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Milioni di parole in viaggio
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E-book101 pagine1 ora

Milioni di parole in viaggio

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Info su questo ebook

Parole pronunciate con un fil di voce o urlate a squarciagola, parole che hanno salvato o distrutto rapporti…

Che sia amore o amicizia…che sia "famiglia", non devono mancare mai anche se fanno male…e chi l'ha detto che debbano fare sempre male??!!

Alcune hanno il potere di far spuntare un sorriso là dove dimora la tristezza, altre provocano un'esplosione di risate che a fatica riusciamo a far smettere…e poi quelle che regalano gioia infinita…

In questo mio scritto le ritroverai TUTTE!!!
LinguaItaliano
Data di uscita16 nov 2022
ISBN9791221443493
Milioni di parole in viaggio

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    Anteprima del libro

    Milioni di parole in viaggio - Roberta Rotondo

    UN AMORE PER RICOMINCIARE

    Capitolo 1

    Staccare la spina, a volte è salutare, altre invece, complica solo le situazioni.

    Sally aveva deciso, voleva prendersi una pausa lontano da tutto e da tutti.

    Nessuno le avrebbe fatto cambiare idea, restava solo da capire come, dove e quando.

    Poi le venne in mente Silvia, una donna molto diversa da lei. Era indipendente, intelligente, bella ed elegante, caparbia…e soprattutto libera.

    L’aveva conosciuta qualche anno prima in vacanza a Capri. Possedeva una casa a Loano che affittava spesso, senz’altro non le avrebbe detto di no.

    Sally, invece, era dolce e sensibile, romantica e ingenua, graziosa, si truccava per le occasioni importanti, e anche sull’abbigliamento, difficile trovarla in gonna e tacco dodici, rigorosamente tuta o jeans e scarpe da tennis. Anche per andare a lavoro, ormai il suo capo Marco, questo il suo nome, si era rassegnato. Era fidanzato con una donna acida e logorroica e da quando stava con lei, aveva perso un po' della sua autorevolezza.

    Sally quella mattina doveva assolutamente trovare il modo di parlare con lui e farsi dare qualche giorno. Ne andava della sua salute mentale!

    Attese fino alla pausa caffè, poi si fiondò nel suo ufficio e lì, lui non ebbe più scampo.

    Con grande stupore di Sally, Marco le diede addirittura due settimane.

    Lo staccare dal resto del mondo sarebbe iniziato dal giorno successivo, questo voleva dire sentire subito Silvia e sperare che la casa non fosse già occupata.

    La donna di classe le disse di passare verso le 17 in ufficio che le avrebbe dato le chiavi e informazioni varie. A Sally non sembrava vero!

    Alle 16.30 salutò i colleghi, Marco e schizzò via dall’ufficio.

    Tutto sembrava girare per il verso giusto, ferie, casa al mare e… fuori il resto del mondo.

    Decise di andarci in auto, aveva dato un’occhiata ai treni ma per carità offerte assurde, da tempo non se le poteva più permettere.

    Una volta a casa, doccia veloce, pigiamone grigio dove si perdeva dentro ogni volta che lo indossava e calzettoni, rigorosamente dello stesso colore.

    Prese una valigia, non molto grande e cominciò a mettere dentro quel che le capitava sottomano senza darle troppa importanza.

    L’ultima volta che usò quella valigia fu per andare un weekend a Roma, città bella se ci vai con la persona giusta o se ti attende la persona giusta.

    Sally cercò di passare oltre, preparando il necessaire.

    Questo viaggio le avrebbe fatto staccare veramente la spina o pura illusione la sua?

    Quella notte non dormì affatto bene, infatti la mattina seguente era in coma. Si presentava un buon inizio per affrontare un viaggio di tre o più ore in autostrada, vista la sua guida assolutamente lontana dallo spericolato, ma più vicina all’andatura di una tartaruga.

    Si riprese subito però, dopo il suo pasto quotidiano preferito a base di cappuccino, succo d’arancia e biscotti.

    Dopo aver riordinato le ultime cose, si infilò la giacca a vento, prese la valigia e si chiuse la porta alle spalle.

    Fortunatamente l’autostrada era abbastanza libera e scorrevole, come se fosse stata prenotata solo per lei.

    Arrivò a destinazione verso le 13… e non fu necessario cercare parcheggio perché Silvia ne aveva uno personale, ovviamente.

    Scese dalla macchina, prese la sua valigia e si avviò verso la casa. L’aveva vista solo in foto e dal vivo era veramente spettacolare e soprattutto…tutta sua per due settimane.

    A parte darle le chiavi, Silvia le avevo detto che il frigo era pieno, che avrebbe trovato tutto quello di cui aveva bisogno e nel salutarla le aveva sussurrato all’orecchio che quella casa poteva essere vissuta. Ma Sally non aveva ben capito quelle parole, l’aveva salutata e aveva lasciato l’ufficio, semplicemente contenta.

    Salì qualche gradino per raggiungere l’ingresso, quando fu in casa si sentì in un altro mondo, ma si disse che forse era solo una sensazione, visto che quella non era la sua abitazione.

    Non era chic, ma semplice, composta da una cucina, un salotto, una camera da letto e un bagno.

    Dal balcone della camera si poteva vedere lui, il protagonista del luogo: il mare.

    Sally non amava molto il mare, avrebbe preferito la montagna.

    Disfò la valigia, si mise comoda e andò in salotto. Il divano era bianco, spazioso e morbido sembrava un orso. Già lo adorava.

    Le ricordava la neve e le vacanze a Courmayeur, quando viaggiava spesso.

    Anni prima per lavoro scriveva romanzi, romanzi d’amore, e il segreto delle sue apprezzate opere era il viaggio, quello la ispirava e le dava modo di liberare la mente dai pensieri e di creare…

    Ma qualcosa le fermò il cuore, le parole e le dita in movimento sulla tastiera del suo pc: la scomparsa di Andrea, uomo delizioso, con il quale era legata da una profonda e tenera amicizia, strappato alla vita un giorno di primavera, falciato da un’auto che all’impazzata correva su quella strada non curante della sua presenza sulle strisce.

    Lei vide tutto, era sul marciapiede e lo attendeva per andare a mangiare insieme come tutte le domeniche,

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