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E non capire
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E-book75 pagine23 minuti

E non capire

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Info su questo ebook

Le poesie che compongono la silloge di Barbara Zasso coinvolgono il lettore lasciando che ne tragga un senso di leggiadria, fugacità e inafferrabilità. I versi si vestono di rarefatte metafore spesso in connessione con il variegato mondo della natura: possiamo udirvi il soffio del vento, sentire il profumo dei papaveri e, in particolare, affiorano i riferimenti al cielo con i suoi molteplici colori e umori, che ne disegnano volti cangianti. 
Il percorso di scoperta che accompagna la lettura suscita meraviglia, quella che si plasma cogliendo l’essenza di ciò che appartiene al misterioso e all’incompreso – che forse mai potrà essere svelato. L’autrice riesce a rappresentare vividamente il dolore che è proprio del vivere, ma anche a delineare il sentiero che conduce alla porta aperta sul sogno o a sbloccare quelle sensazioni che necessitano di essere sviscerate e affrontate.

Barbara Zasso nata a Brescia, vive a Novara.
È Ingegnere Civile libera professionista, con formazione Umanistica al Liceo Classico Paolo Sarpi di Bergamo.
La passione per le Lettere non la lascerà mai, portandola a definirsi “un’Umanista prestata alla Scienza”.
Esordisce con il Quaderno di poesie Di luci e d’ombra, 2016, Ed. Vitale. Il secondo Quaderno di poesie è del 2018, Solo per due sassi, Ed. Vitale.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2023
ISBN9788830680272
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    Anteprima del libro

    E non capire - Barbara Zasso

    Nuove Voci

    Introduzione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai

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