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L'arte di ascoltare: Il segreto per capire e gestire i conflitti, prendere le giuste decisioni, migliorare la comunicazione e sedurre
L'arte di ascoltare: Il segreto per capire e gestire i conflitti, prendere le giuste decisioni, migliorare la comunicazione e sedurre
L'arte di ascoltare: Il segreto per capire e gestire i conflitti, prendere le giuste decisioni, migliorare la comunicazione e sedurre
E-book105 pagine52 minuti

L'arte di ascoltare: Il segreto per capire e gestire i conflitti, prendere le giuste decisioni, migliorare la comunicazione e sedurre

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Info su questo ebook

Saper ascoltare non significa semplicemente rimanere in silenzio e lasciar parlare il nostro interlocutore. Il vero ascolto è una qualità, una competenza che è possibile sviluppare con la pratica. L’arte dell’ascolto ti insegna a diventare un maestro di questa utilissima pratica. Ascoltando nella maniera corretta imparerai a capire maggiormente gli altri, ad aiutarli e a gestire più efficacemente i conflitti. Riuscirai inoltre a prendere decisioni più sicure e veloci e, comprendendo meglio l’altro, anche a capire cosa lo seduce di più!

Molto spesso, quello che noi chiamiamo “ascolto” non è altro che un dibattito, un modo per voler avere ragione a tutti i costi o per fornire consigli non richiesti. Patrice Ras invece ci insegna che il vero ascolto richiede uno sforzo consapevole per lasciar parlare gli altri in libertà, per trattenere l’impulso a esprimere le nostre idee zittendo la persona che ci sta di fronte. Ascoltare vuol dire rendersi disponibili, aprirsi all’altro accettando tutto ciò che ci viene detto. Vuol dire ascoltare non solo le parole, ma anche quello che non viene detto a voce, osservando il linguaggio del corpo, le espressioni del viso e il tono di voce.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2020
ISBN9788868204631
L'arte di ascoltare: Il segreto per capire e gestire i conflitti, prendere le giuste decisioni, migliorare la comunicazione e sedurre

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    L'arte di ascoltare - Patrice Ras

    risposta.

    1.

    Che cosa significa ascoltare?

    Ascoltare vuol dire capire ciò che l’altro NON dice.

    — CARL ROGERS

    Ascoltare qualcuno vuol dire aiutarlo a spiegarsi da solo.

    — PATRICE RAS

    A) Gli aspetti dell’ascolto

    Cosa non è l’ascolto

    L’ASCOLTO NON È UN BISOGNO

    Goethe ha scritto: "Parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte. La frase dice tutto. Nessuno ha bisogno di ascoltare, ma tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati e di esprimerci. Più avanti troverete l’elenco dei dodici bisogni (Ascoltare sì, ma cosa?").

    ASCOLTARE NON È DISCUTERE

    La maggior parte delle persone crede di (saper) ascoltare. Durante i corsi, gli esercizi dimostrano il contrario: quasi nessuno ascolta. L’ascolto è un’eccezione alla regola generale, ossia quella di non ascoltare. Gli ascoltatori meno peggiori non interrompono l’interlocutore, parlando però quando questi ha terminato. Prendere o riprendere la parola significa smettere di ascoltare. Il vero ascolto inizia quindi non appena chi viene ascoltato ha terminato la frase o il discorso. Per quanto tempo (secondi) riuscite a stare in silenzio dopo che l’interlocutore ha finito la frase o il discorso?

    ASCOLTARE NON È RISPONDERE

    Per la maggior parte degli occidentali comunicare significa esprimersi e ascoltare vuol dire rispondere o reagire. Questa convinzione costituisce un errore basato sulla competizione relazionale: ciascuno cerca di esprimersi il più possibile, ascoltando il minimo. In altre parole, rispondere o reagire rappresentano nient’altro che la giustificazione al bisogno di esprimersi.

    ASCOLTARE NON È CERCARE DI AVER RAGIONE

    In Occidente comunicare significa scambiare informazioni (v. lo schema di Jakobson), idee, giudizi e argomenti. Lo scopo di questo gioco relazionale consiste nel convincere l’interlocutore e ottenerne il consenso. Una delle frasi chiave di questa comunicazione è: "Non sono d’accordo!. Durante una cena tra amici, complice l’alcol, la discussione si era animata e Michel, un amico (francese) ha pronunciato questa frase-simbolo per esprimere il suo disaccordo a un amico messicano, José. Quest’ultimo gli ha risposto con un gran sorriso: Non ho bisogno della tua approvazione...". Questa risposta ha avuto l’effetto di uno schiaffo e la discussione si è immediatamente interrotta. Michel (e attraverso di lui tutti i francesi) erano stati colti in flagrante, nel tentativo di aver ragione.

    ASCOLTARE NON È SISTEMARE IL PROBLEMA ALTRUI

    Un problema è qualcosa che va sistemato o risolto. È il prisma attraverso cui ascoltiamo e siamo ascoltati. Poiché apparteniamo alla civiltà cristiana, che ci ingiunge di aiutare il prossimo, cerchiamo di aiutare l’interlocutore risolvendogli il problema. Ciò è particolarmente vero per gli uomini, che si focalizzano più sui problemi che sulle persone.

    Pertanto, cerchiamo in tutti i modi (razionali) di risolverlo o di aiutare l’interlocutore a risolverlo. Allo scopo, utilizziamo la logica, analizziamo il problema per determinarne le cause e le soluzioni. Questo ascolto razionale incentrato sul problema è una delle principali caratteristiche della comunicazione in Occidente. Lo ritroviamo a tutti i livelli e in tutti i settori: medicina, consulenza (indipendentemente dall’ambito), ma anche management, vendite, presa di decisioni o addirittura coaching.

    Cosa è l’ascolto

    ASCOLTARE È UNO SFORZO

    Ascoltare vuol dire lasciar esprimere l’altro. Di conseguenza, significa rinunciare a esprimersi e accettare una certa frustrazione. In ungherese ascoltare e tacere si traducono con lo stesso verbo. L’espressione è il nostro primo riflesso. I bambini hanno la tendenza a esprimersi spontaneamente. Quasi non ascoltano e si rubano la parola per affermarsi. Ascoltare richiede quindi uno sforzo, quello di tenere a freno il desiderio di parlare e di raccontarsi (uno dei piaceri più grandi). Ascoltare vuol dire porsi in sintonia con l’altro e mettere in stand-by il proprio egocentrismo.

    ASCOLTARE È UNA COMPETENZA E UN MESTIERE

    L’ascolto è un’azione invisibile: fare un po’ di posto all’altro o addirittura fare tanto posto all’altro e permettergli di parlare. Si tratta quindi di un’azione di comunicazione e di una competenza, un savoir faire subito utilizzabile, che trasforma qualcosa o qualcuno. L’ascolto trasforma il rapporto (competenza relazionale) e al tempo stesso la persona ascoltata. Inoltre, questa competenza si sviluppa con l’età e le responsabilità (professionali o familiari). Infine, ad ascoltare si impara, attraverso una formazione più o meno lunga: corsi universitari di economia, risorse umane o psicologia. Personalmente, ho seguito una formazione all’ascolto (Approccio Centrato sulla Persona, di Carl Rogers), della durata di cinque anni. Ascoltare è anche un mestiere, quello degli psicologi e dei coach, come pure un’attività di volontariato (Telefono Amico e

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