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Provaci ancora, Lara!
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E-book138 pagine1 ora

Provaci ancora, Lara!

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Info su questo ebook

Dopo il successo de ‘Il diario di Lara’, Chiara Santoianni torna a raccontarci le rocambolesche giornate della stravagante fashion reporter Lara!
La novità è David, il suo nuovo amore, che la inizia al kitesurfing e al bungee jumping per poi ripiegare su sport meno estremi... fino a che, proprio su un campo da golf, avverrà l’incontro tra lei e il suo ex ‘Boss’ che finirà per stravolgerle nuovamente la vita.
Partendo da Milano, nel giro di pochi giorni la nostra eroina si troverà ad affrontare un viaggio in Sudamerica che la porterà dalle meravigliose spiagge del Venezuela alla foresta amazzonica peruviana, passando per la Colombia e l’Ecuador.
Equivoci, intrighi, emozioni e tantissima avventura… ok, tutto questo per via di uno scambio di persona, ma finalmente Lara coronerà il suo sogno: essere l’inviata di Cosmopolitan!
Il romanzo è inserito nella collana 'ChickCult' di ARPANet, tutta al femminile, per letture divertenti e appassionanti, caratterizzate da uno stile leggero, piacevole, ironico e scanzonato!
LinguaItaliano
EditoreARPANet
Data di uscita25 ott 2012
ISBN9788874261789
Provaci ancora, Lara!

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    Anteprima del libro

    Provaci ancora, Lara! - Chiara Santoianni

    Copyright © 2012 Società Editoriale ARPANet Srl, Milano

    Tutti i diritti su testi, marchi e immagini sono riservati.

    Prima ristampa: ottobre 2012

    ISBN 978-88-7426-178-9

    via Stampa, 8

    20123 Milano

    tel. +39.02.670.06.34

    ARPANet@ARPANet.it

    www.EdizioniARPANet.it

    I libri e gli eBook della Società Editoriale ARPANet

    sono disponibili qui:

    www.ARPABook.com

    www.EdizioniARPANet.it

    Collana diretta da: Paco Simone

    Art director: Francesca Fasoli

    Questo romanzo è un’opera di fantasia. Qualsiasi analogia con vicende, luoghi o persone, vive o scomparse, è puramente casuale.

    v

    chickcult

    chiara santoianni

    provaci ancora, Lara!

    A Paolo, che mi accompagna nell’avventura della vita.

    RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE

    Lara ha trent’anni, un lavoro precario in una redazione giornalistica e un sogno: pubblicare articoli sulle pagine di Cosmopolitan, la sua ‘bibbia’ .

    Nonostante ne segua alla lettera i consigli, non tutto fila liscio. Il suo rapporto con Oscar, fidanzato ‘storico’, è agli sgoccioli, tanto che, dopo una romantica avventura tra Parigi e i fiordi norvegesi, lui la pianta in asso per perdersi tra le braccia di un’altra. Tornata single, Lara riacquista la sua indipendenza dividendo un appartamento con Brenda, flat-mate cinefila sui generis. Al lavoro, però, deve assecondare i continui capricci di Ginger, collega dalle forme invidiabili, che riesce – non di certo grazie al suo talento – a entrare nelle grazie del Boss (per cui Lara ha una cotta segreta!).

    Fortunatamente, grazie al suo personale ‘gruppo di supporto’ composto dai fedelissimi amici, Lara riesce finalmente a dare una svolta alla sua vita. Dopo un’incredibile vittoria in un quiz a premi, apre un’attività tutta sua e può così concentrarsi nella difficile ricerca dell’uomo ideale, che si conclude non appena conosce David.

    Quando tutte le peripezie della ragazza cosmo-addicted sembrano terminate, ecco che un incontro fortuito con il suo ex-Boss su un campo da golf dà il via a una nuova avvincente avventura...

    02 agosto, martedì

    Vacanza, dolce vacanza

    Il mio primo giorno di vacanza inizia alla grande.

    È vero che è stato un sacrificio svegliarsi alle cinque per partire all’alba, ma vuoi mettere l’autostrada tutta per me? Ho dovuto alzarmi presto per caricare i bagagli: io avrei portato soltanto il trolley con gli abiti, la mia collezione di sandali da mare, la valigetta con i libri (sono nella giuria di ben tre premi letterari… la mia fama di scrittrice inizia a diffondersi!) e la scorta di cibo - una misura minima di sopravvivenza, andando a casa dei miei - ma mia madre mi ha chiesto di portarle anche qualcos’altro.

    Un carrello pieghevole, alto almeno un metro e venti –L’altro si è rotto! Ma non si vendono carrelli nelle località turistiche?

    Una mezza dozzina di tailleur da rimodernare – La sarta in campagna è tanto più economica!

    La collezione completa di Rakam del 1982 – Li ho promessi alla colf!

    Una pianta d’appartamento, taglia maxi – Non vorrai mica che muoia, senz’acqua per un mese!

    Un bidone di glucosio da 5 kg.

    Sul bidone vige il più fitto mistero. A cosa mai servirà? L’ipotesi più probabile è che lo impiegheranno in caso di emergenza, contro i cali di zuccheri estivi. Sperando non mi si rovesci sul predellino, sentendomi come un operatore del 118 con la scorta di ossigeno, sono partita.

    Arrivata a destinazione, ho chiesto spiegazioni sul bidone di glucosio.

    Ah, quello? Serve a tua sorella per cucinare. Glasse per dolci.

    Mi ha chiamato David dalle Hawaii. Dice che il suo torneo di kitesurfing sta andando benissimo: il vento è ideale e gli permette di dare il meglio di sé nel freestyle. Me lo immagino già al ritorno, con i pettorali abbronzati. Gli chiederò ben altre evoluzioni!

    E ho una sorpresa, amore! Un vero kite, tutto per te!

    Speriamo glielo sequestrino alla dogana.

    03 agosto, mercoledì

    Bellezze al bagno

    Ieri, dopo aver scaricato dal baule dell’automobile (e da ogni altro spazio utilizzabile) i miei bagagli - più il carrello, i tailleur, i Rakam, la pianta gigante e il glucosio - mi sono concessa una lunga giornata di mare: mi sembra di aver preso una bella abbronzatura, stamattina la noteranno tutti!

    Ho incontrato i miei a colazione.

    Devi proprio prendere un po’ di tinta, oggi! Ti presto il mio olio solare? ha chiesto mia mamma.

    Mi sembri pallida, ti senti bene? ha continuato mio padre preoccupato.

    Può sempre rimediare, è una così bella giornata! ha concluso la colf, incoraggiante.

    Mia sorella, masticando un muffin, ha taciuto, ed è stato meglio così.

    Forse ho esagerato un po’ con la protezione 50.

    Sono davanti al mare, che quiete meravigliosa: ci siamo solo io, gli scogli, il vento e i gabbiani. Il bello di questo posto è che si sente solo il rumore delle onde.

    Dai flutti affiora qualcuno.

    Un atletico giovane emerge dalle acque e risale con passo deciso la scaletta. Viene nella mia direzione. Se è in fase di conquista, sarò costretta a scoraggiarlo; i tempi sono cambiati: da quando conosco David, i fusti non mi fanno più un baffo (purché non si avvicinino troppo).

    Signora, avrebbe un po’ d’acqua? (Signora? Sembro già così vecchia?)

    Fedele al principio che in mare non si nega da bere a nessuno, estraggo la mia bottiglietta di acqua minerale addizionata di vitamine e oligominerali: ho letto su Cosmopolitan che è un toccasana per gli sbalzi climatici, l’ossidazione della pelle e naturalmente lo stress della vita moderna. Lui guarda un po’ perplesso il mio flacone al gusto kiwi e melograno e mi spiega: In realtà è per le ferite…

    A guardarlo meglio, il ragazzo è ricoperto in più punti di sangue e sembra uscito direttamente dal film Lo squalo. Sono caduto sugli scogli! si affretta a precisare, mentre già scruto l’orizzonte alla ricerca di pinne triangolari (per scoraggiarmi ad affrontare il mare aperto ci vuole molto di meno che un sospetto barracuda). Purtroppo non ho altra acqua e il giovane deve accontentarsi di rituffarsi ricoperto di strisce rosate, e forse anche un po’ zuccherine, gridando: Grazie di avermi disinfettato!. Se non altro, le vitamine gli faranno bene.

    Sono al sole già da due ore, dovrei aver iniziato ad assumere un bel colorito! Per sicurezza, ho abolito la crema protettiva e chiuso anche l’ombrellone. Che silenzio, quasi quasi mi addormento al tepore dei raggi...

    Un gruppo di signore dall’apparente età di cinquant’anni, dotate di micro bikini leopardati e sandali tacco dodici glitterati, compare dal nulla, invadendo di asciugamani, creme solari al cocco e chiacchiere il mio spazio vitale. I loro sguardi sono puntati su quella che dev’essere la leader del gruppo, una valchiria ossigenata che sfoggia un compatto colorito bronzeo e un tatuaggio sul fondoschiena. Le guardano con ammirazione il costume. È di Tezenis, sapete? L’ho pagato soltanto nove euro! confessa. Sfortunatamente si vede.

    L’argomento devia improvvisamente sul ciclo (quando arriverò a quell’età, prometto che non chiederò a tutte le mie amiche se ce l’hanno ancora!), così decido di fare un tuffo, dopo essermi naturalmente accertata che non ci siano pinne in vista.

    Quando risalgo dal mare, le signore hanno cambiato zona: è il momento ideale per schiacciare un pisolino.

    Mentre sono immersa nella pace più idilliaca e sogno come accogliere David al suo ritorno, vengo circondata da cinque anziani dall’aspetto arzillo. Insieme assommano almeno trecentocinquanta anni, ma non stanno fermi un secondo: orientano continuamente l’ombrellone, si spruzzano d’acqua vicendevolmente con lo spray rinfrescante innaffiando anche me, protestano con il bagnino perché non hanno abbastanza spazio (il problema si risolverà tra poco: se continuano così, gli lascerò volentieri il mio posto). Alcuni profumano intensamente di dopobarba o di olio solare, e quelli ancora inodori iniziano a fumare. E poi parlano, parlano...

    Che bellissima ragazza! esclama a un tratto un vecchietto brunito dal sole.

    Davanti a noi sta sfilando goffamente, diretta verso il mare, una ventenne alta e un po’ sovrappeso, di quelle che vorresti incontrare tutti giorni invece delle solite stangone ipertoniche, perché riesci a reggere il confronto. Purtroppo, però, indossa anche lei un micro bikini (se solo ne trovassi uno che mi entrasse, lo sfoggerei anch’io: il successo è garantito).

    È vero fa eco un’anziana signora. È meglio di Belen Rodriguez!

    Mentre sto per prendere le difese di Belen (quel che è giusto è giusto), arriva la mamma della giovane, che ringrazia i vecchietti dei complimenti, confessando che sua figlia si sente brutta.

    In fondo, avevo ragione.

    Ormai ho rinunciato a riposare: i bagnanti continuano a moltiplicarsi e ho deciso di osservarli. Il campionario umano di ogni scrittore, alla fine, è tratto dalla realtà.

    Un’altra ragazza. Questa, però, è molto più carina e ha l’aspetto della donna di classe. Riesce a incedere sinuosamente sulle zeppe tacco 15 (una necessità: non è molto alta), sfidando la forza di gravità sulla superficie rocciosa. Deve avere più anni di me, ma, ne sono certa, si presenta molto meglio di come sarò io alla sua età. Gli anziani sono già in fibrillazione.

    La fortuna è dalla loro parte: proprio mentre passa davanti al gruppetto, la ragazza inciampa, per essere prontamente presa al volo da un ultrasettantenne. Lui le offre il braccio: Permette? e lei gli cede il suo: cosa non si fa, pur di non spezzarsi una caviglia!

    Dopo averla accompagnata a destinazione, l’anziano si sofferma a lungo a parlare con lei, pieno forse di speranze. Tendo l’orecchio: con un libro aperto davanti, nessuno può sospettare che sia in ascolto; non posso farmi sfuggire materiale narrativo prezioso! Un po’ leggendo il labiale, un po’ cogliendo le voci portate dal vento, scopro che la ragazza sta raccontando la storia della sua vita. Pare che tra breve voglia iniziare una terapia psicoanalitica, con una dottoressa conosciuta proprio su

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