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Ammamare
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E-book353 pagine5 ore

Ammamare

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Info su questo ebook

Questo libro è stato scritto dalle mamme per le mamme e future mamme. L'allattamento è una parte bellissima e importante della maternità, non è l'unica certo ma concentra su di sè tutto cio' di cui il cucciolo d'uomo ha bisogno: nutrimento, coccole, calore, conforto.

Le storie che seguiranno raccontano di donne forti e coraggiose, che hanno allattato in alcuni casi due bimbi gemelli, in altri casi bambini nati prematuramente o con disabilità, in altri casi ancora si tratta di allattamenti comunque prolungati e osteggiati talvolta da parenti o dalla stessa struttura ospedaliera che dovrebbe invece fornire supporto.

Allattare si puo'. Anche quando sembra impossibile. Perche' la natura ci ha creato perfette...Basta solo lasciarla fare!

LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2014
ISBN9786050339611
Ammamare

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    Anteprima del libro

    Ammamare - Federica Garau

    R.

    Ammamare

    di Federica Garau

    Storie di allattamento, dalle mamme per le mamme

    PREFAZIONE

    La mia amica d'infanzia ha partorito da pochi giorni un bel bambino e non vedo l'ora di sentirla per capire come sta e come sta andando l'allattamento al seno. Per me mancano ancora quattro mesi al parto e voglio farmi trovare preparata anche grazie alle esperienze altrui.

    K: Diciamo che non è stato facile, mi si è attaccato e mi ha distrutto i capezzoli....

    Rimango senza parole. Certo mi ero fatta un'immagine diversa e forse un po' piu' fiabesca dell'allattamento...

    Io: - Ma come è possibile?

    K: - Eh, diciamo che il piccolo si è attaccato male e adesso gli sto dando il biberon. Riprovero' non appena le ragadi guariranno.

    Di fatto poi scopro che non sta piu' allattando dopo i primi due giorni.

    Non sarà certo lei a scoraggiarmi. Le donne hanno allattato al seno per secoli e non vedo perchè dovrei togliere a mia figlia una cosa cosi naturale e giusta per la sua salute.

    Intanto il corso pre-parto al quale sto partecipando continua e siamo tutte molto in ansia per l'imminente nascita dei nostri piccoli. Io sono l'ultima in ordine di data presunta. Qualcuna ha già partorito e ci racconta le prime esperienze sul gruppo di facebook mentre ad altre mamme manca davvero poco. Non vedo l'ora di vedere come sarà la mia piccola principessa, che emozione!

    Giugno sembra non finire mai, fra non molto terminero' questo il lavoro e potro' godermi la maternità. Chissa' come sarà mia figlia...!

    Il 26 agosto, data presunta del parto, è trascorso con un nulla di fatto, la mattina dopo vado dalla ginecologa che mi dice non ci sono segni di travaglio o di possibilità. Non ne posso piu'. La pancia è pesante e non ce la faccio piu' a camminare! Compro una tisana al lampone in farmacia per cercare di avviare le contrazioni. Cosi dicono su internet. La prendo dopo pranzo e nulla. A cena Sara si dimena a piu' non posso e dopo cena ne prendo un'altra. Vado a letto in attesa.

    Ore 11,30. Claudio si è appena addormentato. Io faccio appena in tempo a salire sul letto che mi si rompono le acque! Oddio! E' arrivato il momento. Mi faccio una doccia e sveglio Claudio che al mio: si sono rotte le acque! Dice: si, tu rompi sempre tutto...Ma sentilo!

    Andiamo in ospedale, in venti minuti siamo la'.

    Non sto a raccontarvi tutto il travaglio perchè, a parte che fino alle sette del mattino mi hanno somministrato l'epidurale e non ho sentito nulla se non le prime contrazioni, per il resto non è stata una passeggiata dato che il cordone ombelicale era corto e la bambina non riusciva ad uscire da sola pertanto mi hanno fatto una manovra per farla uscire.

    Mi hanno dato la bambina dopo dieci minuti e l'ho subito attaccata al seno. Sembrava non volersi attaccare bene o almeno io non riuscivo e l'ostetrica mi ha spiegato come fare. Ha iniziato piano piano a ciucciare. Non mi ha fatto male, pensavo.

    La prima notte, per potermi riposare un pochino, ho lasciato la bimba al nido dalle 11,30 alle 5 del mattino con la richiesta di portarmela qualora avesse richiesto da mangiare. Invece le avevano dato il latte artificiale...Mai piu', dissi fra me e me. E la notte dopo la tenni in camera con me dato che era previsto il rooming in. Piangeva ogni ora per richiedere il latte e la attaccai ogni ora.

    La montata lattea arrivo' un paio di giorni dopo. Non ho avuto particolari problemi nell'allattare mia figlia. Sara è sempre stata una bimba tranquilla e piuttosto svelta nel mangiare. In 5, massimo 8 minuti aveva finito di poppare. Per il resto, nel primo periodo, dormiva e stava sveglia abbastanza poco.

    Ho avuto qualche problema di ragade intorno alla fine del terzo mese che ho risolto con le coppette d'argento. Probabilmente Sara si attaccava male anche per via del ciuccio o forse e' stato per via dello scatto di crescita, sta di fatto che è passato in pochi giorni. Per il resto ho avuto un ingorgo che mi ha causato febbre durante la festa di capodanno.

    I problemi nascono ora ma non per questioni di allattamento tra me e Sara. I problemi li creano gli altri. Essendo favorevole all'allattamento prolungato, come raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che sottolinea i benefici dell'allattamento anche dopo i 12 mesi, ho comunicato alla mia famiglia che avrei allattato almeno fino ai 24 mesi di Sara se lei avesse voluto (ovviamente!). Purtroppo in casa mia mi vedono come una talebana per aver detto una cosa del genere. Ogni tanto scherzano sul fatto che la bimba potrebbe mordermi con i denti (e allora?, dico io) o che potrebbe diventare omosessuale (oooooo.....!! Freud....terribile!), che fa senso o che non ha senso (scusate il gioco di parole) ecc ecc. Nonostante abbia loro spiegato i benefici, mi danno della pazza. E vabbe'. Meno male che ci ha pensato anche il pediatra, in occasione della visita, a ricordare loro che si allattava in passato anche fino a 5 anni e non vedeva alcun problema nella mia scelta.

    Il biberon si....invece...che carino il bambino col suo bel biberon colorato! Anche fino a 10 anni, si intenda! Quello non crea alcun problema.

    E cosi andro' avanti, sentendo stupidaggini che mi entreranno da un orecchio, ci ridero' su e io e Sara andremo avanti per la strada che riteniamo piu' naturale e piu' giusta.

    Questo libro è stato scritto dalle mamme per le mamme e future mamme. L'allattamento è una parte bellissima e importante della maternità, non è l'unica certo ma concentra su di sè tutto cio' di cui il cucciolo d'uomo ha bisogno: nutrimento, coccole, calore, conforto.

    Le storie che seguiranno raccontano di donne forti e coraggiose, che hanno allattato in alcuni casi due bimbi gemelli, in altri casi bambini nati prematuramente o con disabilità, in altri casi ancora si tratta di allattamenti comunque prolungati e osteggiati talvolta da parenti o dalla stessa struttura ospedaliera che dovrebbe invece fornire supporto.

    Allattare si puo'. Anche quando sembra impossibile. Perche' la natura ci ha creato perfette...Basta solo lasciarla fare!

    Ringrazio di cuore tutte le mamme che hanno contribuito a raccontare la propria storia di allattamento per la realizzazione di questo libro.

    Ringrazio Eleonora per la sua testimonianza e per avermi aiutato nella ricerca delle madri che allattano gemelli grazie al suo gruppo facebook.

    Ringrazio Valeria T., oltre che per la sua testimonianza, per avermi concesso le sue bellissime fotografie di copertina.

    Ringrazio Maria Grazia, Daniela, Maria B., Elisa M., Paola S., Alessandra M., Antonella C., Martina M., Sara di B., Barbara, Valeria, Marta , Liliana, Federica, Irene, Sabina, Valentina e Alessia (meglio conosciuta come doula Kabeira) per le loro preziose testimonianze. Senza il vostro contributo non avrei potuto creare questo libro.

    2)DANIELA MARCARINI

    VOLERE E' POTERE

    Ho 35 anni, due figli, uno di tre anni e il secondo di tre mesi. Il primo l'ho allattato fino ai nove mesi, il secondo lo sto ancora allattando.

    Ho allattato il primo figlio solo fino ai nove mesi a causa del capezzolo introflesso, ragadi per quattro mesi, frenulo corto del bimbo e parere contrario del pediatra per crescita leggermente sotto la norma.

    Ora sto allattando il secondo figlio, nonostante abbia il capezzolo introflesso, lo abbia dovuto ricoverare per tre settimane senza possibilità di attaccarlo e conseguente abitudine al biberon...e nonostante sia affetto dalla sindrome di down.

    Credo fortemente nell'allattamento prolungato per tantissimi motivi. Innanzitutto più latte materno il bimbo prende, meno schifezze chimiche e sintetiche mangia; poi fino a quando è allattato riceve anticorpi dalla madre e si crea un legame stupendo tra mamma e bimbo. Soprattutto penso che, in mezzo alla confusione del lavoro, parenti tra i piedi, altri figli che vogliono attenzione, il momento dell'allattamento sia l'unica cosa completamente nostra.

    5a)VALERIA

    Ho dovuto superare infiniti problemi (capezzolo introflesso,ragade, frenulo corto, suzione difficoltosa per sindrome di down, ricovero in ospedale del bimbo, attacchi di cefalea miei,...). Putroppo ho ricevuto critiche sotto forma di battute spiritose, ma anche tanto sostegno dal mio compagno, da alcune amiche e parenti.

    Il consiglio che vorrei dare alle mamme che decidono di allattare e': volere è potere.

    ALLATTARE I MIEI DUE GEMELLI E' PER ME LA NORMALITA', LA QUOTIDIANITA' E LA SCELTA PIU' DURA E MERAVIGLIOSA CHE IO POTESSI FARE PER IL BENE LORO E PER LA LORO VITA

    Mi chiamo Valeria ho 32 anni e sono mamma di Lorenzo (4 anni a maggio) e dei gemellini Gabriele e Nicolò che compiranno un anno il 19 marzo.

    Ricordo benissimo il momento in cui il ginecologo mi posizionò l'ecografo e gli attimi di silenzio che lo seguirono per poi esclamare Ci sono due cuori,sono due!

    Ero sola, mio marito a casa con mio figlio maggiore che dormiva ,nel giorno del nostro terzo anniversario di matrimonio...i miei occhi si riempirono di lacrime,il mio unico pensiero era Lorenzo, che aveva 27 mesi, e che allattavo ancora.

    Ho allattato durante tutta la gravidanza, Lorenzo ha preparato percio'la strada ai fratelli. Il 18 marzo l'ho addormentato al seno,aveva 34 mesi,gli ho dato un bacio ,mi sono girata per spegnere la luce e ho rotto le acque. Arrivò in ospedale due giorni dopo ed uno dei gemelli si mise a piangere,gli chiesi se potevo dargli il latte e lui mi disse di si.Presi il fratello per allattarlo,i suoi occhi,il suo sguardo perso non lo dimenticherò mai,quello era l'addio. Gli raccontai di come è stato importante per lui prendere il mio latte e come lo era per i suoi fratelli.Lo allattai di nuovo,per altre volte fino a quando scelse di lasciare il latte di mamma ai fratelli.Avvenne tutto molto naturalmente,lui non ha mai ricevuto un no alla richiesta, capì poi da solo quando era arrivato il momento di smettere.

    Nonostante avessi alle spalle 34 mesi di allattamento e mi fossi informata su come allattare i gemelli, posizioni, cuscino si,cuscino no...quando sono nati non è stato facile per niente. Nati piccoli, a 36 settimane e dimessi con un peso di 2,100gr uno e 2,300 gr l'altro.

    Li ho attaccati da subito,in ospedale non hanno preso nessun altro latte nonostante le continue pressioni di pediatri e puericultrici che volevano vederli crescere velocemente. Avevano l'ittero e rimasi in ospedale per 10gg, mio marito mi affittò il tiralatte elettrico così tiravo e loro prendevano dal biberon, erano troppo piccoli, stanchi per via dell'ittero e non riuscivano a tirare.Decisi di fare così,con l'idea di tornare a casa e togliere tutto.

    A casa purtroppo continuai a tirare e dare con il biberon,integrai con il latte artificiale perchè io avevo perso tanto peso,ero stanca e la mia vita si era rivoluzionata.

    Le persone intorno a me mi continuavano a suggerire di non rovinarmi la vita insistendo con il latte materno e che i miei figli sarebbero cresciuti lo stesso con il latte artificiale.La pediatra mi disse che non avrei mai potuto perchè l'uomo è predisposto per allattare un solo figlio,i gemelli nascono raramente e la natura ancora non si era adeguata.

    Io non mi sentivo serena,volevo arrivare a togliere l'artificiale del tutto per dare anche a loro la stessa opportunità di calore e affetto che avevo dato per 34 mesi al loro fratellone.

    Passarono così i primi 3 mesi e piano piano tolsi definitivamente l'artificiale,allattandoli solo con il mio latte e riuscendo finalmente a stare da sola,anche la notte.

    Ora hanno quasi 1 anno e li allatto ancora ,insieme o da soli,il fratello li guarda ciucciare,si avvicina alle loro teste e li bacia,questa è la mia più grande vittoria e ricchezza!

    Alle future mamme gemellari voglio dire che le capisco.Capisco cosa si prova ad avere paura di non farcela,sensi di colpa per non aver potuto dare il massimo ad ogni gemello,ansia da prestazione.

    Ci sono mamme gemellari che hanno allattato da subito e altre che come me hanno dovuto aspettare che i loro figli,raggiungessero un peso maggiore per avere più forza.

    La determinazione e la voglia di farcela sono la benzina per questa scelta,che è faticosa,in salita per i primi mesi e che ti assorbe tutta...però come tutte le cose faticose e che si conquistano con tanto sacrificio,poi portano a grandi soddisfazioni.

    Perchè allattare è bello,ma anche tanto faticoso e allattare due gemelli è una missione.

    Ci sono stati giorni e notti in cui ero esausta ma sono stati momenti,poi tutto è tornato come la natura ha scritto. Allattare i miei figli ora è per me la normalità,la quotidianità e la scelta più dura e meravigliosa che io potessi fare per il loro,per il loro bene e per la loro vita.

    4)ELISA MUNARETTO

    NON ASCOLTATE NESSUNO, INFORMATEVI SOLO SU INTERNET E GRUPPI DI SOSTEGNO!

    Ho una bambina di quasi 9 mesi che allatto dalla nascita. Attualmente non lavoro e mi dedico completamente alla famiglia, con l'aiuto di mio marito.Credo nell'allattamento prolungato in quanto sono certa che, oltre al nutrimento, fornisca anche coccole e sicurezza di cui il bambino debba poter beneficiare fino a quando ne senta la necessità.

    In ospedale ho avuto le ragadi al seno, che sono scomparse a casa mano a mano che la bambina ha imparato ad attaccarsi correttamente. Purtroppo in ospedale non mi hanno aiutata in quel senso, anzi, dicevano che la bimba era attaccata bene.  All'inizio ho ricevuto sostegno dalla famiglia, poi quando hanno visto che allattavo esclusivamente senza acqua ne' biberon hanno cominciato a criticarmi. Alle mamme che vogliono allattare al seno consiglio di non ascoltare nessuno, in quanto ciò che dice le gente spesso è frutto di luoghi comuni senza conferme scientifiche ma di informarsi correttamente tramite internet, libri e gruppi di sostegno come quelli de La Leche league, che sono stati molto utili per me.

    1a) ELEONORA

    IL BIBERON SEMBRAVA A TUTTI LA VIA PIU' FACILE, SONO ANDATA AVANTI A TESTA BASSA, MA ORA SONO UNA MAMMA SERENA E ORGOGLIOSA

    Ho creato un gruppo sull'allattamento gemellare perché esistono alcune criticità tipiche ed esclusive di chi prova e vuole allattare i gemelli. Prima fra tutte è la convinzione che non sia possibile, che sia un'impresa assurda. Lo pensano anche i pediatri, gli infermieri al nido, anche alcune ostetriche.

    Poi è difficile, i primi mesi è proprio dura. Io ho partorito naturalmente due bimbi di 3 kg, quindi non ho avuto problemi di pre maturità che moltissime 'colleghe' hanno. Allattarli a richiesta significava stare tutto il giorno con il seno all'aria. Anche mio marito mi diceva che con un bel biberon di latte artificiale mi avrebbe aiutato ed io avrei potuto riposare. E così per un periodo a malincuore ho dato qualche aggiunta.

    Altro problema sono le posizioni. Una volta posizionato il primo bimbo bisogna prendere il secondo ma non è semplice con una sola mano. O ci si fa aiutare o si impara.

    I miei bimbi hanno 21 mesi, li sto allattando a richiesta, fanno ancora 8/10 poppate a testa, anche brevi. Sono convinta che, nonostante tutto, con il biberon sarebbe stato tutto più difficile. Ora la notte li tengo nel lettone e mi giro da una parte o dall'altra all'occorrenza e se serve si fa un bel tandem, che ora è più semplice.

    Critiche dirette non ne ho ricevute, anche perché ho acquisito una tecnica che è quella di raccontare le mie motivazioni e giustificazioni del caso prima che qualcuno possa dire qualcosa.

    Più di qualcuno ha detto che non è d'accordo sul fatto che si prolunghi l'allattamento (amici e insegnanti di nido).

    A mia mamma chiedono perché lo sto facendo ...

    Se non fossi stata convinta di farcela, forte di un precedente allattamento di 14 mesi con varie problematiche, non l'avrei di certo fatto per l'incoraggiamento da parte di parenti o conoscenti: il biberon sembrava a tutti la via più facile. Sono andata avanti a testa bassa, come un mulo, senza ascoltare i commenti del tipo 'ancora mangiano?' 'ma sei sicura di averne x due?' 'Ma hanno appena mangiato' ecc.. Ho pianto dando il primo biberon e mi sono ripromessa di farcela, dopo i 4 mesi ho buttato il latte artificiale, ne davo 1/2 bibe al giorno e neanche sempre.

    Più di qualcuno sosteneva che insistendo con l'allattamento sarei andata troppo giù e ... meglio una mamma serena con bibe che una sclerata che allatta ... l'ho sentita mille volte e la odio!

    Io sono una mamma serena ed orgogliosa che allatta a richiesta e lo farò fino a quando vorremo noi tre.

    Mio marito mi sostiene e tante persone attorno a me, dapprima incredule, ora sono meravigliate.

    13) EWA

    DAVIDE ERA STATO RICOVERATO IN T.I.N. MA NON GRADIVA IL LATTE ARTIFICIALE!

    Davide e' nato il 30.01.2013 a 39 settimane. Un torello di 3,7kg per 52 cm. Dopo un travaglio lunghissimo, ero sfinita e siamo finiti in sala operatoria per un cesareo d'urgenza, cause liquido tinto.

    Attendevo il momento di poter stringerlo tra le mie braccia e invece è andata diversamente.... Un blackout e poi mi sono svegliata fuori sul letto di ritorno in una camera. E il mio Davide? Era lui il mio primo pensiero. Mio marito mi ha spiegato che alla fine Davide è andato in crisi respiratoria e quindi dovevano rianimarlo, che in quel momento era tutto a posto ma doveva essere trasferito in un altro ospedale in terapia intensiva.

    Ero terrorizzata e piena di sensi di colpa, sfinita... me l'hanno portato un attimo nell' incubatrice da trasporto, l'ho visto solo un instante, da lontano. Quindi non ho potuto vivere quel momento magico di contatto pelle a pelle subito dopo il parto. Questa cosa ha creato un buco nel mio cuore, che penso di non aver superato ancora del tutto.

    Poi è venuto anche il medico che mi ha operata ad assicurarmi che era tutto sotto controllo che adesso vedevano anche di trasferire me nello stesso ospedale dove trasferivano Davide, cosi potevamo essere vicini.

    A fatica ci ho dormito sopra qualche ora....ma neanche tanto. Il primo pensiero era a come poter compensare al mio piccino la sofferenza ed aiutarlo! Nella stanchezza sono stata abbastanza intraprendente da chiedere il tiralatte manuale. Ci è voluto un po' a riceverlo dalle ostetriche, ma alla fine è arrivato. Il problema è che i consigli che mi hanno dato erano vaghi... ogni 4 ore 5 minuti a seno! Adesso che lo so, so che e stato troppo poco! Per fortuna nell' ospedale del Ponte a Varese mi hanno consigliato di tirare anche 10-15 minuti al seno, io arrivavo fino a 20 minuti per far uscire giusto due gocce di colostro... che pero serviva a Davide. Tutta fiera e orgogliosa portavo le siringhe di colostro giù in terapia intensiva per fargliele integrare nel latte che prendevo con il sondino nei primi 3 o 4 giorni. Non ricordo più altro.

    Facendo fatica con il tiralatte manuale presto sono passata a quello elettrico nella stanza per le mamme, con la bottiglietta dedicata e una vaschetta per tenerla pulita. Quanti biberon di 20, 30 poi 50 finalmente anche 90 ml di latte tirati a fatica e depositati nel frigorifero.

    Quando siamo passati dal sondino al biberon (che emozione!) il mio latte non bastava ancora, anche se lo tiravo ogni 3 ore (unica cosa che potevo fare per tenermi occupata, visto tutte le altre cure le svolgevano le infermiere finchè Davide è rimasto nella terapia intensiva). Il fatto è che Davide ha cominciato a non gradire quello artificiale! Grande Davide, ha capito subito da dove veniva la vera pappa buona:) Con vari tentativi siamo passati pienamente al biberon. All' inizio si stancava pure con quello e i primi pasti li finivamo con il sondino comunque... Poverino. Mi veniva da piangere...

    Finalmente dopo circa 6 giorni di terapia intensiva siamo passati nella sala normale, dove potevo anche fargli il bagnetto e tenerlo pelle a pelle anche per delle ore. Finalmente quel tanto atteso contatto fisico e la vicinanza del mio pupo:) e poi la notizia splendida - cominciamo a provare l'allattamento!

    Grazie all'aiuto delle infermiere della terapia intensiva, che sono state dei veri Angeli, siamo riusciti a passare dal biberon al seno.

    La prima volta mi hanno consigliato un capezzolo di silicone un po di glucosio per incentivare.... ma è andato velocissimo! Dopo tre giorni non facevamo piu nemmeno la doppia pesata e siamo tornati a casa con allattamento esclusivo al seno con dei ritmi abbastanza impostati, una poppata ogni 2 ore e mezzo e un risveglio notturno.

    La prima visita dalla pediatra e' stata il primo momento dove sentivo il nostro bellissimo legame a rischio perché la pediatra ha annunciato che il bimbo non era cresciuto abbastanza da quando era uscito dall' ospedale. E di nuovo la doppia pesata di prova dalla pediatra... ha mangiato 120 g di latte! Quindi io ero comunque tranquilla e confidavo in Davide. Lui probabilmente, avendo sentito la minaccia del latte artificiale, da quel giorno è passato da 6 a 7 poppate...e da li in poi cresceva anche quattro etti a settimana!

    Ci sono stati dei momenti critici..durante gli scatti di crescita che mi massacrava anche ogni ora durante il giorno e per fortuna sempre solo una volta di notte. A 3-4 mesi pensavo...va bene...arriviamo ai 6 mesi poi tanto comincia lo svezzamento e mi alleggerisce un po'...

    Arrivata ai 6 mesi di allattamento esclusivo e 8.5kg solo con il mio latte, con dodici poppate al giorno, ho pensato di posticipare lo svezzamento. Era cosi bello allattare! E abbiamo prolungato...anche perché le pappe non le gradiva proprio. Mi sono informata un po' da altre fonti e nonostante la pediatra mi dicesse che devo ridurre le poppate, che non avrebbe dovuto svegliarsi di notte, di non dargli il seno di notte, ho fatto di testa mia. Autosvezzamento e poppate a richiesta ancora adesso a 15 mesi.

    E' vero le poppate adesso sono molto ridotte perché oramai lavoro a tempo pieno, quindi abbiamo tempo per le nostre coccole solo mattina e sera... a volte sono molto stanca...ma Davide sta bene, gli piace il mio latte ed e cosi comodo. Non c'e' posto dove non abbia allattato.. ristorante, parco, aeroporto, aero, ospedale, casa, amici, albergo. Abbiamo viaggiato tantissimo sin dall' inizio e devo dire che oltre ad essere un vero atto di amore, un momento molto intimo solo mio e di Davide, e' anche una grande comodità. E stato un mio modo di ripagarlo della sofferenza del parto.

    Sono stata fortunata ad avere la forza di cercare le persone giuste per aiutarmi, sono fortunata di avere un marito che mi ha sostenuta in ogni momento di crisi e ad avere avuto un figlio che ha capito dall' inizio che non c'e' niente di meglio che il latte della mamma!

    3)MARIA BARONE

    IN QUEI MOMENTI E' COME TORNARE AD ESSERE UNA COSA SOLA

    Sono Maria, mamma di Giulia di anni 11 e di Samuele, di quasi 5 mesi. Entrambi allattati al seno. Con Giulia ho avuto pochissime difficoltà in quanto sin da subito ha accettato sia il seno che il biberon, per cui sono riuscita a rientrare a lavorare sonza grossissime difficoltà...Con Samuele invece ho fatto un po' più di fatica perchè lui non a accetta il biberon ed è particolarmente mammone .E' ovvio che le difficoltà quando lasci dei neonati per andare a lavorare non sono mai nulle, perchè è come se il cordone ombelicale si spezzasse di nuovo, non vorresti abbandonarli, perchè pensi che non sono pronti. In realtà mi sono resa conto che sono sopratutto le mamme a non essere pronte, perchè i bimbi per fortuna hanno uno spirito di adattamento notevole..

    Per quanto riguarda l'esperienza dell'allattamento, nonostante io non giudichi chi decide di non allattare, e nonostante le difficoltà di una mamma che allatta (non hai praticamente più tempo per te, soprattutto quando come me fai l'allattamento a richiesta e quindi devi praticamente essere sempre disponibile), io mi sento di consigliarlo a tutte, perchè è un esperienza unica, il rapporto che si istaura in quei minuti, a volte ore, con il tuo bimbo è unico. In quei momenti è come se tornaste ad essere una cosa sola...quindi w l'allattamento a seno!

    8)MARTINA MILICI

    MAMME, INFORMATEVI MOLTO PRIMA DELLA NASCITA DEL VOSTRO BAMBINO

    Ho 28 anni, un figlio di quasi 3 mesi che allatto dalla nascita. Credo che l'allattamento debba durare fino a che mamma e bimbo non siano pronti ad interromperlo

    Inizialmente Leonardo faceva fatica ad attaccarsi al seno perché prendeva solo il capezzolo e si ciucciava il suo labbro. In ospedale mi hanno aiutata molto ad attaccarlo correttamente e poi a casa anche il mio compagno. Mi sono solo sentita dire qualche volta che se mio figlio stava sempre attaccato era perché il mio latte non bastava...ovviamente me ne sono fregata perché sapevo benissimo che queste affermazioni erano state fatte da persone ignoranti in materia, ma soprattutto perché mi ero informata molto per i fatti miei prima che Leonardo nascesse.

    Alle mamme consiglierei di informarsi molto prima della nascita, perché dopo, viste le difficoltà e la fragilità del momento, è facile credere di non farcela (io per prima l'ho pensato più volte data la mancanza di sonno) e di istruire anche chi ci sta vicino perché sia in grado di sostenere nel modo corretto.

    1)MARIA GRAZIA FALANGA

    L'OSPEDALE IN CUI HO PARTORITO CONCEDEVA UN TEMPO DI ALLATTAMENTO DI 20 MINUTI OGNI 3 ORE

    Ho un figlio di sette mesi che allatto dalla nascita. Credo fortemente nell'allattamento a termine perchè il seno smette di avere funzione nutritiva in senso stretto con lo svezzamento, ma resta un momento fondamentale per una sana crescita psicologica

    Durante l'allattamento ho dovuto superare dei problemi di ragadi dolorose e cure antibiotiche per problemi insorti durante e dopo il parto, che hanno fortemente inibito la produzione di latte, tanto che per i primi tempi avevamo bisogno di integrare con LA.

    Sono stata sostenuta soprattutto dalla mia famiglia e non conoscevo le consulenti dell'allattamento. Quando sono stata meglio mi sono messa a studiare e sono riuscita gradualmente ad eliminare il latte artificiale!

    L'ospedale che ho scelto per partorire non permetteva rooming in, ma l' allattamento nel nido ogni 3 ore. Concedevano un tempo di allattamento di 20 minuti, poi ti mandavano via. Alle dimissioni non avevo ancora avuto la montata lattea e insieme al bambino mi hanno dato un biberon di latte artificiale da portare a casa.

    Alle mamme che vogliono allattare al seno nel  2014 consiglierei di avere tanta pazienza, ma che se le cose non dovessero andare come sperano di non colpevolizzarsi e vivere serenamente un allattamento con latte in formula.

    14) Sara B.

    Le manine che giocano, e lei che mentre beve, ride parla e spesso morde .... quello è il momento in cui io e mia figlia diventiamo una cosa sola, il nostro momento...

    Sono Sara ho 34 anni e sono mamma di Lorenzo, 14 anni, di Maria Anastasia, 3 anni,e di Maya Selvaggia, di 1 anno... Lorenzo l'ho allattato solo 4 mesi, purtroppo mi sono scoraggiata subito, le coliche, i pianti,e i morsi, mi hanno fatto abbandonare subito l'impresa dell'allattamento al seno.

    Maria Anastasia è nata con il cesareo, non riuscivo a sentirmi una mamma completa, l'ho attaccata al seno appena sono uscita dalla sala operatoria e non riuscivo a tenerla lontana da me, ero gelosa di qualsiasi occhio che la guardava. L'ho allattata fino a 18 mesi.

    Maya Selvaggia è la

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