Loredana e il Giardino degli Angeli: Storia di Amore e di Fede

Di Simonetta Bianchini

Loredana è una ragazza che vive nella campagna toscana. Sente una forte Fede in Dio. Questo suo amore per la vita la porta ad avere un’esperienza diretta con gli Angeli. Quello che sembra essere un percorso di vita felice viene però interrotto. Un salto temporale ci fa ritrovare Loredana studentessa a Firenze, qualcosa le aveva fatto dimenticare le esperienze mistiche dell’adolescenza. Si innamora, ma sul punto di sposarsi, un incidente le porta via il suo amore. Si sposa qualche tempo dopo e dal matrimonio nasce Cinzia. Sembra aver ritrovato la tranquillità, ma la vita le impone altre dure prove da affrontare, tra queste la più dolorosa: la perdita di una figlia. In quei frangenti Loredana ha un incontro mistico con Maria e gli Angeli che aveva conosciuto in adolescenza. Inizia a divulgare quelli che sono i messaggi che riceve dagli Angeli, ma senza riferire a nessuno delle sue esperienze mistiche. Avrebbe voluto andare in Africa a portare la voce di Dio e un po’ di aiuto a quei bambini che hanno bisogno di tutto, ma non potendo esaudire questo suo desiderio riesce a convincere il suo migliore amico a portarlo avanti con grande soddisfazione per entrambi.

• Lingua: Italiano
• Editore: Edizioni del Faro
• Data di uscita: 19 feb 2014
• ISBN: 9788865379318

Anteprima del libro

Angelo.

Prefazione

Una donna, un cuore, la Fede: è Simonetta Bianchini, scrittrice appartata, che ha saputo conservare i valori fondamentali della vita.

Ciò che scrive nasce e lievita dalla sua meditata esperienza.

Qui narra una storia drammatica, ma coraggiosa; una storia dolce e talvolta amara, una storia d’Amore e di Fede, com’è nel sottotitolo del libro.

Loredana, la protagonista, è una creatura di melodiosa semplicità e di sbrigliata fantasia, che la fanno avvicinare ai grandi temi della conoscenza e della coscienza.

Momenti di limpida gioia, momenti di inquietudine e di angoscia… Momenti di amore e di sentimenti che guizzano nel suo sangue.

La vita è spesso intralciata da vicissitudini che fanno soffrire, ma sono proprio le vicissitudini a far scoprire verità luminose.

Negli ultimi anni abbiamo creduto bene fare a meno dei valori etici, della trascendenza e della Fede, ma siamo diventati sconclusionati, incivili, incattiviti e disperati.

E siamo stati travolti dalla crisi economica che ha investito il pianeta, una crisi messa in atto da poteri forti e crudeli, che non esitano di fronte a qualsiasi sciagura umana e sovrumana!

Tutto questo, senza capire che il vuoto dentro di noi non si colma e dà agio alla peggiore malvagità.

Eppure, proprio quando credevamo di avere perso la Fede, la speranza, l’onore e di essere ormai precipitati in un baratro di miseria materiale e morale, ci è venuta incontro la maestà di un uomo.

In alto abbiamo visto Papa Francesco affacciarsi e darci la buonasera con una semplicità meravigliosa.

E tutti hanno sentito che stava cambiando qualcosa nell’anima!

Questo libro, in un certo senso, preannuncia la dolce Novella!

Raffaello Bertoli

Introduzione

Simonetta Bianchini scrive ormai da diversi anni per passione, scrive poesie e racconti che nascono dal suo amore per la vita e dalla sua immensa fede in Dio.

Questo libro è tratto dalle sue esperienze vissute in prima persona, un racconto di amore e di fede, dove vengono messi in risalto i sentimenti che dovrebbero guidare le azioni degli esseri umani: l’amore e l’amicizia.

Questi sentimenti fanno parte di ognuno di noi, fanno parte del nostro essere più profondo, perché sono intrinsechi nella vita che Dio ci ha donato.

Loredana, la protagonista del racconto, da adolescente affronta la vita con la sincerità e l’ingenuità di chi ha il cuore colmo d’amore, il suo è l’approccio che hanno i bambini che guardano con meraviglia ogni forma di vita, ogni spettacolo della natura, accettando tutto questo come un grande regalo di Dio, possiamo dire che Loredana non ha bisogno di teorie sulla vita, la vive semplicemente, senza paure.

Per capire il significato della vita si deve, prima di tutto, amare la vita, abbandonarcisi completamente; solo allora se ne comprende il significato, si capisce perché si vive.

La vita, a differenza di tutto ciò che è opera dell’uomo non ha bisogno di teorie.

Il giardino degli Angeli, che lei scoprirà in questa fase della sua vita, può essere interpretato sia come luogo fisico sia come metafora della nostra coscienza, esso è un luogo che appartiene esclusivamente a noi stessi, in quel luogo, se curato con amore, possiamo trovare le risposte a molti dubbi sulla nostra esistenza. Se in esso vi coltiviamo la pianta della giustizia e quella della verità, la pianta della sincerità e quella dell’onestà possiamo trovare risposte su come vivere la nostra vita e su come rapportarci con gli altri, e per chi crede in Dio può essere il luogo dove avere contatti col mondo spirituale, l’importante è non trascurarlo e dimenticarsi della sua esistenza.

Anche la Certosa, dove Loredana troverà più volte conforto e la parola di Dio, può essere interpretata anche come luogo metaforico del nostro io, dove ciascuno di noi si isola dalle frenesie della vita quotidiana per ritrovare la serenità e la pace d’animo necessari per andare avanti, dove chi vuole può ascoltare la voce del proprio Angelo e quella di Dio.

Questo libro vuol dimostrare, proprio perché tratto da fatti realmente accaduti, come sia possibile affrontare anche le situazioni più difficili e i dolori più grandi, sia fisici che morali, con la forza dell’amore e della fede in Dio.

In conclusione Il Giardino degli Angeli di Simonetta Bianchini è un libro che infonde speranza e gioia di vivere, ma anche coraggio a chi è in difficoltà, perché non nasconde quanto gravi e dure siano le prove da affrontare in questa vita.

L’autrice ha voluto significare quanto sia importante l’amore per il prossimo, per la vita e per tutto ciò che è stato creato da Dio, quanto sia importante dare noi, per primi, col nostro comportamento, l’esempio di correttezza e onestà che vorremmo vedere negli altri.

Giovanni Gattini

I

In un piccolo paesino della Toscana, immerso nel verde, uno di quei paesi che sembrano fatti apposta per le cartoline, dove tutto è molto pulito e curato, con aiuole di fiori e stradine strette dove si affacciano vetrine di negozi che sembrano uscite da un libro di fiabe, dove tutti si conoscono, in quel paesino viveva Loredana, una ragazzina dal corpo esile ma forte, con un carattere vivace e sempre allegro, aperto, la sua voglia di vivere la si toccava con mano.

Amava la vita in tutte le sue forme, gli animali, le piante, i fiori, riusciva a descrivere con amore ogni cosa che la circondava, per lei era tutto un fantastico dono di Dio.

Si dispiaceva nel sentire le persone che si esprimevano con parole forti e volgari, anzi diceva loro che esprimendosi con semplicità, educazione e gentilezza i loro pensieri sarebbero arrivati prima e con più chiarezza al cuore di chi ascoltava, non vedeva il male e la malizia nelle persone amiche e cercava di giustificare sempre tutto e tutti.

Si divertiva moltissimo a fare delle passeggiate nella campagna circostante dove poteva respirare il profumo della natura e fermarsi ore a osservare gli animali liberi.

Aveva una passione particolare per i cavalli, per lei erano animali dotati di un grande dono, riuscire a comunicare con qualsiasi altro essere vivente facendogli sentire le vibrazioni del loro amore, animali con un gran cuore, di una bellezza straordinaria, che hanno generosamente aiutato gli uomini nei loro lavori più pesanti e dall’uomo hanno ricevuto affetto ma anche dolore, quando sono stati usati per gli scopi più indegni come le guerre; a volte si recava in un maneggio lì vicino, dove si trovava Birba, una cavallina di dieci anni che lei amava cavalcare senza sella e senza briglie per poter diventare parte di quell’animale, non facendolo sentire suo schiavo, ma volendo esser lei a far parte di lui con umiltà e rispetto.

Appena fuori dal paese vi era un bellissimo bosco di querce e castagni dove Loredana andava a rifugiarsi non appena ne avesse la possibilità, accompagnata dalla sua immancabile cagnolina Kelly, una piccola meticcia bianca dal pelo lungo a metà tra una volpina e una barboncina, Kelly la seguiva ovunque, per questo, a volte, Loredana la chiamava Ombra, proprio perché non si staccava mai da lei.

Spesso si portava in quel bosco del pane e qualcosa di companatico, con Ombra si fermava per delle lunghe pause seduta sotto una grande quercia, la sua preferita e quando non si sentiva più di leggere si sdraiava alle radici di quella pianta osservando gli animali e gli uccellini che spesso si contendevano le briciole di pane che metteva loro in un angolo.

Pensava a quante vite fossero passate a riposarsi sotto quella bellissima e nobile pianta, a chissà quanti avessero appoggiato il loro essere e le loro mani al suo tronco forte e ruvido; riusciva ad ascoltare l’anima di quel meraviglioso albero attraverso i fruscii delle fronde mosse dalle carezze del vento.

Più guardava quel possente albero e più si rafforzava la convinzione che quella quercia rappresentasse la saggezza millenaria che