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Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo
Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo
Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo
E-book181 pagine3 ore

Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo

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Info su questo ebook

Come può l'angelo più devoto del Signore diventare il Diavolo in persona? Come può "il portatore di luce" trasformarsi nel Male più assoluto? Quale conflitto interiore può aver sconvolto lo spirito più splendente che viveva nei Cieli? Questa è la vera storia della caduta di Lucifero ricostruita passo dopo passo. Rivivremo la guerra tra Satana e Michele, capiremo quali ombre hanno oscurato le anime degli "angeli caduti" e conosceremo la misteriosa figura di Lilith, la vera prima donna. In un turbinio di emozioni e tradimenti, assisteremo alla battaglia più famosa di tutti i tempi e capiremo chi è il vero nemico dell'uomo in questi giorni bui. Guidati da testi ebraici, cristiani e apocrifi, ripercorreremo il mutamento di questa figura famosa e sconosciuta allo stesso tempo. Siete pronti a conoscere la vera storia di Lucifero?
LinguaItaliano
Data di uscita5 apr 2017
ISBN9788826046815
Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo

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    Anteprima del libro

    Lucifer - L'Angelo che divenne Diavolo - Laura Santella

    Laura Santella

    Lucifer

    L'Angelo che divenne Diavolo

    UUID: 9c36c81a-25b9-11e7-a63d-49fbd00dc2aa

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Dedicato...

    Crediti

    PREMESSE

    CAPITOLO 1

    CAPITOLO 2

    CAPITOLO 3

    CAPITOLO 4

    CAPITOLO 5

    CAPITOLO 6

    CAPITOLO 7

    CAPITOLO 8

    CAPITOLO 9

    CAPITOLO 10

    CAPITOLO 11

    CAPITOLO 12

    CAPITOLO 13

    CAPITOLO 14

    CAPITOLO 15

    CAPITOLO 16

    CAPITOLO 17

    BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

    L’autrice

    APPENDICI

    Laura Santella

    Lucifer

    L’angelo che divenne diavolo

    Dedicato...

    A chi, ancora una volta, mi ha sostenuta e incoraggiata.

    A chi mi supporta e sopporta ogni giorno.

    A chi sa essere sempre una luce quando ogni altra luce si spegne.

    E ovviamente a TE che hai scelto di nuovo il mio nome tra gli scaffali.

    Grazie.

    Crediti

    Copertina a cura di

    Livia De Simone

    Editing a cura di

    Lisabetta Mugnai

    www.laura-santella.jimdo.com

    PREMESSE

    Questo testo è classificato come Romanzo Fantasy.

    Nonostante i molti riferimenti a testi riconosciuti o meno (Bibbia, Vangeli Apocrifi, Cabala ebraica, ecc…) i fatti narrati in questo libro sono frutto della fantasia dell’autore.

    Ogni riferimento a cose o persone realmente esistite è puramente casuale.

    Inoltre si tiene a chiarire che il presente testo è da considerarsi come lettura ricreativa, senza perciò volerlo elevare a lettura o studio teologico.

    La lettura di questo libro

    è consigliata a un pubblico di soli adulti.

    Le parti scritte in corsivo fanno riferimento a testi già esistenti, perlopiù scritti nella Bibbia.

    Determinate parole sono scritte con lettera maiuscola o minuscola a seconda di alcuni criteri:

    Angelo: quando è scritto maiuscolo ci si riferisce a una creatura angelica appartenente alla Gerarchia degli Angeli. Quando invece si presenta con la lettera minuscola, ci si riferisce a una qualsiasi creatura angelica.

    Cielo/Terra: quando queste parole sono scritte con l’iniziale maiuscola, si fa riferimento alle rispettive dimensioni (Regno dei Cieli e Pianeta Terra). Se invece l’iniziale è minuscola si sta parlando del cielo e della terra così come li vediamo noi.

    È vietata la riproduzione, anche parziale, se non autorizzata dall’autore, ai sensi delle vigenti norme.

    CAPITOLO 1

    Fratelli di spirito

    "… Eri pieno di saviezza,

    di una bellezza perfetta..."

    (Ezec. 28:12)

    Non mi perderò in chiacchiere, non mi dilungherò in noiose presentazioni, non sono qui per questo. Non vi dirò chi sono, non mi è concesso e non vi sarebbe utile ai fini della storia che sto per narrarvi.

    Sono qui, infatti, per raccontarvi le vicende che portarono l’angelo più bello, forte e amato di tutti a diventare la personificazione del Male più assoluto. Nessun uomo è stato testimone di tale abominio ed è finalmente giunta l’ora che anche voi esseri mortali veniate a conoscenza di come il portatore di luce divenne colui che si oppone; anche voi dovete sapere come un angelo divenne il Diavolo, come Lucifero divenne Satana.

    Dio si sentiva solo nell’immensità dei Cieli, così creò gli Angeli.

    Inizialmente erano tutti uguali, allo stesso livello; non avevano particolari mansioni e non avevano titoli. Ma Dio, nella Sua Infinita Saggezza, creò anche la Terra e il Mare che poi popolò di esseri viventi. Davanti a quella vastità di anime che lui stesso aveva creato, decise di dividere i suoi figli prediletti in gruppi ben distinti.

    Creò dunque tre divisioni chiamate Gerarchie e in ogni Gerarchia vi erano tre Ordini.

    Nella Prima Gerarchia Dio racchiuse i Serafini, i Cherubini e gli Ophanim; gli angeli chiamati a far parte di questi ordini erano incaricati di ascoltare i pensieri del Signore ed elaborarli affinché tutti li comprendessero. Infatti non tutte le creature dei Cieli erano in grado di comprendere i pensieri e le parole di Dio e solo gli angeli più antichi e potenti potevano ascoltare le Sue parole dalla sua stessa voce o addirittura dai suoi stessi pensieri.

    Nella Seconda Gerarchia invece vi erano i Kyriotetes, i Dynameis e gli Elohim. I primi dovevano comunicare agli angeli inferiori i compiti a loro assegnati da Dio o dagli angeli della Prima Gerarchia, i secondi erano gli angeli combattenti che rappresentavano l’esercito dei Cieli, mentre i terzi dovevano occuparsi, tramite Dio, dell’evoluzione della Terra e della sapienza a essa riservata.

    Infine nella Terza Gerarchia Lui aveva racchiuso i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli comuni. Se i primi avevano il compito di guidare il tempo e la storia della Terra, gli Angeli e gli Arcangeli erano i veri e propri messaggeri del Cielo, ma mentre gli Angeli comuni si prendevano cura dei singoli individui, gli Arcangeli dovevano occuparsi di più creature contemporaneamente. (1)

    Avrete dunque capito che gli angeli appartenenti all’ultima Gerarchia non avevano alcun contatto diretto con il Signore ma, con lo scorrere del tempo, due Arcangeli in particolare suscitarono l’attenzione di Dio, tanto che furono convocati al Suo cospetto.

    - - -

    (1) Queste Gerarchie angeliche si ritrovano nella Bibbia insieme alla descrizione completa degli angeli che spesso non hanno forma umana.

    - - -

    I due Arcangeli erano molto giovani in confronto a tanti altri, ma spiccavano per venerazione e obbedienza. Essi amavano Dio più di ogni altra Sua creatura e da Egli erano ricambiati ogni giorno di più.

    Vivevano nel cosiddetto Primo Cielo insieme agli altri sei Arcangeli loro pari, ma tra i due prescelti vi era un legame speciale. Uniti in un modo unico, un legame forte e profondo come non ce n’è tutt’ora tra gli umani. Un affetto e una complicità che andava oltre ogni immaginazione e li faceva quasi sembrare due metà della stessa anima. Si sostenevano a vicenda e il loro amore sconfinato per Dio li univa ancora di più. Trascorrevano intere giornate a disquisire sulle coscienze del Mondo e a leggere pergamene sacre sulla creazione del Cielo e della Terra. Amavano studiare e osservare le altre creature che Dio aveva generato e ne veneravano l’eleganza e la bellezza come puro atto divino. Gli altri Angeli e Arcangeli guardavano a loro con ammirazione, cantando la Sapienza di Cristo che aveva generato queste due creature tanto soavi.

    Tutti gli angeli erano bellissimi, ma i due giovani Arcangeli risaltavano fra tutti come raggi di Sole tra le nuvole. Uno con la testa traboccante di riccioli biondi, l’altro con lunghi e sottili capelli corvini; a vederli camminare l’uno a fianco dell’altro pareva di veder passeggiare insieme il Sole e la Luna. Due bellezze splendenti, tanto opposte quanto uguali.

    Quando gli furono innanzi, Dio stesso venne abbagliato da cotanta beltà, tanto che non riuscì a trattenere i suoi pensieri di ammirazione. I Serafini, che stavano in piedi tutto intorno al trono del Signore, avvertendone i pensieri, iniziarono a cantare e a far fremere ognuno le proprie sei ali. I pensieri di Dio giunsero anche ai due Arcangeli che arrossirono, sorpresi dal fatto che Dio stesso li ammirasse. Il Signore rimase stupito da quella reazione e capì che i due giovani riuscivano a comprendere i Suoi pensieri.

    «Figli miei» principiò Dio. «Vi ho convocati al Mio cospetto perché ho visto il vostro ardore e la vostra dedizione. Il vostro amore nei Miei confronti è salito oltre le stelle fino a raggiungere il Mio cuore e non potevo non incontrare due figli tanto cari al Mio spirito.» La gioia dei due Arcangeli attraversò l’aria come fosse vento e Dio sorrise. «Ditemi i vostri nomi» aggiunse.

    «Nostro Signore, Dio dell’universo» disse l’Arcangelo biondo chinando il capo. «Mi avete donato il nome di Mikael» dichiarò con voce ferma.

    «Padre Onnipotente» seguì l’altro Arcangelo. «A me invece avete donato il nome di Lucifer» dichiarò a sua volta l’Arcangelo moro.

    Dio sorrise ancora. «Due Arcangeli che comprendono le Mie parole. Non posso ignorare un tale avvenimento» dichiarò il Signore alzandosi dal Suo trono di smeraldo illuminato dai colori dell’arcobaleno. Dio si avvicinò ai due Arcangeli e tese loro le mani prendendo il volto di Mikael nella mano destra e il volto di Lucifer in quella sinistra. Un’espressione di pace e serenità indescrivibile avvolse i visi dei due giovani che vennero illuminati dalla Luce Divina. «Vi dono la Mia Gloria e la Mia benedizione» annunciò Dio ritraendo delicatamente le mani. «Da oggi, pur rimanendo Arcangeli, sarete anche dei Cherubini e potrete vivere nel Mio giardino dell’Eden.»

    Con un movimento delicato, Dio aprì le porte del Suo giardino che si materializzò dal nulla davanti agli occhi dei due Arcangeli. Mikael e Lucifer varcarono insieme la soglia dell’Eden e da quel momento, agli occhi dei Cieli, divennero fratelli di spirito. Dio li mise alla guida dell’esercito divino dei Dynameis, insieme, come un’unica identità.

    A quel punto la loro forza, la loro bellezza, la loro grazia e la loro devozione a Dio non erano seconde a nessuno e tra loro si creò un legame ancor più indissolubile che aveva reso i Dynameis dei combattenti invincibili contro ogni forza avversa che minacciasse il regno dei Cieli.

    Da allora, Dio riservò un’attenzione particolare agli otto Arcangeli e tra loro ne individuò altri tre che scalarono le tre Gerarchie celesti, divenendo a loro volta dei Cherubini: Gabriel, Raphael e Uriel. Gli ultimi tre, Camael, Jophiel e Zadkiel, erano destinati a rimanere normali Arcangeli, almeno per il momento.(2)

    Mikael e Lucifer vivevano così nel giardino dell’Eden insieme agli altri tre Arcangeli Cherubini e agli altri angeli della Prima Gerarchia.

    Erano giorni di gioia e armonia e l’universo intero sembrava intonare i canti dei Serafini, quando un dì gli angeli esaalati smisero di cantare...

    - - -

    (2) Il più antico riferimento al sistema dei sette arcangeli (qui otto per l’aggiunta di Lucifer) compare nel Libro di Enoch, dove vengono chiamati Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Raguel, Zerachiel e Remiel. I primi quattro nomi sono invariati in tutte le elencazioni fatte in seguito da altri testi angelologici. Gli ultimi tre, invece, hanno spesso nomi diversi. Secoli dopo Enoch, Pseudo-Dionigi li denomina Camael, Jophiel e Zadkiel, ovvero i tre Arcangeli scelti per questo testo. Lucifero è stato qui aggiunto tra gli Arcangeli Cherubini perché nel libro del profeta Ezechiele compare un principe anonimo (spesso ricondotto alla figura di Lucifero) che viene descritto come un cherubino ad ali spiegate.

    CAPITOLO 2

    La creazione

    "… Dio creò l’uomo a sua immagine;

    a immagine di Dio lo creò;

    maschio e femmina li creò..."

    (Gen. 1:27)

    Quando i Serafini cessavano i loro canti, il cuore di Dio era triste. Perciò tutte le creature del Cielo adesso avvertivano il malessere del Signore come se fosse il proprio e all’improvviso le nuvole si fecero più scure e le creature sulla Terra divennero irrequiete.

    I Cherubini più vicini al trono di Dio, interrogarono il Signore per conoscere il motivo di tanta tristezza, ma Egli non lasciava trapelare i Suoi pensieri neanche ai Suoi più antichi e umili servitori. Si limitava a socchiudere gli occhi e, di tanto in tanto, una folgore squarciava il cielo.

    Dopo giorni e giorni di silenzio e solitudine, Dio sussurrò ai Suoi Cherubini: «Desidero parlare con Mikael e Lucifer.» Dopodiché ripiombò nel silenzio.

    I Cherubini anziani si guardarono tra loro, scambiandosi occhiate interrogative. Possibile che Dio avesse scelto quei due giovani Arcangeli per confessare i Suoi tormenti? O forse erano proprio loro la causa del Suo malumore? Dopo un attimo di esitazione, l’ordine di convocazione giunse al Giardino dell’Eden.

    Lucifer e Mikael si presentarono al cospetto del Signore dopo pochi istanti.

    «Dio Onnipotente» esordì Lucifer. «Ci avete chiamati. Eccoci.»

    Dio si voltò verso i due fratelli di spirito e la solennità del Suo volto quasi si dissolse in un’espressione di sollievo, ma anche di dolore.

    «Oh, figli Miei adorati!» esclamò abbracciando i due Arcangeli. «Necessito della vostra presenza, poiché solo voi sapete far calmare il Mio spirito. Con voi al Mio fianco, i Miei pensieri prendono finalmente forma ed escono dalla Mia mente e dal Mio cuore nella maniera più giusta» spiegò Egli. «Senza di voi, la Mia anima è perduta» aggiunse accarezzando il volto dei due giovani.

    Molti dei Cherubini presenti vennero attraversati per la prima volta da un’emozione che non era del Signore. Era la loro prima sensazione e li scosse nel profondo; un brivido bollente ed elettrico scorse sotto la loro pelle. Sentirono come nascere un piccolo punto oscuro al centro del loro corpo che si allargava a macchia d’olio ogni volta che i loro sguardi cadevano sui due Arcangeli.

    Per la prima volta, i Cieli si sporcarono di odio e invidia; una piccola goccia che avrebbe fatto crollare l’equilibrio universale.

    «Mio Signore, diteci come possiamo esservi utili e noi non esiteremo» dichiarò Mikael con espressione seria.

    «Lo state già facendo» rispose Dio con il volto più disteso e

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