Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Angeli con le vibrisse
Angeli con le vibrisse
Angeli con le vibrisse
E-book100 pagine1 ora

Angeli con le vibrisse

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Virginia con i suoi 4 amici gatti e l'aiuto dell'amica Angelica, dopo varie vicissitudini personali, si trasferisce in un piccolo paese di montagna.

La sua storia viene vista e raccontata anche attraverso l'occhio e il pensiero dei suoi amici felini. Fondamentale nel racconto diventa il legame tra Virginia e i suoi gatti il quale legame diventa cura e nuova vita per la giovane donna.

Barbara, lavora da molti anni con gli animali e ha un feeling particolare con i gatti, animali che reputa straordinari .
LinguaItaliano
Data di uscita20 mar 2018
ISBN9788827821398
Angeli con le vibrisse

Correlato a Angeli con le vibrisse

Ebook correlati

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Angeli con le vibrisse

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Angeli con le vibrisse - Barbara Rubele

    Self-Publishing

    SNOW COOL

    Quella era una notte più fredda delle altre, l'inverno era arrivato in anticipo quell'anno, e al West Orion Pub c'era il pienone. Io adoravo guardare tutte quelle persone dal davanzale esterno della finestra, c'era chi era seduto al tavolo con davanti una bruschetta di dimensioni piuttosto notevoli e un buon boccale di birra, chi invece appoggiato al banco, sembrava annegare dispiaceri di ogni sorta dentro un bicchiere di superalcolico, mentre altri clienti seduti sugli sgabelli brindavano a quello che poteva sembrare una festa di compleanno, dato che la bella ragazza castana con occhi verdi stava scartando regali infiocchettati e colorati. Molti della mia specie hanno gli occhi verdi. Io non sento molto freddo durante l'inverno, anzi è proprio la mia stagione, madre natura mi ha dotato di un cappotto eccezionale, addirittura idrorepellente.

    Uscivo quasi tutte le notti invernali e rientravo a casa verso l'alba e prima di portare il mio possente corpo tra le mura di casa e poi adagiarmi su un soffice divano o un comodo letto, facevo una deviazione veloce verso il negozio di pane e latte, che apriva verso le sei del mattino.

    Capitava spesso che il vecchio Robert mi lasciasse fuori una scodella di yogurt appena fatto, e io, non avendo per natura il senso del gusto molto sviluppato ma avendo un olfatto eccezionale, ero attratto da quel profumo e in pochissimi secondi lo divoravo, d'altronde noi tutti siamo fatti così, prima di mangiare, annusiamo. Assaporato il tutto prendevo la strada del rientro e la mia padroncina che ormai era abituata alle mie scorribande notturne, non si preoccupava neanche più.

    Solo una volta era venuta a cercarmi, ricorderò sempre quel mattino, era fine ottobre e l'aria cominciava a esser fresca, io stavo rientrando come al solito dalla passeggiata notturna quando, la curiosità e il fiuto che hanno quelli della mia specie, mi attirarono dentro un furgoncino aperto parcheggiato a pochi metri da casa.

    Sentivo un profumo di pesce, quasi da svenimento, ed essendo il mio cibo preferito, salii sul furgone non accorgendomi che il guidatore chiuse il portellone laterale, ero troppo inebriato da quell'estasi culinaria che ne feci una scorpacciata, tanto che mi addormentai e mi risvegliai nel paese a trenta chilometri da casa mia. Quando il portellone venne riaperto era ormai primo pomeriggio, venni trovato quasi agonizzante dall' abbuffata. L'autista mi prese e mi portò in clinica veterinaria dove il dottore di turno, riconoscendomi perché ho una rara stella in fronte chiamò sul cellulare la mia mamma umana Virginia, che venne a riprendermi. Prima però mi fecero una lavanda gastrica, un'esperienza a dir poco orrenda, capisco voi umani come potete stare quando la subite.

    Quando mi portò a casa mi disse che mi aveva cercato e chiamato per più di due ore, pensando il peggio e non trovandomi, aveva chiesto anche ai vicini se mi avessero visto e ci scommetto che i signori Beaz sarebbero stati contenti se non fossi stato più trovato, non amavano molto quelli della mia specie, dicevano che portavano solo malattie e che ero fortunato a non esser nero altrimenti avrei portato anche molta sfortuna. Di sicuro nella storia antica chi è come me era adorato, e in alcuni paesi lo è tutt'ora, comunque dopo una bella ramanzina, mi mise al centro del letto per farmi riposare e mi coprì con un piumino termico.

    Virginia è un po' brontolona ma con un cuore generoso e mi vuole bene, lei adora quelli come me, guai se qualcuno mi facesse del male, credo che potrebbe diventare molto pericolosa come donna, ha sempre avuto molta pazienza fin da quando ero piccolo, mi ha insegnato cosa si può e non può fare in casa e anche fuori, il cibo che mi fa bene e male e soprattutto usare la lettiera, anche se ogni tanto nei miei viaggi notturni la faccio in giro... in fondo quando scappa e trattenerla non è bello!!

    Sono il primo di quattro fratellastri di razze diverse, viviamo tutti con la nostra mamma adottiva, abbiamo quasi tutti la stessa età, ma caratteri completamente diversi.

    Io mi chiamo Snow Cool ma per chi mi conosce sono semplicemente Snow, sono originario da uno dei posti più freddi e complicati della terra, la Siberia. Il mio mantello è di colore grigio che viene definito tabby blotched, larghe striature scure fatte a forma di ostrica o spirale sui fianchi, insomma per chi non ha capito sono un gatto di razza siberiano.

    Un gatto è un leone in una giungla di cespugli

    Proverbio indiano

    VIRGINIA E ANGELICA

    Virginia adorava tutti i suoi felini, e si alzava ogni mattina prima che la sveglia suonasse, ma non per sua volontà, lei avrebbe piacevolmente assaporato le comodità del letto, se non fosse che i suoi coinquilini pelosi la richiedevano, chi voleva cibo, chi coccole e chi invece come Snow bisognava aspettare che rientrasse.

    Snow le era stato regalato dalla sua amica Angelica cinque anni fa, aveva deciso che un gatto era ciò di cui Virginia aveva bisogno dopo la batosta lavorativa e amorosa che prese.

    Rimanere senza un lavoro e senza fidanzato nel giro di qualche mese non era stato facile, l'agenzia per cui lavorava aveva chiuso la sede di Londra e le era stato chiesto di trasferirsi a Shanghai in caso contrario scattava il licenziamento. Virginia aveva rifiutato il trasferimento, non se la sentiva di dover ricominciare di nuovo in un nuovo paese, sarebbe stata la quinta volta in sette anni, neanche il tempo di abituarsi e già a rifar le valige, in fondo avrebbe trovato sicuramente un altro lavoro come traduttrice.

    Sapeva l'italiano e lo spagnolo alla perfezione, essendo italo-argentina, l'inglese con lei non aveva segreti, avendo studiato alla scuola internazionale e proseguendo poi gli studi all'università di lingue orientali, dove ne era uscita con un 109, imparando cinese e russo.

    Quattro mesi dopo la laurea aveva trovato questo lavoro per un'agenzia che traduceva guide turistiche, finchè dalla semplice traduttrice, dopo tre anni, divenne lei stessa una guida, aveva anche la passione della storia sia antica che moderna oltre che dell'architettura, aveva frequentato dei corsi riconosciuti, così da poter ampliare il suo sapere, ormai erano passati quasi dieci anni da quel lavoro, e in quel periodo era stata nelle sedi di Madrid, Barcellona, Venezia e Londra, ma ora che aveva una relazione con Enrique, mollare tutto per l'Asia, avrebbe comportato una notevole rivoluzione.

    Quindi decise, che se doveva cambiare di nuovo tutto l'avrebbe fatto alle sue regole stavolta.

    Non era una persona arrendevole, e cominciò subito a cercare un'altra occupazione, e non avendo libri da tradurre e non essendo in giro con gruppi di turisti, aveva più tempo. Così una sera Angelica, si presentò con questo piccolo ammasso di pelo di novanta giorni.

    Fin dai primi minuti dimostrò il suo carattere dolce ma forte allo stesso tempo, determinato a farsi coccolare ma anche ad avere i propri spazi a osservare il mondo dall'alto, ma la primissima cosa che fece il piccolo Snow quando uscì dal trasportino fu salire sul mobile del soggiorno, spingere a terra col muso la statua di un gatto e sedersi al suo posto, come la dea

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1