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Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente
Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente
Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente
E-book219 pagine3 ore

Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente

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Info su questo ebook

Il titolo dice tutto: ciò che possediamo e dove ci troviamo. Questo libro di memorie di viaggio, il sequel di Bicchiere mezzo pieno: la nostra avventura australiana, racconta la nostra impresa francese nel tentativo di rifarci una vita in un altro Paese, dopo aver trascorso quattro anni e mezzo in Australia. Il nostro obiettivo, o speranza per il futuro immediato, è quello di concentrarci positivamente sul presente in modo da inaugurare un nuovo, ottimistico futuro in Europa. Uno dei motivi è essere più vicini ai figli, lasciando che le nuvole scure delle sfide che abbiamo affrontato in Australia siano solo un lontano ricordo. Viaggerete con noi nelle zone rurali del sud ovest della Francia; condividerete con me le mie riflessioni, i pensieri sulla mia famiglia, il nuovo ambiente e il nostro stile di vita. Seguirete l'evoluzione della mia carriera di scrittrice e del progetto di ristrutturazione, durante il quale la gestione della vita familiare sarà a dir poco complicata. Ancora una volta, rideremo, piangeremo e ci godremo la vita al massimo con una dose generosa di pensiero positivo.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita17 ott 2016
ISBN9781507156162
Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente

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    Anteprima del libro

    Due cani e una valigia - Sarah Jane Butfield

    Due cani e una valigia: sprovveduti in Charente è il sequel del bestseller internazionale n. 1 su Amazon per la categoria racconti di viaggio/educazione dei figli:

    Glass Half Full: Our Australian Adventure

    GlassHalfFull_cover.jpg

    Disponibile anche in tascabile e audiobook

    http://www.sarahjanebutfield.com/

    Indice dei capitoli

    ––––––––

    Dedica

    Ringraziamenti

    Prologo

    1. Prime impressioni

    2. Ricominciare daccapo

    3. La Grande Tomate

    4. E lei è sicura di poter restare qui da sola?

    5. Il bandito dello strofinaccio colpisce ancora

    6. Un boomerang di nome Jaime

    7. Sopravvivere alla Francia

    8. Il mio giardino e gli altri animali

    9. Amici, vicini e altri personaggi

    10. Frugale è meglio

    11. Da Hobart a Le Havre

    12. Natale in Francia

    13. Rimedi disperati

    14. Giocando a fare i turisti

    15. Vita in famiglia con cambiamento di corsia

    16. Quando tutto ciò che desideri è qualcuno che ti dica sì

    17. Momenti in famiglia, Felixstowe e un coniglio iracondo

    18. Madri e figlie

    19. Il sogno di un’autrice autopubblicata diventa realtà

    20. Zingara, sognatrice o entrambe le cose?

    L’autrice

    Libri di Sarah Jane Butfield

    Epilogo

    Riconoscimenti professionali

    Contatta Sarah Jane Butfield

    Dedica

    ––––––––

    Al mio solidale e paziente marito Nigel, che crede in me e in tutto ciò che faccio. Grazie a lui posso soddisfare la mia passione per la scrittura. Ti amo, signor Butfield.

    I nostri mantra

    Non rinunciare mai ai tuoi sogni: se li puoi concepire, li puoi anche realizzare.

    Sii te stesso. Coloro che prestano attenzione non hanno un ruolo importante, e quelli che invece hanno un ruolo importante non mostrano interesse.

    Questi mantra sono sempre nel mio cuore e sono i principi in base ai quali vivo ora la mia vita. Conservo questi due in particolare scritti nei miei diari, sulla mia scrivania e nella mia cucina.

    Ringraziamenti

    ––––––––

    Come sempre, i miei figli mi donano il loro supporto condividendo notizie ed eventi che riguardano il libro sui social media e curando la promozione delle vendite del mio primo libro, Bicchiere mezzo pieno: la nostra avventura australiana fra amici e colleghi di lavoro. Poiché lo fanno senza percepire commissioni, sono loro grata e riconoscente. A Samantha, Robert, Clair e soprattutto a Jaime, un grande grazie.

    A mio suocero John Butfield, che mi aiuta col passaparola sui miei libri in Australia. È stato lui che ha raccolto le fotografie che ritraggono il mio libro Bicchiere mezzo pieno: la nostra avventura australiana in mano ai lettori in varie località dell’intera Australia, tra cui il Royal Hospital di Hobart. Grazie anche a Cam Williams, mio genero, per essere l’artefice, su indicazione di Samantha, della condivisione dei miei profili social.

    A Steve Murray e Nigel Butfield, i leader del mio gruppo di lettori beta; non avrei potuto fare tutto questo senza di voi, quindi grazie. Infine, grazie a Tabatha Stirling per la sua pazienza ed accuratezza con la copertina del libro. È favolosa.

    Vorrei estendere la mia gratitudine ad alcuni dei nostri amici che conoscerete presto e che sono diventati una parte importante della nostra storia.

    Nicky e Tim Day: se Tim non avesse offerto un lavoro a Nigel, nonché entrambi la loro amicizia, quanto tempo sarebbe durata la nostra esperienza francese?

    Julia e Phil James: senza contare la loro amicizia, ci hanno aiutato molto sul piano pratico, compreso il prestito della loro cucina a gas, l’abbattimento di alberi per procurarci legna da ardere e, nei primi giorni, l’uso di Internet e del bagno.

    Darren Pitts, il nostro agente immobiliare inglese in Francia: senza l’aiuto di Darren, non avremmo trovato l’immobile da ristrutturare né concluso la vendita con relativa facilità. È andato al di là del semplice dovere di aiutarci a gestire il trasferimento della proprietà francese, mentre vivevamo ancora all’estero.

    Prologo

    ––––––––

    È settembre e ci troviamo in Charente, Francia sud-occidentale. Chi avrebbe mai immaginato che ci saremmo trasferiti dal Regno Unito in Australia nel 2008, per poi spostarci in Francia nel 2012? Credo che da qualsiasi situazione o esperienza negativa derivi sempre qualcosa di buono. Tuttavia, nel 2010, un evento spiacevole si è abbattuto sulla mia vita sotto forma di un incidente d’auto legato a un episodio di rabbia al volante. Ho lottato a lungo per trovare un aspetto positivo a quell’avvenimento. L’incidente ha provocato la mia ansia alla guida e una diagnosi di disturbo da stress post-traumatico. Le analisi e le terapie durante il lungo iter medico hanno messo alla prova la mia stabilità psicologica in una varietà di modi.

    Due anni dopo l’incidente e con un processo legale ora chiuso, il risarcimento è nel nostro conto bancario. Il denaro, e tutto ciò che abbiamo scelto di fare con esso, non potrà mai restituirmi la mia indipendenza in termini di serenità alla guida. Quale somma potrebbe definirsi un livello accettabile di indennizzo per il fardello che porterò con me d’ora in avanti, dopo gli eventi di quel giorno infausto nel mese di aprile 2010? Decidiamo, dopo averne discusso a lungo, di utilizzare il denaro per realizzare un altro dei nostri sogni di vecchia data, quello di restaurare un piccolo cottage in Francia. Coronare il progetto di possedere di nuovo una casa di famiglia, dopo aver perso la nostra casa e le radici della nostra esistenza australiana durante le piene di Brisbane del 2011, era la nostra motivazione di supporto.

    Il progetto di trovare una nuova casa in Francia, che soddisfi i nostri standard poco esigenti, riaccende in noi l’eccitazione nell’inseguire un sogno con la consapevolezza di fare la cosa giusta. Quando decidiamo che il luogo dove vogliamo vivere è la Francia, ci mettiamo alla ricerca delle zone migliori dove acquistare proprietà da ristrutturare a prezzi ragionevoli, che godano anche di un facile accesso ai collegamenti per il Regno Unito. Il secondo criterio essenziale è il budget. Il tasso di cambio al momento è favorevole per convertire dollari australiani in euro, quindi la cifra su cui possiamo contare per l’acquisto dell’immobile e le spese accessorie ammonta a 25mila euro. Ora, con quei soldi non si compra certo un castello, ma neanche qualcosa di simile a una casa normale nel Regno Unito o per gli standard australiani. Tuttavia si può comprare una base, una casa di famiglia che riempiremo d’amore, risate e sostegno incondizionato.

    La nostra area di ricerca iniziale su Internet si concentra attorno a Montmorillon. Questa cittadina sul fiume, situata nel dipartimento della Vienne nella regione Poitou Charentes, vanta due aeroporti a nord-ovest. L’aeroporto di Poitiers si trova a 50 km di distanza e l’aeroporto di Limoges è a 70 km. Questo permette un facile accesso ai voli economici della compagnia Ryanair per il Regno Unito. Si trova, poi, sul collegamento ferroviario TER (trasporto espresso regionale), per raggiungere comodamente le principali città. Le attrattive di Montmorillon, ricco di cultura e storia, alimentano le mie fantasie romantiche di essere un autore di successo che vive in Francia. Montmorillon è noto come la città della scrittura e questo pezzo di storia rafforza la mia convinzione che questo sia il posto perfetto per me in cui trasferirmi e inaugurare la carriera di scrittrice. Il suo fascino medievale sospira nei vicoli lastricati che si snodano lungo il centro storico. Essi offrono ai visitatori una serie di cappelle, chiese e palazzi; tutto trasuda storia. La vista sul fiume Gartempe, che scorre attraverso la cittadina, è sbalorditiva. Comprare una casa proprio a Montmorillon supera il nostro budget. Tuttavia, ci sono alcune opportunità di edifici da ristrutturare nel raggio di pochi chilometri. La nostra ricerca su Internet individua dieci potenziali proprietà nei villaggi di La Trimouille, Magnac Laval e Gencay. Il lasso di tempo necessario per gestire le vaccinazioni dei cani, il mio corso di lingua, attendere che Jaime finisca la scuola prima di trascinarla in un trasloco internazionale, significa che dobbiamo organizzarci per una spedizione-lampo. Vorremmo trovare una proprietà, avviare le trattative di acquisto e poi speriamo di poter perfezionare la vendita prima di stabilirci in via definitiva, quando mai accadrà.

    Un breve viaggio dall’Australia alla Francia è una contraddizione in termini ma, con il permesso dei curatori fallimentari ad argomentare il nostro spostamento, siamo liberi di andare. Soggiorniamo al Les Chambres de la Loge, una piccola chambre d’hotel – o bed and breakfast – appena fuori Montmorillon, gestita da una coppia francese, Nathalie Patrier e Daniel Capillon. Nathalie parla bene inglese perché ha viaggiato nel Regno Unito ed è desiderosa di imparare nuove parole e frasi. Insieme hanno finemente restaurato una vecchia casa poi suddivisa in tre camere confortevoli, ognuna battezzata con il nome di una tipicità locale e tutte con bagno, TV, Wi-Fi, vassoio di benvenuto e ingresso privato. La nostra è la stanza Gartempe. Nathalie serve una squisita colazione francese con pane fatto in casa, marmellate e croissant in una bella sala da pranzo o, nelle mattine di sole, sulla terrazza. La prima mattina a colazione Nathalie ci porta il caffè e fa conversazione con noi in inglese. Una seconda coppia si unisce al nostro tavolo e avvia una chiacchierata in francese con Nathalie. Anche se di tanto in tanto ci lanciano un’occhiata, non siamo in grado di capire o impegnarci nella conversazione, così ci limitiamo a parlare tranquillamente tra di noi. Nathalie, ovviamente, sentendosi un po’ a disagio per non poterci coinvolgere, devia la conversazione un paio di volte. Fa una domanda in inglese, come se fosse pronta a tradurre la nostra risposta per l’altra coppia. Nigel è più preoccupato del fatto che, a parte il desiderio di chiacchierare, quell’uomo sta mangiando tutti i croissant!

    È vantaggioso, per noi e gli altri ospiti, non dover passare attraverso la casa principale, tanto più che entreremo e usciremo in continuazione durante le visite nei prossimi giorni. Abbiamo accesso al giardino, attrezzato con un tavolo e sedie da bistrot, per gustare un bicchiere di vino mentre esaminiamo i dati degli edifici. Abbiamo noleggiato una macchina e siamo arrivati già muniti di un breve elenco di dieci proprietà da visitare.

    Primo giorno del nostro soggiorno di cinque giorni; Darren, l’agente immobiliare, ci chiama per informarci che solo due delle dieci proprietà selezionate sono ancora in vendita. Ci suggerisce di estendere l’area di ricerca, dato il tempo limitato che abbiamo a disposizione per i sopralluoghi in Francia. La visita alle due rimanenti proprietà della lista si rivela deludente. Non tanto per gli immobili in sé o per l’ubicazione remota, ma per il fatto che i giardini non sono adiacenti agli edifici. Veniamo a sapere che questa è una conseguenza delle leggi di successione francesi. A volte, quando le proprietà sono suddivise nel testamento tra vari membri della famiglia, essi rivendono i granai, giardini, ecc. come parti indipendenti degli immobili. Il giardino della casa numero due è dall’altra parte della strada, che è troppo pericoloso per i nostri cani, Dave e Buster. Comincia a materializzarsi un certo sconforto appena iniziamo a considerare i dettagli degli immobili nella zona di Confolens. Anche se abbiamo un budget ridotto, sappiamo che possiamo permetterci di rispettare alcuni criteri essenziali. La nostra futura casa deve avere le pareti, il collegamento alle utenze e il tetto deve essere intatto.

    Il terzo giorno del nostro viaggio di una settimana di ricerca sul campo, non siamo neanche vicini a trovare qualcosa. Restano tre visite per lanciare l’assalto finale in questa missione. Piove senza pietà il giorno in cui incontriamo Darren per accompagnarci. Appena accostiamo e parcheggiamo dall’altra parte della strada rispetto alla prima casa, vista da fuori non dice certo comprami. Tuttavia c’è qualcosa che mi incanta, mi affascina. Sento una connessione spirituale – suona strano, lo so – eppure non sono mai stata qui né ho mai sentito parlare di questo paesino, prima. Forse ha qualcosa a che fare con la vicinanza della chiesa del villaggio che si affaccia sulla strada di questo piccolo cottage insignificante.

    «Ora, quanto siete disposti ad essere flessibili sulle condizioni del tetto?» chiede Darren.

    Appena Nigel mi stringe saldamente la mano mi rendo conto che stiamo entrambi pensando la stessa cosa: non possiamo permetterci un acquisto compulsivo per disperazione. Se siamo disposti a prendere in considerazione un compromesso, ci deve essere un motivo per cui ne valga davvero la pena.

    «Che cosa intende con flessibili?» domanda Nigel.

    «Beh, il tetto della casa è intatto, ma c’è un danno al tetto nella stalla.»

    «Ok, non è così male, suppongo. Andiamo a dare un’occhiata.»

    La faccenda mi mette un po’ a disagio, dal momento che non siamo esperti di ristrutturazioni.

    Nel tempo in cui Darren lotta per aprire la porta di casa con una chiave lunga e sottile, la pioggia mi gocciola sul collo dalla grondaia rotta. La luce del giorno che si espande dalla porta aperta ci mostra il cammino mentre ci addentriamo in casa. La chiamo casa, ma assomiglia ad un rifugio per animali; il pavimento è disfatto e in pendenza, pezzi di legno e sacchi di quelli che presumo siano oggetti sono ammucchiati negli angoli. Raggiungiamo la porta sul retro che conduce al giardino. Ecco il motivo per cui ne potrebbe valere la pena: il giardino è perfetto. Allo stato attuale somiglia a un prato, con un ruscello sul confine, e si affaccia nient’altro che su campi e alberi estesi fino all’orizzonte. In piedi sotto la pioggia, mi volto indietro verso la casa e il fienile adiacente, ed ecco che intuisco l’entità del grado di flessibilità che abbiamo bisogno di esercitare in relazione al tetto. C’è un buco, dove un grosso pezzo ha ceduto e ora cade la pioggia nella stalla.

    Il fienile non è accessibile dal giardino sul retro, giacché la porta è ricoperta di cespugli ed erbacce. Piove troppo per indagare ulteriormente. Torniamo dentro e ci dirigiamo al piano di sopra per esplorare il soggiorno. La stanza ci accoglie con dei teli di plastica sotto le perdite del soffitto e vecchie bottiglie di vino all’angolo della camera adiacente. È come una scena di un film horror tipo Hostel, con le pareti macchiate, grucce di vestiti appese in giro e aloni di umidità. Darren apre le persiane e subito, nonostante sia un giorno cupo, il potenziale comincia a brillare nel rivelare pavimenti in rovere e travi. Non so perché, dato che non è quello che avevo immaginato di comprare, ma mi piace.

    Finiamo di ispezionare la casa ed entriamo nella stalla dalla parte anteriore. Dentro è piena di spazzatura, paglia e detriti del tetto. Tutto è bagnato e verde di muschio e muffa. Potrà mai trasformarsi in qualcosa di simile a una casa? Guidiamo verso le altre proprietà. Una ha pareti rosa dappertutto, che posso affrontare, ma noto un vetro rotto come per un tentativo di effrazione. Immediatamente questo mi fa pensare niente da fare, soprattutto in un posto così sperduto. Quella dopo non ha un giardino di dimensioni utilizzabili. Credo che la mia mente sia ancora sulla prima casa che abbiamo visto oggi. Ci dirigiamo di nuovo a Montmorillon discutendo e dibattendo le varie opzioni. Ho deciso: voglio quella casa a prescindere dal danno al tetto. Riconsideriamo il nostro budget e decidiamo di fare un’offerta spudoratamente bassa, che ci consentirà di tenere da parte 10mila euro per riparare il tetto; siamo sicuri che basteranno? Chiamo Darren e lui lancia l’offerta. Un’attesa ansiosa durata tutta la notte porterà la notizia che hanno accettato l’offerta, la mattina seguente. Eccitati per aver cominciato a realizzare il nostro progetto di ristrutturazione e aver trovato una nuova casa, organizziamo una seconda visita, da soli, per scattare fotografie, pianificare un programma di lavori di ristrutturazione e richiedere preventivi per la riparazione del tetto. La colonna sonora della nostra spedizione in Francia alla ricerca di una casa è stato il nuovo album di Lana Del Rey, Born to Die, che Nigel ha portato con sé. È l’unico CD che abbiamo qui. I canali radio francesi non sono di facile ascolto quando non si capisce la lingua. Ascoltiamo l’album a ripetizione, tanto che le parole di Summertime Sadness e Video Games mi tornano in mente ogni volta che ripenso a quei giorni.

    A volte mi chiedo se avremmo mai realizzato questo sogno che era sulla nostra lista dei desideri, se non fosse stato per le inondazioni e l’incidente d’auto. Chi lo sa? Ora abbiamo una casa, anche se inabitabile per gli standard di persone meno resistenti. E senza un mutuo, dunque siamo sicuri che nessun essere umano o atto di madre natura potrà mai portarcela via. Una cosa è certa: dal momento in cui siamo arrivati qui le nostre vite sono cambiate, sia a livello fisico

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