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Airbnb e la filosofia del superhost
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E-book117 pagine1 ora

Airbnb e la filosofia del superhost

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Avete un appartamento e volete ricavarne una piccola integrazione al reddito? Niente di più facile che mettendolo su Airbnb! Se siete interessati a far conoscere la vostra possibilità ricettiva qui trovate le indicazioni, i trucchi e i preziosi consigli di chi, facendolo da anni, ha ricevuto l'ambito titolo di Superhost. Stefano e sua moglie Olaia, augurandosi che abbracciate la filosofia del superhost che oltre a essere un ambito titolo è anche un modo di accogliere e viaggiare, vi accompagneranno alla scoperta dei passaggi burocratici e tecnologici necessari, oltre ad arricchire il testo di diversi casi di vita vissuta che potranno ulteriormente consigliarvi per rendere il vostro appartamento (o casa) davvero concorrenziale. Facile e veloce da consultare, è un libro consigliato a chiunque voglia iniziare, o desideri approfondire magari per migliorare la propria offerta già online.
LinguaItaliano
Data di uscita20 lug 2020
ISBN9788893782029
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    Anteprima del libro

    Airbnb e la filosofia del superhost - Stefano Fierli

    leggere.

    Cos’è Airbnb

    "Conoscere i luoghi, vicino o lontani, non vale la pena,

    non è che teoria; saper dove meglio si spini

    la birra, è pratica, è vera geografia."

    Goethe

    Nell’ultimo decennio, l’esplosione di internet e dei social, e anche l’avvento travolgente degli smartphone, hanno reso difficile fissare le cose. Parli di un fenomeno di Airbnb e quando ne scopri i numeri, ti immagini che abbia una storia secolare e, invece, è soltanto dal 2007 che esiste questo portale.

    Ma prima di raccontare chi se lo è inventato e come è esploso il fenomeno, con tutte le critiche che negli anni si è portato appresso, definiamo cos’è Airbnb, giusto per quei pochi che ancora non lo sanno, ma che sono interessati ad affittare un loro appartamento o vorrebbero far capire in poche parole che quell’appartamentino di nonna, sfitto da anni, avrebbe una potenzialità non indifferente e potrebbe creare un reddito a qualche familiare che si è arreso nella ricerca frustrante di un lavoro in Italia, ecco che con due parole glielo potranno spiegare.

    Airbnb è un sito internet, un portale che mette in comunicazione chi vuole viaggiare con chi può e vuole ospitare persone. Non è l’unico portale del genere che esiste, ma è quello più utilizzato ormai, e con dei numeri monstre. Ci sono alloggi a disposizione in 191 paesi del mondo dei 196 paesi sovrani. Magari volete colmare questa lacuna andando a scegliere il posto all’apparenza più improbabile, ma che in realtà poi si scopre essere funzionale. Tra le colleghe di lavoro conosciute in questi anni, ce n’era una che aveva una casa in una località turistica, e un'altra in una città come Rovigo, non proprio famosa per essere un polo attrattivo di turismo ed economia veneta. Eppure, a detta sua, l’appartamento che funzionava di più era quello di Rovigo.

    Oltre ad alloggi classici come case, appartamenti o stanze, si può trovare da affittare case sugli alberi, roulotte o financo degli igloo, di conseguenza potrete sbizzarrirvi su cosa proporre ai vostri guest, ma sebbene la filosofia del superhost dovrebbe accompagnare qualsiasi tipo di proposta uno faccia, noi articoleremo di più quella dell’appartamento, perché oltre a essere la più diffusa, è anche la nostra esperienza diretta.

    Noi crediamo che la filosofia alla base di Airbnb sia una buona filosofia. La possibilità di un viaggiare moderno, a un prezzo economico, che non crea reddito solo per i grandi marchi alberghieri, permettendoti di entrare di più in una dimensione local, che non ti fa sentire in un non-luogo sempre uguale, dalle Seychelles, al mar nero, passando per le Dolomiti o una città d’arte. Se poi a quel tocco peculiare che ogni luogo porta con sé, si riesce a regalare quell’atmosfera tipica di casa, allora meglio. È evidente che per la nostra visione, un viaggiare nei classici hotel, o stare in appartamenti Airbnb, non sono modi incompatibili, che dovrebbero farsi la guerra, ma due modalità diverse di intendere il viaggio. C’è chi desidererà essere coccolato dal primo all’ultimo momento della sua vacanza, perché magari viene da un anno difficile, perché per lui le vacanze sono uno stacco totale dalla routine, mentre ci sono persone che adorano inserirsi in un contesto più vero delle città e preferiscono risparmiare qualcosa. Se ad esempio prendiamo una famiglia di quattro persone che se ne sta fuori per tre o quattro notti, potendo cucinarsi a casa colazione pranzo e cena, alla fine dei quattro giorni tra un soggiorno in hotel o un soggiorno nel nostro appartamento, ha risparmiato una cifretta non da poco.

    Non siamo ipocriti: il nostro approccio ad Airbnb è trasparente e genuino, ma sappiamo bene come una piccola realtà che s’ingrandisce a questa velocità, porta con sé dei difetti e dei bug che non ha avuto il tempo di metabolizzare e correggere finché era di dimensioni piccole.

    Se ci sono paure per quanto riguarda i pagamenti, su quello dovete essere tranquilli: Airbnb prende i soldi dal cliente al momento della prenotazione e li congela fino a 24 ore dal momento del check-in, poi il bonifico arriva puntuale e in totale trasparenza.

    I rischi sia per gli host, sia per gli ospiti sono di altra natura, li vedremo più in là, ma sappiamo che ci sono host che si sono ritrovati gli appartamenti distrutti, lamentando poco filtro da parte di Airbnb, ospiti che si sono ritrovati spiati da dispositivi occulti disseminati per la casa, da persone che a nostro avviso contravvengono a quella che dovrebbe essere l’idea di fondo dello stare dentro Airbnb. Al di là del pagamento, ci deve essere totale accoglienza e rispetto per chiunque, a prescindere da colore della pelle, orientamenti sessuali e religiosi, però ci vuole rispetto da parte degli ospiti per quello che hanno intorno. La scelta di un nome come il nostro come a casa mia vorrebbe essere proprio inteso in senso bidirezionale: tu stai come in casa tua e devi avere rispetto come fossi in casa tua, perché dopo di te ci sarà qualcuno e prima di te c’è stato qualcun altro, e tutto ciò è possibile con una certa continuità soltanto se si è rispettosi di dove si è. Forse in un mondo sempre più mobile e in movimento servirebbe un’educazione civica del viaggiatore e dell’ospitante, qualcosa che permettesse che questo mondo scorresse fluido

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