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Bretagna - La Guida
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E-book308 pagine3 ore

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Rocce aspre, onde scatenate e placide spiagge sabbiose… Bretagna, patria di corsari, di pirati, di avventurosi pescatori e di scrittori romantici. La più estrema delle regioni francesi è una terra celtica di contrasti netti e affascinanti, un paesaggio sempre cangiante disseminato di immense cattedrali e di minuscole chiesette, di emozionanti pardons e di enigmatici megaliti: i menhir e i dolmen che ricordano le imprese di Asterix e Obelix. È anche il paese delle crêpes e delle galettes, delle ostriche e dei frutti di mare, nonché del sidro.
LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2016
ISBN9788897060383
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    Bretagna - La Guida - Guida turistica

    Guida turistica

    Bretagna - La Guida

    Bretagna

    La Guida

    Guida Turistica

    Collana Le Guide EDARC

    ISBN 978-88-97060-38-3

    Avvertenza

    L’elaborazione della presente guida è stata effettuata con tutta la cura possibile, controllando e ricontrollando tutte le notizie sia sul territorio sia sulle fonti da cui sono state riprese e/o controllate. L’impegno è stato massimo e confidiamo nell’approvazione del lettore. Altresì, confidiamo anche nella sua benevolenza qualora riscontrasse inesattezze, mancanze o qualche errore sempre possibile nelle opere di questo tipo (specialmente per quanto riguarda orari, prezzi, numeri telefonici e così via…). Anzi, saremmo contenti se il lettore ci segnalasse qualche inconveniente. Gliene saremo grati e provvederemo agli aggiustamenti nelle prossime edizioni della Guida.

    Prima edizione: febbraio 2016

    Proprietà letteraria riservata

    EDARC EDIZIONI

    50012 Bagno a Ripoli (FIRENZE)

    edarc@edarc.it - www.edarc.it

    Visitate il ns. sito

    ISBN: 978-88-97060-38-3

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Indice

    ​Per conoscere la Bretagna

    La Bretagna

    ​ALTA BRETAGNA E BASSA BRETAGNA

    ​ILLE ET VILAINE

    ​LE MONT SAINT MICHEL

    ​COTES D'ARMOR

    ​FINISTERE

    ​MORBIHAN

    ​LOIRE ATLANTIQUE

    ​RIASSUMENDO

    ​Per conoscere la Bretagna

    un po’ di cultura, di geografia, di storia, di notizie varie… Geografia

    Situazione amministrativa

    L'agricoltura

    Il Clima

    La Storia

    Archeologia

    L'Arte e l'Architettura

    La Lingua

    Corsi di Lingua in Bretagna

    La Letteratura

    I fumetti

    Cosa leggere sulla Bretagna

    Il cinema

    Cosa leggere ed ascoltare in Bretagna

    La Bandiera e i Simboli

    La Gastronomia

    Le Bevande

    Il Folclore

    La Musica, gli Strumenti musicali, la Danza

    Sport tradizionali

    GEOGRAFIA

    La Bretagna è una vasta penisola all'estremo nord ovest della Francia che si protende nell'Oceano Atlantico come la prua di una nave. Misura 27.000 kmq. ed ha 2.800.000 ca. di abitanti La parte settentrionale è bagnata dal Canale della Manica. 1100 km. di costa si estendono dal Mont Saint Michel a Brest e da Brest a Nantes.

    La Bretagna bisogna intenderla in due parti: l'Armor, in lingua bretone il paese del mare, che comprende tutta la regione costiera e le isole, e l'Argoat, il paese dei boschi che è la Bretagna interna con le pianure e le colline.

    L'Armor è caratterizzato da innumerevoli spiagge di sabbia fine rinserrate tra le rocce, promontori a picco sul mare, rocce di diversi colori: rosa, grigio, nero, malva che creano un paesaggio cangiante e pittoresco nonché la presenza di una sequela infinita di porti e porticcioli che rendono il litorale bretone sempre diverso e sempre attraente.

    L'Argoat è l'interno della regione che si presenta dal paesaggio piano e leggermente ondulato, il cui punto più alto è il Tuchenn-Gador (384 m.) nel gruppo dei Monts d'Arrée; altre alture degne di nota sono: la Roc Trévezel (384 m.), il Ménez-Hom (330 m.) il Menez Bré (302 m.). L'Argoat è anche la terra delle grandi foreste, dei numerosissimi pescosi corsi d'acqua, delle lande e delle brughiere.

    SITUAZIONE AMMINISTRATIVA

    La Bretagna dal 1532 è parte integrante della Francia. La capitale regionale è Rennes.

    La Bretagna è formata da quattro dipartimenti: l'Ille et Vilaine con capoluogo Rennes, le Côtes d'Armor (un tempo denominate Côtes du Nord) con capoluogo Saint Brieuc, il Finistère con capoluogo Quimper, il Morbihan con capoluogo Vannes.

    Un quinto dipartimento, la Loire Atlantique (un tempo, denominata, con gran disappunto degli abitanti, Loire Inférieure) con capoluogo Nantes, da sempre considerato Bretagna a tutti gli effetti (fra l'altro Nantes ne fu capitale) nel 1969 fu aggregato alla nuova regione Pays de la Loire. La decisione ha suscitato polemiche e insoddisfazioni che non si sono mai spente.

    Al visitatore, al turista, le questioni amministrative interessano poco quindi la presente Guida preferisce privilegiare la completezza e l'omogeneità e pertanto comprende anche l'affascinante dipartimento della Loire Atlantique.

    L'AGRICOLTURA

    L'agricoltura specialmente nelle zone interne ha sempre rappresentato la voce più importante dell'economia bretone e occupa circa 300.000 persone, fino agli anni 60 erano quasi il doppio. Fino a poco tempo fa l'agricoltura bretone era ancorata a vecchi criteri e di conseguenza trovava grandi difficoltà ad adattarsi alle nuove tendenze dei consumi che rendevano necessari rinnovamenti e conversioni. Una certa resistenza alle innovazioni si concretizzava con la forte opposizione alle politiche agricole della Comunità europea, soltanto di recente, in parte, superate. Le colture più praticate sono quelle dei cereali, del foraggio, della frutta e della verdura. La superficie coltivata a grano occupa un quarto della terra dedicata ai cereali, segue il mais, il grano saraceno, la segale.

    Nell'orticoltura primeggiano i carciofi che rappresentano il 69% delle coltivazioni, seguono il cavolfiore con il 57%, le patate con il 40%, poi carote, cavoli, cipolle, piselli.

    Nella frutta occupano il primo posto le fragole, specie nella zona di Plougastel Daoulas, e le mele, soprattutto nel dipartimento d'Ille et Vilaine, utilizzate per buona parte nella produzione del sidro.

    IL CLIMA

    Qualche stereotipo vuole la Bretagna come piovosa e sempre umida. Niente di più falso! La regione è circondata dall'Oceano Atlantico e dalla Manica e grazie a ciò gode per lo più di un clima temperato. La vera caratteristica del tempo bretone è l'estrema variabilità, si alternano giornate grigie e piovose a giornate soleggiate e con cieli blu cobalto; allo stesso modo il mattino può essere umido e nebbioso, il mezzogiorno splendido e il pomeriggio piovoso o viceversa. Ma in Bretagna ogni tempo ha il suo fascino!

    Gli inverni non sono mai troppo freddi e la neve è una vera rarità, anche se capitano pioggerelle sottili o acquazzoni improvvisi che in cambio però assicurano alla campagna quel verde che poi dura tutto l'anno. Le temperature non si allontanano quasi mai dai valori delle coste mediterranee.

    La primavera è la stagione dei colori; il paese è ovunque punteggiato del giallo delle ginestre e delle varie tonalità di rosa, bianco, blu delle ortensie ed è il periodo in cui piove di più.

    L'estate è calda (in genere sui 17°-18°) ma mai soffocante. È consigliabile però avere con sé qualche buon pullover, l'impermeabile e l'ombrello. Non si sa mai!

    L'autunno è generalmente piovoso ed è anche il periodo in cui sono più frequenti le famose tempeste che nelle zone di mare assumono carattere di scenografica terribilità. C'è da dire che il vento quando soffia veramente può essere anche tremendo.

    LA STORIA

    L'Armor

    All'incirca verso il VI secolo avanti Cristo, arriva in Bretagna probabilmente dalla penisola iberica un popolo le cui origini sono pressoché sconosciute che la chiama Armor. Sono questi che costruiscono i megaliti che ancora oggi la punteggiano. Fra il IV e il I sec. a.C. è popolata da diverse tribù: i Coriosoliti e gli Osismi al nord, i Veneti, i Redoni e i Ramneti al sud. Nel 56 a.C. Giulio Cesare alla testa delle legioni romane occupa il paese scacciando i veneti.

    L'arrivo dei Celti

    Verso il 400 dopo Cristo giungono dall'isola di Bretagna, l'odierna Gran Bretagna, i Bretoni o Celti che erano stati cacciati dagli Angli e dai Sassoni; la loro pacifica invasione dura due secoli e il paese è chiamato Bretagna in ricordo del loro paese d'origine. I Celti non sono organizzati gerarchicamente ma hanno una struttura in tribù a volte alleate, altre in guerra tra di loro. Queste divisioni stanno all'origine delle varie plou o parrocchie che iniziano a formarsi; infatti, con la presenza di questi coloni acquista slancio il processo di evangelizzazione del paese già iniziato da Saint Clair; sono del 450 i primi resti certi della presenza del Cristianesimo in Bretagna, ma da questo momento il paese si ricopre di monasteri che in molti casi si rivelano come i nuclei fondamentali delle future città.

    Nominoé e il regno di Bretagna

    Dagobert, re dei Franchi, nel 636 instaura la sua sovranità ma nel 799 sono i Carolingi a imporsi. Nell'826 Louis le Pieux dà l'investitura di duca a Nominoé, un aristocratico di Vannes che nell'845 si ribella alla sovranità dei franchi sconfiggendo a Redon Charles le Chauve e riesce a mettere sotto la sua sovranità l'intera Bretagna. Comincia così la dinastia dei conti di Rennes. Suo figlio Erispoé gli succede nell'851 diventando il re di Bretagna ma sarà assassinato nell'857 da suo cugino Salomon che prende il suo posto e allarga i domini del regno finché anche lui non sarà assassinato nell'874. Nel 919 i Normanni invadono la regione seminando morte e distruzioni e solo dopo anni di battaglie il re Alain Barbe Torte riesce a cacciare i normanni. Nel 952 questo che sarà l'ultimo re di Bretagna muore e il paese cade in un lungo periodo di oscurità e di disordini.

    I Capeti

    Nel 987 Conan I° prende il titolo di duca. Nel 1170 Conan IV dà sua figlia Constance in matrimonio a Goffrey II il Plantageneto, figlio di Henry II re d'Inghilterra. Il loro figlio Arthur I è riconosciuto duca di Bretagna fin dalla nascita ma nel 1187 è ucciso per ordine di Giovanni Senza Terra, dietro pressione di Philippe Auguste, re di Francia. La sorella d'Arthur sposa un principe della famiglia dei Capeti,Pierre Ics des Dreux detto Mauclerc che sarà duca dal 1213 al 1237 iniziando una breve dinastia capetiana che si concluderà nel 1341 alla morte di Jean III che non lascia eredi.

    La guerra di Successione

    Nel 1341 inizia la guerra di Successione con la lotta feroce tra Jeanne de Penthièvre, moglie di Charles de Blois che appoggia la Francia, e suo fratello Jean de Montfort alleato degli inglesi. Nel 1364, nonostante l'aiuto del cavaliere di Dinan Bertand du Guesclin, Charles de Blois è battuto e ucciso a Auray; dopo decenni di rovine e lutti la guerra si conclude con la vittoria dei Montfort e comincia per la Bretagna il periodo di maggior splendore.

    I Montfort

    Con il trattato di Guérande del 1365 il duca Jean è riconosciuto da Charles V come il legittimo possessore del ducato a condizione che ne faccia omaggio alla corona di Francia. Sotto il suo regno che dura fino al 1399 e sotto quelli del figlio Jean V (1399 -1442) e dei nipoti François I (1442 -1450) e François II (1458 -1488) il paese conosce un lungo periodo di prosperità che permette la fioritura dei commerci e delle arti anche se in realtà sono i vari duchi i veri padroni di Bretagna che si limitano a riconoscere un omaggio più teorico che concreto al re di Francia.

    Riunione alla Francia

    Nel 1488 il duca François II partecipa alla coalizione feudale contro Anne de Beaujeu, reggente di Francia ma è sconfitto e ucciso nella battaglia di Saint Aubin du Cormier. Gli succede la figlia Anne de Bretagne di dodici anni che nel 1491 sposa Charles VIII diventando regina di Francia pur conservando il titolo di duchessa e sovrana di Bretagna. Nel 1498 Charles VIII muore in un incidente e Anne torna nel ducato ma ridiventa regina di Francia risposando l'anno dopo Louis XII che ha ripudiato la moglie. La Bretagna è ancora formalmente separata dalla corona francese. Nel 1514 Anne muore lasciando sua erede Claude de France che sposa François d'Angoulême che diventerà François I. Nell'agosto 1532 a Vannes gli Etats de Bretagne sottoscrivono l'atto di unione della Bretagna alla Francia che promette di rispettare tutti i passati privilegi. È la fine dell'indipendenza bretone.

    Ribellioni

    Il particolarismo bretone continuerà a manifestarsi anche dopo e si esprimerà nella sollevazione del 1588 contro il duca de Mercoeur, governatore della regione, che approfittando dei disordini religiosi della Lega vuole appropriarsi del paese. Nel 1598 Henri IV con l'editto di Nantes mette fine alle lotte religiose. Nel 1675 l'imposta sulla carta bollata scatena la sanguinosa rivolta detta des Bonnets Rouges che sarà brutalmente repressa dal duca de Chaulnes, governatore della regione. Nel 1720 è decapitato il marchese de Pontcallec che aveva organizzato un complotto per la défense des libertés bretonnes.

    La Rivoluzione Francese e les Chouans

    Nel 1764 il procuratore generale La Chalotais e il Parlamento di Rennes per una questione che riguarda lo scioglimento dell'ordine religioso dei Gesuiti entrano in conflitto con il governatore d'Auguillon mettendo in discussione il prestigio dell'autorità regale. Sono i prodromi della Rivoluzione.

    Nel 1789 è fondato a Rennes il Club Breton che diventerà il club dei Giacobini e la rivoluzione è accolta con entusiasmo in tutta la Bretagna. Nel 1793 è nominato delegato della Convenzione a Rennes Jean Baptiste Carrier che tristemente si distingue per la sua opera di purgazione di tutti cattivi umori che circolano nei corpi politici: facili condanne a morte e prigioni piene di preti, vandeani e semplici sospettati creano un clima di insopportabile terrore. In seguito il tribunale rivoluzionario di Nantes riconoscerà colpevole Carrier di questi eccessi e lo farà ghigliottinare.

    Nel 1794 le severe leggi contro il clero e l'arruolamento obbligatorio fanno nascere la rivolta controrivoluzionaria degli Chouans. Nel giugno 1795 un centinaio fra aristocratici e borghesi emigrati in Inghilterra e Germania tenta lo sbarco a Quiberon per unirsi agli Chouans ma sono annientati dai soldati della Convenzione. Nel 1804 è giustiziato Cadoudal che tentava di riorganizzare la Chouannerie e nel 1832 a Nantes è soffocato, con la cattura della duchessa de Berry, l'ultimo tentativo di controrivolta.

    Il processo Dreyfus

    Nell'agosto 1899 si svolge nel liceo di Rennes il processo al capitano Dreyfus accusato di alto tradimento. L'abate Trochu e l'aristocratico progressista Emmanuel Desgrées du Loû lanciano per sostenere la difesa di Dreyfus il quotidiano regionale Ouest-Eclair. In quest’occasione lo scrittore Emile Zola si scaglierà contro le ingiustizie del processo lanciando il celebre J'accuse.

    Agitazioni operaie

    Ai primi del Novecento la Bretagna è un paese povero, la gran parte delle terre appartiene alla nobiltà, al clero e alla borghesia, la sottoalimentazione e l'alcolismo sono delle piaghe sociali difficili da estirpare. La natalità è due volte superiore al resto della Francia e per le precarie condizioni sanitarie è molto elevato il tasso di mortalità. Si organizzano i sindacati operai che tra il 1892 e il 1914 passano da 6000 a 40.000 iscritti promuovendo quasi 1300 scioperi. Nel 1904 si ferma tutto il Finistère e nel 1906-1907 i lavoratori dei calzaturifici di Fougères s’impegnano in una dura lotta per il riconoscimento del movimento operaio.

    Il movimento nazionalista

    Nel 1905 l'abate Perrot fonda il movimento autonomista Bleun Brug (fiore di brughiera). Tra il 1914 e il 1918 anche la Bretagna paga un grande tributo di vite umane alla prima guerra mondiale. Nel 1919 rinasce il movimento nazionalista bretone con la fondazione da parte di Morvan Marchal del giornale Breiz Atao, creatore nel 1925 della bandiera bretone. Nel 1927 nasce il partito autonomista bretone. Nel 1932 è creato il partito nazionalista bretone, Yann Sohier promuove la difesa della lingua e della cultura bretone e un movimento più radicale, Gwen Ha Du fa esplodere a Rennes l'umiliante monumento che celebra la riunione della Bretagna alla Francia.

    La Resistenza

    Nel 1940 cinquanta parlamentari bretoni contro sette si schierano con Pétain e la repubblica di Vichy alleata dell'occupante nazista. Nonostante ciò numerosissimi bretoni, partigiani comunisti e cristiani della Confrérie Notre Dame, conducono una resistenza eroica contro i tedeschi che costerà migliaia e migliaia di morti e di deportati. Gli ultimi mesi della guerra sono i più terribili. Saint Malo, Brest, Lorient, Saint Nazaire sono rase al suolo. Il 7 agosto 1944 la Bretagna accoglie trionfalmente il generale Charles de Gaulle. I comités départementaux de la Libération provvedono al restauro dell'ordine repubblicano e ai gravi problemi economici dovuti alla penuria alimentare e di materie prime. Dalle lotte della Resistenza vengono fuori due nuovi soggetti politici che rapidamente diventano antagonisti: il Mouvement Républicain Populaire sostenuto dalla Chiesa e dal quotidiano Ouest France, come è stato ribattezzato il vecchio Ouest Eclair e il Parti Communiste. Il PC si impianta saldamente nelle campagne del Trégor e della Cornouaille e nel 1947, respinto all'opposizione, organizza scioperi che per l'esasperazione dovuta alle dure condizioni di vita spesso finiscono in sommosse e disordini.

    La Bretagna contemporanea

    Nel 1951 è creato il Comité d'études et des liaisons des intérêts bretons (CELIB), forza politica che esclude i comunisti, che lancia un programma di modernizzazione che cambia il paese soprattutto nei campi dell'agricoltura e dell'industria.

    Nel 1966 il Front de libération de la Bretagne rivendica numerosi attentati. Nel 1967 la prima marea nera del disastro della petroliera Torrey Canyon sporca le coste della regione. Nel 1968 anche in Bretagna si avvertono le agitazioni del maggio parigino. Nel 1978 un'altra marea nera, quella dell'Amoco Cadiz, dà un duro colpo all'ambiente.

    Nel 1987 un violento uragano crea danni per miliardi. Nel 1989 arriva il primo tratto del TGV Atlantique che avvicina la regione a Parigi. Nel 1990 le Côtes du Nord diventano le Côtes d'Armor.

    ARCHEOLOGIA

    La Bretagna è la terra dei megaliti per eccellenza, infatti, è qui la più grande concentrazione al mondo di quei manufatti in pietra edificati dall'uomo tra il 5000 e il 2000 avanti Cristo ovverosia nel periodo denominato Neolitico.

    È questa l'età in cui la vita dell'uomo si trasforma poiché acquista le conoscenze dell'allevamento e delle regole dell'agricoltura, l'uso dei vasi di terracotta, l'impiego della pietra levigata come arma e come utensile che favoriscono la sedentarizzazione delle popolazioni ovvero la dominazione del territorio che è espressa fra l'altro con la costruzione di grandi monumenti.

    Per realizzare queste architetture furono quindi necessarie tribù intere riunite, perlomeno periodicamente, e un’organizzazione del lavoro con capi, capisquadra, operai che probabilmente rispecchiava la stessa struttura sociale.

    Il Menhir è senz'altro la prima di queste espressioni, la parola è di origine bretone e significa pietra lunga. Si tratta quasi sempre di pietre grezze o tagliate, conficcate nel suolo. Le altezze e le proporzioni variano da pochi decimetri ai quasi 20 m. di altezza del grande menhir spezzato di Locmariaquer.

    I menhir, ancora oggi, lasciano perplessi sulla loro reale funzione, le ipotesi sono tante e tutte suggestive: per indicare il luogo di una sepoltura, per rappresentare una divinità, celebrazioni della virilità o simboli di fertilità, calendari legati al ciclo del sole e delle stagioni. Purtroppo la grande varietà e soprattutto l’eterogenea dislocazione geografica, colline, pianure, pendenze ecc. hanno impedito fino ad oggi una parola definitiva sulla loro reale funzione.

    Qualsiasi interpretazione è ulteriormente scombinata dall'esistenza dei cosiddetti alignements, gli allineamenti dimenhir, in file a volte di pochi esemplari ma che arrivano alle dodici file di Carnac che comprendono circa 4000 pietre oppure dei cromlech, parola bretone che significa cerchio di pietre, in cui queste sono disposte a forma di ferro di cavallo. La loro funzione è molto dibattuta, anche se ha prevalso l'idea di un utilizzo astronomico legato alle fasi lunari e solari; in ogni caso è pacificamente accertato che sia gli alignements che i cromlech siano di molto successivi all'apparizione dei primi menhir.

    Il dolmen, termine bretone che significa tavola di pietra, è un monumento più complesso la cui funzione, è ormai assodato, era precipuamente funeraria, anche se viene superata l'idea della semplice tomba in quanto, in base ai vari ritrovamenti di oggetti e mobilia, queste si possono considerare come delle vere e proprie case dei morti. Se ne può dedurre quindi una visione più larga del fenomeno che pone fine alla vita poiché si presuppone una continuazione di questa sotto altre forme.

    Il dolmen è per lo più composto da una grossa lastra poggiante su dei pilastri o ortostati; non è fine a se stesso ma è lo scheletro, o meglio la camera mortuaria, di un monumento più ampio, il tumulus, se ricoperto di terra, il cairn se invece nel rivestimento sono utilizzate pietre.

    Con metodi di datazione avanzati, come ad esempio l'analisi al radiocarbonio, si è potuto stabilire che queste costruzioni risalgono al 4000 a.C. Spesso l'interno di questi monumenti presenta degli ornamenti, ad es. Gavrinis con i suoi 20 pilastri decorati è il più sontuoso. Ancora più spesso sono

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