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GoodMooning!
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E-book160 pagine1 ora

GoodMooning!

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Info su questo ebook

Andare sulla Luna è una cosa molto seria! ...o forse no? Il programma spaziale segreto che portò l’uomo sulla Luna. 24 racconti brevi.
La missione spaziale che portò l’uomo sulla Luna nel luglio 1969 non fu la prima.
Anche se di pochi mesi, fu preceduta da un’altra. Assolutamente top secret.
Poiché la posta in gioco era altissima e gli imprevisti inimmaginabili, fu deciso di inviare alcuni volontari sulla Luna per preparare lo sbarco ufficiale.
Questo libro raccoglie i diari di missione del programma spaziale più segreto al mondo, oggi conosciuto grazie al contributo di alcuni testimoni chiave che hanno messo a rischio la loro vita per far luce sul caso di insabbiamento più importante della storia.
Questa missione fu battezzata GoodMooning! ed oggi voi conoscerete la verità.
LinguaItaliano
Data di uscita30 dic 2012
ISBN9788863581768
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    Anteprima del libro

    GoodMooning! - Stefano Saldarelli

    GoodMooning! L’idea

    GoodMooning! nasce dalla passione per lo spazio, le missioni spaziali, la fantascienza e la grafica.

    Mi sono spesso domandato quali emozioni abbiano provato gli astronauti dell’Apollo 11 durante la loro missione sulla Luna a bordo della Eagle.

    Ho pensato di rivedere il tutto in chiave ironica, semplificando il concetto di missione spaziale e tutto ciò che ne deriva, immaginandomi una situazione più elementare, fantasiosa, estremamente semplice e divertente.

    Ho riflettuto sulla famosa frase Houston We have a problem!, seppur pronunciata durante la missione Apollo 13 che non arrivò mai sulla Luna. Non desideravo indugiare sui momenti di tensione scanditi da quella frase che divenne uno degli elementi caratterizzanti della missione dell’Apollo 13. Volevo invece proporre qualcosa di estremamente ironico, attraverso una chiave di lettura decisamente diversa da quella realtà. Ho preso in prestito la frase associandola a situazioni immaginarie e assurde per sviluppare, da prima, delle storie da raccontare attraverso i disegni. Momenti surreali in grado di far esclamare al protagonista: Houston I have a problem!.

    Ho abbandonato i pensieri e le immagini nella mia mente associate a ciò che ho visto nei film e documentari che riassumevano con tratti hollywoodiani o documentaristici ciò che potevano aver vissuto i veri astronauti dell’Apollo 13. Mi sono concesso una visione positiva e alternativa rispetto a quella missione inventandomi la mia missione spaziale alternativa.

    Sono partito col creare un logo in grado di rappresentare e sintetizzare la mia idea maturata attorno ad una prima riflessione, ovvero: perché si dice che l’uomo è atterrato sulla luna e non che l’uomo è allunato?.

    Gli anglofoni esclamano Landing! quando un mezzo terrestre si adagia sulla superficie lunare. Ma non dovrebbe essere più corretto esclamare Mooning!, sempre nel caso di missioni sulla Luna. Pur semplici, sono riflessioni che una volta innescate hanno trovato terreno fertile nella mia immaginazione, portandomi a realizzare alla fine del 2009 il logo GoodMooning!.

    A tutto questo si aggiunge l’assonanza del mio neologismo al saluto del buon giorno in lingua inglese (Good Morning) per diventare, con licenza poetica, un GoodMooning che assume la valenza di un quasi saluto lunare, un invito a stare bene ovunque uno si trovi, anche sulla Luna. Non a caso è seguito da un punto esclamativo che ne rafforza l’intenzione, l’augurio, la volontà di trasmettere un pensiero positivo al prossimo.

    Sì lo so, coloro che conoscono l’inglese diranno che "mooning", per gli anglosassoni, è sinonimo di fondo schiena. La cosa non mi dispiace affatto, considerando dopotutto che per andare sulla Luna occorre anche una buona dose di fondo schiena. Ben venga un bel po’ di mooning.

    Sul logo GoodMooning! è raffigurato John Doe impegnato in un sonno ristoratore, è semisdraiato, rilassato e appoggiato con la schiena alla grande lettera G mentre sogna e pensa alla sua missione.

    John Doe è un personaggio comune nella sua eccezionalità di astronauta. Non pretende di essere l’eroe, anzi, è sicuramente l’antieroe per eccellenza, colui che vuole solo portare a termine il suo incarico nel miglior modo possibile, senza particolari trionfalismi. Suo malgrado, si troverà ad affrontare tante situazioni che lo porranno al centro di molti problemi.

    Parlare di John Doe è strano ma da quando mi sono immerso in questo progetto è lui che parla con me.

    Lo so, dopo questa affermazione qualcuno di voi sarà tentato di prendere il telefono per chiamare un’ambulanza.

    Ho scelto di chiamarlo così perché è il nome con cui si indicano negli USA le persone non identificate dalla polizia, dai paramedici, o peggio, dai coroner. Quelle persone che per un motivo o per un altro restano senza nome.

    E dopo questa ulteriore affermazione, il vostro dito è già al numero otto dopo aver digitato l’undici.

    Come per la scelta della frase Houston I have a problem! anche in questo caso, col nome John Doe, prendo una cosa negativa trasformandola in una divertente ed ironica.

    Per me John impersona l’uomo in senso lato. Rappresenta la soluzione che ciascuno di noi ha dovuto trovare scontrandosi con le cose assurde della vita e con le questioni apparentemente irrisolvibili per le quali ci viene istintivo chiedere aiuto ad altri. Aiuto che spesso, nel migliore dei modi, ci giunge attraverso parole dai toni rassicuranti ma fondamentalmente inutili che ci fanno perdere tempo costringendoci, comunque, a rimboccarci le maniche.

    Quante volte vi è capitato, dite la verità!

    John Doe è un astronauta ma soprattutto è un uomo che indossa una tuta e un casco grazie ai quali si difende dalle insidie esterne, da ciò che lo circonda. È solo, nello spazio, quello spazio profondo che è dentro ognuno di noi. John è l’uomo che si deve arrangiare per risolvere i problemi, i suoi e anche quelli causati da altri. Deve essere capace di affrontare l’inaspettato; tutto quello che di solito non ci programmiamo e che tendiamo a prevenire ma che inevitabilmente non abbiamo previsto e ci capita a prescindere. Insomma, John Doe sono io, sei tu, siamo tutti noi.

    GoodMooning! è una metafora semplice della vita in chiave umoristica, ambientata all’interno di un improbabile programma spaziale che ha preceduto di pochi mesi la missione Apollo 11 che portò il primo uomo sulla Luna. È anche un modo di puntare il dito su tutto ciò che spesso ci viene proposto come il numero uno o quello che è al primo posto delle classifiche o i primi nel fare qualcosa ecc. Nasce spontaneo chiedersi chi siano il secondo e il terzo; mi piacerebbe conoscere anche la loro opinione.

    In questo contesto, GoodMooning! è la missione spaziale che non c'è mai stata ma che è riuscita a portare il primo uomo sulla Luna.

    Mentre realizzavo i disegni mi venivano in mente le storie di John. Più disegnavo e più le piccole storie diventavano racconti.

    A luglio 2012 ho aperto il blog www.goodmooning.it per raccogliere le prime idee. In termini televisivi si parlerebbe di pilot (Il problema del filo e Quella maledetta pioggia di meteoriti). Dopo aver scritto e illustrato la prima storia breve sono passato alla seconda e via scrivendo fino ad arrivare alla tredicesima pubblicata sul blog. Grazie ad amici, parenti e conoscenti, sono stato spinto a fare un ulteriore passo avanti, tipo quello che Neil Armstrong sottolineò con le sue memorabili parole: "Un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’umanità". Parafrasando, con molta umiltà, a me piace dire: "Un piccolo progetto personale per far divertire l’umanità", o almeno ci provo.

    È così che ho cominciato a realizzare nuove storie, sempre più elaborate e corredate da disegni, fino ad arrivare a pubblicare questo libro.

    E se GoodMooning! è di vostro gradimento, fatene parola con gli amici. Sarete portatori sani di allegria.

    Attenzione!

    Leggere attentamente le avvertenze e le modalità d’uso:

    GoodMooning! non è un farmaco e non è un sostituto del vostro psicanalista.

    Dopo aver letto GoodMooning! potrete esclamare Houston I Have a problem! a pieno titolo. Questo vi permetterà di trasformare i momenti difficili in piccolissime frazioni di energia negativa, molto meno dannose di un momento difficile, all’interno di un complesso programma spaziale piuttosto interessante chiamato vita.

    L’uso prolungato di GoodMooning! può provocare una tonificazione

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