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In Montagna solo e Senza Tempo
In Montagna solo e Senza Tempo
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E-book108 pagine1 ora

In Montagna solo e Senza Tempo

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Info su questo ebook

Piccoli e grandi viaggi nell’universo dietro casa per incontrare piccoli fiori, animali, persone, infiniti orizzonti, sentirsi perduti e ritrovarsi, meditare, ascoltare la Vita e la Morte.

L’autore, da sempre frequentatore di montagne, trova nelle camminate solitarie e nella solitudine delle notti passate a guardare le stelle, libero da obiettivi di mete, quote o altro, qualcosa che difficilmente, in altre condizioni, è possibile apprezzare. È qualcosa che sommessamente sussurra e che è presente nelle vastità, nei silenzi, nelle mille forme di vita che prosperano nelle montagne. Qualcosa che è nelle persone che si incontrano, nei colori, nei profumi, nelle infinite ed inimmaginabili varietà dei paesaggi ed avventure della montagna. Qualcosa che è avvertibile solo se ci si lascia coinvolgere interamente dall’esperienza della montagna, dai suoi ritmi, dai suoi ambienti. Qualcosa che richiede un po' di coraggio, di fatica e di abbandono dal consueto ma che con tanto ricompensa.

L’autore

Enrico Maria Vinci
Nato a Torino nel 1959. Laureato in Giurisprudenza.
Da sempre pratica trekking e vela.
Appassionato di musica, arti e spiritualità.
LinguaItaliano
Data di uscita27 ott 2020
ISBN9791220213219
In Montagna solo e Senza Tempo

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    Anteprima del libro

    In Montagna solo e Senza Tempo - Enrico Maria Vinci

    ENRICO MARIA VINCI

    IN MONTAGNA SOLO E SENZA TEMPO

    UUID: 95c45452-a5c1-408e-b170-d38ffba8cecf

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    INDICE

    DIARI DI VIAGGIO

    COMBA CARBONIERI

    L’arrivo

    Paesaggio

    Radura

    Notte

    Un rumore nella notte

    Solo

    Alba

    Rifugio

    Arrivederci

    ANCORA IN COMBA CARBONIERI

    Un altro incontro

    Notte di luna

    Sole, fiori, insetti ed altre meraviglie

    Tanti anni fa

    Arrivederci

    VALLON DEI MORT

    Ancora in Val Pellice

    Pian Sinelvie

    Nuovo mattino

    Verso casa

    FOTOGRAFIE

    Pubblicato con

    Il Servizio Numero 1 in Italia

    di Assistenza alla Pubblicazione

    per gli Autori Indipendenti

    Self Publishing Vincente

    www.SelfPublishingVincente.it

    ENRICO MARIA VINCI

    IN MONTAGNA SOLO E SENZA TEMPO

    IN MONTAGNA SOLO E SENZA TEMPO

    Copyright © 2020 Enrico Maria Vinci

    Tutti i diritti riservati.

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta

    senza il preventivo assenso dell’Autore.

    Prima edizione ottobre 2020

    Ciò che è, è in tutto

    Tutto è ciò che è

    Ascoltalo

    DIARI DI VIAGGIO

    Si fanno, a volte, dei viaggi che sono importanti, per chi li compie, perché lasciano un qualcosa dentro che può essere difficile esprimere a parole. Certo, si possono raccontare, fotografare, tracciarne il percorso, ma l’impressione che ci lasciano non si può riassumere sbrigativamente. È tutto il suo insieme a darne il significato: la partenza, i luoghi, il sole, la pioggia, il giorno, la notte, il caldo, il freddo, la luna, le persone che si incontrano, le parole, i silenzi, il vento… Sono le impressioni, le riflessioni, le suggestioni, i sentimenti e le emozioni suscitate che fanno lo spirito, l’anima di un viaggio. Che lo rendono unico, significativo e perciò importante.

    Purtroppo, per come siamo fatti, per la vita che conduciamo abitualmente, anche le cose migliori finiscono, o rischiano di finire, dimenticate. Così, per salvaguardarne il ricordo, per poter tornare a quelle ore, a quei luoghi, a quegli avvenimenti, si scrive un diario. Un diario in cui si riporta tutto quel che si riesce a rammentare. Una testimonianza per poter tornare con la mente e con l’anima a quei luoghi, a quelle situazioni, a quelle impressioni, alle suggestioni, alle emozioni, ai sentimenti e richiamare così a sé stessi ciò che il viaggio è stato.

    Questo piccolo libro narra di piccoli viaggi, non esotici o distanti o estremi ma, anzi, alla portata di chiunque, che sono stati però carichi di significato, di esperienze che non voglio dimenticare.

    Inizialmente lo avevo scritto soltanto per me, ma poi ho pensato che quello che stavo raccontando poteva essere di stimolo o invogliare qualcuno a tentare di intraprendere piccoli ma importanti viaggi.

    Come detto, sono viaggi semplici che non richiedono spostamenti aerei, prenotazioni o simili e non necessitano di attrezzature o conoscenze o abilità particolari. Basta una piccola tenda, un sacco a pelo, qualcosa da mangiare e un po’ di dimestichezza con le montagne e le mappe. Montagne accessibili a tutti, nulla di estremo o di pericoloso. Un minimo di attrezzatura, un po’ di buon senso e di prudenza è tutto ciò che è necessario.

    Ciò non toglie che, pur con tutta la loro semplicità, certe giornate e nottate passate in queste condizioni non hanno, a parer mio, nulla da invidiare a viaggi o trekking in luoghi remoti, esotici e semisconosciuti se, ciò che si cerca, non è un contesto spettacolare o un reportage, ma solo un momento – anche solo uno – di vera diversità di sé stessi e di verità.

    COMBA CARBONIERI

    L’arrivo

    Luglio 2009

    [1] Il silenzio.

    Dopo aver percorso autostrade, strade statali, provinciali e poi una lunga e serpeggiante stradina di montagna, aver spento il motore, essere sceso dall’auto, chiuso la portiera… è come se mi trovassi in un altro mondo.

    In un attimo tutto quello che ingombrava la mia mente, tutti i pensieri, i suoni, i colori, le opinioni, gli impegni, i vestiti, i rumori, la precedenza, l’ora, cosa devo fare, prego, debbo andare, mi scusi, mi attendono, vorrei, devo, farò, domani, ieri… finiscono, sembrano lontani, non hanno più importanza, svaniti.

    Il silenzio.

    Un silenzio che sembra eterno, vasto come il cielo, infinito. Ma è un silenzio che non è silenzio. Lo chiamo silenzio ma è pieno di suoni.

    C’è il fruscio del vento tra le foglie e i rami vicino a me e tra gli alberi lontani, tra i picchi, le gole e le montagne. Mille sibili, mille scuotimenti, mille aliti, mille vortici, mille sussurri.

    C’è l’acqua. L’acqua dei ruscelli, dei rivoli, delle cascate, delle cascatelle, delle gocce che schianta su massi e su ciottoli, nelle pozze, sull’erba e sui muschi, sugli alberi e sulle radici. Acqua che gocciola da foglie, da radici, da fili d’erba, da tronchi ormai marci, da barbe di muschio e radici.

    E tutti questi suoni, di brezze e di acque, echeggiano e si amalgamano nella valle, tra gli alberi, tra le rocce, lungo i prati, nell’erba fino a formare uno sfondo, uno sfondo vastissimo che sembra silenzio: un silenzio che dà quasi le vertigini.

    M’immergo in questo silenzio e respiro il profumo dei boschi e dei prati. La mia mente in un attimo si svuota, come se la vastità degli spazi e dei suoni la pervadesse e tutto ciò di cui era ingombra si eclissasse, annullato da tutta questa immensità di spazi e di impressioni.

    Sento il corpo rilassarsi, le tensioni allentarsi.

    Osservo l’arrampicarsi dei boschi sulle montagne fino a sparire verso altre valli, gole, passi e cime. Allungo lo sguardo verso le linee delle montagne che sembrano formare delle quinte orizzontali che innalzano continuamente l’orizzonte. Osservo queste balze che lanciano lo spirito lontano, verso l’immensità.

    Sento in mezzo ai boschi, tra gli alberi, l’erba, i massi, le radici, le fronde, la vita di animali, uccelli e insetti, tutti mossi dall’irrefrenabile necessità di vivere, tutti secondo i loro modi e i loro tempi. Chi preda, chi predatore, chi da solo, chi in colonie organizzate ed efficienti, si procurano il cibo, si difendono dai nemici, vigilano, riposano, si moltiplicano, crescono e muoiono. È così da sempre.

    Questo silenzio, queste distese di silenzi pieni di suoni, questa vastità, questa vita in fermento è ovunque intorno a me. È parte del posto in cui sono. Come i colori e i profumi.

    Mi muovo. In questo silenzio il rumore dei miei passi mi dà un’improvvisa presenza a me stesso. Sono fuori dai continui pensieri, dagli assilli della mente, sono un diverso esistere.

    Più ascolto questo silenzio, più respiro questi profumi della montagna, più il mio sguardo spazia intorno e lontano, più sento il mio corpo – e la mia anima – distenersi. Sento le mani decontrarsi, le spalle assumere una posizione più naturale, la schiena drizzarsi. Mi viene naturale allungarla, fletterla per un attimo all’indietro per recuperare una postura normale. Ascolto la brezza intermittente e il rumore dell’acqua. Il profumo dell’erba, dei fiori e delle resine degli alberi, entra dentro di me. Sento l’immenso dentro e fuori di me.

    Mi guardo ancora intorno. Vi è un po’ d’umidità nell’aria. Le cime delle montagne sembrano dissolversi in un azzurrino pallido che si raccorda a sua volta a un cielo altrettanto azzurrino. La temperatura è tiepida e vi è, ogni tanto, qualche movimento nell’aria che immediatamente fruscia tra l’erba e gli alberi per poi, altrettanto immediatamente, svanire.

    Intorno si vedono gli effetti dei mesi più freddi. Nella valle vi sono i segni dei danni prodotti da un inverno che deve essere stato particolarmente duro. Molti

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