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Diario di un viaggiatore inesperto (Un mese in Thailandia)
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E-book51 pagine1 ora

Diario di un viaggiatore inesperto (Un mese in Thailandia)

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Info su questo ebook

Febbraio 2015: “Dopo 15 anni di lavoro impazzisco. Impazzisco per la vita e per la libertà. Mollo tutto, metto incinta la mia compagna e compro un biglietto per la Thailandia. Sono sempre stato un creativo (anche se mio padre preferisce pronunciare cretino)”. Inizia così il mio viaggio: un mese in giro da Nord a Sud, raccontato giorno dopo giorno da un viaggiatore un po' stordito (che sarei io). Bangkok, Ayuttayah, Lopburi, Sukhothai, Chiang Mai, Pai, Ko Lanta, Ko Phangan, Ko Tao... Avventure in scooter, massaggi pericolosi, cibi improponibili, feste cinesi, templi mitici, bungalow low cost, quartieri “hot”, animali esotici, barriere coralline, party isolani...e poi tanti personaggi bizzarri incontrati durante questa avventura, dal misterioso Matteo allo sfortunato Vagina Calda, da Maximo l’Eremita all’antipaticissimo Montezuma, dal povero Hero al Deejay più fumato del Sud. Un viaggio (sur)reale, un diario giornaliero che potrà interessare chi in Thailandia ci è stato o chi ci vorrebbe andare, ma anche semplicemente chi ama i viaggi e chi ama sorridere.
LinguaItaliano
Data di uscita5 gen 2016
ISBN9788893320412
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    Anteprima del libro

    Diario di un viaggiatore inesperto (Un mese in Thailandia) - Fabio Snichelotto

    FABBIO SNIKE

    DIARIO DI UN VIAGGIATORE INESPERTO

    (Un mese in Thailandia)

    Tratto da una storia vera.

    Anzi è una storia vera. Per cui ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti non è puramente casuale ma proprio voluto.

    PREMESSA. IO.

    Ha la testa tra le nuvole, E' un po' svampito, Vive in un mondo tutto suo. Parenti, amici, colleghi, fidanzate, vicini di casa, animali da compagnia... tutti concordi nel descrivermi così, un po' svagato.

    Nato nel '74, mi dimostro da subito precocemente rimbambito uscendo dal ventre materno ben 15 minuti dopo mia sorella gemella (galanteria? no, non trovavo l’uscita).

    Cresco a Bruxelles, tipico adolescente magro e brufoloso che si diploma in un liceo francese con lo stesso commento in tutte le materie (sufficiente ma potrebbe concentrarsi ed impegnarsi di più) tranne in una, filosofia (è proprio una pippa).

    Rientro in Italia (Roma), mi laureo in economia e parto per un anno di militare come Ufficiale di Marina a Cagliari. Non annego e già questo è un successo.

    Poi entro nel mondo del lavoro. Uno stage di un anno a Grenoble precede la mia assunzione a tempo indeterminato in una grande multinazionale a Roma: divento prima product manager, poi brand manager, quindi zone manager, infine stufo manager.

    Dopo 15 anni di lavoro impazzisco. Impazzisco per la vita e per la libertà. Mollo tutto, metto incinta la mia compagna e compro un biglietto per la Thailandia. Sono sempre stato un creativo (anche se mio padre preferisce pronunciare cretino).

    Un mese, a 40 anni, zaino in spalla, in solitaria, in Thailandia. Come me la caverò? Da queste righe osservo te, amico lettore, che rimani con lo sguardo un po' perplesso e già pensi ma che mi frega, quando inizia questo viaggio? E c'hai pure ragione.

    Però. Intanto non sono ancora partito. E poi trovandomi nel capitolo Premessa, qualcosa dovrò pur premettere quindi ecco qui alcuni episodi incoraggianti di qualche mio precedente viaggio:

    - In Inghilterra, a Cambridge, mi menarono la prima sera solo perché un hooligan voleva fare una telefonata urgente, non esistevano ancora i cellulari e io occupavo la sua cabina telefonica preferita. Tentai una discussione diplomatica sapendo due parole d'inglese ma al mio sorrri mi stese con una testata. Per fortuna intervenne in mia difesa l’amico che era partito con me, cintura marrone (sbiadita) di kung-fu ma l'hooligan era campione europeo di testate e occhio nero-fu. Io gli feci compagnia con un bozzo in fronte e un dente traballante e formammo da subito una bella coppia di sfigati.

    - A Parigi, capodanno del 2000, fummo ospiti di lontani e anziani cugini dei miei genitori. Dopo un ottima cena di pasta scotta condita col ketchup che non potemmo rifiutare, andammo in piazza dove il mio spumante ebbe la bella idea di stapparsi alle 23.58 generando un sorprendente effetto a catena sotto la Torre Eiffel cosicché alla mezzanotte esatta in tutta Parigi nessuno stappò e per poco non mi menarono (di nuovo).

    - In California, il secondo giorno persi l’I-Phone aziendale che avevo ricevuto la settimana prima, dal terzo in poi usammo quindi quello del mio collega come navigatore gps. Al rientro in azienda fummo convocati per una bolletta di circa 8.000€ e fu indetta una riunione aziendale per spiegare a tutti i dipendenti il significato di roaming.

    - A Ibiza, prima serata, mentre mangiavo una paella, semplicemente mi cadde un dente. Un incisivo centrale superiore. Quello della famosa testata di 20 anni prima. Feci così 10 giorni tra Mallorca, Ibiza e Formentera senza mai sorridere né parlare risultando l’italiano più asociale delle Baleari.

    Ora vi starete sicuramente chiedendo, e anche se così non fosse, ma perché la Thailandia? Semplice. Volevo fare un viaggio low-cost: andata e ritorno con la Srilankan Airlines (uno scalo, 430€) e un costo della vita adatto alle mie tasche da fresco disoccupato.

    Poi però mi hanno consigliato di vaccinarmi: un mese è tanto, non sai

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