia una cosa che si ottiene quando non può più servire. Io non lo credo, ma ritengo che l'esperienza, con l'analisi della propria vita nei dettagli, e soprattutto negli errori, consenta a chi l' ha di essere fondamentale nell' insegnamento a chi seriamente e con impegno vuole apprendere e raggiungere un preciso obiettivo professionale nella vita. È infatti il distacco di tempo che mi consente di valutare i miei errori, soprattutto grazie all' analisi delle loro conseguenze, e di pensare a quali vantaggi ne avrei potuto trarre, se non li avessi commessi.

    La considerazione che mi induce a sorridere è constatare come tali errori fossero banali e quasi inevitabili, a causa di una scarsa prudenza e di una mancata considerazione di fatti e di circostanze. Ma sappiamo tutti come sia facile giudicare, con il senno di poi. Questo libro, se letto e soprattutto studiato e applicato nelle sue parti pratiche, può aiutare a migliorare e persino a modificare il comportamento personale di chiunque, in ogni circostanza della vita. Anche per le persone più avvedute, perché in queste pagine chiunque troverà cose che non conosce, o potrà raffrontare la sua vita con la mia, a livello di fatti e avvenimenti mai considerati o anche semplicemente sfuggiti all'analisi.

    Intendo chiarire che questo libro si rivolge, in particolare, a quelle persone che si avvicinano al momento di immettersi nella vita sociale e nel mondo del lavoro, ma non ha la pretesa di insegnare nulla a chi ha già la giusta esperienza oppure ha già raggiunto i traguardi che si era prefissato, anche se la vita presenta sempre nuovi traguardi. Se anche queste persone leggeranno il mio libro, avranno la possibilità di confrontare la loro esperienza con la mia, di divertirsi a trovare certe affinità e certe indicazioni scaturite da riflessioni postume. Può essere anche un modo interessante per riflettere su esperienze e scelte di vita.

    Se do un tocco personale a queste mie riflessioni, lo faccio per spiegare che, in oltre cinquanta anni di lavoro e di vita civile, mi sono sempre ben guardato dal prendere in considerazione la calunnia e certe insinuazioni che non mancano mai, anche se in dosi diverse, nella vita di chi abbia raggiunto il successo nella società e nella carriera. Non solo simili meschinità non mi hanno mai fermato, ma da esse ho tratto maggior forza per affrontare qualunque difficoltà, anche e soprattutto quelle che sembravano insormontabili. Ho sempre tirato diritto per la mia strada, in omaggio all'antico detto cinese: "Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non finirai mai la tua strada".

    Questo libro, che ha l'ambizione di fornire gli strumenti pratici e psicologici per avere successo nella vita sociale e nella carriera, non deve essere preso alla lettera, in senso dogmatico. Fornisce solo le indicazioni e gli strumenti per imparare a conoscere bene se stessi e gli altri. Per saperne di più, per meglio destreggiarsi in un mondo che è diventato una giungla e del quale bisogna conoscere le difficili regole. Occorre, naturalmente, avere i numeri per arrivare, quello che in frenologia si definisce il bernoccolo, la giusta volontà, la giusta ambizione. Il rapporto tra libro e lettore, è come quello di un atleta che venga allenato con esercizi e formazione psicofisica in palestra, sotto la guida di un istruttore esperto.

    Quanto ho scritto, e non guasta ripeterlo, non ha riferimenti personali e non riguarda i miei rapporti umani e professionali a livello internazionale, se non per quanto questo mi ha insegnato a essere quello che sono, a diventare quello che sono. Modestamente, ho l'esperienza di chi, con precisione e volontà, ha voluto raggiungere e ha raggiunto i più alti gradini del successo e del prestigio internazionale, negli ambienti più di versi, dal mondo politico a livello di capi di stato, ministri, diplomatici, a personalità che mi hanno onorato della loro fiducia e della loro amicizia: nella grande finanza, tra gli uomini d'arte e di cultura, tra capitani di industria, banchieri, finanzieri e imprenditori italiani e stranieri. Con questo libro cerco di rendere l'essenza della mia personale e lunga esperienza, mentre suggerisco i modi di essere, di comportarsi, di confrontarsi, di scegliere, di controllarsi, di saper gestire la propria vita nel lavoro e nel mondo sociale, a chiunque abbia intrapreso, con la giusta determinazione, la difficile strada che porta al successo.

    Un discorso che vale per tutti, dal giovane che è ai primi passi della carriera, al manager che ha già raggiunto livelli di prestigio, ma che comunque voglia ancora migliorare e avanzare nel suo cammino professionale e sociale.

    I consigli, i suggerimenti e le indicazioni contenuti in questo libro, nascono dall' analisi approfondita di una esperienza interiore, la mia maggiore ricchezza, che offro a chi vuole sensibilizzare se stesso nel rapporto con gli altri a ogni livello, dalla famiglia al lavoro, dalla società a tutto quello che è importante sezionare, analizzare e capire, per potere avere le basi per poter aspirare al successo. In particolare, nel rafforzamento della propria personalità e della forza di volontà, che sono la base del bagaglio indispensabile per chiunque voglia veramente avere successo nella vita.

    I –  L’IMPORTANZA DELL’ASPETTO

    I proverbi, si dice, sono la saggezza dei popoli, ma hanno il difetto di contraddirsi l'uno con l'altro e spesso sbagliano. Per esempio, si usa dire che l'abito non fa il monaco, e non c'è nulla di più sbagliato: l'abito fa il monaco, eccome.

    Infatti l'abito che indossiamo è il primo elemento a proiettare negli altri la nostra personalità e la nostra immagine, soprattutto nei tempi che viviamo, nei quali l'abito da solo non basta più per distinguere precisamente una classe sociale. Di conseguenza, gli uomini con una forte personalità e con una grande ambizione, hanno imparato a studiare, dall'abito e dal portamento, anche gli altri aspetti di una persona.

    Non bisogna dimenticare che la prima impressione, incontrando qualcuno, che diamo di noi è quella che poi resta impressa per sempre, quali siano i mutamenti futuri. Noi, per gli altri, saremo sempre quelli di come ci siamo presentati la prima volta. Di conseguenza, presentarsi nel modo giusto, in ordine, con l'abito giusto a un primo incontro è importantissimo, perché, prima del colloquio vero e proprio, si viene squadrati e giudicati esteriormente.

    L'abito condiziona anche il comportamento e questo non solo è stato constatato statisticamente, ma lo si può constatare anche noi stessi, ogni giorno.

    Se ci vestiamo in modo casual e sportivo, ci si muove anche in modo più libero, scanzonato, disinvolto. Se indossiamo, invece, un abito scuro, si deve essere misurati nei gesti e compassati.

    È quindi necessaria un' accurata scelta dell'abito, ogni volta che si ha un incontro, e occorre anche vestirsi in modo appropriato e adeguato, a seconda del tipo di persona che si deve incontrare, per quali motivi e impegni, per l'ambiente ove l'incontro deve verificarsi.

    L'abito non è tutto, sia chiaro: è anche necessario sapersi muovere, saper camminare, sapersi gestire in modo misurato, calcolato ma non affettato, praticamente essere se stessi e muoversi e comportarsi in modo naturale, che è lo status ideale per trovarsi a proprio agio in qualunque ambiente e con qualunque interlocutore. I grandi attori sono tali perché sanno essere se stessi, indossano il personaggio e il ruolo e non se ne lasciano condizionare e sopraffare. Su questo, Shakespeare stesso, dà precise indicazioni nell'Amleto, indicazioni che consigli amo di leggere e meditare.

    Quando si ha a che fare con gli altri, non bisogna mai nemmeno dimenticare la propria indole umana. Se si avvicina qualcuno in abiti dimessi, chiaramente bisognoso, non bisogna allontanarlo in malo modo, o dimostrare superiorità e disprezzo, perché si tratta di un essere umano meno fortunato, ma un nostro simile, quello che nel Vangelo viene definito il nostro prossimo. È uno come noi, quindi, solo più sfortunato, e per questa ragione è nostro dovere rispettarlo ancora di più.

    Ci sono altre brevi norme, nel vestire e nel comportarsi, che non bisogna dimenticare.

    Nel caso di una conversazione, anche soltanto tra amici, all'interno o all'esterno di un' abitazione, si debbono assolutamente evitare gesti scomposti o volgari, come appoggiare un piede su una parete, sul piano di un tavolino, su una scrivania, su un tavolino, sul davanzale di una finestra. Questi gesti lasciamoli a certi americani, che ce li mostrano nei loro film: avendo una civiltà molto recente, non hanno ancora assimilato le norme di un buon comportamento. Come questi gesti siano la cartina di tornasole di una squallida realtà ce lo mostrano film e telefilm, condannati con durezza anche dal Papa. In essi primeggiano violenza e arrivismo, lotte all'ultimo sangue per il denaro, tra membri di una stessa famiglia, dove il degrado è anche sessuale, quando si vedono rapporti incestuosi, con un padre che va con la figlia e un figlio che va con la madre, per citare i casi più noti.

    Se nel corso di una conversazione ci si trova in salotto, è opportuno tenere le gambe bene unite o, al massimo, accavallate con discrezione o naturalezza, senza gesti scomposti, come grattarsi piedi e caviglie, come usa fare l'onorevole Ciriaco De Mita anche in televisione. Questo va fatto sia che ci si trovi in casa di estranei o di conoscenti, sia in casa propria o in quella di amici.

    L'uso di gesti misurati e opportuni va praticato sempre, anche nell'intimità, deve diventare un modo di comportamento naturale, al fine di essere predisposti istintivamente a muoversi e comportarsi con grazia, con la massima naturalezza e nel modo migliore. Non possono esistere due diversi comportamenti, uno in privato e uno in pubblico, ma uno solo, e rigido. Altrimenti, in pubblico, istintivamente, verrebbero fuori sempre più spesso gesti volgari, che mostrerebbero la nostra vera indole.

    Quando si parla, poi, è opportuno non gesticolare, perché non sono le mani che debbono parlare e quindi bisogna controllarsi anche in questo, che è un modo tipico dei latini. Occorre quindi saper tenere le mani in modo corretto, quando si parla: appoggiate alle ginocchia quando si è seduti,

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