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Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari
Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari
Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari
E-book187 pagine1 ora

Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari

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Info su questo ebook

Un pellegrino “moderno”? Tutti conoscono il Cammino di Santiago…

In questo diario si parla di un cammino che tenta ancor di più, perché, come racconta il protagonista di questa pedalata di 1400 Km: “le Vie Francigene sono infinite, ognuna parte dall’uscio della propria casa …”.

Migliaia di piccoli ruscelli che confluiscono nella grande Via verso Roma e poi ancora verso la Puglia, ove i pellegrini si imbarcavano per la Terra Santa.

Così, in qualunque momento della propria vita, chiunque può partire e scoprire che sta assumendo, giorno dopo giorno, una dimensione completamente diversa, una sorta di allucinazione che ti permette di vivere nel profondo ogni piccolo gesto, ogni collina, ogni monastero, ogni borgo, ogni bicchiere di buon vino…

Pedalando attraverso le infinite bellezze dell’Italia, nel magico acquerello della Francigena Nord e nella selvaggia, violenta, meravigliosa Francigena Sud scoprendo man mano che ”la distanza più lunga che ognuno di noi deve percorrere nella sua vita è quella che separa la mente dal cuore”.
LinguaItaliano
Data di uscita15 dic 2014
ISBN9788891168290
Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari

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    Anteprima del libro

    Diario di un finto pellegrino lungo le Vie Francigene in bicicletta verso Roma e Bari - Maurizio Alberti

    voi!

    I PARTE – FRANCIGENA NORD…

    I tappa: Borgo di Tradate - Pavia, antica Ticinum ovvero le vie dell'acqua

    che bela culana- l’è turches - se te disi cosa lò pagada!… dialogo tra due signore mature all'uscita del bar dove mi sono appena seduto sudato bruciato dal sole del Naviglio - tutta la mattinata mi scorre davanti agli occhi come un film - sono a Bereguardo nome antico con il suo ponte di barche sul Ticino - è spuntato alla mia vista poco fa – è sempre il campanile il primo segnale della presenza di un borgo - il faro del porto per il viandante – sono distrutto dalla monotonia di un Naviglio completamente diverso dal Naviglio Grande – qui è acqua a destra ed a sinistra di chi viaggia - un Naviglio per irrigare i campi di mais riso e cascine sparse - cascine una qua una là - incontri qualche ciclista sì ma quelli con la bici con freno a bacchette - la signora con la borsa della spesa - una di queste si rifiuta di farmi una foto non aveva mai preso in mano… quel Rob lì… il mio nuovo smartphone l'unica tecnologia che mi accompagna in questo viaggio.

    Ma perchè la prima tappa si chiama la via dell'acqua? semplice mi sono accorto che sto percorrendo da questa mattina alle 9 quando sono partito da casa un percorso ideale - il percorso che farebbe un ruscello un catino d'acqua versato a terra una goccia lasciata cadere da casa mia - scorrerebbe lenta ma inesorabile come la mia bicicletta giù sempre più giù aggirando gli ostacoli evitando le buche più dure… attirato - risucchiato dall'unica forza reale a cui dobbiamo sottostare - la gravità - oggi mia dolce compagna, domani mia acerrima nemica…

    Così dai 320 metri sul livello del mare di casa mia sono riuscito oggi a sfruttarne un bel po’ - Pavia la mia meta di oggi sarà ad 80 metri e poi ancora potrò sfruttare questi metri in discesa fino al grande fiume - il padre dei fiumi.

    Oggi è anche la giornata delle ciclabili - non me l'aspettavo ma si può pedalare da Tradate senza vedere un auto esagero almeno per l’ 85 per cento del percorso lungo piste ciclabili - anzi faccio un appello ai signori di Castellanza Legnano Busto ecc. – cari signori e politici decisori è tempo di grandi progetti di grandi idee - bella la ciclabile dell'Olona ma ridicolmente corta – deve assolutamente congiungersi con la Svizzera a nord e con Pavia a Sud (che è sulla Francigena) è quasi tutto fatto tranne pochi tratti da Castellanza ove sbuca la ciclabile dell’Olona fino a Borsano Bienate - vi sono dei pezzi bellissimi ma che poi finiscono all’improvviso - su signori sindaci non fate i cagasotto - un po’ di coraggio - allarghiamo la visuale- vi rendete conto che milioni di svizzeri e tedeschi novelli Lanzichenecchi scenderebbero in Italia pedalando felici da noi? Altro che bretelle tangenzialine peduncoli varianti.. continuando ad abbruttire i nostri paesi e città con la scusa del mal di pancia del traffico qualcuno avrà guadagnato e tutti quanti avremo perso… la Bellezza!

    Sono partito questa mattina caffè al primo bar dopo 200mt pausa di ripensamento… sei sicuro di partire ora? Sta piovendo! Collaudo le dotazioni antipioggia che hanno retto benissimo e VIA! …ciclabile Tradate Lonate ciclabile dell'Olona che scorre di fianco a me - ricordi di discese in canoe e bevute – di buon vino fresco ma anche di acqua d’Olona! – discese sempre belle e magiche ma stavolta si superano le colonne d'Ercole - come sarà il mondo dopo la mitica pasticceria siciliana alla fine della ciclabile a Castellanza? bisogna chiedere - ti ritrovi all’improvviso nel pieno della conurbazione (Sigerico questa cosa non l’ha mai incontrata) devi perforarla tappandoti il naso ma durerà poco …

    Infine sosta per un respiro profondo nella piazzetta ove mi sono seduto - c'è un esplosione di tigli in fiore profumo inebriante case antiche davanti a me… il paese italiano - Borsano o Bienate chi li conosce non ci sono cartelli - è vietato portare il navigatore - è la gente che parla che ti aiuta che ti augura buon viaggio e ricorda in bici sbagliare strada è terribile - 20 chilometri sotto il sole senza nessuno a cui chiedere - chiedi sempre prima anche due o tre volte – il vero ostacolo per l’Ulisse di oggi è stato proprio riuscire a traforare la conurbazione di Busto Castellanza Legnano e sbucare illeso verso il Parco del Ticino.

    Ce l'ho fatta e poi campagna infinita Buscate Cuggiono e a Bernate incontri la meraviglia dell’alzaia del Naviglio - finora è tutto un crescendo di bellezza ti prepari a godere con la ciclabile dell'Olona poi ci si tappa il naso per mezz'ora e poi Parco del Ticino il Naviglio Grande le ville storiche la ciclabile infinita – cerco di controllarmi con le foto non deve essere un reportage fotografico - solo qualche foto come quella del mitico gelso generoso che mi ha offerto tante more gustose lungo l’alzaia.

    Abbiategrasso e poi ecco - attento a non tornare a Milano - altro Naviglio verso Caselle paesino per eccellenza a misura d'uomo – una piazza una chiesa un silenzio totale luogo ideale per il pranzo nell'unico bar trattoria.

    Ma poco prima foto d'obbligo al cartello che indica il borgo di Cassinetta di Lugagnano per gli ambientalisti luogo mitico: il primo comune d'Italia con il suo sindaco Finiguerra che si è proclamato a consumo suolo Zero (troppo facile dichiararsi comune denuclearizzato quando si sa che non faranno centrali nucleari, provate invece a dichiararvi a consumo di suolo zero, a fermare la cementificazione delle periferie - lì sì che ci vogliono le palle!)

    e poi infinito del Naviglio Pavese acqua sempre acqua – l’acqua del secchio versata a terra da casa mia continua a scendere - quando ho dei dubbi sul percorso mi rivolgo all'acqua vado giusto se vado sempre insieme con la corrente - con la gravità - like a rolling stone - lascio spazio alla maggioranza acquosa del mio corpo normalmente silenziosa e che invece oggi si manifesta come un sottile piacere – le mie cellule stanno godendo…

    E’ proprio a questo punto che non pensavo ad altro se non alle note che avrei potuto scrivere per fissare queste sensazioni - ma non avevo nè carta nè penna - poi eccomi qui sbuco in piazza a Bereguardo e davanti a me cartoleria e bar quaderno penna caffè acqua cosa voglio di più?

    Ed ecco che ho scaricato all'ombra del bar tutti i miei pensieri di queste ore con un occhio sempre attento alle persone dei bar - altri miei compagni inseparabili di viaggio come la sciura della collana – ore 9. 30 Tradate 11.30 Cuggiono 13. Caselle 15 Bereguardo- chiedo al compagno di bar quanto dista Pavia meno di 10 chilometri - mitico sono quasi arrivato ed ho tempo - voglio gustarmi l’arrivo con calma alla capitale dei Longobardi!

    Quanta storia questa città quando passerò il ponte di sicuro mi commuoverò - è la bici (o i piedi) che ti fa provare forti emozioni rivivi mentre pedali oltre alle riflessioni su te stesso anche quelle sulla storia che stai attraversando - questi navigli dal 1500 opera grandiosa dell’uomo portano civiltà lavoro storia agricoltura tutto immutato da allora - la velocità lenta ti fa assaporare ogni cosa ogni villa storica ogni uccello airone garzetta cormorano assorbi tutto - è chiaro che poi quando passi su uno dei ponti più importanti d'Italia non puoi non provare un groppo alla gola - è ora di partire - a stasera.

    Peccato l'antico ponte romano è stato distrutto nella seconda guerra mondiale (Mostar non sei solo) l'hanno rifatto quasi uguale ma le emozioni sono diverse - non importa Pavia sa comunque d'antico - aiuto non sono preparato cosa c’è a Pavia da vedere? Mi affido alla bicicletta – pedalo in centro - San Michele è fantastica respiri aria d'antico il custode alle 19 ancora ha voglia di parlare di raccontare che c'è una chiesa ancora più antica…. Scendiamo nella cripta è stupenda dice il custode cripta significa nascosta - è stata costruita 100 anni dopo perché erano pieni di reliquie ed avevano bisogno di un luogo sotto chiave contro i furti (di reliquie!).

    Nell’Ufficio del Turismo in piazza mi preparano le mitiche CREDENZIALI! Sono ufficialmente un pellegrino – mi sento emozionato – voi ridete pure – è come se ricevessi una specie di investitura!

    L’ostello appena al di là del ponte antico è bellissimo tutto nuovo e moderno doccia favolosa rigenerante giro per la città ed eccomi qui con uno spriz sotto la tenda di un bar in una piazzetta antica mentre piove - sì piove come stamattina ma che bello è stato sbucare in piazza un’ ora fa con il sole ed avventarmi su un gelato alla pera e cioccolato fondente!

    Serata tranquilla sempre l'acqua è il tema dominante - ho passeggiato lungo il Ticino sulla sponda al di là - ristorantino baccalà e a letto presto - ho prenotato per domani alla parrocchia di Fiorenzuola 90 chilometri - pensierino della sera: tutte le cose hanno valore se le hai conquistate con fatica - così dicasi per il viandante ogni passo ogni pedalata è fatica ed ogni cosa appare stupenda e sono solo al primo giorno!

    Prima di addormentarmi rimurgino nei miei pensieri di ambientalista sugli infiniti campi di mais che riempiono la pianura padana che mi hanno accompagnato per tutta la giornata campi a bassissima biodiversità - sto pensando

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