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Il Pretismo e il Progresso
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E-book95 pagine1 ora

Il Pretismo e il Progresso

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Info su questo ebook

Copia in digitale, in ortografia originale dell'omonima opera del noto Giovanni Boschi, edita in Roma nel 1848.
….Sotto questa generale denominazione di Preti e Pretismo, comprendo tutte quelle persone di cuore gesuitico, sia ecclesiastici regolari, secolari, o donne, che costituiscono sotto le diverse denominazioni di sanfedisti, biscottinisti, oscurantisti, e retrogradi, la tenebrosa congrega Austro-gesuitica, setta che sotto il velo d'una ipocrita pietà con tanto frutto sa adoperare a suo pro le passioni e l'oro, non badando alla turpitudine dei mezzi purché ne segua il fine sperato.
Congrega che per meglio illudere è stata sempre rappresentata da falsi ipocriti e anti evangelici sacerdoti. L'idea del sacerdote nel suo vero aspetto, si presenta alla mente nel senso il più puro, il più santo: il sacerdote di Cristo è, e dev'essere per il cristiano, il sostegno della società, giacché è il ministro d'una Religione tutta carità, tutta divina, tutta amore. Il Sacerdote che disimpegna con vero zelo evangelico il suo ministero, è l'essere il più sublime e il più santo, è un'anima incontaminata e dell'aureola divina della carità evangelica, il buon pastore, il benefattore dell'umanità, il consolatore degli afflitti, la creatura insomma che in terra a preferenza d'ogni altra s'accosta alla natura angelica, e senza rimorso di colpa può stare con Dio, e fare del suo cuore un ara degna d'accogliere il Creatore dell'universo.
Questo è il buon sacerdote a cui ogni uomo deve chinare riverente la testa, perché è l'amico dell'uomo, inveve abbiamo.....
LinguaItaliano
Data di uscita20 ago 2018
ISBN9788828377351
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    Il Pretismo e il Progresso - Giovanni Boschi

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    Copyright

    Titolo: Il Pretismo e il Progresso

    Autore edizione digitale: Luigi Albano

    Titolo originario: Il Pretismo e il Progresso, parole del dottor Giovanni Boschi.

    Autore opera: Giovanni Boschi.

    Linguaggio: Italiano

    © trascrizione ed elaborazione in digitale a cura di Luigi Albano

    © Cover: Luigi Albano

    © referenze fotografiche: pixabay.com

    Prima edizione digitale: agosto 2018

    L'originale del libro in argomento, ha sopravvissuto sufficientemente per non essere più protetto dai diritti di copyright che sono scaduti per diventare di pubblico dominio. 

    La presente riedizione è stata elaborata e digitalizzata sulla base dell'edizione del 1848 pubblicata in Roma dalla tipografia di Savino Rocchetti.

    La realizzazione di questo e-book ha richiesto una lunga e complessa opera di revisione e assemblaggio dell'Optical Character Recognition, della relativa modifica dell'impaginazione nonché dell'inserimento della copertina, di titoli, di collegamenti ipertestuali, delle tabelle dei contenuti ed altri elementi non presenti nell'opera originale, pertanto pur rimanendo l'opera originale di dominio pubblico, il testo di questa edizione nella elaborazione di cui sopra, è opera di ingegno e come tale tutelata dalle leggi sul copyright.

    Di conseguenza qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questa elaborazione digitale così come l'alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell'autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche. 

    Note trascrittore

    Le note, nell'originale raccolte al termine dei capitoli, sono state spostate alla fine del libro e sono stati eliminati i relativi numeri di pagina.

    Sono state mantenute in originale sia l'ortografia che la punteggiatura così come i modi di scrivere alternativi (es. Lepanto/Lèpanto chierici/cherici, e simili), rettificando senza annotazioni i minimi errori tipografici. 

    La stampa a caratteri mobili venne introdotta nel 1455 da Gutenberg con la pubblicazione della Bibbia a 42 linee, nel 1830 sostituita dalla stampa meccanica, anno considerato convenzionalmente dagli specialisti del "digital libraries" il terminus ante quem, con il quale ha fine l’epoca del libro antico.

    Quindi per libri antichi si intendono tutte le edizioni stampate tra il 1455 e il 1830.

    Per natura il libro antico è un oggetto antico veicolo di idee che per la sua rarità e delicatezza è di dominio pressoché assoluto degli istituti culturali, infatti: libri, raccolte, documenti, giornali e quanto altro sono custoditi in centinaia di migliaia di biblioteche, archivi, collezioni private e università, sparsi in tutto il mondo che per la molteplicità delle volte non sono accessibili alle persone comune per distanza o per altro.

    Tramite la loro elaborazione in digitale e la successiva pubblicazione si permette a tutti di prendere visione di questi libri che hanno segnato parte della storia dell'essere umano.

    Grande appassionato di libri antichi mi dedico a trasmettere cultura tramite la trascrizione in digitale e pubblicazione di opere di dominio pubblico che corrono il rischio di essere dimenticate.

    Buona lettura

    Cav. Luigi Albano

    - - - - - - - - - ei son gli schivi

    Settator tristi, per via bieca e torta

    Con Cesare e del par con Dio cattivi.

    Sì crudo è il Nume di costor, sì morta

    Sì ripiena d'orror del ciel la strada,

    Che a creder nulla, e a disperar ne porta.

    (cit. Monti - Basvilliana. c. III.)

    Dott. Giovanni Boschi

    ex-archivista e protocollista della direzione della Statistica centrale di Roma

    Il Popolo è un'essere che più coi sensi che con la ragione si governa, dalle materiali e forti emozioni si scuote ed è sviato; che a genio si trascina da chi sa profittarne e gl'ispira fiducia; essere incostante, volubile, istromento come di libertà , cosi di tirannide, di liberare la patria, come di gettarla nei ceppi. 

    Se questo è, a lui debbonsi rivolgere i nostri più accurati pensieri e specialmente dove lo si vede più ignorante ed incolto.

    Discorso alla gioventù Italiana

    Capitolo I

    Dell'educazione del Popolo - Dei Preti e del Pretismo - Il Pretismo allontana il popolo dalla Religione - La religione base del benessere degli Stati -

    In un momento tanto solenne quale si è quello di una penosa incertezza di cose, e di una lotta di tanti contrari elementi, in cui tutti scrivono, tutti emettono le loro opinioni, tutti guardano con ansia ai provvedimenti che si prendono dai governanti per il bene comune, e ne indagano le cause, e, o li innalzano a cielo, o li trascinan nel fango, il mettere in chiaro quelle verità senza la cognizione delle quali il popolo mai potrà giungere ad un fine retto ed onesto, mi sembra debito da cui nessun cittadino può esimersi.

    I bisogni del popolo romano (giacchè io parlo solo di questo) sono imponenti, e richiedono un rimedio prontissimo, perchè una società così costituita, non può a lungo durare, seguitando a contenere nel suo seno tanti germi dissolutori che combattonsi del continuo l'un l'altro.

    Primo bisogno di questo Popolo è l'educazione. Credo che non siavi altro popolo italiano, se si eccettui quello di Napoli, così trascurato, ed in cui si riscontrino germi migliori, sì nelle qualità del cuore, sì nella prontezza dell'azione sì nella intellettuale vivacità; e questi germi che producono tante disordinate passioni possono ridursi ai puri e nobili sentimenti della virtù e dell'onore. Ma appunto perchè in esso si sono riscontrate tante felici disposizioni, si è cercato fino ad ora dagli oppressori di questo popolo generoso, (e cercasi tuttavia) di volgerle a mal fare, e di ottundere, e disviare quelle doti che se bene dirette avrebbero prodotto dei frutti degni dei figli di Romolo. Pure l'istruzione del popolo è troppo negletta dagli scrittori di fogli popolari i quali non sanno che porgli dinanzi vergognosi quadri di puerili dettagli sociali ricuoprendo del ridicolo le cose più sante ed alzando impudentemente il velo che cuopre turpitudini che si dovrebber nascondere.

    Le cose che il popolo deve conoscere sono quelle appunto che a bella posta gli si nascondono, onde alla fine far sì che il suo buon senso ne resti nauseato ed

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