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L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo
L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo
L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo
E-book48 pagine28 minuti

L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo

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Info su questo ebook

Il presente lavoro illustra la tematica dell'educazione in rapporto non solo al ruolo primario dei genitori verso i figli e poi a quello degli adulti verso i giovani, ma anche all'insegnamento di Cristo e a quello dei veri saggi cristiani, secondo il pensiero dei padri Apostolici.

Partendo da una lettura analitica dei testi dei padri Apostolici, l'autrice delinea primariamente i tratti essenziali, attorno ai quali ruota il ruolo educativo dei genitori e degli adulti e, secondariamente, quelli attraverso cui si esplica sia il modello educativo di Cristo che quello dei veri sapienti cristiani.
LinguaItaliano
Data di uscita5 set 2015
ISBN9788893061728
L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo

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    Anteprima del libro

    L'educazione dei giovani alle origini del cristianesimo - Cinzia Randazzo

    1929.

    1. Il ruolo educativo dei genitori e degli adulti

    1.1. Il concetto di educazione

    1.1.1. Condizione circolare

    Condizione fondamentale senza la quale non è possibile l'educazione dei giovani è la presenza dei piccoli: I grandi non possono stare senza i piccoli e i piccoli senza i grandi.² Clemente Romano mostra che l'adulto non può impartire l'educazione ai piccoli se questi mancano e viceversa. L'attività dell'educare è possibile grazie alla presenza dell'educatore (adulto saggio) e dell'educato (piccolo giovane, figlio), perché se manca uno dei due tale esercizio è nullo.

    Sotto questo profilo l'esercizio dell'educazione è reversibile perché può perdere la sua efficacia quando una delle due parti manca. Tale esercizio non è solo reversibile ma anche circolare, in quanto l'educazione è fondata sulla comunicazione tra i due interlocutori (educante e educato). In questa comunicazione emerge il collegamento tra i due soggetti: in tutte le cose c'è qualche collegamento e in questo la utilità.³ Perché ci sia l'educazione l'educante, secondo Clemente, ha l'obbligo di instaurare una circolarità comunicativa con colui che è in procinto di educare perché tra i due ci sia collegamento e interazione dialogica. L'immagine che Clemente usa per far notare ciò è quella del corpo e delle sue membra:

    La testa non può stare senza i piedi, né i piedi senza la testa. Le più piccole parti del nostro corpo sono necessarie e utili a tutto il corpo; ma tutte convivono ed hanno una sola subordinazione per salvare tutto il

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