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Guardare l’alba
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E-book84 pagine20 minuti

Guardare l’alba

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Info su questo ebook

Le immagini cariche di nostalgia che, nei momenti bui, scorrono
veloci nella mente in un inarrestabile e continuo vortice diventano terreno fertile per le parole, quando a esserne spettatore è un
animo sensibile come quello del poeta Arrigo Gamberini.
Aprendo uno sguardo di riflessione sugli insegnamenti offerti dalle poesie che ne sono parte, ci si rende conto che, nel groviglio di sentimenti, dubbi, paure e interrogativi, l’amore, quello vero, resta la cosa più bella che ci sia, in tutte le sue forme ed è per questo che è importante, nonostante le ombre dell’anima, vincere la paura di soffrire per lanciarsi verso le novità che la vita ci riserva e ammirare l’arrivo di una nuova alba.

Arrigo Gamberini nasce a Bondeno in provincia di Ferrara il 23 gennaio 1967, ma vive a Bologna da sempre.
Diplomato all’ITIS “Belluzzi” a Bologna nel 1986, lavora dal 1988 come tecnico elettronico in una nota fabbrica produttrice di componentistica elettronica.
Scrive poesie da quando aveva diciassette anni e come hobby legge e colleziona fumetti, in particolare Tex Willer.
Nel 2019, pubblica in self-publishing il suo primo libro dal titolo Parole nella Tempesta.
Guardare l’alba è il suo secondo libro.
LinguaItaliano
Data di uscita8 ott 2023
ISBN9788830690967
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    Anteprima del libro

    Guardare l’alba - Arrigo Gamberini

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il

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