Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il manipolatore narcisista: Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita
Il manipolatore narcisista: Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita
Il manipolatore narcisista: Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita
E-book310 pagine3 ore

Il manipolatore narcisista: Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Hai conosciuto l’anima gemella? È un essere affascinante e tutti lo ammirano? ti promette mari e monti ed è la risposta ai tuoi sogni più folli?

Eppure ti accorgi che le sue parole, così belle, non sono seguite dalle azioni. Non capisci perché a volte sembra punirti e come una crocerossina hai davvero tanta voglia di aiutare quell’essere che senti soffrire.

In realtà, stai sprofondando nella dipendenza affettiva, stai perdendo la tua individualità, stai scomparendo nell’altro. Se ti riconosci in questo scenario, è assai probabile che ti trovi di fronte a un manipolatore narcisista.

Definito anche manipolatore narcisista perverso, questo individuo si mostra spesso simpaticissimo, brillante, altruista, timido o esuberante. Ma è tutta finzione. In realtà, la sua morbosità si ripercuote sulla vittima (moglie, compagna di vita, relazione affettiva ecc.) fino ad annientarla psicologicamente e purtroppo talvolta anche fisicamente.

Il suo comportamento è caratterizzato dall'assenza di affettività e di emozioni, dall'insensibilità. Appaga la sua vittima per umiliarla e svilirla. Geneviève Schmit offre tutte le conoscenze di base dei meccanismi in gioco nella relazione patologica di dipendenza tra vittima e manipolatore narcisista, così da riprendere in mano la propria vita e uscire dalla morsa perversa, dicendo basta ad anni di sofferenze personali e familiari.

Le caratteristiche del manipolatore e della sua vittima

Che cosa significa vivere accanto a un manipolatore

Avere un figlio con un narcisista perverso

La sessualità con il manipolatore narcisista

Come liberarsi di una relazione tossica

Gli strumenti legali e le strategie più efficaci
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2020
ISBN9788868205744
Il manipolatore narcisista: Riconoscerlo e liberarsene per riprendere il controllo sulla propria vita

Correlato a Il manipolatore narcisista

Ebook correlati

Relazioni per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il manipolatore narcisista

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il manipolatore narcisista - Geneviève Schmit

    no.

    Capitolo 1

    RITRATTO DEL MANIPOLATORE NARCISISTA

    Una struttura emotiva del tutto immatura

    Il narcisista perverso è un individuo, uomo o donna, che si è costruito sul vuoto lasciato da una struttura emotiva del tutto immatura. A partire da questa realtà, sulla quale lui stesso non ha alcuna influenza, il narcisista perverso deve riuscire a sviluppare una personalità potente che lo proteggerà dal vuoto siderale di questo io che non ha mai potuto diventare adulto.

    Da questa immaturità deriva un comportamento incentrato al 100% su se stesso, giustificato dal fatto che ne dipende la sua sopravvivenza psichica.

    Il narcisista perverso è un individuo con una struttura emotiva del tutto immatura, egocentrico al 100%. Tenta di elaborare una personalità artificiale attorno al vuoto siderale di un io che non si è mai potuto sviluppare.

    La manipolazione, le bugie, il narcisismo, le mistificazioni, le dissimulazioni, le imposizioni e altre astuzie del manipolatore narcisista sono soltanto mezzi indispensabili alla sopravvivenza stessa del personaggio che si è creato e che è del tutto artificiale. Sono gli unici modi che ha a disposizione per proteggersi dal vuoto che lo inghiottirebbe se prendesse consapevolezza della sua vera condizione. Il suo destino è pertanto un tentativo, disperato e inconsapevole, di evitare il vuoto e di conseguenza la morte.

    Questa realtà permette di comprendere meglio perché gli sia totalmente impossibile mettersi in discussione. Il minimo dubbio su se stesso, sul suo funzionamento, lo proietterebbe nel suo vuoto siderale e ne scombussolerebbe la mente, rendendolo immancabilmente folle. La violenza psicologica o fisica, le collere, gli insulti e le altre crisi psicotiche sono la conseguenza e l’espressione della viscerale paura avvertita quando viene messa in pericolo la sua immagine protettiva. Avvertendo l’imminenza del crollo nel mondo che si è costruito, il narcisista perverso può abbandonarsi a una furia narcisistica in cui ogni limite scompare, con l’unico fine della propria sopravvivenza. È in questo caso estremo, pulsionale e difficilmente controllabile che il passaggio all’atto diviene possibile (il passaggio all’atto è un gesto pulsionale di estrema violenza in grado di provocare la morte della persona presa di mira, in maniera intenzionale o accidentale).

    Lo sviluppo emotivo del narcisista perverso pare essersi arrestato a un’età tra i tre e i sei anni (a seconda degli autori), durante la fase che precede quella della costruzione dello sviluppo psicoemotivo. Dal gap tra immaturità emotiva e ricerca di uno sviluppo cognitivo (le conoscenze) deriva un comportamento da adolescente caratteriale tipico del narcisista perverso.

    Per capire meglio

    Ricordiamo alcuni degli stadi dello sviluppo psicoemotivo del bambino:

    •Da 0 a 12 mesi: stadio orale – impulsività ed emozione

    •Dai 12 mesi ai 3 anni: stadio sensomotorio e proiettivo

    •Dai 6 ai 7 anni: stadio di costruzione della personalità e dell’opposizione pressoché sistematica

    •Dai 7 agli 11 anni: periodo di latenza

    •Dagli 11 ai 16 anni (adolescenza): periodo di messa in discussione di quanto il bambino ha vissuto tra 0 e 7 anni, che Piaget e Wallon definiscono stadio di reversibilità neuropsicologica; tutto ciò che per il bambino prima degli 11 anni era astratto diviene possibile.

    Il narcisista perverso possiede il riflesso emotivo di un bambino piccolo e il comportamento di un adolescente caratteriale, pulsionale, bellicoso e incapace di gestire le sue frustrazioni o di riconoscere il minimo errore. Come un adolescente ribelle e caratteriale, è incapace di assumersi la responsabilità delle sue azioni. Non riesce nemmeno a mettersi in discussione, perché sarebbe per lui un attacco al suo senso di onnipotenza, come pure una minaccia della sua costruzione protettiva della personalità. Riconoscere un errore equivarrebbe a confrontarsi con se stesso, riconoscere la propria debolezza, la propria impotenza, guardando nel contempo in faccia la paura più profonda, quella del vuoto interiore. Se si sente messo in discussione in una situazione negativa, la ribalta con abilità per rendere responsabile l’altro. Ha una visione della realtà totalmente distorta dal filtro che lo protegge dal suo vuoto interiore. La sua bravura a rigirare le situazioni è tale che la vittima arriva a dubitare del personale buonsenso e persino della propria salute mentale, anziché mettere in discussione l’onestà del manipolatore.

    Da questa immaturità emotiva deriva una quantità di comportamenti sconcertanti e fenomeni di evitamento.

    Per crearsi una bella immagine esterna, un’immagine di benevolenza e generosità, Pierre ha accettato un’equa condivisione dei beni nella nostra procedura di divorzio consensuale. Il giorno in cui dovevamo recarci dal notaio per firmare l’accordo, non ha voluto venirci con una scusa fantasiosa e per di più ha cercato di costringermi a cancellare per lui l’appuntamento!.

    Essendo completamente incapace di gestire le frustrazioni che dentro di lui producono immancabilmente una profonda angoscia, il narcisista perverso rivolge tutte le sue energie a organizzarsi la vita in maniera di non doverle affrontare. E se, nonostante tutti i suoi stratagemmi, si trova a dovervi far fronte, si scatena in lui un panico pulsionale che lo spinge a trincerarsi.

    Da piccolo era un principino preso tra un padre che non ha mai detto di volergli bene e che era sempre molto negativo e una madre ultraprotettiva che sminuiva sempre il padre. Da adulto rimane sempre il piccolino coccolato e infantilizzato dalla madre. È lui a ‘dirigere’ i genitori, i fratelli e le sorelle, verso i quali è molto critico. Quando non gli si dà ragione, il signorino esplode in collera! E ha il coraggio di dirmi che la bambina viziata e capricciosa sono io. Io, come una stupida, mi faccio venire dei dubbi! È davvero bravo a seminare zizzania nella mia testa!

    In questa prima testimonianza il bambino si è costruito in modo da preservare, costi quel che costi, il legame privilegiato e pressoché malsano che alimentava con la madre. Crescendo, ha preso simbolicamente il posto del padre, mentre il vero padre è stato ridotto al silenzio dalla moglie. Ha assunto il potere, in un primo momento imitando il comportamento che probabilmente ha avuto il padre, per poi esercitare ancora più influenza su tutta la famiglia, non esitando a opprimerne i membri per sentirsi potente. Il bambino si è ritrovato intrappolato in un’ipervigilanza vitale e costante, per preservare l’immagine illusoria nella quale si identifica. Questo sistema di autoprotezione ha generato in lui una profonda angoscia, che lo ha implacabilmente trascinato in una paranoia più o meno importante in base all’intensità della sua ansia legata a questo senso di insicurezza personale.

    Ovviamente, il caso della madre iperprotettiva è soltanto uno degli esempi in grado di spiegare l’attuazione di tale funzionamento perverso. È altresì possibile che provenga dall’adattamento del bambino maltrattato dal padre, che cerca disperatamente di compiacerlo, di farsi perdonare, di rispondere alle aspettative paterne per evitare di provocarne l’ira. Il bambino modula pertanto il suo temperamento così da riuscire ad adattarsi costantemente al padre tirannico. In preda a un costante stress, con un’autostima che non può essere solida, sarà costretto a utilizzare stratagemmi manipolatori per darsi l’illusione di esistere.

    Dalla perfetta comprensione di questo meccanismo di sopravvivenza attuato dal narcisista perverso nasce il modo in cui la vittima potrà affrontarlo.

    Un’immagine grandiosa di sé

    Il narcisista perverso è condannato a conservare costantemente l’immagine grandiosa che ha di sé e che costituisce l’unica protezione alla sua angoscia. Per lui è questione di vita o di morte. Possiamo quindi capire che vive in uno stress profondo e costante del quale è a malapena cosciente, ma che fa sopportare a chiunque gli è vicino!

    A tal proposito possiamo dire che il narcisista perverso è un essere sofferente. È condannato a vivere in una continua ipervigilanza per controllare l’immagine che invia di se stesso. È intrappolato nella necessità vitale e permanente di proteggersi da ciò che considera attacchi personali. Vivere in un tale stress, senza la minima possibilità di trovare una serenità stabile, lo spinge con l’età a comportarsi in maniera altamente tossica e sempre più pericolosa. Gli anni trascorsi a cercare di controllare tutto lo rendono esperto nell’arte della perversione.

    Un maestro nell’arte della manipolazione

    Come un adolescente, il narcisista perverso ha l’unico obiettivo di preservare la propria immagine e ben presto diventa esperto nell’arte della menzogna. Questa costituisce per lui una seconda natura.

    Mentire è un’arte di vivere che assimila fin dalla più tenera infanzia, spesso nella speranza di rispondere all’immagine idealizzata che la madre o il padre proiettano su di lui ma che non conseguirà mai oppure nella speranza di farsi amare da loro. Questo comportamento immaturo diviene la sua naturale modalità di espressione, persino per cause insignificanti.

    Il narcisista perverso può giungere a non sapere più nemmeno lui dove si trova il confine tra la verità e la menzogna, giacché quest’ultima diventa la sua verità. Convinto di ciò che afferma, diviene ancor più paladino di sincerità, soprattutto se vuole convincere un pubblico, come in tribunale. È talmente sincero nelle sue parole che induce l’interlocutore a dubitare di cose assolutamente evidenti.

    Per potersi evolvere in questo mondo che per lui rappresenta un pericolo costante, sviluppa una potente intelligenza dell’astuzia. Tale intelligenza quasi animale e istintuale è quella del predatore. Farà di lui un manipolatore senza eguali.

    Nelle mie osservazioni cliniche ho potuto analizzare che quantunque il narcisista perverso sia manipolatore per natura e quindi inconsapevole, può anche esserlo in maniera assai più cosciente. Sa adattare la potenza della propria arte alla natura della posta in gioco e al piacere che ne

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1